di Federica Marengo mercoledì 9 dicembre 2022
-Nella duecentottantasettesima giornata di guerra in Ucraina, i bombardamenti russi sono proseguiti nella regione meridionale, in particolare su Zaporizhzhia, dove, secondo la società nucleare ucraina Energoatom, le forze russe , che occupano l’impianto, avrebbero posizionato diversi lanciarazzi multipli Grad vicino a uno dei suoi sei reattori nucleari e che “tali sistemi offensivi si troverebbero in nuove strutture protettive costruite in segreto dai russi, violando tutte le condizioni per la sicurezza nucleare”.
Colpita dalle forze di Mosca anche Kherson, dove le forze di Mosca hanno attaccato l’edificio del locale ospedale, senza però causare vittime. Per il capo dell’amministrazione militare locale, inoltre, sono stati sparati dalle forze russe oltre 60 colpi in un giorno e sono rimaste ferite 8 perone.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky, che in giornata ha avuto un colloquio telefonico con il Premier inglese Sunak, nel quale entrambi hanno concordato sulla necessità che il Cremlino ritiri le truppe prima di considerare accordi per un cessate il fuoco, nel suo consueto videomessaggio alla popolazione, pubblicato sui suoi profili Social, ha dichiarato: “Il terrore delle mine sarà una delle accuse che verranno rivolte alla Russia per aggressione. Questa pratica è ancora più crudele e meschina del terrore missilistico, perché non esiste un sistema di difesa dalle mine che possa distruggere almeno in parte la minaccia, come fa il sistema di difesa aerea ucraino. I terroristi cercano deliberatamente di lasciare dietro di sé il maggior numero possibile di trappole mortali. Mine interrate, mine a filo, edifici, automobili e infrastrutture minate. Si tratta di oltre 170.000chilometri quadrati di territorio pericoloso”.
Sempre il Presidente Zelensky, poi, nell’ambito della Conferenza internazionale “Human Rights in Dark Hours”, secondo Ukrinform, avrebbe affermato che “dall’inizio della guerra , ovvero dal 24 febbraio, ad oggi, il 60% dei missili russi ha colpito obiettivi civili e che sono più di due milioni gli ucraini deportati dalle forze russe”.
A Mosca, invece, mentre il portavoce del Cremlino, Peskov, commentando la prima al Teatro alla Scala di Milano dell’opera russa “Boris Godunov”, ha sottolineato come si sia trattato di “una voce nel deserto sullo sfondo della rimozione della cultura russa in Occidente” e l’oppositore russo Yashin, il quale denunciò la guerra contro Kiev, è stato condannato a 8 anni 6 mesi di carcere, il Presidente Putin, in un videomessaggio inviato alla riunione dei ministri della Difesa dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai e della Comunità degli Stati Indipendenti, ha dichiarato: “L’Occidente ha incoraggiato il terrore nel Donbass e usa il popolo ucraino come carne da cannone. Per diversi anni, l’Occidente ha incoraggiato il genocidio e il terrore nel Donbass, ha trasformato de facto questo Paese in una colonia, e ora usa cinicamente il popolo ucraino come carne da cannone, come un ariete contro la Russia, continuando a rifornire l’Ucraina con armi e munizioni, inviando mercenari, spingendola su un percorso suicida”.
Tuttavia, secondo l’agenzia Tass, il numero uno del Cremlino, in Kirghizistan per il vertice delle economie asiatiche, ammettendo le difficoltà logistiche, e, ribadendo che la Russia potrebbe ”ridurre la produzione di petrolio e interrompere la sua esportazione verso quei Paesi che hanno introdotto lo ”stupido” price cap”, avrebbe affermato che: “un accordo sull’Ucraina è inevitabile” , che altri scambi di prigionieri con gli USA, dopo lo scambio Griner-Bout di ieri, sono possibili e, secondo quanto riportato da Bloomberg, non ha escluso l’ipotesi di un attacco nucleare preventivo per disarmare i nemici.
Poi, commentando l’intervista concessa dall’ex cancelliera tedesca, Angela Merkel, nella quale quest’ultima ha definito gli accordi di Minsk “un tentativo di dare più tempo all’Ucraina”, ha evidenziato: “È stata una grande delusione, ho sempre pensato che la dirigenza della Repubblica Federale tedesca fosse sincera con noi. Le dichiarazioni di Merkel sollevano una questione di fiducia. È possibile negoziare qualcosa? Com’è possibile negoziare con qualcuno? Dove sono le garanzie?. Ma alla fine dovremo negoziare, ho detto molte volte che siamo pronti per un accordo, anche se questo ci porta a porci delle domande sulle persone con cui abbiamo a che fare. Quanto detto da Merkel serve solo a confermare che abbiamo preso la decisione corretta nel lanciare un’operazione militare speciale. Mosca ha tuttavia tardato troppo, sperando in una soluzione pacifica della crisi ucraina. A quanto pare ci siamo decisi ad agire tardi, ad essere onesti. Forse avremmo dovuto iniziare prima: speravamo di poter raggiungere un’intesa nel quadro degli accordi di Minsk”.
