di Federica Marengo lunedì 7 novembre 2022
-Nella duecentocinquantaseiesima giornata di guerra in Ucraina, sono proseguiti i bombardamenti russi sia nella regione orientale del Paese che in quella meridionale. Sotto attacco russo, infatti, Donetsk, Kharkiv, Dnipropetrovsk, Poltova, ma anche Zaporizhzhia e Kheroson, quest’ultima occupata dai filorussi ,i quali, annunciato il completamento dell’evacuazione dei civili, hanno accusato le forze ucraine di aver causato un blackout e un ammanco di acqua nella città.
Blackout, che si è registrato anche nella capitale Kiev e che, a detta del sindaco e delle autorità locali, potrebbe essere totale. A tal proposito, per via della grande carenza di elettricità nelle regioni centrali e settentrionali del Paese, la società locale per l’energia ha annunciato che i blackout d’emergenza continueranno per altre due settimane e si è esortato la popolazione a consumare l’elettricità con parsimonia.
Intanto, il Presidente ucraino, Zelensky, nel suo consueto videomessaggio alla popolazione, pubblicato sui suoi account social, ha dichiarato: “In Ucraina oltre 4,5 milioni di persone non hanno accesso all’elettricità a causa degli attacchi russi. La situazione più difficile è attualmente a Kiev e nell’Oblast della capitale. Qualunque cosa vogliano i terroristi, dobbiamo sopravvivere questo inverno e diventare ancora più forti in primavera. Lo stato terrorista sta concentrando forze e mezzi per tornare a colpire con attacchi di massa le nostre infrastrutture e soprattutto quelle energetiche. Proprio per questo, la Russia ha bisogno di missili iraniani”. L’Ucraina, si sta preparando a rispondere”.
Tuttavia, da Mosca, il portavoce del Cremlino, Peskov, ha fatto sapere che : “La Russia resta aperta a negoziati con l’Ucraina, ma al momento non vede tale possibilità, perché Kiev ha sancito per legge il divieto di qualsiasi trattativa con Mosca”, incalzato poi dal consigliere del Presidente ucraino Podolyak ,che lo ha smentito, anche alla luce di un articolo del Washington Post di sabato, secondo cui l’amministrazione Biden avrebbe incoraggiato privatamente il leader ucraino a segnalare un’apertura a negoziare con Mosca, evidenziando: “Importante: l’Ucraina non ha mai rifiutato di negoziare. La nostra posizione negoziale è nota e aperta. 1. Per prima cosa, la Russia ritira le truppe dall’Ucraina. 2. Dopo tutto il resto. Putin è pronto? Ovviamente no. Pertanto, siamo costruttivi nella nostra valutazione: parleremo con il prossimo leader della Russia”.
Il Presidente russo Putin, poi, riguardo alla mobilitazione dei riservisti, ha reso noto che circa 80 mila dei 320 mobilitati si trovano nella zona dell’operazione speciale in Ucraina.
A Bruxelles, invece, il portavoce della Commissione UE, Nuyts, in merito al pacchetto di aiuti europei all’Ucraina , finora approvato per 6 dei 9 miliardi stanziati, ha detto: “Abbiamo già erogato, sui 9 miliardi del pacchetto eccezionale di assistenza macro-finanziaria all’Ucraina, un miliardo ad agosto e altri 2 miliardi ad ottobre. Ed entro la fine dell’anno verranno pagati altri 3 miliardi. Il lavoro sui 3 miliardi rimanenti dell’intero pacchetto eccezionale di 9 miliardi è in corso. Come annunciato dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, questa settimana la Commissione presenterà un pacchetto di sostegno all’Ucraina fino 1,5 miliardi al mese” per il 2023”.
Un nuovo stanziamento della UE, cui si è opposta l’Ungheria, che, tramite il ministro Sziijjarto, ha fatto sapere: “L’Ungheria è pronta a continuare a sostenere finanziariamente l’Ucraina su base bilaterale, ma non accetteremo in nessun caso che l’Ue prenda dei crediti per pagare questo scopo”.
