di Federica Marengo mercoledì 19 ottobre 2022
-Nella duecentotrentassettesima giornata di guerra in Ucraina, sono proseguiti i bombardamenti russi ,con l’allarme aereo risuonato in numerose regioni del Paese da Kiev, dove un drone avrebbe colpito un palazzo nel centro della città e diversi missili sarebbero stati abbattuti dalle batterie di difesa aerea, a Odessa.
Colpito poi da missili russi :un impianto energetico nel distretto di Kryvyi Rih, nella regione di Dnipropetrovsk, la centrale elettrica di Dnipro, nell’Ucraina centrale e un impianto termico nella regione di Ivano-Frankivsk.
A Dvorichna, nella regione di Kharkiv, secondo il Centro per le cure mediche d’emergenza e la medicina dei disastri del Consiglio regionale ,le truppe russe avrebbero aperto il fuoco sulle ambulanze.
Sotto attacco russo poi anche la regione di Zaporizhzhia e la zona vicino alla locale centrale nucleare, la cui alimentazione elettrica è stata ripristinata e dove , secondo quanto annunciato dai vertici militari di Mosca, sarebbero state eliminate le forze d’assalto ucraine, uccidendo più di 90 soldati e affondando 14 imbarcazioni, senza però causare vittime e danni e senza provocare alterazioni nei livelli di radioattività. Inoltre, per Energoatom, 50 dipendenti dell’impianto sarebbero prigionieri dei russi.
A Kherson, nella regione meridionale del Paese, i filo-russi hanno iniziato l’evacuazione dei residenti per il timore di un attacco delle truppe ucraine contro la diga della centrale idroelettrica di Kakhovka.
Accuse di un imminente attacco che Kiev, a sua volta, rivolge invece alle forze di Mosca.
Tuttavia, se l’intelligence britannica nel suo ultimo bollettino ha rivelato che le forze russe sarebbero in sofferenza per via della carenza di ufficiali capaci, la UE si appresterebbe a sanzionare 5 persone e 3 società iraniane per la vendita dei droni alla Russia, dopo il via libera definitivo del Consiglio Europeo.
A tal proposito, l’aeronautica Militare delle Forze Armate ucraine ha reso noto di aver abbattuto 223 droni iraniani dallo scorso mese.
In merito alla richiesta di un aiuto in armi inoltrata ad Israele , che in un primo momento sembrava aver trovato accoglimento, quest’ultima, invece, non avrà seguito, in quanto il ministro della difesa israeliana, Benny Gantz, dopo l’avvertimento di Mosca di un possibile interruzione dei rapporti diplomatici, ha affermato che “Israele continuerà , sì, a sostenere i Paesi occidentali, ma non esporterà forniture militari verso l’Ucraina”.
Intanto, mentre il Presidente ucraino Zelensky, nel suo consueto videomessaggio alla popolazione, pubblicato sui suoi canali social, ha evidenziato come: “Gli attacchi sferrati dalla Russia ieri in Ucraina hanno interrotto i rifornimenti di corrente e acqua a centinaia di migliaia di ucraini. Un terzo degli impianti del Paese sono stati distrutti la settimana scorsa, con l’effetto di provocare massicci blackout in tutta l’Ucraina. Non c’è più spazio per i negoziati con il regime di Putin”, il Presidente turco Erdogan, dall’inizio del conflitto in campo per una mediazione tra le parti, ha esortato quest’ultimo a rilanciare i negoziati.
Stamane, sempre Zelensky, ha tenuto un incontro strategico sulla sicurezza negli impianti di approvvigionamento energetico, del quale ha riferito così sul suo canale Telegram: “Ho discusso le misure necessarie per eliminare le conseguenze in caso di guasto del sistema energetico dell’Ucraina. Stiamo lavorando per creare punti di alimentazione mobili per le infrastrutture critiche di città, paesi e villaggi. Ci stiamo preparando a vari scenari di possibili conseguenze. L’Ucraina si difenderà. Non importa cosa pianifichi e faccia il nemico”.
A Strasburgo , invece, il Parlamento UE, in seguito alla decisione presa durante la Conferenza dei presidenti dell’Eurocamera, ha assegnato al “coraggioso popolo ucraino, rappresentato dal suo presidente, dai leader eletti e dalla sua società civile” , il prestigioso Premio Sacharov 2022 per la libertà di pensiero. Gli altri due finalisti erano: il fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, e la Commissione per la verità in Colombia.
