di Federica Marengo mercoledì 21 settembre 2022
-Nella duecentonovesima giornata di guerra in Ucraina, mentre proseguono i bombardamenti sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia, nella regione meridionale, come denunciato dall’Energoatom, l’azienda statale ucraina che gestisce l’impianto, e su Kharkiv, nella regione nord-orientale, dove, nei villaggi occupati dai russi, sono state rinvenute due camere di tortura, ha sollevato l’opinione pubblica internazionale il discorso pronunciato ieri sera in Tv dal Presidente russo Putin, nel quale il numero uno del Cremlino ha annunciato la mobilitazione parziale, ovvero il richiamo di circa 300.000 riservisti a prendere parte all’”operazione militare speciale” in Ucraina, e il sostegno ai referendum per l’annessione alla Russia del Donbass, di parte di Zaporizhzhia e di Kherson, indetti fra il 23 e il 27 settembre.
Nel suo discorso, posticipato rispetto all’orario prefissato, il Presidente Putin, chiudendo alla prospettiva di porre fine all’”operazione militare speciale” e a una riapertura dei negoziati, come ventilato dal Presidente turco Erdogan, ha affermato: “Il Donbass è quasi liberato, ed i principali obiettivi dell’operazione speciale, restano invariati. L’occidente vuole distruggere la Russia come l’Urss ed il Donbass. E’ quasi completamente liberato. E soprattutto, mobilitazione per aumentare le truppe sul territorio nel conflitto russo-ucraino. Coloro che cercano di ricattarci con armi nucleari dovrebbero sapere che le abbiamo anche noi. L’Occidente vuole distruggere la Russia come già è stata distrutta l’Urss. Kievaveva reagito in modo positivo alle proposte della Russia dopo l’inizio delle operazioni militari, ma l’Occidente ha istruito l’Ucraina chiedendole di abbandonare i negoziati. L’obiettivo dell’Occidente è indebolire, dividere e distruggere la Russia. La Russia utilizzerà tutti i mezzi disponibili in caso di minaccia all’integrità territoriale. Coloro che cercano di ricattarci con armi nucleari dovrebbero sapere che le abbiamo anche noi, questo perché ,quando la sua integrità territoriale è minacciata, la Federazione russa usa tutti i mezzi a disposizione e questo non è un bluff. Si tratta non solo del bombardamento della centrale nucleare di Zaporizhzhya, incoraggiato dall’Occidente , che minaccia una catastrofe nucleare, ma anche delle dichiarazioni di alcuni alti rappresentanti di alcuni Stati Nato sulla possibilità e l’ammissibilità dell’uso delle armi di distruzione di massa, armi nucleari contro la Russia. A chi si concede simili affermazioni sulla Russia, voglio ricordare che anche il nostro Paese dispone di vari mezzi di distruzione, e in alcune componenti più moderne di quelle dei Paesi Nato”.
Immediata la reazione della comunità internazionale, riunita alla 77ma Assemblea Generale dell’Onu, a New York, alle dichiarazioni di Putin, a cominciare dal cancelliere tedesco Scholz, che ha detto: “Non c’è giustificazione per la guerra di occupazione della Russia contro l’Ucraina.Putin ha un solo obiettivo, occupare l’Ucraina, questo è imperialismo puro e semplice. Il ritorno dell’imperialismo non è solo un disastro per l’Europa, ma per l’ordine internazionale. Se vogliamo che questa guerra finisca non dobbiamo essere indifferenti a come finisce, non accetteremo una pace dettata da Mosca ,non accetteremo referendum di annessione”, riecheggiato dal Vicecancelliere Habeck, che ha evidenziato: “L’annuncio di Putin segna una nuova escalation nell’aggressione all’Ucraina. Si tratta di un passo pessimo, sbagliato. Ci consulteremo per vedere come reagire sul piano politico”.