Sul fronte diplomatico, mentre il capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, Shevchuk, ha incontrato questa mattina in Vaticano Papa Francesco ,cui ha donato un frammento di una mina russa che lo scorso marzo ha distrutto la facciata dell’edificio della chiesa greco-cattolica ucraina nella città di Irpin, i vescovi europei , riuniti nell’assemblea plenaria , esprimendo “profonda tristezza per le orribili sofferenze umane inflitte ai nostri fratelli e sorelle in Ucraina dalla brutale aggressione militare voluta dalle autorità russe”, hanno ribadito l’appello agli aggressori, “affinché sospendano immediatamente le ostilità, e a tutte le parti affinché si aprano al negoziato su ‘proposte serie’ per una pace giusta, adoperandosi a favore di una soluzione del conflitto che rispetti il diritto internazionale e l’integrità territoriale dell’Ucraina”.
Quanto alla politica interna ed estera italiana, la Presidente del Consiglio Meloni, accompagnata dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Pichetto Fratin, ha preso parte alla Cop 27, la Conferenza sul clima svoltasi a Sharm el Sheikh, nella quale , il segretario generale dell’Onu, Guterres ha lanciato un patto di solidarietà climatica tra Stati alla luce della gravità della situazione, seguito dalla Presidente della Commissione UE, Von der Leyen, che ha esortato gli Stati a mantenere gli obiettivi di ridurre il riscaldamento climatico di 1,5 gradi, fissato alla Cop di Glasgow.
Accolta dal Presidente egiziano Al Sisi, la Premier , a margine del vertice, ha avuto una serie di incontri bilateriali, a partire proprio da quello con lo stesso Presidente egiziano, nel quale si è parlato di approvvigionamento energetico, fonti rinnovabili,crisi climatica e immigrazione, ma anche del rispetto dei diritti umani e dei casi Regeni e Zaki. Il Presidente Al Sisi, ha auspicato che la visita della Presidente Meloni in Egitto dia un nuovo impulso alle relazioni fra Roma e il Cairo.
La Presidente del Consiglio ha poi incontrato il Primo Ministro della Repubblica federale democratica di Etiopia Abiy Ahmed, esprimendo soddisfazione per il recente accordo per una pace duratura attraverso la cessazione delle ostilità tra il Governo etiopico e il Fronte di Liberazione del Popolo Tigrino, che garantirà la stabilità del Corno d’Africa. I due Presidenti, richiamandosi agli storici rapporti bilaterali tra i Paesi, hanno poi concordato sulle opportunità di rafforzamento dei legami economici specie in ambito energetico e come esso sia determinante per la politica estera italiana.
Quindi, a seguire, gli incontri con il Presidente dello Stato di Israele Herzog e con il Primo ministro inglese Sunak, con i quali ha parlato, rispettivamente, di transizione energetica e di risposta unitaria all’aggressione da parte della Russia all’Ucraina , di immigrazione, crisi energetica e dell’importanza della cooperazione tra Italia e Regno Unito in ambito G7 e Nato.
In serata, poi, l’ intervento della Premier al summit, nel quale ha detto: “Serve una giusta transizione energetica. Sappiamo come sono i disastri climatici, lo abbiamo visto, soprattutto per il dissesto idrogeologico. Lottare contro il cambiamento climatico è uno sforzo comune. Il nostro Paese farà la sua parte. L’Italia ha aumentato il contributo dei propri finanziamenti alla lotta alcambiamento climatico, abbiamo triplicato il nostro impegno su questo fronte con un impegno di 1,4 miliardi di euro in cinque anni. L’Italia ha aumentato il contributo dei propri finanziamenti alla lotta al cambiamento climatico, abbiamo triplicato il nostro impegno su questo fronte con un impegno di 1,4 miliardi di dollari in 5 anni. Non possiamo nascondere che le nazioni più impegnate su questi obiettivi ,rischiano di pagare un prezzo a discapito di quelli responsabili della maggiore emissione di gas a effetto serra. Quindi servono ulteriori misure per rafforzare questo disequilibrio, altrimenti i nostri sforzi saranno vani e conferenze come queste rischiano di non produrre i risultati che la storia si aspetta da noi. Lo dobbiamo alle generazioni future. Rimaniamo impegnati a mantenere l’impegno di 100 miliardi di dollari a sostegno dei Paesi in via di sviluppo fino al 2025 e a definire un obiettivo ambizioso e sostenibile in seguito. Per