di Federica Marengo lunedì 5 dicembre 2022
L’Ucraina e la regione del Donbass.
-Nella duecntottantatreesima giornata di guerra in Ucraina, i bombardamenti russi , così come le interruzioni e i razionamenti di corrente elettrica, sono proseguiti sulla gran parte delle Regioni del Paese. Sotto attacco delle forze di Mosca, infatti, sia il Donbass e il Luhansk, nella regione nord-orientale, dove 9 persone sono rimaste uccise, Bakhmut, dove le truppe ucraine avanzano lentamente, le città di Kupjans’k e Izyum, Sumy e Kryvyi Rih, dove è stata rilevata la morte di una persona, che le regioni meridionali di Zaporizhzhia, Mikolaiv, Odessa e Kherson, dove sono rimaste uccise 2 persone. Sotto attacco missilistico russo, infine, anche la capitale Kiev.
Numerose, pertanto, le città ucraine senza luce e acqua.
Un razzo, poi, è caduto sul territorio moldavo a ridosso del confine con l’Ucraina e si ipotizza si tratti della risposta della contraerea di Kiev ,ai massicci e reiterati raid missilistici russi, la quale, secondo la presidenza ucraina, nella sola giornata di oggi , avrebbe abbattuto oltre 60 dei 70 missili lanciati dalle forze di Mosca.
A Mosca, registrate due esplosioni: una,presso un’autocisterna, che ha causato la morte di 3 persone e il ferimento di 6 e , l’altra , causata da un drone, nella regione di Saratov, a sud-est di Mosca , che ha danneggiato 2 bombardieri e ferito 2 soldati.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky, nominato dal Financial Times “persona dell’anno” “per la straordinaria dimostrazione di leadership e forza d’animo” che lo rendono un “Churcill dell’era Social”, nel suo consueto messaggio alla popolazione ucraina, pubblicato sui suoi account social, esortando a resistere al freddo e agli attacchi russi per conseguire la vittoria, ha evidenziato: “La Russia ha missili e più artiglieria, ma le manca qualcosa che abbiamo noi: la motivazione di lottare per la libertà. Stiamo difendendo la nostra casa, e questo ci dà la motivazione più forte. Lottiamo per la libertà, e questo moltiplica sempre qualsiasi forza. Difendiamo la verità, e questo unisce tutto il mondo intorno all’Ucraina. Per superare questo inverno, gli ucraini devono aiutarsi a vicenda, prendersi cura l’uno dell’altro ancora di più. Per favore, non chiedete se potete aiutare o come, aiutate quando vedete che potete. Non dobbiamo permettere conflitti interni e litigi che possano indebolirci tutti”.
A Mosca, invece, il portavoce del Cremlino, Peskov,ha ribadito che la Russia non riconoscerà il tetto al prezzo del suo petrolio deciso dalla UE,dal G7 e dall’Australia e che sta “preparando una risposta a questa misura presa dall’Occidente”, la quale rappresenta “un passo verso la destabilizzazione dei mercati mondiali dell’energia”, seguito dal ministro degli Esteri Lavrov, che, a margine della Conferenza sulla non proliferazione, ha sottolineato: “La spinta degli Stati Uniti e della Nato a un conflitto militare con la Russia rischia di scatenare un conflitto diretto fra potenze nucleari con conseguenze disastrose. Siamo costretti a inviare regolarmente segnali di avvertimento. Ma invece di considerarli seriamente, in Occidente vengono distorti e siamo accusati di usare una retorica minacciosa”.
Ciò, mentre il Presidente Putin si è recato in visita al ponte di Kerch o ponte di Crimea, danneggiato da un attentato esplosivo nell’ottobre scorso, ispezionando personalmente la parte carrabile della struttura al volante di un’automobile. Quest’ultimo, poi, si è congratulato con i volontari russi in occasione della Giornata del volontariato, definendoli “un enorme esercito”, aggiungendo che “i volontari che sono andati ad aiutare le persone nella zona delle ‘operazioni militari speciali’ dovrebbero essere conosciuti in tutto il Paese e meritare i più alti riconoscimenti”.
