di Federica Marengo domenica 19 giugno 2022
-Nella centosedicesima giornata di guerra in Ucraina, le forze russe hanno continuato a concentrare i propri attacchi nella regione nord-orientale del Paese, in particolare a Kharkiv, dove si sono riportate in prima linea con l’artiglieria,oltre a sferrare attacchi missilistici.
Ancora sotto assedio, poi, la regione del Donbass dove non si placa la battaglia a Severodonetsk, con le truppe russe che avanzano nella città distrutta, mentre più di cinquecento civili restano bloccati nell’impianto Azot dove si sono rifugiati.
Tuttavia, attacchi sono stati rilevati in tutto il Paese, e specialmente sulla capitale Kiev e nelle regioni meridionali di Mykolaiv , Zaporizhizia, dove l’esercito russo avrebbe colpito un impianto chimico, e Kheroson, dove commercianti russi sono arrivati dal Donbass e dalla Crimea per rilevare le attività abbandonate dagli ucraini in fuga, proseguendo nel processo di russificazione dei territori conquistati.
Infine, secondo fonti dell’agenzia Tass, i comandanti del reggimento Azov, catturati a Mariupol, si troverebbero detenuti nella prigione di Lefortovo a Mosca.
Sarebbero, dunque, più di 100 i combattenti prigionieri nel carcere di massima sicurezza a Mosca, inclusi “mercenari stranieri” che si sono arresi all’acciaieria Azovstal. In questa fase sarebbero in corso i loro interrogatori. Non vengono tuttavia indicati i nomi dei comandanti che sarebbero stati trasferiti nel penitenziario della capitale russa.
Intanto, mentre la Vicepremier Iryna Vereshchuk, ha evidenziato su Telegram che gli orfani di guerra sono migliaia, specie nei territori temporaneamente occupati o nelle zone di combattimento, il Presidente ucraino Zelensky, di ritorno dalla sua visita al fronte di Mykolaiv e Odessa, nel consueto videomessaggio alla popolazione, pubblicato sui suoi canali Social, ha dichiarato: “Non daremo via il sud a nessuno. Restituiremo tutto ciò che è nostro e il mare sarà ucraino e sicuro. Ho parlato con le truppe e la polizia durante la visita. Il loro umore è fiducioso e non c’è dubbio nei loro occhi che l’Ucraina vincerà la guerra contro gli invasori russi”.
Negli USA, invece, il Segretario generale della Nato Stoltenberg, intervistato dal quotidiano tedesco Bild, ha affermato: “La guerra in Ucraina potrebbe durare per anni. Dobbiamo essere preparati che duri anni. Per questo, non si deve indebolire il sostegno all’Ucraina, anche se i costi sono elevati, non solo in termini di supporto militare, ma anche a causa dell’aumento dei prezzi dell’energia e dei generi alimentari”.
Analisi, quella di Stoltenberg condivisa anche dal Primo Ministro inglese Jhonson, che, nel suo intervento sul Sunday Times, ha sottolineato: “Temo che sia necessario prepararsi a una lunga guerra, poiché Putin ricorre a una campagna di logoramento, cercando di schiacciare l’Ucraina con brutalità. Il tempo ,è un fattore vitale. Tutto dipenderà dal fatto che l’Ucraina riesca a rafforzare la sua capacità di difendere il territorio più velocemente di quanto la Russia possa rinnovare la sua capacità di attacco”.
Inoltre, riguardo alla situazione economica, la segretaria al Tesoro degli Stati Uniti, Janet Yellen, nel corso di una intervista ad Abc News, ha spiegato: “L’inflazione è inaccettabile alta, in parte a causa della guerra della Russia in Ucraina. Le cause sono globali, non locali, è improbabile che questi fattori diminuiscano immediatamente. Non penso che una recessione sia inevitabile. Mi aspetto che l’economia “rallenti” nel quadro di una transizione verso una “crescita lenta e stabile”.
Da Mosca, nuovo attacco del Vicepresidente del Consiglio di Sicurezza ed ex Presidente Medvedev che, su Telegram, ha scritto: “L’Ucraina non potrà entrare nell’Ue prima della metà del secolo e se allora l’Ue fosse scomparsa? Che scandalo sarà dopo i sacrifici fatti sull’altare dell’adesione all’Ue e quale inganno per le aspettative degli sfortunati ucraini. E’ come la mai avvenuta realizzazione del comunismo in Urss. Non è successo e l’Urss è crollata”, riecheggiato dal ministro degli Esteri Lavrov che, in un’intervista a Rossja 1,ha detto: “Gli Stati Uniti non riusciranno a zittire la Russia sul piano internazionale. Gli Usa stanno lavorando perché la Russia non abbia il diritto di esprimersi nelle questioni internazionali, perché rispetti le regole inventate dagli Usa. Penso si stiano rendendo conto molto bene che non ci riusciranno. Armando l’Ucraina, gli Stati Uniti stanno cercando di realizzare quello che avevano annunciato molto tempo fa, cioè che la Russia deve stare al suo posto, che la Russia non ha diritto alla propria voce nelle questioni internazionali, che la Russia deve obbedire alle regole inventate dagli Stati Uniti. Questo è tutto. Credo che capiscano molto bene che non ci riusciranno”.