farlo, dobbiamo riunire governi, investitori privati e Banche Multilaterali di Sviluppo per condividere investimenti e rischi, per accelerare una giusta transizione energetica. L’Italia, è orgogliosa di far parte di Just Energy Transition Partnerships, un’ambiziosa iniziativa del G7 che fornirà ingenti risorse finanziarie e assistenza tecnica ai paesi partner. Siamo in un momento decisivo nella lotta al cambiamento climatico. Negli ultimi mesi abbiamo sperimentato i suoi drammatici effetti in tutta Europa, in Pakistan, nel Corno d’Africa e in molte altre regioni del pianeta. Siamo tutti chiamati a compiere sforzi più profondi e rapidi per proteggere il nostro pianeta, la nostra casa comune. Per fare ciò, dovremo mantenere le persone al centro e trasformarci di conseguenza, combinando sostenibilità ambientale, economica e sociale. Nonostante uno scenario internazionale molto complesso già colpito dalla pandemia e ulteriormente danneggiato dall’aggressione russa all’Ucraina, l’Italia rimane fortemente convinta nell’impegno di percorrere la strada della decarbonizzazione. Vogliamo sviluppare la nostra strategia di diversificazione energetica in stretta collaborazione con alcuni Paesi africani con cui abbiamo rafforzato la nostra cooperazione su sicurezza energetica, su rinnovabili e istruzione. Questo stimolerà la crescita verde, la creazione di posti di lavoro e lo sviluppo di una catena di valori sostenibili. In Europa puntiamo a ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 e di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 al più tardi”.
Nel frattempo, a Roma, è scontro tra Maggioranza e Opposizioni di centrosinistra sulla gestione dell’immigrazione e sulla vicenda delle 4 navi Ong presenti nel Canale di Sicilia, due, battenti bandiera tedesca , la Humanity1, con a bordo ancora 34 persone, dopo lo sbarco dei soli migranti più fragili in osservanza del decreto interministeriale vigente, e la Geo Barents di Medici Senza Frontiere, che conta a bordo 214 immigrati a fronte dei 357 fgià atti sbarcare, attraccate al porto di Catania, e altre due,la Ocean Viking di Sos Mediterrane, battente bandiera norvegese, con a bordo 234 immigrati e la Rise Above, battente bandiera tedesca, con a bordo 89 immigrati, a fronte di 4 sbarchi, che non hanno ancora forzato il blocco imposto dalle autorità italiane (in tara serata, la Raise Above, con a bordo donne e bambini, dovrebbe però sbarcare a Reggio Calabria e tutti gli immigrati a bordo dovrebbero scendere).
Sia il capitano della Humanity 1 che della Geo Barents rifiutano di ripartire finché non saranno sbarcati tutti gli immigrati a bordo, ritenendo la norma del decreto interministeriale illegittima e hanno annunciato di aver presentato ricorso al Tar e ai tribunali civili. Tre degli immigrati a bordo dell’imbarcazione ormeggiata si sono tuffati in mare nel tentativo di raggiungere a nuoto la terraferma.
Tuttavia, dalla Commissione UE, tramite la portavoce Anita Hipper, è arrivata una risposta alle dichiarazioni, di Papa Francesco , rilasciate ieri nel corso della conferenza stampa a bordo dell’aereo che lo ha riportato in Italia di ritorno dal viaggio apostolico in Barhein, sulla necessità che l’Italia presti soccorso agli immigrati in mare , ma che la UE non la lasci sola riguardo alla redistribuzione.
Per la Commissione UE, che ha evidenziato come il coordinamento non sia di sua competenza, gli sbarchi vanno agevolati , in quanto dovere legale ed è necessario minimizzare la permanenza a bordo.
Quindi, se la Maggioranza plaude alla linea “dura” del Governo, che ha saputo coniugare “solidarietà e fermezza”, con Forza Italia , Lega e Fratelli d’Italia, che esortano la UE a collaborare per la redistribuzione e per mettere fine ai viaggi organizzati, le Opposizioni di centrosinistra, Pd (impegnato nell’avvio della fase congressuale), Sinistra Italiana, Europa Verde e +Europa, divise sulle alleanze alle Regioni in Lombardia e nel Lazio, si sono ricompattate nel criticare tale gestione da parte dell’Esecutivo e l’uso di termini per riferirsi agli immigrati come “carico residuale” e “sbarco collettivo”, presente nel decreto interministeriale del ministro degli Interni Piantedosi, ,che considerano illegittimo,chiedendo che quest’ultimo riferisca in Aula.