Per il Presidente francese Macron: “L’annuncio del referendum in quattro regioni separatiste dell’Ucraina, non avrà conseguenze legali. Penso sia una farsa quanto annunciato dalla Russia. L’unica cosa che esiste è la guerra decisa dalla Russia, la resistenza dell’Ucraina e la fine della guerra che vogliamo. La Russia, nonostante sia un membro permanente del Consiglio di sicurezza dell’Onu, ha violato la carta delle Nazioni Unite con un’aggressione illegale. Siamo di fronte ad una semplice scelta tra guerra o pace. Noi rimaniamo impegnati negli sforzi per la pace, ma un negoziato per mettere fine alla guerra non è possibile se la Russia non accetta la sovranità dell’Ucraina. L’invasione dell’Ucraina è un ritorno all’età degli imperialismi e delle colonie. Quello a cui assistiamo dal 24 febbraio è un ritorno all’era dell’imperialismo e delle colonie. La Francia lo rifiuta e cercherà ostinatamente la pace. Quindi, siamo tutti consapevoli che solo un accordo che rispetti le leggi internazionali permetterà alla pace di tornare e i negoziati sono possibili solo se l’Ucraina li vuole e la Russia li accetta in buona fede. La comunità internazionale deve fare la massima pressione sul Presidente russo Vladimir Putin, che si è detto pronto a usare tutti i mezzi nel suo arsenale contro l’Occidente. Le decisioni di Putin, che ha anche annunciato la mobilitazione dei riservisti, portano a isolare ulteriormente la Russia”.
Per la Vicepremier spagnola Ribera: “L’annuncio di Vladimir Putin sulla mobilitazione militare parziale in Russia costituisce una “notizia drammatica, che conferma che questa è una guerra lunga e crudele, enormemente ingiusta e dura” sia per gli ucraini sia per i “cittadini russi forzati alla chiamata alle armi”.
Secondo il segretario britannico alla Difesa, Ben Wallace,si tratta di un “segno di debolezza di Putin, perché lui e il suo ministro della Difesa hanno mandato decine di migliaia dei loro cittadini a morire, mal equipaggiati e mal guidati. Nessuna quantità di minaccia e propaganda può nascondere il fatto che l’Ucraina sta vincendo questa guerra, la comunità internazionale è unita e la Russia sta diventando un paria globale”, mentre per il Governo di Liz Truss, che all’Assemblea Onu si è confrontata con la Presidente della Commissione UE, Von der Leyen,“La mobilitazione parziale annunciata da Vladimir Putin “è una chiara ammissione del fallimento” della Russia in Ucraina”.
Per l’Alto rappresentante UE per la Politica estera e la Sicurezza, Borrell, “L’annuncio di Putin di referendum fasulli, di una mobilitazione militare parziale e il ricatto nucleare sono una grave escalation. Minacciare con armi nucleari è inaccettabile e un vero pericolo per tutti. La comunità internazionale deve unirsi per prevenire tali azioni. La pace nel mondo è in pericolo”, mentre il Consiglio d’Europa ( un Consiglio straordinario è stato convocato per questa sera a margine dell’Assemblea Onu a New York), “rigetta i cosiddetti referendum nei territori occupati dell’Ucraina, una presa in giro della democrazia, tenuti sotto la minaccia delle armi dalle forze di occupazione e in spregio ai principi democratici fondamentali, non possono essere né accettati né riconosciuti”.
Duro , il Presidente USA Biden, che, nel suo intervento al Palazzo di Vetro, nella 77.ma Assemblea Generale dell’Onu, ha dichiarato: “L’obbiettivo di questa guerra è abolire il diritto dell’Ucraina di esistere come Stato, e al popolo ucraino di esistere come tale. Chiunque voi siate, dovunque viviate, qualunque siano le vostre credenze, questo dovrebbe raggelarvi il sangue L’Ucraina ha lo stesso diritto di esistere di qualsiasi altro Stato sovrano: siamo solidali con l’Ucraina e contro l’aggressione russa. Putin ha fatto minacce nucleari spericolate e irresponsabili. La guerra nucleare non può essere vinta e non deve essere mai combattuta. Gli Stati Uniti chiedono la pace immediata, e che si trovino accordi che tutti accettiamo, ma non può essere l’acquisizione della terra di un altro Paese. Mosca vuole eliminare il diritto di esistere. E’ la Russia a raccontare frottole sulla crisi alimentare: le sanzioni le permettono esplicitamente di esportare le derrate alimentari. È Mosca che sta provocando la crisi alimentare e deve risolverla. Gli Stati Uniti difenderanno la democrazia non solo in Ucraina ma in tutto il mondo. Rispettiamo la Carta delle Nazioni Unite abbracciata da 193 Stati. Spingere per un’economia sostenibile per salvare il pianeta”.