Gli USA, però, hanno annunciato quest’oggi nuove sanzioni contro Mosca e Pechino per l’uso da parte dei russi di droni iraniani in Ucraina, l’abuso dei diritti umani in entrambi i Paesi e per il sostegno cinese alla pesca illegale nel Pacifico. Nel dettaglio, il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, Kirby, ha annunciato che saranno introdotte nuove sanzioni USA a tre entità russe in prima linea nell’acquisizione e nell’uso di droni iraniani in Ucraina e che gli USA useranno ogni strumento a disposizione per interrompere la cooperazione militare Iran-Russia.
A proporsi ancora una volta come mediatore, il Presidente turco Erdogan, che ha sottolineato: “Mentre difendiamo fermamente l’integrità territoriale dell’Ucraina, ci siamo opposti a politiche irrazionali nei confronti della Russia che gettano benzina sul fuoco. Domenica parlerò con il collega russo Vladimir Putin e con il presidente ucraino Volodimir Zelensky, ribadendo l’impegno della Turchia per favorire il dialogo tra i due Paesi in guerra. Abbiamo favorito lo scambio di ostaggi tra i due Paesi. La guerra ha causato una crisi alimentare globale. Domenica parlerò con Putin e poi con Zelensky. Vogliamo portare il grano nei paesi più sviluppati”.
Quanto alla politica italiana interna, oltre 3 mila emendamenti tra Maggioranza e Opposizioni sono stati presentati dalle forze politiche in Commissione Bilancio della Camera. Oltre 600, sono le proposte delle forze di Governo, così ripartite: 258 di Fratelli d’Italia, 151 della Lega , 136 di Forza Italia e 45 dei Centristi, mentre il Pd ne hanno presentate oltre 1000, il M5S, 800 e il Terzo Polo (Azione-Italia Viva) 300, sebbene il Governo abbia posto il limite di 450 emendamenti totali (200 della Maggioranza e 250 delle Opposizioni) con un tetto di spesa per le modifiche di 400 milioni di euro, risorse-tesoretto reperite dal Ministero dell’Economia , con tempo strettissimo di approvazione, visto l’arrivo in Aula a Montecitorio del testo per il primo passaggio, fissato per il 20 dicembre e l’ulteriore tappa del Senato, dove il via libera e la conversione in legge dovrà avvenire entro il 31 dicembre, pena l’esercizio provvisorio.
Per questo, la Premier Meloni , nel corso dell’ultimo vertice di Maggioranza, avrebbe concordato con i capigruppo di istituire una cabina di regia a Palazzo Chigi, che dovrebbe riunirsi lunedì, per sciogliere i nodi rimasti nell’ambito della coalizione riguardo a modifiche da apportare ad alcune misure (sebbene l’impianto della Manovra non dovrà essere stravolto) , quali: il congedo parentale ,con l’estensione del mese in più di congedo pagato all’80% anche ai padri, Opzione donna, l’innalzamento delle pensioni minime (anche se il Sottosegretario al Lavoro, Durigon, ha già confermato che, causa penuria di risorse, si procederà a un innalzamento graduale fino a 1000 euro nei 5 anni di Governo) , la decontribuzioneper chi assume giovani, la proroga del Superbonus edilizio 110%, su cui è in pressing Forza Italia, l’innalzamento del tetto per l’obbligo di Pos e quello del limite dei contanti a 5000 euro (anche alla luce del via libera del Consiglio Europeo sul tetto al contante di 10.000 euro).
Intanto, tra gli emendamenti presentati, ha fatto discutere la proposta di modifica avanzata dai tre partiti di Maggioranza: Fratelli d’Italia (Mollicone), Lega (Sasso) e Forza Italia (Dalla Chiesa) per abrogare il bonus diciottenni per teatri,cinema, spettacoli dal vivo, libri, abbonamenti a quotidiani e periodici, musei, concerti e mostre, ridistribuendo le risorse (230 milioni di euro all’anno dal 2022) a stanziamenti per lo Spettacolo e la Cultura (Fondo per il sostegno economico temporaneo dei lavoratori dello Spettacolo, dell’Editoria e delle librerie, Fondo per lo spettacolo dal vivo e per le attività di rievocazione storica).
