di Federica Marengo domenica 30 ottobre 2022
-Nella duecentoquarantottesima giornata di guerra in Ucraina, dopo il raid delle forze ucraine contro la flotta russa in Crimea e la decisione di Mosca di sospendere l’accordo sulle esportazioni di grano siglato con Kiev il 22 luglio scorso con la mediazione dell’ Onu e della Turchia, l’Alto rappresentante UE per le Politiche estere , Borrell, ha fatto appello alla Russia affinché faccia ripartire le esportazioni, mentre il Centro di coordinamento congiunto a Istanbul , che riunisce i delegati di Russia, Ucraina, Turchia e delle Nazioni Unite, ha reso noto che il 30 ottobre non è stato raggiunto un accordo congiunto sui movimenti di uscita e di entrata delle navi da carico e di essere stato informato da Mosca delle sue preoccupazioni per la sicurezza dei carichi.
Intanto in USA , il Presidente Biden ha commentato la decisione della Russia definendola “scandalosa”, riecheggiato dal segretario dell‘Onu, Guterres, che si è detto “profondamente preoccupato” e ha ritardato di un giorno il suo viaggio ad Algeri per il vertice della Lega Araba per concentrarsi sulla questione, riferendo poi all’agenzia Reuters che : “Il portavoce delle Nazioni Unite, Stephane Dujarric, ha dichiarato in una nota che “il segretario generale continua a impegnarsi in intensi contatti volti a porre fine alla sospensione russa della sua partecipazione. Lo stesso impegno mira anche al rinnovo e alla piena attuazione dell’iniziativa per facilitare le esportazioni di prodotti alimentari e fertilizzanti dall’Ucraina, nonché a rimuovere i restanti ostacoli alle esportazioni di prodotti alimentari e fertilizzanti russi”.
Per il Presidente ucraino, Zelensky, invece: “La Russia ha iniziato ad aggravare deliberatamente la crisi alimentare già a settembre, quando ha bloccato la circolazione delle navi con i nostri prodotti alimentari. Da settembre a oggi, nel corridoio del grano si sono già accumulate 176 navi che non possono seguire la loro rotta. Alcuni vettori di grano sono in attesa da più di tre settimane. Si tratta di un blocco assolutamente deliberato da parte della Russia. È un’intenzione assolutamente trasparente della Russia di riportare la minaccia di una carestia su larga scala in Africa e in Asia.. Attualmente, più di 2 milioni di tonnellate di cibo sono in mare, ha osservato. Ciò significa che l’accesso al cibo è peggiorato per oltre 7 milioni di consumatori. 0. 25”, seguito dal ministro degli Esteri ucraino ,Kuleba, che, su Twitter, ha commentato: “Sospendendo la sua partecipazione all’accordo sul grano con il falso pretesto di esplosioni a 220 chilometri dal corridoio del grano, la Russia blocca 2 milioni di tonnellate di grano su 176 navi già in mare, sufficienti per sfamare oltre 7 milioni di persone. La Russia lo ha pianificato con largo anticipo. L’attuale coda con il grano si è accumulata nel Mar Nero da settembre, quando la Russia ha iniziato deliberatamente a ritardare il funzionamento del corridoio e cercare di minare l’accordo. La Russia ha preso la decisione di riprendere i suoi giochi della fame molto tempo fa e ora cerca di giustificarlo”.
Dal Cremlino, è quindi arrivata la replica della portavoce del ministro degli Esteri Zakharova, che, sul suo canal Telegram, ha detto: “L’accordo sul grano è stato interrotto da Kiev e dagli esperti militari britannici . Il ministero della Difesa russo ha annunciato ieri che Mosca sta sospendendo la sua partecipazione all’accordo sul grano in seguito all’attacco con droni dell’Ucraina alle navi della flotta russa del Mar Nero a Sebastopol. L’accordo sul grano è stato ostacolato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky e dai suoi terroristi, che sono guidati da specialisti britannici in modo che il ricatto alimentare si aggiunga a quello nucleare. La Russia è pronta a fornire gratuitamente ai Paesi in via di sviluppo fino a 500.000 tonnellate dei suoi cereali e fertilizzanti”.