Di “incauta e pericolosa retorica nucleare” da parte di Putin, ha parlato invece il segretario della Nato Stoltenberg, in un’intervista alla Reuters, nella quale ha sottolineato: “Una guerra nucleare non può essere vinta e avrebbe conseguenze senza precedenti per la Russia. Inoltre la Nato sta aumentando la sua presenza” sul fronte Est per rimuovere qualsiasi equivoco a Mosca. Noi faremo in modo che non ci siano equivoci a Mosca sulla serietà dell’uso di armi nucleari”.
Per il Presidente del Consiglio Draghi, invece, intervenuto anch’egli alla 77.ma Assemblea Generale dell’Onu, “Aiutare l’Ucraina a proteggersi non è stata soltanto la scelta corretta da compiere: è stata l’unica scelta coerente con gli ideali di giustizia e fratellanza che sono alla base della carta delle Nazioni Unite e delle risoluzioni che questa assemblea ha adottato dall’inizio del conflitto. Eravamo convinti di non dover più assistere a guerre di aggressione in Europa. Sogni imperiali, il militarismo, le violazioni sistematiche dei diritti civili e umani ci sembravano relegati al secolo scorso. Da febbraio abbiamo invece assistito a bombardamenti di teatri, scuole, ospedali; a violenze e soprusi nei confronti di civili, di bambini; al tentativo di soggiogare una democrazia libera e sovrana, che ha reagito con orgoglio e coraggio per difendere la propria indipendenza, la propria dignità; l’Italia ha agito senza indugi, insieme agli altri paesi dell’Unione Europea, agli alleati della Nato e del G7, a tutti i partner che come noi credono in un sistema internazionale basato sulle regole e sul multilateralismo. Insieme, abbiamo risposto alle richieste del presidente Zelensky ,perché un’invasione militare pianificata per mesi e su più fronti non si ferma soltanto con le parole. Abbiamo imposto sanzioni senza precedenti alla Russia, per indebolirne l’apparato militare e convincere il presidente Putin a sedersi al tavolo dei negoziati. Ora dobbiamo fare di più, soprattutto a livello europeo. Come l’Italia sostiene da tempo, l’Unione europea deve imporre un tetto al prezzo delle importazioni di gas, anche per ridurre ulteriormente i finanziamenti che mandiamo alla Russia. Le responsabilità del conflitto sono chiare e di una parte sola ,ma è nostra responsabilità collettiva trovare risposte a questi problemi con urgenza, determinazione, efficacia. L’aggressione dell’Ucraina da parte della Russia e le crisi che ne derivano (alimentare, energetica, economica) mettono a rischio i nostri ideali collettivi come raramente era accaduto dalla fine della guerra fredda, queste crisi si affiancano alle altre grandi sfide dei nostri tempi (il cambiamento climatico, la pandemia, le diseguaglianze) e ne amplificano i costi, soprattutto per i più deboli. Per questo, non possiamo dividerci tra nord e sud del mondo, dobbiamo agire insieme e riscoprire il valore del multilateralismo che si celebra in quest’aula”.
Dalla Cina, tramite il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin, è arrivato l’appello a Kiev e a Mosca al cessate il fuoco e a impegnarsi per il dialogo e le consultazioni al fine di una risoluzione pacifica.
“Folle”, per Papa Francesco, “è pensare all’uso di armi nucleari”.
Il Presidente ucraino, Zelensky, infine, che ha ringraziato l’Occidente per il sostegno contro i referendum indetti da Putin, in un’intervista a Bild, ha detto: “Putin vorrebbe che l’Ucraina annegasse nel sangue, ma anche nel sangue dei suoi stessi soldati. Il discorso di stamani per lui non rappresenta “nulla di nuovo. Non l’ho neppure ascoltato: le apparizioni di Putin non sono i miei video preferiti, ho tutte le informazioni di cui ho bisogno. L’annuncio del Presidente russo Vladimir Putin conferma che la Russia ha problemi con gli ufficiali e con il personale militare. Sappiamo già che hanno mobilitato dei cadetti, ragazzi che non erano in grado di combattere e che sono morti. Non sono nemmeno riusciti a finire l’addestramento. Tutte queste persone non possono combattere. Sono venuti da noi e stanno morendo”, seguito dagli alti funzionari ucraini, da Podolyak a Kuleba, i quali intendono perseverare nei tentativi di liberare le aree occupate e hanno chiesto a tal fine all’Occidente nuovi massicci rifornimenti di armi.