Inoltre, al posto del bonus 18App, dovrebbe essere introdotta una “carta cultura”e dal Ministero competente, hanno fatto sapere che “Il Ministro Sangiuliano e i Sottosegretari stanno già lavorando ad un incontro ai primi di gennaio con le categorie per definire le linee di questa nuova carta, senza abusi e con il sostegno anche per l’acquisto di libri scolastici”.
Immediata, la reazione, del leader di Italia Viva, padre della misura nel corso del suo Governo, Renzi, il quale, lanciando una petizione, ha dichiarato: “Un emendamento di Fratelli di Italia – il partito della Meloni – vuole cancellare la 18app, il bonus cultura per i giovani. Per me è un errore gravissimo. Chi crede che tagliare sulla cultura sia un errore firmi e faccia girare questa petizione. Grazie. Chiediamo alla premier Meloni di intervenire per bloccare la distruzione del Bonus Cultura per i giovani. Sappiamo che alcuni parlamentari di Fratelli d’Italia dicono che con la cultura non si mangia. Ma noi non siamo d’accordo: tagliare sulla cultura e sui giovani è il modo più sbagliato per costruire il futuro. Abbiamo lanciato questa idea sette anni fa e da allora molti Paesi hanno copiato la nostra idea, cominciando da Francia e Germania. Distruggere il bonus cultura solo perché l’ha introdotto Renzi significa fare del male alle nuove generazioni. E all’industria della cultura”.
Critico al riguardo, anche il Pd, che ha chiesto anche la proroga del bonus psicologo per il 2023-2024, con la capogruppo al Senato, Malpezzi, che ha sottolineato: “È inaudito che il Presidente della commissione cultura Camera, Federico Mollicone e un ex sottosegretario all’istruzione, Gaetano Sasso, firmino un emendamento per abrogare 18 APP che ha consentito ai ragazzi di avvicinarsi alla cultura. Si vuole impedire la libertà e il desiderio dei giovani di accedere ai consumi culturali e così facendo si penalizza pesantemente anche l’industria culturale del Paese. Ancora una volta – prosegue Malpezzi – si toccano i più fragili, quelli che grazie a 18APP hanno potuto comprare un libro, vedere una mostra, ascoltare un concerto e che senza non avrebbero potuto farlo. Questa maggioranza non capisce che dietro 18 APP c’è un desiderio di accesso alla cultura che offre opportunità educative. Perché toglierle? Questo è un governo che parla agli evasori ed è disinteressato ad investire sui giovani: zero risorse per la scuola, l’università, la cultura, il lavoro. Molto male”.
Restando in casa delle Opposizioni di centrosinistra, il Pd , con i suoi emendamenti , ha rilanciato la sua contro-manovra, incentrata su : riduzione delle tasse sul lavoro e salario minimo, Quattordicesima pensionistica e Opzione donna, maggiori risorse per sanità e scuola, Transizione 4.0 e credito d’imposta per investimenti Sud, stop a condoni e norme su Pos e contante e innalzamento della tassazione sugli extraprofitti.
Il M5S, invece, punta sulla difesa del Reddito di cittadinanza, del Superbonus100% , a reintrodurre il cashback , a un taglio maggiore al cuneo fiscale, al salario minimo e a stanziare più fondi per sanità, scuola e cultura, mentre il Terzo Polo (Azione-Italia Viva), che sottolinea come la Manovra presenti numerose misure cavallo di battaglia della Lega e di Salvini, rilancia le sue proposte su Industria 4.0. e Sanità da potenziare grazie ai fondi del Mes.
Proprio in merito al Mes, il Fondo salva Stati, con meccanismo modificato rispetto a quello originario istituito a Bruxelles nel 2010 per fronteggiare le crisi finanziarie dei Paesi membri, come la Grecia, che prevede aiuti , ma percorsi meno rigidi per rientrare dal debito contratto, la Corte Costituzionale tedesca ha respinto il ricorso contro la sua ratifica presentato da 7 deputati del partito liberale tedesco nel gennaio 2021.
Ora, l’Italia, resta l’unico Paese a non aver ratificato il meccanismo, e ci si interroga su cosa faranno le forze di Governo, espressesi nella passata legislatura per la contrarietà all’attuazione del Meccanismo del Fondo Salva Stati.
