di Federica Marengo venerdì 10 giugno 2022
-Nella centosettesima giornata di guerra in Ucraina,gli attacchi delle forze russe sono proseguiti nella regione orientale del Paese e , in particolare, nel Donbass, che a detta della Difesa di Kiev , senza l’invio di armi dall’Occidente rischia di cadere definitivamente in mano russa. Nella tarda serata di ieri, infatti, i funzionari ucraini hanno fatto sapere di furiosi combattimenti a Severodonetsk, già teatro di feroci scontri negli ultimi giorni. Colpite dai bombardamenti russi ,anche Donetsk e Kharkiv.
Inoltre,6 civili sono stati uccisi dai bombardamenti russi nei villaggi di Zelenodolsk e Shyrokiv, nella regione meridionale di Dnipropetrovsk, mentre nella regione di Luhansk, è stato distrutto il Palazzo del Ghiaccio, simbolo dello sport.
A Stachanov, distrutta la base dei mercenari della Wagner nella città conquistata dalle truppe di Mosca.
Nel sud dell’Ucraina, invece, il sindaco di Mykolaiv, Oleksandr Senkevych, spiegando che in città è rimasta metà della popolazione, ha denunciato che un porto privato della città, uno dei più grandi per lo stoccaggio di grano in Ucraina, è stato colpito dai russi. Quattro, i siti di stoccaggio bruciati con il relativo carico di grano. La città portuale, quindi,continua a essere bombardata quotidianamente dall’artiglieria russa da tutte le direzioni.
Sotto assedio dell’esercito russo, infine, anche Kherson e la regione di Zaphorizhia, da cui, secondo il Vicepremier ucraino, la Russia bloccherebbe l’evacuzione, mentre a Mariupol è allarme epidemia di colera.
Non si placano, poi le polemiche e le proteste di Londra dopo la sentenza di condanna a morte (cui gli avvocati opporranno ricorso) dei “mercenari”, due cittadini britannici e del cittadino del Marocco, spiccata dal Tribunale dei filorussi separatisti di Donetsk, così commentata, a margine dell’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva, a Erevan, dal ministro degli Esteri russo Lavrov, il quale, affermando sui negoziati con Kiev in stallo, che “il tango si balla in due”, ha invitato l’Occidente a non speculare sulla vicenda: “La condanna a morte di tre mercenari stranieri, due britannici e un marocchino che combattevano a fianco degli ucraini, è stata presa in base alle leggi della Repubblica popolare di Donetsk e non si può interferire nel suo sistema giudiziario”, mentre la portavoce del Ministero degli Esteri Zakharova, ha definito la reazione della Gran Bretagna e dell’Occidente “isterica”.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky, che nella serata di ieri ha firmato un decreto che impone sanzioni, inclusi il congelamento dei beni e i divieti di viaggio, al Presidente russo Vladimir Putin e a 35 alti funzionari russi, tra cui il portavoce di Putin Dmitry Peskov, il primo ministro Mikhail Mishustin, il ministro degli Esteri Sergei Lavrov e il ministro della Difesa Sergei Shoigu, nel consueto videomessaggio alla popolazione , pubblicato su Telegram, ha dichiarato: “Le forze ucraine stanno tenendo duro nella città orientale di Severodonetsk, dove sono in corso intense battaglie con le truppe russe che potrebbero determinare il destino della regione del Donbass. Diverse città del Donbass, che gli occupanti ora considerano obiettivi chiave, stanno resistendo”. Stamane, invece, intervenuto al vertice della democrazia di Copenaghen ,tramite collegamento video, ha evidenziato: “Solo durante la guerra della Russia contro l’Ucraina, e voglio ricordarvi che è iniziata nel 2014, non il 24 febbraio 2022, la Russia ha violato circa 400 diversi trattati internazionali di cui i nostri Paesi sono parti. Le persone dovrebbero ricordare il memorandum di Budapest, sostenendo che la Russia ha aggiunto il massimo cinismo all’intero quadro violandolo. Con questa violazione, la Russia ha posto fine all’intera lotta per il disarmo nucleare nel mondo. Il memorandum di Budapest è un accordo del 1994 in cui l’Ucraina avrebbe rinunciato alle armi nucleari che aveva ereditato dall’era sovietica, in cambio di “assicurazioni” sulla sua sicurezza futura concordate da Russia, Stati Uniti e Regno Unito”.
Quanto alla questione del blocco dei porti ucraini e delle esportazioni di grano, dopo il mancato accordo nel vertice di Ankara tra Russia, Turchia e Ucraina, per dei corridoi nel Mar Nero attraverso cui far passare le navi, la Francia , secondo quanto riportato da una fonte dell’Eliseo, sarebbe pronta ad un’operazione” per “sbloccare il porto di Odessa”. L’operazione ,dovrebbe permettere di togliere il blocco al porto di Odessa e di riprendere l’esportazione dei cereali ucraini verso i paesi destinatari, nonostante le acque del Mar Nero siano minate.
Nel frattempo, mentre la in UE si discute dell’accelerazione delle procedure per conferire all’Ucraina lo status di Paese candidato, questione che, insieme ad altre, sarà sul tavolo del Consiglio UE del 23 e del 24 giugno , la Presidente della Commissione Europea Von der Leyen , nel suo secondo giorno nella Capitale, ha incontrato Papa Francesco. Al centro dei colloqui: la guerra russo-ucraina, il rischio di una crisi alimentare e umanitaria globale ,causata dal blocco dei porti ucraini e delle esportazioni di grano , la necessità di un mediatore terzo tra Russia e Ucraina, l’invio di nuove armi (avversato dal Pontefice) e la questione ambientale, convergendo su un comune impegno per la fine della guerra.
Tutto ciò, mentre la decisione della Banca Centrale UE di alzare i tassi di interesse da luglio, annunciata ieri dalla Presidente Lagarde, ha avuto pesanti ripercussioni sui mercati con il crollo di tutte le Borse europee e mondiali (tra le peggiori ,Piazza Affari con la perdita di 5 punti) e l’innalzamento dello Spread italiano. Fatto, che ha allarmato anche la politica e i partiti di Maggioranza (specie il centrodestra), alla vigilia delle elezioni Amministrative e del Referendum sulla Giustizia del 12 giugno, e già alle prese con le divisioni sull’introduzione del salario minimo, su indicazione della Direttiva UE, e sul nuovo invio di armi a Kiev, in attesa delle Comunicazioni del Presidente del Consiglio Draghi alle Camere del 21 giugno, propedeutiche al Consiglio UE del 23 e del 24 giugno, e del voto sull’annessa Risoluzione.
Sul fronte della pandemia, resi noti i dati del monitoraggio settimanale del Ministero della Salute realizzato in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, secondo cui l’incidenza di casi per ogni 100 mila abitanti è salita a 222, contro i 207 della settimana scorsa, mentre l’indice Rt di contagio è sceso a 0,75, rispetto a 0,82 di una settimana fa.
In calo, anche il tasso di occupazione delle terapie intensive, sceso al 2,0%, rispetto al 2,3% della settimana scorsa e delle aree mediche , sceso a 6,6%, a fronte del 7,1% di una settimana fa.
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