A Mosca, il Presidente russo Putin ha firmato un decreto in base al quale la legge marziale verrà introdotta nelle quattro regioni ucraine che la Russia ha annesso illegalmente, quali: Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e di Kherson.
Una condanna degli attacchi mirati della Russia contro le infrastrutture civili, è stata poi espressa questa mattina dalla Presidente della Commissione UE, Von der Leyen, nel corso della plenaria al Parlamento di Strasburgo, alla vigilia del Consiglio UE del 20 e del 21 ottobre.
Nel suo intervento, la Von der Leyen, dopo il via libera di ieri da parte del Collegio dei commissari europei (non senza la perplessità di Olanda, Germania e Austria), ha illustrato la proposta della Commissione per fronteggiare il caro energia, che prevede: la sostituzione dell’indice di prezzo Ttf della Borsa di Amsterdam, con un benchmark, un indice, dedicato al gas naturale liquefatto, che sia più rappresentativo della realtà del mercato attuale, in quanto il Ttf è basato sul gas da gasdotto, mentre l’Europa ormai importa sempre più Gnl. Per avere un nuovo indice però ci vorranno alcuni mesi e i tecnici sono già al lavoro per averlo pronto entro la primavera, ovvero in concomitanza con la nuova stagione di riempimento degli stoccaggi (attualmente, a oltre il 92%).
Nell’immediato, per fronteggiare i picchi di prezzi e la speculazione, la Commissione ha proposto un tetto dinamico e temporaneo ai prezzi nelle transazioni e un meccanismo di intervento in caso di picchi giornalieri anomali.
Al riguardo, la Presidente Von der Leyen, ribadendo il sostegno all’Ucraina, ha detto: “So che gli europei sono preoccupati. Preoccupati per l’inflazione, per le bollette energetiche, per l’inverno. La migliore risposta al ricatto del gas di Putin sono l’unità e la solidarietà europea. Sappiamo che alcuni Stati membri sono più direttamente esposti di altri al gas russo. La situazione è particolarmente difficile per i Paesi senza sbocco sul mare dell’Europa centrale. Ma alla fine, nel nostro mercato unico con catene di approvvigionamento altamente integrate, un’interruzione in uno Stato membro ha un impatto enorme su tutti gli Stati membri. Quindi, condividere il gas in una crisi è fondamentale. Gli Stati membri hanno già da cinque anni l’obbligo ai sensi del diritto dell’Ue di concludere accordi di solidarietà. Tuttavia, fino ad oggi sono stati concordati solo 6 dei 40 possibili accordi. Questo semplicemente non è abbastanza ed è il motivo per cui metteremo in atto regole predefinite per gli Stati membri. La solidarietà energetica è un principio fondamentale nei nostri Trattati, quindi mettiamolo in atto. Rispetto allo scorso settembre 2021, la Russia ha tagliato l’80% della sua fornitura di gas a noi questo settembre. E l’Europa ha saputo compensare. Partner di fiducia come gli Stati Uniti e la Norvegia hanno intensificato le forniture. Abbiamo aumentato i risparmi e riempito i nostri stoccaggi. Possiamo essere tutti orgogliosi di ciò. Ma resistere alla coercizione energetica russa ha un prezzo. Le famiglie europee hanno visto le bollette del gas salire alle stelle. E le nostre aziende stanno lottando per mantenere la competitività”.
Poi, sulla possibile adozione da parte della UE del “modello iberico”, attuato in Spagna e in Portogallo (non negli altri Paesi dell’Unione, perché non tutti hanno possono finanziare un intervento simile ,non essendovi un fondo specifico comune) per contrastare il caro energia, (ovvero: limitare il prezzo dell’elettricità con l’intervento pubblico a copertura della differenza tra il prezzo di mercato e il prezzo praticato ai consumatori), ha spiegato: “Il gas fa salire i prezzi dell’elettricità e per questo entra in gioco il modello iberico che merita di essere considerato a livello dell’Ue. Ci sono ancora domande a cui rispondere ma non voglio trascurare nulla ‘introduzione di un limite di prezzo per il gas utilizzato per la produzione di elettricità ha ridotto i prezzi in Spagna e Portogallo, quindi merita di essere preso in considerazione per l’introduzione a livello dell’Ue, se è possibile affrontare in modo soddisfacente alcune questioni aperte. Assistiamo a una massiccia accelerazione della diversificazione verso altri fornitori di gas all’estero. Questo ha un prezzo elevato. Ma la vera soluzione per mantenere la nostra competitività è investire in fonti di energia autoctone, soprattutto rinnovabili. In tutta Europa, tuttavia, solo gli Stati membri con sufficiente spazio fiscale possono intraprendere questi investimenti critici. Ciò inevitabilmente squilibrerà le condizioni di gioco del nostro mercato unico”.