Dagli USA, infine, nel giorno in cui è entrato in vigore sia l’embargo al petrolio russo via mare che il tetto al prezzo fissato da Bruxelles, a 60 dollari al barile, il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana Kirby, ha replicato alle critiche alla misura mosse dal Presidente ucraino Zelensky , che l’ha definita “inutile”, evidenziando: “Gli Stati Uniti sostengono il price cap, siamo convinti che servirà a limitare Putin e non crediamo avrà un impatto a lungo termine sul prezzo del petrolio”.
Quanto alla politica italiana, stamane, la Presidente del Consiglio Meloni , preceduta dal saluto del Presidente della Repubblica, Mattarella e del Presidente delle Regioni e Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Fedriga, è intervenuta da remoto al Festival delle Regioni e delle Province, in corso a Milano . Nel suo intervento, la Premier ha affrontato, vari temi, tra cui: ’Autonomia differenziata e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, spiegando: “Infrastrutture, sicurezza, transizione ecologica, approvvigionamento energetico, innovazione digitale, politiche sociali e di welfare, sostegno a famiglia e natalità sono temi che incarnano sfide decisive per il futuro di questa nazione e che noi possiamo affrontare solamente se sappiamo mettere in campo le giuste sinergie tra Stato, Regioni, Province Autonome, enti locali. La pandemia prima e la guerra in Ucraina poi ci hanno proiettato in un mondo che è completamente nuovo e in un contesto geopolitico ed economico nel quale a tutti i livelli noi non possiamo rinunciare alla coesione e all’unità, e dal mio punto di vista a una visione di lungo periodo, perché le criticità strutturali con le quali ci stiamo confrontando sono soprattutto figlie delle politiche poco lungimiranti del passato. Sull’energia ad esempio l’Unione Europea, i diversi Stati membri compresa l’Italia in passato hanno preferito aumentare via via il loro livello di dipendenza da altre nazioni invece di lavorare per implementare misure che rafforzassero la produzione, l’indipendenza e la sicurezza energetica nazionale: oggi noi paghiamo quelle scelte. Il Next Generation Eu ha rappresentato una prima risposta a livello europeo, ma oggi è evidente a tutti che non è più sufficiente, perché era un piano immaginato per contrastare le conseguenze della pandemia, non poteva tenere in considerazione l’impatto che la guerra in Ucraina, successiva a quel programma, avrebbe avuto sul nostro tessuto economico, produttivo e sociale. Bisogna fare di più a livello europeo, a partire dal tema dell’energia. Bisogna rafforzare la coesione e la solidarietà a livello nazionale e allora è fondamentale un confronto costruttivo tra tutti gli attori istituzionali coinvolti per immaginare e costruire una strategia per il futuro. E per pensare quel futuro noi non possiamo non partire dall’analisi del passato, e mi riferisco ad alcune “storture” su cui oggi si basa oggi il rapporto tra Stato e Regioni, come in particolare la riforma del Titolo V della Costituzione del 2001 che su molte materie invece di semplificare responsabilità e funzioni ha aumentato la conflittualità tra poteri dello Stato, con tutto quello che comporta anche in termini di lungaggini ed efficienza. Io penso che prima di fughe in avanti occorra un confronto su competenze e funzioni chiari, da fare insieme e senza pregiudizi. Il governo vuole lavorare a un nuovo modello di collaborazione, a partire dal coordinamento tra politiche statali e regionali sfruttando tutte le opportunità offerte dalle risorse del Pnrr. Il Pnrr è un’eredità importante, e lo è se quelle opportunità non vanno perse e per questo il governo ha deciso di riattivare la cabina di regia per monitorare lo stato di attuazione degli obiettivi in modo rapido, efficace e coeso coinvolgendo tutti gli attori in campo, comprese le parti sociali. Credo ci sarà molto, molto da lavorare ,ma anche modo di lavorare insieme nelle prossime settimane. È fondamentale che risorse e obiettivi del Pnrr non corrano