di Federica Marengo martedì 16 agosto 2022
-Nella settantatreesima giornata di guerra in Ucraina, le forze russe hanno continuato a bombardare sia la regione nord-orientale, che quella meridionale del Paese.
Colpite infatti nelle ultime ventiquattr’ore dai bombardamenti russi Kharkiv e la centrale nucleare di Zaporizhzhia e da bombardamenti ucraini il Donbass( con un attacco al quartier generale dei soldati nazionalisti russi della Wagner) e la Crimea, annessa da Mosca nel 2014, dove un incendio ,scoppiato nel distretto di Dzhankoy, presso un deposito temporaneo, ha causato l’esplosione di munizioni presso una base militare.
Quanto alla situazione delle centrale nucleare, occupata sin dall’inizio della guerra dai russi e ,usata come base militare, quest’ultima è al centro di una contesa tra Kiev e Mosca, con Kiev che dal marzo scorso chiede la demilitarizzazione dell’impianto e la Russia che si oppone, così come si oppone , non alla missione sul posto di una squadra dell’Aiea, l’Agenzia internazionale dell’energia atomica, per valutare i rischi di fuoriuscita di idrogeno e dispersione di sostanze radioattive, sollecitata anche dall’ONU, ma al passaggio di quest’ultima per Kiev,lungo la prima linea del fronte, fatto che rappresenterebbe un “rischio enorme”.
Tale situazione, è stata così commentata nel corso del suo consueto videomessaggio serale via social, dal Presidente ucraino Zelensky, che ha accusato i russi di “ricatto atomico” e di “continuare a barricarsi e a sparare dalla centrale nucleare più grande d’Europa, facendosene scudo”, e che ha avuto un colloquio telefonico al riguardo con il Presidente francese Macron: “ Ogni giorno di permanenza del contingente russo sul territorio dell’impianto nucleare di Zaphorizhia e aree vicine aumenta la minaccia all’Europa , come non è mai successo, nemmeno al picco dello scontro della Guerra Fredda. Ogni soldato russo o chiunque spari all’impianto o spari facendosi scudo dell’impianto deve sapere che sta diventando un bersaglio speciale della nostra intelligence, dei nostri servizi segreti, del nostro esercito”.
Un duro attacco all’Occidente e agli USA , invece, è stato sferrato dal Presidente russo Putin, in un discorso alla decima Conferenza di Mosca sulla sicurezza internazionale. Per il numero uno del Cremlino : “I Paesi occidentali hanno bisogno di conflitti per mantenere la loro egemonia. E’ per questo che stanno usando il popolo ucraino come carne da cannone mentre portano avanti il progetto anti-Russia; hanno chiuso gli occhi sull’uso dell’ideologia neonazista e sulle uccisioni di massa di civili nel Donbass e hanno fornito armi, anche pesanti, al regime di Kiev. La situazione in Ucraina, dimostra che gli Stati Uniti stanno cercando di prolungare il conflitto. Inoltre, stanno agendo in modo simile, alimentando il potenziale di conflitto in Asia, Africa e America Latina. Di recente, gli Stati Uniti hanno ancora una volta deliberatamente cercato di gettare benzina sul fuoco e scuotere la situazione nella regione Asia-Pacifico. L’avventura americana a Taiwan non è solo il viaggio di un singolo politico irresponsabile,ma fa parte di una strategia deliberata e consapevole degli Stati Uniti per destabilizzare e deteriorare la situazione nella regione Asia-Pacifico. L’avventura americana a Tawain non è solo il viaggio di un singolo politico irresponsabile, ma fa parte di una strategia deliberata e consapevole degli Stati Uniti per destabilizzare e deteriorare la situazione nella regione e nel mondo; una sfacciata dimostrazione di mancanza di rispetto per la sovranità di altri Paesi e per i suoi obblighi internazionali. La consideriamo una provocazione accuratamente pianificata”.
Inoltre, secondo il ministro della Difesa russo, Shoigu: “Mosca non ha bisogno di usare le armi nucleari per raggiungere i suoi obiettivi in Ucraina e le operazioni militari ucraine sono pianificate da Washington e Londra , ma i piani dell’Occidente di indebolire econcomicamente la Russia sono falliti. La Nato ha iniziato a schierare forze aggiuntive sul suo fianco orientale prima dell’inizio della cosiddetta ‘operazione speciale’ russa in Ucraina, un rafforzamento che completa il degrado dei meccanismi di controllo degli armamenti stabiliti in Europa durante la Guerra Fredda, e l’Ucraina riceve dati di ricognizione da tutte le fonti di informazione disponibili alla Nato, che punta al il dominio globale, anche in Africa, Asia-Pacifico e Medio Oriente. Il dominio assoluto su di noi e i nostri alleati da parte dell’Occidente sta diventando un ricordo del passato, l’operazione speciale in Ucraina pone fine all’ordine mondiale unipolare: il mondo multipolare è la realtà di oggi, ma l’Occidente separa il mondo in “partner democratici” e “regimi autoritari”, contro i quali è consentita qualsiasi influenza. Fuori dai confini dell’Ucraina, il dispiegamento di armi d’attacco in Finlandia e Svezia comporterà la revisione degli approcci alla difesa del territorio russo. E’ sbagliato affermare che Finlandia e Svezia hanno usato “l’operazione speciale come pretesto” per entrare nella Nato, poiché entrambe erano orientate verso l’Alleanza da tempo, ha aggiunto. E la nascita di una flotta di sottomarini nucleari in Australia ispirerà altri Stati a sviluppare armamenti simili, ha previsto”.
