di Federica Marengo domenica 4 dicembre 2022
-Nella duecentottantaduesima giornata di guerra in Ucraina, i bombardamenti russi sono proseguiti sia nella regione nord-orientale che in quella meridionale del Paese. Colpite, infatti, da decine di attacchi russi il Donbass, Kharkiv, dove sono state danneggiate alcune infrastrutture civili, Donetsk, Luhansk, Kramators’k , Sumy e Bakhmut , dove le truppe di Mosca non riescono ad avanzare e aspettano il gelo dell’inverno per fiaccare le forze ucraine. Nel Lugansk, invece, attivisti e civili sarebbero stati giustiziati dalle forze russe.
Sotto attacco delle truppe di Mosca, anche Kherson, annessa a Mosca ,occupata dai russi e poi liberata, dove i combattenti dell’unità speciale “Karlson” hanno issato la bandiera ucraina sulla riva sinistra del fiume Dnpro, raggiunta attraverso un piccolo porto, da cui, secondo fonti militari di Kiev, partirà l’offensiva per riconquistare la riva Est.
A Zaporizhzia, invece, secondo quanto riportato dall’Amministrazione militare ucraina, in una cruenta battaglia, sono rimasti uccisi o feriti almeno 300 militari russi.
Nella capitale Kiev, infine, e nella stessa regione, annunciati dalla società Dtek nuovi blackout di emergenza.
Secondo l’intelligence USA, nei prossimi mesi, i combattimenti in Ucraina continueranno a un ritmo ridotto, sebbene ad oggi non si avverta un calo di resistenza da parte delle forze ucraine. E sul rischio che gli Stati Uniti possano essere trascinati in guerra, il segretario alla Difesa Austin, ha spigato che: “Il Pentagono è preoccupato per la Russia, e resta quindi impegnato nella fornitura di armi a Kiev. Allo stesso tempo, va evitata un escalation che trasformi il conflitto in una guerra degli Stati Uniti a Mosca”.
Ciò, mentre il segretario di Stato USA, Blinken, ha assicurato che le sanzioni hanno prodotto un effetto devastante sull’economia russa.
Per i Servizi segreti britannici, invece, il sostegno dell’opinione pubblica russa all’ “operazione militare speciale” starebbe diminuendo in modo significativo: i dati, infatti, indicano che il 55% dei russi è favorevole ai colloqui di pace con l’Ucraina, mentre solo il 25% si dichiara favorevole al proseguimento del conflitto.
Da Mosca, intanto, è arrivato l’avvertimento del portavoce del Cremlino, Peskov: non vi saranno forniture di petrolio per i Paesi che aderiranno al tetto al prezzo di 60 dollari, stabilito a Bruxlles, riecheggiato dal rappresentante permanente russo presso le organizzazioni internazionali a Vienna, Mikhail Ulyanov, che ha affermato. “A partire da quest’anno, l’Europa vivrà senza petrolio russo. Mosca ha già chiarito che non fornirà petrolio ai Paesi che sostengono un price cap anti mercato”.
Tuttavia, secondo il Guardian, all’Onu starebbe circolando una bozza di risoluzione per l’istituzione di un tribunale in “stile Norimberga” che chiami la leadership russa a rispondere dei crimini in Ucraina e che l’opposizione degli Stati Uniti alla proposta potrebbe attenuarsi di fronte alle pressioni del Presidente ucraino Zelensky.
Sul fronte esportazione di grano e cereali, il ministro della Difesa turco ha reso noto su Twitter che: “L’accordo sui cereali ha consentito l’esportazione di oltre 13 milioni di tonnellate di prodotti dai porti ucraini. Le spedizioni di grano dai porti dell’Ucraina continuano. La quantità di grano trasportato supera i tredici milioni di tonnellate. L’accordo raggiunto il 22 luglio da Russia e Ucraina con la mediazione dell’Onu e della Turchia ha consentito la ripresa del transito di cereali da tre porti ucraini dopo mesi di blocco”.
Infine, un nuovo appello alla pace è arrivato da Papa Francesco, che durante l’Angelus di oggi in Piazza San Pietro, ha affidato l’Ucraina alla preghiera della Vergne Immacolata, in occasione della festività di quest’ultima, che si celebrerà l’8 dicembre.