su un binario indipendente ma siano collegati e complementari con gli interventi e risorse previsti da altre politiche nazionali e non solo: penso alla politica di coesione, nei diversi periodi di programmazione alcune regioni hanno mostrato di sapere implementare bene e altre non hanno centrato l’obiettivo. Questo rischia di aumentare di fatto il divario tra regioni più ricche e più povere, un dato sottolineato anche dalla Ue. Alla base sicuramente c’è una differenza di capacità amministrativa tra le diverse Regioni, credo sia necessario lavorare favorendo lo scambio delle pratiche migliori e mettendo in campo una strategia condivisa, di un coordinamento di medio-lungo termine. Avremmo voluto fare di più e meglio ma quando ti confronti con una situazione come quella attuale sul caro energia e caro materie prime ovviamente bisogna lavorare per priorità. Il potenziamento del Servizio sanitario nazionale rappresenta per il governo un tema prioritario a partire dalla necessità di favorire una sanità più vicina ai territori e un utilizzo più efficiente delle risorse del Fondo sanitario nazionale, giudicando molto positivo l’accordo tra le Regioni sulla ripartizione dei Fondi sanitari per il 2022. Dobbiamo avere come obiettivo la sostenibilità del sistema. Sull’autonomia differenziata il governo vuole favorirne l’attuazione in tempi rapidi, in un quadro più ampio di riforme a nostro avviso tutte fondamentali per rafforzare l’attuale assetto dello Stato. L’obiettivo è una maggiore responsabilizzazione per tutti, regioni enti locali, Stato. Lavoreremo per una sua attuazione virtuosa, per una completa definizione dei livelli essenziali delle prestazioni, per un corretto funzionamento del fondo di perequazione. Vogliamo assicurare coesione e unità nazionale. La maggiore autonomia che ciascuna regione potrà chiedere nell’ambito delle materie previste dalla Costituzione sarà finalizzata a realizzare le riforme e le infrastrutture necessarie a migliorare i servizi, “non a creare disparità tra i cittadini. L’auspicio del governo è che l’autonomia possa costituire per i territori una sfida, un giusto stimolo per colmare i divari che esistono non solo tra le regioni ma anche tra le diverse aree nei territori regionali”.
La Premier Meloni ,poi ,ha incontrato a Palazzo Chigi, insieme con i ministri Tajani (Esteri) e Crosetto (Difesa), S.M. il Re Abdullah II di Giordania ,con cui ha discusso di collaborazione e sicurezza e difesa nel Mediterraneo.
Intanto, sono proseguite presso le Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato le Audizioni sulla Legge di Bilancio. A esprimersi questa mattina, sulla Manovra, che dovrebbe essere approvata in Aula a Montecitorio il 20 dicembre, per poi approdare in Senato per la conversione definitiva entro il 31 dicembre, pena l’esercizio provvisorio, Bankitalia, rappresentata dal capo del Servizio Struttura Economica Del Dipartimento Economia e Statistica dell’istituto, Balassone, il quale ha evidenziato come la Manovra abbia un valore effettivo di 39,2 miliardi di euro, 4 miliardi in più, frutto della tassazione sugli extraprofitti delle imprese energivore, e come il sistema stia tenendo, sebbene si vada incontro a una contrazione dell’economia e della crescita , per cui è necessario fare attenzione e contenere il debito pubblico.
Sul Reddito di cittadinanza poi, Bankitalia ha rilevato come senza tale misura i poveri sarebbero stati oltre un milione e che per questo è necessario attuare le politiche attive del lavoro fino ad oggi rivelatesi insufficienti.
Infine, riguardo alle norme introdotte sul pagamento in contanti (tetto al contante innalzato a 5000 uro e uso del Pos sopra i 60 euro), l’istituto ha spiegato che si tratta di un arretramento rispetto alla modernizzazione e alla lotta all’evasione richiesta dal Pnrr, e in merito all’estensione della tassa piatta al 15% alle Partite Iva e agli Autonomi con reddito fino a 85 mila euro, ha sottolineato come tale misura crei squilibrio tra lavoratori autonomi e dipendenti.