Per il Presidente del M5S Conte,invece, l’azione del Governo è un ‘“inutile la prova muscolare , mentre è necessario ridiscutere con la UE su un coordinamento per la redistribuzione.
Critico anche il Terzo Polo di Calenda (Azione) e Renzi (Italia Viva), pronto il 4 dicembre a lanciare la propria federazione, che ritengono la linea dura dell’Esecutivo un espediente per distrarre dall’emergenza del caro bollette e del caro energia.
Non solo gestione dell’Immigrazione, però. L’Esecutivo è al lavoro anche sul decreto Aiuti quater, con sostegni per imprese e famiglie in difficoltà per il caro energia, che dovrebbe arrivare in questa settimana sul tavolo del Consiglio dei Ministri e sulla Manovra che, secondo il Vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture Salvini dovrebbe essere presentata in Parlamento tra 10 giorni, nella quale dovrebbero essere contenute misure come lo stop della legge Fornero e l’avvio di quota 41, l’innalzamento del tetto della Tassa Piatta, che oggi è a 65mila euro (al vaglio due opzioni a 85 e 100mila euro), la pace fiscale con la rottamazione di milioni di cartelle esattoriali, la revisione del reddito di cittadinanza, spiegata così dal Sottosegretario al Lavoro, Durigon: “Il Reddito di cittadinanza non sarà a vita, ma sarà rinnovabile per periodi sempre più brevi e con un assegno a scalare. Inoltre chi rifiuterà anche una sola offerta di lavoro perderà il sussidio. La proposta della Lega è più morbida di altre che circolano nella coalizione, ma si muove nello stesso solco e il punto di partenza è che il sussidio non può essere a vita. Va fissato un termine oltre il quale non si può andare, un po’ come con la Naspi, l’indennità di disoccupazione. Un percorso ragionevole, prevede, dopo i primi 18 mesi di Reddito, che si possa andare avanti al massimo per altri due anni e mezzo, ma con un décalage. In sostanza dopo i primi 18 mesi, se la persona non ha trovato un lavoro, viene sospesa dal sussidio e inserita per sei mesi in un percorso di politiche attive del lavoro. Se dopo 6 mesi la persona è ancora senza lavoro, potrebbe ottenere di nuovo il Rdc, ma con un importo tagliato del 25% e una durata ridotta a 12 mesi, durante i quali continuerebbe a fare formazione. Se anche dopo questo periodo il beneficiario non è entrato nel mercato del lavoro, verrà sospeso per altri sei mesi, passati i quali potrà chiedere per l’ultima volta il Rdc, questa volta solo per sei mesi e per un importo decurtato di un altro 25%. Prenderà cioè la metà di quanto prendeva all’inizio. La riforma prevederà poi che si decade dal diritto al reddito anche rifiutando una sola offerta congrua di lavoro, oggi sono due. Da questa stretta verrebbe colpito un percettore su tre del Rdc. Infine, c’è il versante dei controlli. Pensiamo che il sistema non debba più essere gestito centralmente dall’Inps ma sul territorio dai Comuni, che conoscono meglio le reali situazioni di povertà”.
In campo, per rassicurare la UE sul contenimento del debito, il ministro dell’Economia, Giorgetti, che stamane, si è recato a Bruxelles per presenziare all’Eurogruppo, la riunione dei ministri dell’Economia e delle Finanze dei Paesi dell’area euro e all’Ecofin, il vertice di tutti i ministri dell’Unione, dove ha incontrato gli omologhi di Paesi Bassi e Francia , per discutere di crisi energetica ed esaminare i bilanci nazionali e della UE in vista delle scadenze, tutto ciò, in attesa di mercoledì, quando la Commissione presenterà la sua proposta di modifica del Patto di Stabilità e di venerdì, quando la Commissione renderà note le previsioni economiche d’autunno.
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