di Federica Marengo sabato 3 settembre 2022
-Nella centonovantunesima giornata di guerra in Ucraina, l’operatore ucraino Energodar, città vicina a Zaporizhzhia, che ospita la centrale nucleare, ha fatto sapere che “per ragioni tecniche” è stata sospesa l’erogazione di energia dall’impianto. Ciò, all’indomani della missione della squadra dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, guidata dal direttore generale Grossi , che, entrato all’interno dell’impianto e, constatatene le violazioni da parte dell’esercito russo, che occupa il sito dall’inizio della guerra , ha ottenuto da Mosca e dai filorussi di poter lasciar stabilmente all’interno di quest’ultima due degli ispettori, mentre gli altri , rimasti per “indagare a fondo sulle condizioni di sicurezza dell’impianto”, lasceranno il sito fra domenica e lunedì.
La Russia, intanto, che ha accusato Kiev di aver ostacolato la missione, bombardando la città di Energodar e l’area circostante l’impianto, (stesse accuse mosse da Kiev a Mosca) , ha chiesto all’Onu una riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza proprio con la partecipazione di Grossi “per comunicare alla comunità internazionale quanto scoperto dai tecnici, che hanno avuto accesso dovunque abbiano voluto”.
Nell’area di Zaporizhzhia, però, proseguono gli scontri e gli attacchi missilistici su Energodar, mentre Kiev , rivendicando di aver colpito sistemi militari nemici , concentra la proprie forze militari sulla controffensiva nel sud del Paese a Kherson.
Si inaspriscono, inoltre, i toni tra Mosca e gli USA, con il viceministro degli Esteri russo Serghei Ryabkov, che ha avvertito: “Mettiamo in guardia gli Usa dal fare passi provocatori, compresa la fornitura all’Ucraina di armi di sempre più lunga gittata e più distruttive. C’è ormai solo una sottilissima linea a separare gli Stati Uniti dal diventare una parte in conflitto e le sfacciate forze anti-russe non devono illudersi che tutto rimarrà immutato, una volta che quella linea sarà stata superata”.
A porsi come mediatore tra Mosca e Kiev per la centrale nucleare di Zaporizhzhia, così come per la questione delle esportazioni del grano dai porti ucraini, ancora una volta, la Turchia, con il Presidente Erdogan che, stamane, ha avuto un colloquio telefonico con il Presidente russo Putin nel quale si è complimentato con quest’ultimo per il ruolo della Russia nella missione dell’AIEA.
Sotto attacco russo, da Nord a Sud, anche altre aree dell’Ucraina, quali: Donetsk , Dnipro e Mykolaiv.dove, causa bombardamenti è rimasto ucciso un bambino di otto anni.
Quanto alla questione del gas e della riduzione dei flussi, il colosso russo Gazprom ha annunciato lo stop totale del gasdotto Nord Stream, ufficialmente per un guasto che non ne permette il riavvio, tuttavia, Siemens Energy, che si occupa della manutenzione della struttura, ha smentito.
Per Mosca sarebbero le sanzioni, imposte dall’Occidente dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia il 24 febbraio ,ad ostacolare le operazioni di routine e la manutenzione del Nord Stream 1, mentre Bruxelles e gli USA accusano la Russia di usare il gas come arma economica.
Una tensione inaspritasi ancor più, all’indomani della decisione del G7 dei Ministri delle Finanze di introdurre un tetto al prezzo del petrolio russo, seguito dalle dichiarazioni della Presidente della Commissione UE, Von der Leyen, che ha ventilato un possibile via libera al tetto comune al prezzo del gas, da sempre osteggiato da Germania e Olanda, nel corso del prossimo Consiglio straordinario dei Ministri dell’Energia, che si terrà a Bruxelles il 9 settembre. Un via libera criticato però dal Presidente del Consiglio Europeo, Michel,in un’intervista a La Stampa, in quanto considerato “tardivo”.
Immediata, la replica di Mosca, che, tramite il Vicepresidente del Consiglio di Sicurezza ed ex Presidente Medvedev, ha fatto sapere che se la UE dovesse introdurre dei tetti ai prezzi di petrolio e gas, le esportazioni dalla Russia si bloccherebbero per indirizzarsi verso i mercati dei Paesi alleati come Cina e India.
A tal proposito, il Commissario europeo agli Affari Economici Gentiloni, intervenuto alla seconda giornata del Forum Ambrosetti di Cernobbio, affermato che l’introduzione di un tetto comune al prezzo del gas “è possibile”, ha sottolineato che , se introdotti i tetti ai prezzi di petrolio e gas, la Russia dovesse bloccarne le esportazioni , la UE reagirà.