Dichiarazioni, cui è seguita la replica del Consigliere del presidente ucraino Zelensky, Podolyak, che, su Twitter, ha scritto: “Non puoi invadere altri paesi, organizzare esecuzioni di massa, costruire campi di concentramento e rubare risorse. Queste regole non sono state inventate da Washington, cara Russia. Queste sono le regole del mondo civile. Per far ‘sentire la voce della Russia’, dovete solo smettere di comportarvi come i barbari del Medioevo”.
Quanto alla questione della riduzione delle forniture di gas provenienti dalla Russia a Francia , Germania e Italia, annunciata da Gazprom, se il Governo tedesco ha annunciato l’introduzione di misure d’emergenza, come il maggiore utilizzo delle centrali a carbone, il Governo italiano, visto il taglio del 50% dei flussi e del conseguente innalzamento dei prezzi, è al lavoro insieme con il Ministero della Transizione ecologica a un piano , i cui capisaldi sono : la diversificazione delle fonti di approvvigionamento e l’uso di fonti rinnovabili, che verrà discusso nella riunione del Comitato Tecnico d’emergenza che si terrà martedì. Tutto ciò, mentre Eni ha annunciato l’ingresso nel più grande progetto al mondo di gas naturale in Qatar.
Sempre in settimana, il Governo affronterà anche l’emergenza siccità, dovuta alla carenza di piogge .
Riguardo alla politica interna italiana, la Risoluzione di Maggioranza cui stanno lavorando i partiti (una riunione è prevista per domani pomeriggio) in vista delle Comunicazioni del Premier Draghi al Senato e alla Camera del 21 e del 22 giugno e della partecipazione di quest’ultimo al Consiglio Europeo del 24 giugno,ha diviso i 5Stelle.
Alcuni senatori pentastellati, infatti, avrebbero elaborato una bozza di Risoluzione, circolata ieri e poi cassata dagli stessi, nella quale impegnavano il Governo a non inviare ulteriori armi a Kiev, attestandosi sulle posizioni del Presidente del Movimento, Conte, non condivise, invece, da altri parlamentari 5S e dall’ex capo politico dei grilli e Ministro degli Esteri Di Maio che ha esortato a non disallinearsi rispetto alla Nato e all’atlantismo per non mettere a repentaglio la sicurezza dell’Italia.
Tale divergenza, sommata alle precedenti tensioni evidenziatesi dopo le Amministrative (altra diversità di vedute è quella relativa al superamento della regola del secondo mandato, “intoccabile” per il garante Grillo, come da lui stesso ricordato di recente in un post sul suo Blog), ha determinato la messa in discussione della permanenza all’interno del Movimento di Di Maio, che, nel corso del Consiglio Nazionale convocato per questa sera potrebbe essere estromesso.
Netto il commento dello stesso Di Maio: “Così, si mette a rischio il Governo”.
Tensioni, anche nel centrodestra, non solo sul nuovo invio di armi in Ucraina , cui la Lega sarebbe contraria, ma anche sul sostegno al candidato sindaco a Verona per il ballottaggio del 26 giugno.
Il candidato di Fratelli d’Italia e Lega Sboarina ,infatti , ha rifiutato l’apparentamento con il candidato di Forza Italia, l’ex leghista e new entry azzurra Tosi, in quanto “i tecnicismi non verrebbero capiti dai cittadini veronesi”, suscitando le dure reazioni di Forza Italia e del Carroccio che hanno definito “grave” ed un “errore madornale” la mancata intesa, raggiunta invece sui candidati di Parma e Catanzaro.
In ultimo, fibrillazioni si sono registrate anche all’interno di Forza Italia, con le dimissioni del deputato Elio Vito, le cui ragioni sono state illustrate in una lettera inviata al Presidente della Camera Fico, in cui si legge che la prima motivazione “riguarda le affermazioni di Berlusconi sull’aggressione russa dell’Ucraina che se da una parte sono state formalmente di condanna, dall’altra sono state elogiative di Putin, critiche verso le leadership occidentali e di comprensione verso presunte ragioni della Russia. Da ultimo, l’apparentamento a Lucca con formazioni estremistiche di destra. L’antifascismo è un valore costitutivo la Repubblica rispetto al quale non vi può essere alcuna deroga, soprattutto in questo momento storico, quando sono tornati gravi episodi di violenza squadrista”.
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