A Mosca e nelle altre città russe , intanto, l’annuncio di una mobilitazione militare parziale ha suscitato le reazioni della popolazione, scesa in piazza per protestare ( al momento, sarebbero 1.026 le perone arrestate) oppure allontanatasi dalla Russia a bordo di voli, facendo così impennare il costo dei biglietti aerei.
Conseguenze, non sono mancate neppure per la Borsa di Mosca ,che ha registrato un nuovo crollo dopo quello di ieri per l’indice Noex. In crescita, anche il prezzo del grano,del petrolio e del gas, quest’ultimo, risalito sopra i 200 euro al MWh ad Amsterdam (mercato di riferimento) ad apertura delle contrattazioni e sceso in chiusura a 189 euro, mentre il colosso algerino Sonatrach ha fatto sapere di essere in grado di fornire all’Italia il gas promesso, dopo le indiscrezioni di stampa su possibili tagli degli scorsi giorni.
In Italia, nel frattempo, l’annuncio da parte di Putin della mobilitazione militare parziale e dei referendum nella regione del Donbass, a Kherson e a Zaporizhzhia, ha fatto quindi irruzione nella campagna elettorale, incentrata sul caro bollette e la crisi energetica e sulla collocazione internazionale del Paese.
Per il segretario del Pd, Letta, che dal tour elettorale in Toscana ha rilanciato sul taglio delle tasse sui lavoratori, “Putin partecipa alle elezioni italiane ed è per questo che non bisogna votare per gli amici di Putin e Orban”, ovvero per le destre “ambigue nei confronti della Russia” e “fintamente moderate”.
Timori per il rischio di una escalation militare e per l’uso di armi nucleari è stato espresso invece dal Presidente del M5S Conte, contrario all’invio di ulteriori aiuti militari a Kiev, che , dal tour elettorale a Napoli, nel corso del quale ha difeso dall’ipotesi abolizione la misura cavallo di battaglia dei pentastellati: il Reddito di cittadinanza, ha definito la Presidente di Fratelli d’Italia, Meloni, “inidonea” a governare per la sua vicinanza a Orban.
Sulla stessa linea rispetto alle critiche nei confronti della Meloni, Calenda (Azione) del Terzo Polo, secondo cui ,quest’ultima, all’indomani delle elezioni “non avrebbe la maggioranza per governare, visti i cattivi risultati che avranno i suoi alleati”.
No “a un centrodestra sfasciaconti” e “amico di Putin e Orban“, per il leader di Impegno civico, Di Maio, che è tornato sulla proposta di un decreto tagliabollette e sulla difesa del Reddito di cittadinanza.
Sit.-in di prostesta di fronte alla sede Eni di Roma, per Sinistra italiana di Fratoianni ed Europa Verde di Bonelli, per protestare contro il mancato pagamento della tassa sugli extraprofitti introdotta dal Governo a carico delle industrie energivore e per chiederne la restituzione, affinché gli introiti, circa 50 miliardi, vengano redistribuiti alle famiglie e alle imprese in difficoltà.
In casa centrodestra, la Presidente di Fratelli d’Italia, Meloni, che ha ribadito il suo no allo scostamento di bilancio da 30 miliardi chiesto dall’alleato di coalizione della Lega, Salvini, l’escalation del conflitto in Ucraina delle ultime ore è “un segno della debolezza di Putin, in difficoltà sia sul fronte militare che per le sanzioni, che , dunque, hanno funzionato”.
Il segretario della Lega, Salvini, invece, parlando di un cambio di prospettiva nei confronti di Putin, dopo la guerra in Ucraina, ha rimarcato la necessità di varare un provvedimento in extradeficit per sostenere famiglie e imprese e rilanciato i temi del lavoro e della difesa dei risparmi degli italiani.
Un appello al “voto utile, non per i piccoli partiti,” è arrivato, invece, dal Presidente di Forza Italia, Berlusconi, che, tornato sulla riforma del Presidenzialismo , ha auspicato una collaborazione di tutte le forze politiche per attuarla, respingendo ogni veto da parte della sinistra.
Ferma condanna di Putin e continuità con le politiche attuate finora: sanzioni, aiuti a Kiev e via diplomatica, è stata la posizione espressa e sostenuta dal leader di Noi moderati, Lupi.
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