Il portavoce del Cremlino , Peskok, invece, in un’intervista rilasciata a una rete russa, ha replicato: “Un negoziato sull’Ucraina tra i presidenti della Federazione Russa e degli Stati Uniti, Vladimir Putin e Joe Biden, potrebbe aver luogo se gli Stati Uniti volessero ascoltare le preoccupazioni di Mosca e tornare al dialogo sulle garanzie di sicurezza. Washington deve vedere le linee rosse e capire l’atteggiamento della Russia nei confronti degli eventi globali in corso, compreso il conflitto in Ucraina, dopo il discorso del presidente Vladimir Putin al club di discussione internazionale ‘Valdai’. Sono sicuro al 100 per 100 che loro [i funzionari statunitensi] si siederanno e penseranno, leggeranno, rileggeranno e analizzeranno questo discorso. Almeno comprendono la nostra visione russa della vita, il nostro atteggiamento nei confronti di ciò che sta accadendo, e soltanto ora vedono e deve vedere almeno dove sono quelle linee rosse e perché sono emerse. E’ necessario continuare con pazienza a trasmettere la posizione russa a Washington, e farlo in un modo filosofico. Washington ha ovviamente il voto decisivo nella risoluzione del conflitto ucraino poiché è ormai “impossibile” concordare qualcosa con Kiev, visto che questi accordi potrebbero essere annullati immediatamente dopo un ordine dall’estero. È ovvio che Washington ha il voto decisivo. È impossibile parlare di qualcosa, ad esempio, con Kiev. C’è un legittimo presidente ucraino a Kiev, il signor Volodymyr Zelensky. Potremmo raggiungere degli accordi con lui, ma vista l’esperienza di marzo, vediamo che questi accordi sono inutili, perché possono essere annullati immediatamente dopo istruzioni esterne”.
Il ministro degli Esteri, Lavrov ha quindi sottolineato: “I vertici russi, compreso il presidente Vladimir Putin, restano pronti a negoziare sull’Ucraina. La disponibilità della Russia, compreso quella del suo presidente, per i negoziati (sull’Ucraina) rimane invariata. Saremo sempre pronti ad ascoltare quali proposte hanno i nostri partner occidentali per ridurre la tensione”.
Tuttavia, la Turchia, secondo una fonte anonima di Ankara, citata dall’agenzia Bloomberg,e confermata sia dal Ministero della Difesa turco che da Mosca (che però vincola la ripresa dei negoziati all’accertamento di quanto accaduto a Sebastopoli in Crimea), ha fatto sapere che il governo turco ha avviato oggi conversazioni con la Russia per far ripartire l’accordo sui corridoi per il grano ucraino nel Mar Nero.
In ultimo, in un’intervista contenuta nell’ultimo libro di Bruno Vespa ,in uscita a breve, il Presidente di Forza Italia Berlusconi, ha dichiarato: “Si può arrivare a una trattativa di pace nel conflitto ucraino? Forse: solo se a un certo punto l’Ucraina capisse di non poter più contare sulle armi e sugli aiuti e se, invece, l’Occidente promettesse di fornirle centinaia di miliardi di dollari per la ricostruzione delle sue città devastate dalla guerra. In questo caso Zelensky, forse, potrebbe accettare di sedersi al tavolo per una trattativa. In questa situazione ,noi non possiamo che essere con l’Occidente nella difesa dei diritti di un Paese libero e democratico come l’Ucraina”, suscitando polemiche tra i partiti di opposizione.
Sul campo , nel frattempo, sono proseguiti i combattimenti a Kharkiv, Kherson e nel Lugnansk, dove i russi avrebbero respinto gli attacchi delle forze ucraine e fatto esplodere il ponte di Krasna per ostacolarle. Colpita anche Zaporizhzhia, con Mosca che, però, al riguardo, ha attaccato e accusato Kiev: “Nonostante la presenza di rappresentanti dell’Aiea alla centrale nucleare di Zaporizhzhia il regime di Kiev continua nelle sue provocazioni”, il cui governo ha ribadito: “L’unica proposta realistica per i negoziati è il ritiro delle truppe russe”.