Da qui, la necessità di rafforzare e imprimere un’accelerazione al piano Repower EU, che ha l’obiettivo di assicurare la diversificazione delle forniture e accelerare la transizione verso le fonti rinnovabili.
Quanto alla politica interna italiana, nella giornata di oggi sono stati eletti al Senato e alla Camera i Vicepresidenti e i relativi Uffici di Presidenza.
A Montecitorio, eletti per il centrodestra: Fabio Rampelli (Fdi), Giorgio Mulè (Fi), Anna Ascani (Pd)e Sergio Costa (M5S).
I Questori, invece, sono Paolo Trancassini (Questore anziano Fratelli d’Italia), Alessandro Benvenuto (Lega) e Filippo Scerra (M5S).
I Segretari: Fabrizio Cecchetti (Lega), Chiara Colosimo (Fratelli d’Italia), Giovanni Donzelli (Fratelli d’Italia), Riccardo Zucconi (Fratelli d’Italia), Anna Patriarca(Forza Italia), Gilda Sportiello, Roberto Traversi (M5S) e Chiara Braga(Pd).
Al Senato, invece, eletti come Vicepresidenti: i senatori Gian Marco Centinaio (Lega), Maurizio Gasparri (Forza Italia), Anna Rossomando (Pd) e Maria Domenica Castellone (M5S). Questori: i senatori Gaetano Nastri , Antonio De Poli e Marco Meloni(Pd). Segretari: i senatori Antonio Iannone, Erika Stefani(Lega), Marco Silvestroni, Andrea Paganella, Gianpiero Maffoni, Pietro Lorefice, Marco Croatti e Valeria Valente (Pd).
Il Terzo polo, non ha votato, denunciando un accordo ad excludendum tra Pd e M5S per tenere la propria formazione politica fuori dalle cariche e annunciando l’intenzione di riferire al Presidente della Repubblica Mattarella sull’accaduto e di rivendicare per sé almeno una delle due Commissioni di garanzia, Vigilanza Rai o Copasir. Fonti del Nazareno, però, avrebbero commentato: “A escludere Azione e Italia viva dalle vicepresidenze delle Camere non sono stati né gli accordi né un’entità indistinta, ma gli elettori”.
Pubblicato poi dal Quirinale il calendario delle Consultazioni che inizieranno domani alle 10: 00 con la telefonata al Presidente Emerito della Repubblica, Napolitano, i Presidenti di Senato e Camera e proseguiranno (sulla base del criterio della consistenza numerica) con i gruppi parlamentari delle Autonomie del Senato, del Misto (Senato e Camera), di Sinistra italiana ed Europa Verde del gruppo Misto della Camera , di Azione e Italia Viva (Senato e Camera), del M5S (Senato e Camera) e del Pd (Senato e Camera) per poi concludersi venerdì a partire dalle 10:30 con il centrodestra che salirà unito al Colle. Poi, il Capo dello Stato conferirà l’incarico al nuovo Premier che accetterà con riserva. Una volta sciolta, si procederà al giuramento e quindi al voto di fiducia chiesto alle Camere entro mercoledì.