Quanto alla politica italiana, nel giorno di Santa Barbara, patrona dei Vigili del Fuoco, ringraziati dal Presidente della Repubblica Mattarella per il proprio operato , anche alla luce degli ultimi, tragici fatti della frana di Ischia e dell’alluvione nel messinese, la Presidente del Consiglio Meloni ha rilasciato a La Repubblica un’intervista nella quale ha toccato vari temi , a cominciare dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e dalla Manovra, temi riguardo ai quali, ha detto: “Il governo precedente ci ha lasciato 30 obiettivi su 55 rimasti da portare a termine entro il 2022. Col mio predecessore ho dialogato con grande profitto nella fase di transizione, sono al servizio delle istituzioni e non criticherò mai chi ha ricoperto la carica fino a poche settimane fa – è la premessa – Ma è un dato incontrovertibile che dei 55 obiettivi da centrare entro fine anno a noi ne sono stati lasciati trenta.Sono fiduciosa che recupereremo, Raffaele Fitto (ministro per gli Affari europei) sta portando avanti un ottimo lavoro e bene ha fatto a suonare la sveglia a tutti i centri di spesa. Detto questo, se qualcosa mancasse all’appello non sarebbe colpa nostra. Sarà inevitabile piuttosto nel 2023 cambiare qualcosa per rendere più celere e più fluida la capacità di utilizzo dei fondi. Sui tempi di approvazione della manovra: nessun rischio slittamento o di esercizio provvisorio, anche con il natale alle porte: “Davvero siamo pronti a lavorare anche nei giorni di festa pur di approvarla, non ci trascineremo certo fino all’esercizio provvisorio. Non era scontato mettere su una manovra complessa come questa in poche settimane, sono orgogliosa del risultato raggiunto la gran parte delle risorse disponibili saranno destinate ad alleviare i contribuenti italiani alle prese col caro bollette”.
Poi, sul Reddito di cittadinanza, ha spiegato: “Siamo arrivati al paradosso che multinazionali impegnate nella posa di fibre ottiche in Italia devono selezionare e assumere lavoratori immigrati perché pare non si trovi manodopera italiana. Ma come? Con le centinaia di migliaia di beneficiari del sussidio in cerca di un lavoro?. Io penso che a queste persone vadano proposti lavori come questo, perché parliamo di assunzioni fatte sulla base di contratti collettivi nazionali, con stipendi dignitosi e tutte le tutele del caso. E certo puoi anche rifiutare, ma in quel caso non puoi pretendere che a mantenerti sia lo Stato, quindi il beneficiario del reddito decade. È un problema culturale. Deve cambiare il modo di pensare di molti. E’ una questione di principio: non si può dire se la Meloni ci toglie il reddito ci manda a rubare, perché tra le due opzioni c’è il lavoro ed è la mia opzione. Cosa diversa sono le persone che abili al lavoro invece non sono e tutte le categorie fragili che continueremo a tutelare”.
Infine, su immigrazione e accordi con la UE, ha evidenziato: “Il problema è semplice, l’Europa come andiamo dicendo da tempo, deve farsi carico del problema perché l’Italia non può più accettare che la selezione la facciano gli scafisti. In Francia non è così. A Macron col quale ci siamo scambiati dei messaggi dopo la tragedia di Ischia, l’ho anche detto. I 38 migranti accolti Oltralpe non risolvono il problema. Del resto loro, come i tedeschi e altri, possono davvero decidere alla frontiera chi ha requisiti e chi no all’ingresso, chi può essere utile come manodopera per le aziende e chi no. Da noi, ripeto, la selezione via mare la fanno i trafficanti che gestiscono i barconi. Non è più accettabile. Bisogna fermare questo mercato. L’Italia non può essere il solo Paese costretto a pagare il costo delle ondate di migrazione dall’Africa”.
Nel pomeriggio, sempre la Premier, ha lanciato, tramite social, una rubrica settimanale dal titolo: “Gli appunti di Giorgia”, nella quale ha passato in rassegna l’azione di Governo e i provvedimenti presi, dall’intervento sull’ergastolo ostativo passando dal dl anti-rave e al lavoro sulla Manova, in questo primo mese a Palazzo Chigi, senza dimenticare i vertici internazionali ,l’emergenza ambientale a Ischia e la crisi aziendale della Lucoil di Priolo, salvata e, con essa, “il lavoro di circa 10 mila persone (compreso l’indotto), in una realtà come la Sicilia”.
