di Federica Marengo martedì 3 gennaio 2023
-Nella trecentododicesima giornata di guerra in Ucraina, i bombardamenti russi ,in risposta al raid ucraino di Capodanno sulla base militare di Makivka, sono proseguiti concentrandosi su Kherson , nella regione meridionale del Paese e lungo la riva destra del fiume Dnipro, sotto attacco per 80 volte in ventiquattr’ore, nel corso delle quali sono rimaste uccise 2 persone e ferite 9.
Sempre nella regione di Kherson, lo Stato maggiore dell’esercito ucraino ha confermato un attacco contro posizioni militari ed equipaggiamenti russi nella città di Chulakivk, , effettuato il 31 dicembre scorso , in cui sarebbero stati uccisi / feriti 500 soldati .
A Kramatorsk, nella regione orientale del Paese, invece, un raid delle forze di Mosca ha danneggiato un albergo utilizzato dai giornalisti inviati, nel quale, come riportato da Hromadske, si trovava il report del Bild ,Stritzel , ferito da una scheggia mentre cenava. Lo stesso giornalista, ha raccontato che ci sono state diverse esplosioni, e alcuni colleghi francesi ,che stavano trasmettendo in diretta, hanno filmato l’arrivo di un razzo a Kramatorsk. Secondo European Pravda, Paul Gasnier, Heloise Grégoire e Theo Palfrai erano in onda su TF1-TMC da Kramatorsk quando l’esplosione di un missile è entrata nell’inquadratura, spaventando gli inviati.
Sotto attacco russo anche Druzhkivka e Kramatorsk, nel Donetsk, mentre le truppe ucraine hanno fatto sapere di aver colpito un deposito di munizioni di Luhansk e di aver liberato un’isola vicina al delta del fiume Dnipro.
Il capo gruppo dei mercenari Wagner, poi, ha ammesso che l’avanzata russa a Bakhmut “è difficile”, dichiarazione confermata dall’intelligence britannica , secondo cui sarebbe improbabile una svolta russa in quel territorio.
Infine, scoperte a Kharkiv , di recente liberata dall’esercito russo, 25 camere di tortura. Al momento, secondo il portavoce dell’aeronautica militare, Ignat, la difesa antiaerea ucraina avrebbe distrutto 84 droni di fabbricazione iraniana nei primi due giorni del 2023, ovvero il 100% dei droni lanciati dalle forze di Mosca, e da settembre quasi 500.
Intanto, sul fronte diplomatico, l’ufficio del Presidente ucraino Zelensky, ha reso noto che l’Ucraina e la UE, con i suoi rappresentanti , la Presidente della Commissione europea, von der Leyen, e il Presidente del Consiglio europeo, Mihchel, terranno un vertice , in una località ancora indefinita, il 3 febbraio per discutere del sostegno finanziario e militare europeo. Di tale summit , avrebbero discusso ieri nel corso di un colloquio telefonico, incentrato sugli aiuti militari e su quelli finanziari per 18 miliardi, lo stesso Presidente e la Presidente della Commissione UE von der Leyen.
Sempre il Presidente Zelensky, tramite i suoi canali social , ha fatto sapere di aver avuto un colloquio telefonico con il Premier inglese, Sunak, nel quale hanno discusso di un’ulteriore cooperazione nel campo della Difesa, concordando di intensificare gli sforzi per la vittoria già quest’anno.
Il Presidente francese Macron, invece, ha incontrato il Primo ministro svedese Kristersson a Parigi, auspicando l’adesione il prima possibile alla Nato della Svezia, che ha assunto la presidenza di turno dell’Unione, congiuntamente a quella della Finlandia.
Secondo quanto riportato dal portavoce presidenziale della Turchia, Ibrahim Kalin, alla Ntv, il Presidente turco Erdogan,sta programmando per domani colloqui telefonici con il russo Putin e l’ucraino Zelensky.