Nel frattempo, mentre la leader del centrodestra e Premier in pectore Meloni è al lavoro per sciogliere gli ultimi nodi relativi alla formazione del Governo , ovvero, l’assegnazione del dicastero della Giustizia conteso da Forza Italia e ,che FdI vorrebbe invece per sé, (quest’oggi ,Berlusconi ,ha incontrato nella sua residenza romana il candidato di Fratelli d’Itala, l’ex magistrato e neo-deputato Nordio), del Viminale e delle Politiche Agricole ,che la Lega rivendicherebbe per sé (in tarda mattinata il segretario della Lega Salvini ha incontrato Berlusconi), nuovi motivi di tensione hanno scosso la Maggioranza, oltre ad aver suscitato le polemiche delle Opposizioni (che convergono sulla gravità dell’accaduto) con la pubblicazione di un nuovo audio con dichiarazioni del Presidente di Forza Italia, diffuso dal Tg di La7, nel quale l’ex Premier ha attribuito la responsabilità della guerra russo-ucraina al Presidente ucraino Zelensky e che è stato spigato dallo stesso Berlusconi, intervenuto nel Tg diretto da Mentana, il cui chiarimento è stato riferito e sintetizzato dallo stesso direttore del telegiornale di La7: “Le parole registrate vanno inquadrate in un discorso più generale di cui si è preso solo questo aspetto, che era il racconto di una preoccupazione generale, sto citando Berlusconi, riguardo al clima che si è creato nel rapporto tra Russia, Europa ed Occidente, con il governo degli Stati Uniti che ha disatteso le premesse multilaterali date da Donald Trump e con una situazione che è diventata sempre meno favorevole, anche perché dopo 23 anni si è creata una situazione con un solo beneficiario, la Cina. La preoccupazione generale di Berlusconi era che ci fosse la rottura tra Europa e Russia, che in qualche modo interrompeva una spirale già rallentata dopo gli accordi di Pratica di Mare, con il fatto che la Cina potesse approfittare di tutto questo. Questa è la contestualizzazione dell’interessato e che era alla base delle sue parole. Una posizione che è diversa da quella del governo italiano e dalla leader del futuro governo di centrodestra”.
Le dichiarazioni del Presidente di Forza Italia, Berlusconi, che mettono dunque in bilico la designazione del coordinatore Tajani alla Farnesina, sono state così commentate , tramite nota, dalla leader del centrodestra e Premier in pectore Meloni: “Su una cosa sono stata, sono, e sarò sempre chiara. Intendo guidare un Governo con una linea di politica estera chiara e inequivocabile. L’Italia è a pieno titolo, e a testa alta, parte dell’Europa e dell’Alleanza atlantica. Chi non fosse d’accordo con questo caposaldo non potrà far parte del Governo, a costo di non fare il Governo. L’Italia con noi al Governo non sarà mai l’anello debole dell’Occidente, la Nazione inaffidabile tanto cara a molti nostri detrattori. Rilancerà la sua credibilità e difenderà così i suoi interessi. Su questo chiederò chiarezza a tutti i ministri di un eventuale Governo. La prima regola di un Governo politico che ha un forte mandato dagli italiani è rispettare il programma che i cittadini hanno votato”, riecheggiata da Tajani, che ,su Twitter ,ha precisato: “Domani sarò al Summit del Ppe per confermare la posizione europeista, filo atlantica e di pieno sostegno all’Ucraina mia e di FI. In tutte le sedi istituzionali non è mai mancato il nostro voto a favore della libertà e contro l’invasione russa”.
Questa mattina, poi, il Premier uscente Draghi, alla vigilia dell’ultima missione al Consiglio Europeo del 20 e del 21 ottobre, ha incontrato a Palazzo Chigi, per l’ultima volta, la stampa, alla quale ha rilasciato una breve dichiarazione: “ È stata un’esperienza straordinaria di cui sono straordinariamente contento. Finisce in modo molto soddisfacente. Tutti noi abbiamo la buona coscienza del lavoro fatto. Vi rivolgo un ringraziamento sentito. Voi in questi 20 mesi, tra pandemia e crisi energetica, avete svolto un servizio straordinario a cittadini aiutandoli a seguire e comprendere ciò che avviene. Un servizio straordinario anche per la democrazia italiana. Voi, stampa libera, avete avuto dal presidente del consiglio, da me il rispetto che si deve a stampa libera, rispondendo alle domande nel modo più chiaro possibile. Un atto dovuto ma anche un segno di rispetto. È stata una collaborazione piacevole, anche dal punto di vista umano. Nessuno si aspettava che avremmo fatto tante conferenze stampa che duravano ore indefinite. Poi io venivo rimproverato…perché non riuscivo a dire basta alle domande. Ringrazio anche tutto lo staff della comunicazione di Palazzo Chigi, sia per come ha seguito il dialogo tra voi e me, sia per la campagna di comunicazione sul Pnrr, che è stata e che sarà molto importante”.
A seguire, quindi il Presidente del Consiglio uscente è salito al Quirinale per partecipare al consueto pranzo di lavoro con i Ministri che domani saranno con lui in missione a Bruxelles.
Nel pomeriggio, Draghi, ha presieduto l’ultimo Consiglio dei Ministri nel quale è stato approvato un decreto che proroga al 18 novembre il taglio delle accise sui carburanti.
©Riproduzione riservata