In Audizione, sentito anche il Presidente dell’ISTAT, Blangiardo, che ha quantificato gli effetti della Manovra. In particolare, il taglio del cuneo fiscale riguarderà oltre 12 milioni di persone, mentre il Reddito di cittadinanza sarà abolito per 846 mila persone (ovvero: 1 assegno su 5 sarà ridotto).
In ultimo, il potenziamento dell’assegno familiare inciderà sul 5% delle famiglie. Tuttavia, a preoccupare Istat è il rischio derivante dal calo del potere d’acquisto, ovvero: l’incapacità dei salari di rincorrere il costo della vita.
Da qui, visti i rilievi di Bankitalia sulle modifiche al pagamento in contanti , alla Flat Tax e al Reddito di cittadinanza, immediata è stata la richiesta avanzata dal responsabile economico del Pd Misiani di “ritirare le misure , a cominciare da quelle pro-evasione fiscale”, riecheggiato dal M5S, il cui Presidente Conte, che stamane ha incontrato il segretario della Cgil, Landini (domani incontrerà Confindustria), per confrontarsi sulla Manovra, ha parlato di “evasione di cittadinanza promossa da questo Governo”, in luogo del Reddito di cittadinanza.
Di “Legge di Bilancio pessima” ha parlato anche il Terzo Polo ,che però ha ribadito la disponibilità a confrontarsi su correttivi e alternative.
Tuttavia, i partiti di Maggioranza difendono la Legge di Bilancio e divergono dal parere di Bankitalia sulle misure pro-contante, con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio,Fazzolari, che ,però ,smentisce le dichiarazioni rilasciate dopo l’Audizione di Baldissone, secondo cui Bankitalia è critica nei confronti della Manovra, in quanto “partecipata da banche private”, precisando: “Nessuna polemica o volontà di mettere in discussione l’autonomia della Banca d’Italia. Non ho mai messo in discussione l’autonomia di Bankitalia. Anzi, ribadisco il pieno apprezzamento per l’operato di via Nazionale. In audizione sulla manovra sono state espresse “posizioni legittime”. E’ legittima la visione a sostegno dell’utilizzo della moneta elettronica, che è moneta privata. Con la stessa legittimità altri , tra cui la Bce , sottolineano l’esigenza di non escludere dal circuito il denaro contante, che è l’unica moneta a corso legale”.
Il ministro degli Esteri Tajani, invece, a margine dell’evento ‘L’Italia delle Regioni’ a Milano, ha dichiarato in merito: “La perplessità di Bankitalia sul tetto al contante è un’ipotesi di un dirigente della Banca d’Italia, fatta in audizione in Parlamento; è un’opinione come tutte le altre. Io sono assolutamente convinto che l’evasione fiscale non si combatta abbattendo a mille euro o togliendo l’utilizzo del contante perché si farebbe un danno alla nostra economia, bloccando ad esempio gli acquisti da tanti stranieri che sono abituati ad utilizzare il contante. Non credo sia una scelta di libertà. Io uso bancomat e carta di credito normalmente; chi vuole usare il contante deve essere libero di poterlo usare proprio per favorire la crescita della nostra economia”.
A Bruxelles, invece, mentre il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sociale, Salvini ha partecipato al Consiglio UE dei Trasporti, incassando la disponibilità della Commissaria Ue, Valean ,a finanziare la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, a patto , però ,che si tratti di un progetto definito , con un piano finanziario solido, il ministro dell’Economia Giorgetti ha partecipato all’Eurogruppo, la riunione dei ministri delle Finanze della zona Euro (domani, invece, si riunirà l’Ecofin, ovvero la riunione dei ministri delle Finanze di tutti i Paesi UE), per discutere delle modifiche al Patto di Stabilità e sulla condizionalità per alcuni Paesi come l’Ungheria.
Sul fronte Covi19, secondo la fondazione indipendente Gimbe, nella settimana fra il 25 novembre e il 1° dicembre, i ricoveri con sintomi sarebbero aumentati dell’11,1% (845 posti in più, passando da 7.613 a 8.458), così come i ricoveri nelle terapie intensive (+28%). Le vaccinazioni, invece, sarebbero in calo : ad aver effettuato la quarta dose, infatti, sarebbe solo il 26,9% degli italiani.
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