In Italia, il ministro degli Esteri Tajani, nella trasmissione di Rai Uno “Oggi è un altro giorno” , ha dichiarato: “L’obiettivo finale di tutti è arrivare alla pace, dobbiamo dire però che bisogna arrivare a una pace giusta, non può esserci una pace con la sconfitta e l’invasione dell’Ucraina. Dobbiamo permettere all’Ucraina di difendere la propria indipendenza territoriale per poi sedersi al tavolo con la Russia. Se ci saranno altri invii di armi dovranno esserci altri passaggi parlamentari. L’Italia difende l’Ucraina e investe anche nella sua ricostruzione, anche le nostre imprese sono già pronte per investire li”.
Quanto alla politica interna italiana, in attesa della piena ripresa dell’attività parlamentare e di Governo al termine delle festività , al centro del dibattito tra i partiti di Maggioranza e di Opposizione la riforma del Presidenzialismo e dell’Autonomia.
A suscitare la polemica da parte delle Opposizioni, la trasmissione da parte del ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Calderoli, del disegno di legge alla Presidenza del Consiglio , seguito dal via libera alla cabina di regia per stabilire entro l’anno i livelli essenziali delle prestazioni.
Da qui, nonostante la Maggioranza assicuri che non vi saranno forzature, la contestazione delle Opposizioni, per cui il testo sarebbe dovuto giungere prima in Conferenza Stato Regioni o in Conferenza unificata per un confronto preliminare con gli enti territoriali interessati, con il Pd, che si è detto pronto a “difendere il Sud”, seguito dal M5S che ha invitato il Governo “a ritirare la proposta di legge” ,che, a detta dei pentastellati, “costituisce un rischio secessione per l’Italia”, mentre il Terzo Polo (Azione-Italia Viva), ha aperto al dialogo, ma ha chiesto che le riforme del Presidenzialismo e delle Autonomie procedano parallele.
Pronto a trovare un’intesa sulle Autonomie, il Presidente della Regione Calabria, in quota Forza Italia, Occhiuto ,il quale ha aperto all’autonomia differenziata , ma “a patto che siano garantiti anche gli obblighi previsti dalla costituzione, attuando parallelamente i livelli essenziali delle prestazioni e la perequazione”.
Contrari, gli altri Presidenti delle Regioni del Sud e i sindacati.
Tuttavia, il ministro Calderoli ha respinto le accuse delle Opposizioni di “secessione e di voler dividere l’Italia”, e in una nota, ha sottolineato : “Sono stato paziente per settimane ma adesso si è passato il limite. Io da ministro ho giurato sulla Costituzione, che sancisce l’unità nazionale, per cui scrivere che voglio “spaccare l’Italia” significa darmi dello spergiuro. Questa è diffamazione, forse addirittura calunnia, perché mi si attribuisce un’inventata volontà di spaccare il Paese. Ricordo poi che io sono il Ministro per le Regioni, di tutte le Regioni italiane, non di alcune sì e altre no e proprio per questo sto girando l’Italia in lungo e in largo per incontrare di persona tutti i governatori regionali. Altro che spacca Italia. Ora basta, i giornalisti hanno un codice deontologico da rispettare, c’è un limite alla cronaca che non può trascendere in offesa o in bugia. Non intendo querelare nessuno per ora, non sono il tipo che querela, ma se mi capiterà di leggere ancora frasi offensive e calunniose nei confronti del mio lavoro da ministro, frasi come queste sullo spacca-Italia, allora sarò costretto a procedere alle vie legali. Totale e sacrosanta libertà di critica dei giornalisti, ci mancherebbe, ma non di inventare qualcosa che non esiste e di diffamare, chiaro?”.