Infine, in merito alle esportazioni di grano, nell’ambito del patto tra Kiev, Mosca, Turchia e ONU, partita la prima nave delle Nazioni Unite con a bordo un cargo di cereali diretto in Africa, mentre una seconda nave, con a bordo un carico di soia, è arrivata in Italia, a Ravenna.
Riguardo la politica interna italiana, approvata, dopo una serie di rinvii nell’arco della giornata, dalla Direzione del Pd, nella nottata di ieri, con 3 voti contrari e 5 astenuti, la lista dei candidati (entro il 21-22 agosto, le liste dovranno essere depositate presso le Corti d’Appello).
Il segretario Letta, sarà capolista alla Camera in Veneto e Lombardia, Franceschini al Senato e Speranza alla Camera, a Napoli , Casini e l’ex sindaco Merola a Bologna, l’ex segretaria della Cisl Furlan, in Sicilia, Zingaretti, nel Lazio, Emma Bonino, nel collegio uninomianle di Roma centro per il Senato e l’ex segretaria della Cgil Camusso, nel collegio Campania 2 per il Senato, comprendente le province di Caserta, Salerno, Benevento ed Avellino, l’ex ministra della Salute, Lorenzin, capolista nel collegio plurinominale per il Senato di Verona, Vicenza e Padova,il relatore della proposta di legge contro l’omotransfobia, Zan,in corsa nel collegio di Padova per la Camera e il capogruppo al Senato Marcucci, in corsa sempre per Palazzo Madama, nel collegio di Livorno . In lista, anche l’economista Cottarelli (capolista al Senato a Milano) e l’epidemiologo Cristanti (capolista in Europa), che ha suscitato le immediate polemiche della Lega.
Tra i candidati anche quattro under 35 indicati come capilista: Rachele Scarpa, Cristina Cerroni, Raffaele La Regina, Marco Sarracino. Fuori, invece, sia per via del taglio dei parlamentari (400 da eleggere alla Camera e 200 al Senato) e per esigenze di rinnovamento: Lotti, Ceccanti e Gasbarra. Pronta a rinunciare, poiché candidata in un collegio “difficile” , Cirinnà, che poi, in giornata, ci ha ripensato.
Polemico il commento nella sua Enews del leader di Italia Viva ed ex segretario del Pd, Renzi, per via dell’esclusione dalle liste di “renziani” come Lotti: “A me pare che , dalla scelta di come costruire la coalizione ai nomi delle liste la guida di Enrico Letta sia caratterizzata più dal rancore personale che dalla volontà di vincere. Vedremo i frutti il 26 settembre. Auguro ogni bene a tutti, candidati ed esclusi, ed evito con cura ogni dibattito sul tema: mi hanno insegnato che la politica si fa con i sentimenti, non con i risentimenti. Noi staremo sui contenuti. Noi, non abbiamo candidati che hanno votato contro la fiducia a Draghi. Noi abbiamo chiara un’idea di innovazione del Paese che passa dal dire sì alle infrastrutture necessarie, non No a tutto. E non vogliamo alzare le tasse. Su questi temi siamo molto distanti, purtroppo dal nuovo Pd”.
Nessun commento, invece, da parte dell’alleato di Renzi per la costituzione di un Terzo Polo, il leader di Azione, Calenda, che presenterà il programma del suo partito giovedì, mentre è al lavoro sulle liste e ha chiesto un confronto e un dibattito televisivo con Letta, Meloni e Conte.
Sempre a proposito di liste, è in corso dalle 10:00 di stamane (nella prima ora sarebbero state oltre 10 milioni le persone a votare) e fino alle 22:00 di oggi, il voto online sulla piattaforma Sky Vote degli iscritti al M5S per decidere i candidati tra gli autocandidatisi alla Camera e al Senato, presentate sempre in modalità telematica fra il 5 e l’8 agosto scorso, e tra i 18 della lista presentata dal Presidente Conte (in corsa nel collegio Lazio1), tra cui figurano: l’attuale ministro delle Politiche Agricole, Patuanelli, l’ex sindaca di Torino Appendino,l’ex minsitro per l’Ambiente, Costa e l’ex Procuratore antimafia Cafiero De Rhao.
In casa centrodestra, invece, i leader lavorano anch’essi alle liste e ribadiscono i cardini dei propri programmi a cominciare dall’immigrazione, alla luce dei dati resi noti dal Viminale( un aumento del 40% degli sbarchi nell’ultimo anno). Per il segretario della Lega, Salvini, necessaria la reintroduzione dei Decreti Sicurezza, mentre per la Presidente di Fratelli d’Italia, Meloni, (che ha nuovamente difeso il presidenzialismo, evidenziando come sia una riforma necessaria per via della spregiudicatezza del Pd, che “governa senza rispettare il responso delle urne”), bisogna puntare sul blocco navale al largo dellla Libia e per il Presidente di Forza Italia, Berlusconi, fondamentale è la collaborazione della UE. Proprio quest’ultimo, inoltre, ha ribadito il posizionamento europeista e atlantista del suo partito e degli altri partiti alleati della coalizione, per nulla estremisti , e che il Governo Draghi è caduto per via del M5S e del Pd e non di Forza Italia, che avrebbe voluto concludesse la legislatura.
Tra i temi principali del centrodestra , poi, anche Fisco,con la Tassa piatta e, Pensioni, con l’abolizione della legge Fornero.
Nel frattempo, pubblicato da Bankitalia, il report sul debito pubblico, che ha registrato a giugno il record di 2.766 miliardi,con le entrate dello Stato salite a 39 miliardi sul 2021.
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