Ciò, soffermandosi su alcuni quesiti posti dai suoi elettori e non, riguardanti il reddito di cittadinanza, sul quale ha ribadito: “Voglio aiutare le persone a uscire dalla povertà con il lavoro: il lavoro porta ovunque, il Reddito di cittadinanza ti tiene dove sei, non c’è scampo”. Meloni ha poi aggiunto, commentando un video di una donna che si lamentava per la stretta al Reddito prevista in manovra: “Tra percepire il reddito e rubare, un’opzione di andare a lavorare forse dovresti prenderla in considerazione. Più percepirai il Reddito, più sarai povero e difficile da inserire nel lavoro. Voglio regalare la dignità del lavoro a persone che non meritano di essere mantenute. Non voglio che la gente sia costretta a votarmi, voglio costruire libertà”.
E sul tetto al contante innalzato a 5000 euro e sull’innalzamento a 60 euro della cifra per utilizzare il Pos, su cui ha espresso parere contrario la Corte dei Conti, in quanto derogherebbe all’obiettivo della lotta all’evasione, tra i cardini del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza e tra gli impegni presi dall’Italia in UE, ha chiarito: “Il tetto al contante sfavorisce la nostra economia, siamo in un mercato europeo, il tetto ha senso solo se ce lo hanno tutti. In Europa ci sono tanti diversi tetti al contante, e nazioni che non ce l’hanno. La Germania non ha un tetto al contante, l’Austria che confina con l’Italia nemmeno. Chi ha contante da spendere preferisce andare a farlo in altre nazioni. Il piccolo importo attualmente valutato da noi è quello della sanzione. La soglia dei 60 euro è indicativa, per me può essere anche più bassa. Su questo c’è ovviamente una interlocuzione con la Commissione europea, perché il tema del pagamento elettronico è uno degli obiettivi del Pnrr quindi bisogna vedere come andrà a finire l’interlocuzione”.
Nel frattempo, la Maggioranza si prepara al tour de force sulla Legge di Bilancio, i cui tempi di approvazione, pena l’esercizio provvisorio, sono strettissimi. Il provvedimento, infatti, attualmente presso le Commissioni della Camera , dovrà approdare in Aula il 20 dicembre (l’arrivo in Aula al Senato è invece previsto per il 27 dicembre), con gli emendamenti al testo (in numero limitato a non più di 450 e con uno stanziamento di 400 milioni di euro individuati dal Ministero dell’Economia) che dovranno essere presentati dalle forze di Governo e di Opposizione entro il 7 dicembre, per questo, l’Esecutivo ha richiamato le Opposizioni alla responsabilità.
Quindi, se nell’ambito dei partiti della coalizione di centrodestra al Governo, Forza Italia punta sull’innalzamento delle pensioni minime, sulla decontribuzione per le assunzioni dei giovani e sullo sblocco dei crediti di imposta da parte delle banche per il Superbonus edilizio al 110% ,da prorogare fino al 31 dicembre, la Lega, annuncia correttivi su Fisco e Pensioni.
In casa delle Opposizioni di centrosinistra, invece, il Pd, ritenendo la Manovra “iniqua e inadeguata” , poiché favorirebbe gli evasori a scapito dei redditi più bassi e delle famiglie e, al tempo stesso, “insufficiente” per contrastare il caro bollette, ha presentato la sua contromanovra, che ha come capisaldi il salario minimo e il taglio al cuneo fiscale ,nonché il tetto nazionale al prezzo del gas e il disaccoppiamento tra prezzo del gas e dell’elettricità e, dopo le manifestazioni territoriali avviate ieri, si prepara a scendere in piazza (Santi Apostoli) , a Roma, il 17 dicembre, per la mobilitazione nazionale.
