di Federica Marengo domenica 17 luglio 2022
-Nella centoquarantaquattreesima giornata di guerra in Ucraina, le forze russe hanno continuato ad attaccare la regione Est del Paese, bombardando Donetsk e causando la morte di tre persone e il ferimento di dodici.
Sotto attacco russo, poi, anche Kiev, bombardata dalla centrale nucleare di Zaphorizhzhia, e Kharkiv, dove i missili hanno colpito una fabbrica, provocando un incendio.
Colpita, anche la regione meridionale di Mykolaiv, dove i missili di Mosca hanno colpito un’industria navale, sul fiume Bug.
Secondo l’intelligence ucraina,spie russe sarebbero state incaricate di determinare e tracciare le rotte utilizzate per trasferire le armi occidentali in Ucraina. Inoltre, le forze di Mosca, starebbero preparando un attacco nella regione orientale del Paese, mentre le truppe di Kiev starebbero procedendo alla controffensiva nel sud dell’Ucraina.
Intanto, il Presidente ucraino, Zelensky, nel consueto videomessaggio alla popolazione,pubblicato ieri ,sui suoi profili social, ha dichiarato: “L’Ucraina ha riconquistato alcune aree occupate dai russi e che continuerà a lottare per riconquistare il territorio. Gradualmente libereremo altre regioni del nostro paese che sono attualmente occupate. Le forze ucraine hanno recentemente lanciato una controffensiva nel sud del Paese e pochi giorni fa hanno bombardato un deposito di munizioni russo nella regione di Kherson”, per poi scrivere sul suo profilo Facebook: “La Russia ha iniziato una guerra e non vuole finirla, mentre l’Ucraina difende la propria terra. Questa è una guerra in Ucraina che la Russia ha iniziato, che la Russia continua e che la Russia non vuole finire. L’Ucraina difende la propria terra, la propria sovranità, il proprio territorio. L’Ucraina sta combattendo per la pace. Si tratta di un crudele paradosso del XXI secolo, ed è una realtà per gli ucraini”.
Quanto alla politica interna italiana, rinviata a domani pomeriggio l’Assemblea congiunta del M5S prevista per il tardo pomeriggio di oggi e più volte slittata. Secondo indiscrezioni di stampa, dopo le dichiarazioni di ieri del Presidente Conte , che ha chiesto al Premier Draghi di fornire una risposta sul documento con i nove punti presentatogli nel corso di un incontro a Palazzo Chigi, e che , se non si dovesse trovare una comunanza su tali punti , il Movimento uscirà dal Governo, appoggiando solo i provvedimenti ritenuti utili per il Paese, sebbene prevalga la linea dell’ex Premier, cresce la fronda interna ai grilli che, mercoledì nell’ambito delle Comunicazioni del Presidente del Consiglio alle Camere, vorrebbe votare la fiducia, sempreché Draghi non confermi le dimissioni ,respinte dal Presidente della Repubblica Mattarella e accetti di sottoporsi alla verifica del Parlamento e di trovare una nuova Maggioranza per governare.
Tale fronda interna ai pentastellati, che potrebbe anche dare vita a una nuova scissione e aggregarsi con “Insieme per il Futuro” del fuoriuscito Di Maio, sembrerebbe essere capitanata dal ministro per i Rapporti con il Parlamento D’Incà ,che ha esortato il Movimento a garantire la continuità dell’Esecutivo per non mettere a rischio il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e l’alleanza con il centrosinistra, il cosiddetto “campo largo”, in vista delle Politiche del 2023.
Sul fronte dei partiti di Maggioranza, se il centrosinistra, Pd, Italia Viva, (che ha lanciato una petizione che ha raccolto 80.000 mila firma e punta alle 100 mila) , LeU e Insieme per il Futuro lavora a un Governo Draghi bis, il centrodestra di Governo, Lega e Forza ha dato la propria disponibilità a sostenere un secondo Esecutivo guidato dall’ex Governatore della BCE, ma senza il M5S, definito “inaffidabile e incompetente”.
Dall’Opposizione, invece, Fratelli d’Italia, ha ribadito la sua richiesta di tornare al voto, essendo implosa la Maggioranza e finita la Legislatura.
A supportare un Governo Draghi bis, anche le cancellerie UE, gli USA, i media internazionali come il Financial Times, ma anche Confindustria, i sindacati, la società civile e i sindaci ,che hanno inviato una lettera aperta al Premier firmata da 1000 primi cittadini ,destando le critiche della Presidente di Fratelli d’Italia, Meloni, che ha dichiarato: “Mi chiedo, se tutti i cittadini rappresentati da Gualtieri, Sala, Nardella o da altri sindaci e presidenti di Regione che si sono espressi in questo senso, condividano l’appello perché un governo e un Parlamento distanti ormai anni luce dall’Italia reale vadano avanti imperterriti, condannando questa Nazione all’immobilismo solo per garantire lo stipendio dei parlamentari e la sinistra al governo. E, indipendentemente da chi li ha votati, mi chiedo se sia corretto che questi sindaci e governatori che rappresentano tutti i cittadini che amministrano, anche quelli che la pensano diversamente, usino le Istituzioni così, senza pudore, come se fossero sezioni di partito. La mancanza di regole e di buonsenso nella classe dirigente in Italia comincia a fare paura”, conclude la leader di Fratelli d’Italia”.
Immediata, la replica del sindaco di Firenze Nardella, che ha sottolineato: “L’attacco ai sindaci e ai presidenti di Regione, che sono i politici più vicini ai cittadini, dimostra un certo nervosismo e una certa aggressività da parte dell’onorevole deputata Meloni. Mi dispiace che Meloni non noti che tra i firmatari ci sono moltissimi esponenti di centrodestra. Forse Fdi spera di lucrare consensi dal caos istituzionale ed economico del Pese, ma dalla cenere si raccoglie solo cenere”.
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