Riguardo al presidenzialismo, si è espressa la ministra per le Riforme istituzionali e la Semplificazione ,Casellati, che, in un’intervista a un quotidiano, ha dichiarato: “Le riforme sono una scommessa da vincere per il Paese. Grazie alla Costituzione di cui festeggiamo i 75 anni, l’Italia è diventata uno Stato moderno, avanzato, attrattivo, stabilmente fra i grandi del mondo. Oggi , abbiamo un compito importante: preservare il cammino percorso grazie alla ‘nostra’ Carta e insieme ripensare alcune soluzioni per renderla attuale e funzionale. Dalla fine degli anni ’80 abbiamo assistito a innumerevoli confronti, proposte, idee, commissioni, pensati e promossi da Parlamenti e governi della più diversa compagine politica, nella comune consapevolezza che per migliorare il funzionamento del circuito democratico è indispensabile una riforma. Sono decenni che, in particolare, sentiamo denunciare le debolezze della forma di governo italiana. Decenni che sentiamo invocare l’esigenza di razionalizzare le istituzioni politiche, ma, alla prova dei fatti, sembra che riformare questa parte della Costituzione sia una ‘missione impossibile.. Casellati spiega che la nostra forma di governo oggi è profondamente cambiata, plasmata dalla trasformazione del sistema partitico, dai cambiamenti della legge elettorale, dalle spinte all’integrazione europea, dal confronto con l’elezione diretta di sindaci e presidenti di Regioni abbiamo registrato una forte fragilità degli esecutivi, incapaci di dare un indirizzo politico di lungo termine. 69 governi in 75 anni con una durata media di 14 mesi. La stabilità è dunque un’esigenza ineludibile per dare credibilità al nostro Paese e per rafforzare il sistema democratico. Troppo spesso si è assistito a un voto dei cittadini al quale è seguito un governo che non corrispondeva alle scelte degli elettori; un disallineamento che ha portato a un crescente astensionismo nelle ultime tornate elettorali. Io credo perciò che il nostro Paese sia ormai maturo per una riforma costituzionale che vada nella direzione dell’elezione diretta e popolare del presidente della Repubblica o del Consiglio, formule che noi stessi in Italia abbiamo sperimentato a livello locale e regionale. E allora, dopo 75 anni, in nome dei padri Costituenti, il nostro impegno non può che essere quello di attuare una riforma armonica e condivisa, che sappia rendere ancora più salda e più forte la nostra Costituzione per un’Italia che guarda al futuro. Ritengo che la mia attività di ascolto possa terminare entro la fine del mese di gennaio, ascoltando i rappresentanti di tutti i partiti o gli esperti indicati dalle varie forze politiche. La proposta sarà pronta quando avrò ascoltato le posizioni e le ragioni di tutti i gruppi parlamentari, sperando di trovare un punto di caduta. I tempi? .Prima dell’estate la proposta del governo dovrebbe essere certamente pronta, ma è difficile per me oggi dare dei tempi certi. Dovrò anche ascoltare diversi costituzionalisti”.
Critiche, le Opposizioni, con il Pd che ha parlato di “opposizione rigorosissima” , Alleanza Verdi-Sinistra italiana che ha fatto sapere: “Noi daremo voce a quella consistente parte del Paese che guarda alla Costituzione come una bussola della nostra vita collettiva, proprio come indicato dal presidente Mattarella nel suo discorso di fine d’anno. Ci muoveremo dunque nel solco della Carta del ‘ 48, difendendo ogni spazio democratico e contro la cultura dell’uomo solo al comando. In ogni caso crediamo sia del tutto inopportuno che questa materia sia d’iniziativa governativa” e Terzo Polo (Azione-Italia Viva), che ha smentito una possibile sponda al centrodestra sulla questione.
In merito alle elezioni Regionali del prossimo 12 e 13 febbraio: presentato questa mattina a Roma il candidato per il centrodestra alla Presidenza della Regione Lazio, l’ex Presidente della Croce rossa italiana, Francesco Rocca, su cui ha espresso soddisfazione, tramite una nota, la Premier e Presidente di Fratelli d’Italia, Meloni, per cui “Rocca è garanzia di buongoverno per far voltare pagina alla Regione”, che si contenderà la vittoria con il candidato del Pd e del Terzo Polo, D’Amato, e con la candidata del M5S, la giornalista e conduttrice di Rai Uno, ex Presidente del WWF, Bianchi.
Situazione diversa, invece, per le Regionali in Lombardia, dove Pd e M5S sostengono il candidato comune, l’europarlamentare dem Majorino, che ,stamane, a Milano, ha presentato la propria lista e che guarda come competitor al candidato del centrodestra, il Presidente uscente, Fontana e non alla candidata del Terzo Polo, Moratti.