Quanto alla politica interna italiana, la Presidente del Consiglio Meloni ,che stamane ha inviato un video-messaggio di saluto in occasione dell’anniversario della National Italian American Foundation, nel quale ha ribadito l’alleanza incrollabile con gli USA, ha lavorato anche oggi alle nomine di Sottosegretari e Viceministri, (che dovrebbero essere ratificate in settimana, prima del viaggio istituzionale della Premier per incontrare i vertici di Bruxelles), al dossier sulla crisi energetica e sul caro bollette, alla Manovra e ad alcuni provvedimenti al centro del primo Consiglio dei Ministri previsto per domani alle 13:00, nel quale dovrebbero essere varate misure sulla Giustizia, quali il rinvio al 30 novembre dell’entrata in vigore della riforma del processo penale, la conferma del carcere ostativo e il no ai benefici per mafiosi e terroristi che non collaborino e, in ambito sanitario, l’anticipazione al 1° novembre della scadenza dell’obbligo vaccinale per medici e sanitari.
Tuttavia, la giornata è stata scandita dalle polemiche con le Opposizioni scaturite dalle dichiarazioni del Presidente del Senato La Russa ,rilasciate in un’intervista a La Stampa, in cui ,alla domanda se intenderà festeggiare il 25 aprile, ha risposto: “Dipende. Certo non sfilerò nei cortei per come si svolgono oggi. Perché lì non si celebra una festa della libertà e della democrazia ma qualcosa di completamente diverso, appannaggio di una certa sinistra. Non ho avuto difficoltà come ministro della Difesa a portare una corona di fiori al monumento dei partigiani al cimitero Maggiore di Milano. E non era un atto dovuto”. Per lui “bisogna superare fascismo e antifascismo”.
Immediata, la replica del segretario del Pd , Letta, che, su Twitter, ha scritto: “Il 25Aprile è la Festa di tutti gli italiani perché grazie al 25 aprile tutti siamo cittadini italiani. Anche chi allora stava dalla parte sbagliata”, seguito dalla capogruppo del Pd al Senato, Malpezzi, che , sempre su Twitter, ha sottolineato: “Ricordo al Presidente Ignazio La Russa il significato del #25aprile: la libertà dal nazifascismo. Un giorno che è festa e che dovrebbe vederci uniti. Il Presidente del Senato è la seconda carica dello Stato. Non lo dimentichi”.
A seguire, quindi, la controreplica e la smentita del Presidente La Russa, che ha dichiarato: “Alla presidente Malpezzi che rispetto e di cui apprezzo l’onestà intellettuale e a chi in queste ore mi sta attaccando, chiedo cortesemente di leggere non il titolo volutamente fuorviante de La Stampa ma il testo della mia intervista correttamente riportata dal giornalista Colonnello in cui emerge chiaro il mio rispetto per la ricorrenza del 25 aprile tanto da averlo celebrato da ministro della Difesa. La mia contrarietà è semmai solo al modo in cui finora si svolgono molti cortei che lungi dal celebrarlo, ne fanno manifestazione appannaggio della sinistra”.
A chiudere la querelle , il direttore del quotidiano La Stampa, Giannini, che ha precisato: ”Prendo atto della retromarcia del Presidente La Russa, che da seconda carica dello Stato deve essersi reso conto dell’enormità delle sue parole. Il nostro titolo, infatti, non ha fuorviato un bel niente. Valuti chiunque se un titolo che dice “Non celebrerò questo 25 aprile” travisa il senso di una risposta che, a domanda del nostro Paolo Colonnello “celebrerà il 25 aprile?”, recita testualmente “Dipende. Certo non sfilerò nei cortei per come si svolgono oggi”. Dunque, se ne deduce che, ad “oggi”, non lo celebrerà. Quanto al “domani”, chissà, magari il Presidente La Russa ha in animo di festeggiarlo privatamente, nella sua casa in cui troneggia il busto del Duce, oppure di organizzare qualche suo corteo alternativo, cosa che a questo punto dell’avventurosa transizione italiana, purtroppo, non si può escludere”.
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