Proprio al Forum Ambrosetti di Cernobbio, il Presidente della Repubblica Mattarella ha inviato in mattinata un messaggio nel quale ha affermato la necessità che l’Europa dia una risposta di sistema e all’altezza dei problemi determinati dal caro energia e di attuare in maniera puntuale il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, riecheggiato dal Ministro dell’Economia Franco, che, nel suo intervento, nel pomeriggio, ha spiegato: “C’è un dibattito sul funzionamento del mercato europeo dell’energia. Più in generale sul ruolo del prezzo marginale nel mercato dell’energia. E’ evidente che stiamo trasferendo all’estero una parte del nostro potere di acquisto. Se si guarda alla bolletta energetica del Paese, cioè quanto costano le importazioni nette di energia, vediamo che nel 2021 era di 43 miliardi e nel 2022 potrebbe salire a 100 miliardi. Un aumento di 60 miliardi significa circa 3 punti di Pil e vuol dire un deflusso di risorse dall’Italia verso l’estero. La possibilità di fiscalizzare l’aumento del costo dell’energia trova dei limiti nel nostro bilancio pubblico con il debito molto elevato e i tassi d’interesse tendenzialmente crescenti. Il governo interverrà con un decreto la prossima settimana ma che inseguire l’aumento dei prezzi non basta più. Il punto importante è ridurre il prezzo. Le prospettive sono nell’immediato problematiche. Abbiamo un rallentamento dell’economia mondiale rispetto alle precedenti revisioni, abbiamo la questione dei prezzi del gas e dell’energia e un progressivo incremento dei tassi d’interesse. Gli indicatori congiunturali volgono per l’immediato al ribasso, già a giugno c’è un cedimento della produzione industriale e un tasso d’inflazione in aumento all’8,4%. A suo dire, però, è importante che l’indice armonizzato italiano sia allineato con quello dell’area dell’euro. Dobbiamo assolutamente evitare un disallineamento rispetto agli altri Paesi. Sul Pnrr, i costi di produzione delle opere stano salendo e dovremo trovare modalità di finanziamento per poter costruire tutte le opere previste e completare la costruzione del Pnrr è fondamentale. Credo che non sia pensabile riscriverlo, perché sarebbe un modo per bloccarne la realizzazione. Il Pnrr, è fondamentale e mira ad accrescere la crescita nel medio termine”.
In merito alla situazione politica italiana, in attesa del Decreto per contrastare il caro bollette e sostenere famiglie e imprese, che il Governo dovrebbe varare nella prossima settimana, i leader dei partiti continuano a dibattere sulle misure per contrastare la crisi energetica e l’inflazione, in vista del voto del 25 settembre.
Per il segretario del Pd, Letta, che ha scritto una lettera ai militanti e ai circoli del partito per esortarli a votare, perché a vincere sarà o il centrosinistra o le destre, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è da attuare e non da rivedere ,come vorrebbe una parte del centrodestra, e seppur importanti, le misure a livello nazionale contro il caro bollette , come : il disaccoppiamento del costo dell’energia e del gas in bolletta, il raddoppiamento del credito d’imposta per le imprese, una mensilità in più per gli stipendi dei lavoratori con redditi medio-bassi e le bollette sociali, sono limitate e devono essere accompagnate dall’introduzione di un tetto UE comune al prezzo del gas.
Tetto Ue al prezzo del gas, importante anche per il Presidente del M5S Conte, il quale però chiede al Governo un Recovery Found dell’Energia e un aumento degli extraprofitti delle imprese ( tra cui le farmaceutiche) e delle assicurazioni e provvedimento con risorse massicce (anche in deficit) per sostenere imprese e famiglie.
No a un decreto in deficit ,per il fondatore, insieme con il centrista Tabacci, di Impegno civico ,Di Maio, il quale ha ribadito la sua proposta del pagamento da parte dello Stato dell’80% delle bollette delle piccole imprese fino a fine anno , unitamente al tetto UE al prezzo del gas.
Tetto UE al prezzo del gas, provvedimento per famiglie e imprese non in deficit e realizzazione dei rigassificatori e ricorso ad energie alternative per il Terzo Polo di Calenda (Azione ) e Renzi (Italia Viva), che auspicano il ritorno a Palazzo Chigi di Draghi.
Per il segretario di Sinistra italiana Fratoianni e per il portavoce di Europa Verde Bonelli, necessario per contrastare la crisi energetica è un amento delle tasse sugli extraprofitti delle aziende che hanno ricavato maggior profitto e il ricorso alle energie rinnovabili.
In casa centrodestra, invece, il segretario della Lega Salvini , rilanciando la tassa piatta e la pace fiscale ,ha chiesto un provvedimento corposo da 30 miliardi, finanziato anche con il ricorso allo scostamento di Bilancio, ma anche di rivedere le sanzioni a carico di Mosca, in quanto starebbero danneggiando le imprese italiane.
Cauta sullo scostamento di bilancio, cui però apre in caso estremo, Forza Italia, il cui Presidente Berlusconi, rilanciando in tema di Giustizia, la situazione delle carceri e ,in tema di Fisco, la tassa piatta al 23%, ha rimarcato la necessità di un tetto UE al prezzo del gas e di un provvedimento per dimezzare il costo delle bollette, unitamente alla realizzazione di rigassificatori, ricorso a energie rinnovabili e a nucleare pulito.
Nessun ricorso allo scostamento di Bilancio né una revisione delle sanzioni a carico di Mosca per la Presidente di Fratelli d’Italia, Meloni, che, ribadita la necessità di abolire il Reddito di cittadinanza, tutelando però le categorie più deboli non in grado di lavorare, ha proposto una revisione del PNRR,viste le mutate condizioni economiche determinate dalla crisi energetica e dall’inflazione e un taglio di accise e Iva sul costo delle bollette e il disaccoppiamento tra costo dell’energia e costo del gas in bolletta.
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