Intanto, la Presidente del Consiglio Meloni, quest’oggi ,sui social, in occasione dell’entrata in vigore del Dl con le nuove norme per le ONG, ha pubblicato un video con un estratto degli ultimi ‘Appunti di Giorgia’ , nel quale ha spiegato: “Immigrazione illegale e tratta di esseri umani: è finita l’Italia che si accanisce con chi rispetta le regole e fa finta di non vedere chi le viola sistematicamente. ll diritto internazionale non prevede che ci sia qualcuno che può fare il traghetto nel Mediterraneo o in qualsiasi altro mare e fare la spola per trasferire gente da una nazione all’altra. Le norme vogliono circoscrivere il salvataggio dei migranti a quello che è previsto dal diritto internazionale con alcune regole abbastanza semplici: se tu ti imbatti in una imbarcazione e salvi delle persone le devi portare al sicuro, quindi non le tieni a bordo continuando a fare altri salvataggi multipli finché la nave non è piena che non è salvataggio fortuito di naufraghi. In secondo luogo, ci deve essere coerenza tra le attività che alcune navi svolgono nel Mediterraneo e quello per cui sono registrate: navi commerciali che si mettono a fare la spola per il salvataggio dei migranti è una cosa che stride abbastanza. Poi servono screening di chi è a bordo, informazioni chiare sui meccanismi di salvataggio, regole per impedire che nel raccogliere queste persone a bordo non si metta a repentaglio la sicurezza dell’imbarcazione cui ci si avvicina. Regole stringenti che ci consentono di rispettare il diritto internazionale. Se non vengono rispettate non c’è autorizzazione a entrare in acque internazionali, e se si viola quell’autorizzazione si procede con fermo amministrativo dell’imbarcazione la prima volta per due mesi, la seconda con sequestro ai fini della confisca. Lo facciamo anche per rispettare i migranti perché qualcuno se sta rischiando la vita ha diritto a essere salvato ma cosa diversa è farsi utilizzare dalla tratta degli esseri umani del terzo millennio e continuare a far fare miliardi di euro a degli scafisti senza scrupoli”.
Poi, nel pomeriggio, la Premier Meloni ha firmato il Dpcm per la nomina del senatore di Fdi ed ex sindaco di Ascoli Piceno , Guido Castelli, a nuovo commissario per la ricostruzione post sisma, al posto di Giovanni Legnini, attuale commissario per l’emergenza Ischia. Il provvedimento dovrà passare al vaglio della Corte dei conti prima della pubblicazione.
In ultimo, il Presidente del Senato La Russa, ha fatto sapere che il Senato si costituirà parte civile, per i danni, nel procedimento contro gli attivisti ambientalisti protagonisti ieri del blitz contro la facciata di Palazzo Madama, imbrattata con vernice arancione.
Tutto ciò, mentre si registrano i rincari di benzina, pedaggi ed RC Auto e l’Arera, (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) ,tramite nota , ha evidenziato che: “La bolletta del gas per le famiglie ancora nel mercato tutelato ha registrato un aumento del 23,3% a dicembre rispetto a novembre. La spesa del gas per la famiglia tipo nell’anno scorrevole (gennaio-dicembre 2022) è di circa 1.866 euro in crescita del 64,8% rispetto al 2021. A pesare sono state le quotazioni elevate delle prime settimane del mese. Per il mese di dicembre, che nelle prime settimane ha registrato quotazioni gas ancora particolarmente elevate (con punte di circa 135 euro/Mwh) prima delle riduzioni di fine mese, il prezzo della materia prima gas (CMEMm), per i clienti con contratti in condizioni di tutela, è quindi fissato in 116,6 euro/MWh, pari alla media dei prezzi rilevati quotidianamente durante tutto il mese appena trascorso. Se Arera avesse utilizzato il vecchio metodo di aggiornamento della tutela gas (trimestrale ex-ante anziché mensile ex-post) durante tutto l’ultimo trimestre del 2022, si sarebbe applicata una Cmem di oltre 240 euro/MWh. Il metodo adottato dall’Autorità ha consentito, invece, di applicare una Cmemm di 78 euro/MWh in ottobre e di 91,2euro/MWh in novembre. Come previsto dalla ‘Legge Bilancio’, per il I trimestre 2023 Arera ha già azzerato gli oneri generali di sistema anche per il gas. Confermata anche la componente negativa UG2 per i consumi gas fino a 5.000 smc/anno e la riduzione Iva sul gas al 5%”.
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