A ribadire la sua criticità sulla Legge di Bilancio, poi, anche il Presidente di Confindustria, Bonomi, che, stamane, nel corso dell’assemblea pubblica a Fermo, ha sottolineato: “Alla legge di bilancio manca attenzione al lavoro e alla crescita del Paese. Sul cuneo fiscale serviva un intervento choc, mettendo più soldi nelle tasche degli italiani a basso reddito; la proposta di Confindustria era un taglio di 16 miliardi di euro con la riconfigurazione del 4-5% della spesa pubblica. Il taglio doveva andare per 2/3 a favore dei lavoratori e per 1/3 a favore delle imprese, agli italiani con redditi inferiori ai 35 mila euro poteva andare una mensilità di più di 1.200 euro. I governi li decidono gli italiani, non sta a noi dare valutazioni. Noi dobbiamo essere la Confindustria della tripla A: autonoma, a-governativa e apartitica. Noi, non tifiamo mai per nessuno, né per una parte o per l’altra, tifiamo solo per il nostro Paese, per l’Italia”. Parole pronunciate dopo una breve illustrazione di ciò che è successo da un anno a questa parte nel mondo e nei confini nazionali, con il presidente che ha ricordato l’emergenza Covid, i segnali di ripresa, ma anche la salita dei prezzi e la guerra in Ucraina”.
Tutto ciò, mentre l’agenzia di rating Standard&Poor’s, nel suo report sull’economa globale, causa inflazione e guerra in Ucraina, ha abbassato le stime di crescita dell’economia globale, compresa quella dell’Italia, che andrà in recessione nel 2023 di 1 punto percentuale più alta, con una flessione del Pil dell’ 1,1% e un ritorno alla crescita nel 2024 ma solo dello 0,8%, peggiore di 90 punti base rispetto allo scenario base e dell’1,2% nel 2025.
Infine, ad Alicante, in Spagna , si è tenuta questa mattina, la nona edizione del vertice Euro-Mediterraneo al quale avrebbe dovuto partecipare la Premier Meloni, impossibilitata da uno stato influenzale. La delegazione italiana , quindi , è stata guidata dal Vicepremier e ministro degli Esteri Tajani.
La Presidente del Consiglio ,però, ha avuto una conversazione telefonica con il Premier Sanchez, nella quale è stato ribadito “il rapporto storico che unisce Italia e Spagna, fondamentale per riaffermare l’importanza dei Paesi del sud in Europa”.
Sul tavolo del vertice, cui hanno preso parte oltre all’Italia, Francia, Portogallo, Grecia, Malta, Cipro, Croazia e Slovenia, i dossier : energia, transizione digitale e guerra in Ucraina.
Il Vicepremier e ministro degli Esteri Tajani, al termine del summit, in cui si è sostenuta la necessità di introdurre un tetto comune temporaneo al costo del gas, in conferenza stampa , sulla crisi energetica , ha detto: “Sul tema energetico vi sarà nei prossimi giorni (martedì) una riunione dei ministri dell’energia che preparerà il Consiglio europeo del 15 dicembre in cui vogliamo avere una voce forte e coesa in particolare sul tema del meccanismo del tetto al prezzo del gas. Questo tema ,va affrontato assieme alla solidarietà europea in termini energetici e al meccanismo di acquisti congiunti di gas”.
Poi, sull’immigrazione, ha dichiarato: “Per quanto riguarda l’immigrazione non se n’è parlato, ma noi abbiamo posto e continueremo a porre in tutte le sedi un problema che è globale, non una questione Italia-Francia o Italia-Germania. Noi vogliamo che si affronti un tema che si può risolvere soltanto a livello Europeo. Per quanto riguarda le navi ogni caso è un caso a sé. Oggi verranno fatte attraccare nel porto di Salerno una o due navi. Non manca mai da parte dell’Italia una risposta solidale, l’importante è che si rispettino sempre e comunque le regole, anche da parte delle Ong”.
Infine, riguardo la ratifica del Mes, ha spiegato: “Sul Mes c’è stata una decisione del Parlamento, vedremo cosa accadrà dopo la decisione tedesca. Ci sono delle riserve, delle perplessità, da parte delle forze di maggioranza. La mia forza politica ha espresso la sua riserva sul regolamento del Mes, in particolare per quanto riguarda il mancato controllo della guida da parte ad esempio del Parlamento europeo. Per quanto ci riguarda è una riforma poco europeista”.
Sul fronte Covid19, secondo i dati del monitoraggio sull’andamento della pandemia, elaborati dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità, negli ultimi sette giorni, l’indice Rt è sceso da 1, 14 a 1,10, in calo, anche l’incidenza da 386 casi per ogni 100 mila abitanti di sette giorni fa a 375 . Salgono invece i ricoveri con il tasso di ricovero nelle intensive, passate dal 3,2% al 3,4%, e i ricoveri nei reparti ordinari verso la soglia limite del 15% (14,5%). Nove, le Regioni (Liguria, Valle d’Aosta, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Calabria) con i reparti sopra soglia, rispetto alle sette della scorsa settimana, Aumentano da 3 a 5 le regioni ad alto rischio.
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