Sul fronte interno al partito poi, entra nel vivo la corsa alle Primarie del 19 febbraio, preludio al Congresso e, a fronte della candidatura a segretario del Pd del Presidente della Regione Emilia-Romagna Bonaccini, sostenuto dal sindaco di Firenze Nardella, la deputata ed ex Vicepresidente della Regione Emilia Romagna, Elly Schlein, ha ufficializzato stamane, a Roma la sua candidatura alla Segreteria del Nazareno, dichiarando nel suo intervento: “Questo Paese fa fatica a pensare che una donna possa farsi strada senza essere strumento di altri, dimostreremo il contrario. Ai candidati uomini non si va a vedere chi ci sta dietro. Io candidandomi a segretaria del Pd mi sono impegnata a dire che lavorerò per l’unità, sia che vinca che perda. Io sono sopravvissuta in politica perché ho rinunciato alle logiche di cooptazione, noi non vogliamo fare una corrente, ma un’onda e superare i meccanismi che non hanno fatto emergere la nuova classe dirigente. In questo momento sto dalla parte di una ricostruzione forte del Partito Democratico, la questione delle alleanze verrà dopo. A chi mi chiede perché questa scelta, la risposta è semplice: perché in queste settimane me l’avete proposto in tante e in tanti e perché vedo che questo significa che c’è una voglia condivisa di ricostruire comunità. E questo è un valore aggiunto che noi vogliamo portare a prescindere da quello che sarà l’esito del congresso e delle primarie. Mi sembra una bella energia, mi sembra un buon vento quello che ci spinge. In questi anni di impegno l’obiettivo minimo è sempre stato tanto coerente da sembrare monotono. Costruire un campo ecologista, progressista e femminista che ci facesse sentire tutti e tutte a casa e facesse riappassionare alla politica. E questa cosa non si può fare senza la comunità democratica. Parte da noi questa nuova storia che deve attraversare il paese per cambiarlo. Forza. Prenderò la tessera del Pd per rispetto di questa comunità, per entrare in ascolto e in punta di piedi. Sono disponibile ad accettare ogni esito del congresso e a lavorare dal giorno dopo per l’unità. Un applauso agli altri candidati. Se lo facciamo insieme io ci sono, non mi tiro indietro, costruiamo insieme questa candidatura per dimostrare che io posso diventare la segretaria del nuovo Pd. Insieme a voi voglio diventare la segretaria del nuovo Pd”.
Pronto a dare battaglia, mobilitando le piazze a difesa del Reddito di cittadinanza , il Presidente del M5S, Cont, che venerdì ha cominciato il suo tour da Napoli e dal quartiere Scampia, e che nelle prossime ore incontrerà il segretario della Cgil, Landini e presenterà emendamenti per ripristinare il sistema pensionistico Opzione donna, modificato dal Governo e la norma sul cashback, abolita dal Governo Draghi, essendo contrario sia all’innalzamento del tetto al contante a 5000 euro che all’innalzamento a 60 euro per l’uso del Pos.
In ultimo, il Terzo Polo (Azione-Italia Viva), non interessato a entrare in Maggioranza, ma a dialogare sulle singole misure, dopo l’incontro positivo a Palazzo Chigi svoltosi in settimana con la Premier Meloni, non voterà la fiducia , ma neppure farà ostruzionismo. Inoltre, stamane, via libera dell’Assemblea nazionale di Italia Viva, svoltasi a Milano, all’accordo per la Federazione dei due partiti, che convergeranno in una sola formazione alle elezioni Europee del 2024.
Nel suo intervento, il leader e fondatore del partito, Renzi, assicurando che “non lascerà il campo” e che il Terzo Polo non entrerà nel Governo e , rivolgendosi al Pd, cha ha sottolineato: “Fa la guerra a chi lo ha portato a vincere”, ha sottolineato: “Alla legge di bilancio continuiamo a votare no, ma se alcune singole proposte vengono accolte noi siamo entusiasti. Questo, e lo dico ai commentatori, vuol dire fare la stampella? O dare una mano a riscrivere una legge di bilancio scritta male?. Questa legge di bilancio si può sintetizzare con due parole: benzina e sigarette. Ed è subito prima Repubblica. Finita la Repubblica delle banane e la pacchia , adesso la benzina si paga anche di più. Sulla Sanità, i 37 miliardi di euro del Mes o li prendi ora o non li prendi più. La situazione dei mercati rende conveniente prendere quei denari”.
©Riproduzione riservata