di Federica Marengo martedì 31 maggio 2022
-Nella novantasettesima giornata di guerra in Ucraina, l’esercito russo è avanzato più in profondità nella regione orientale del Paese e , in particolare,nella città di Severodonetsk, per un terzo occupata dai filorussi, dove sono in corso dei combattimenti per strada e un raid che ha colpito una riserva di acido nitrico, sprigionando nubi tossiche e dove, secondo il Consiglio norvegese per i rifugiati sarebbero 12 mila i civili rimasti intrappolati. Le truppe ucraine, dunque, si starebbero ritirando e fonti della Difesa ucraina hanno riferito dell’intenzione del Presidente russo Putin di conquistare l’intero Donbass entro il 1° luglio.
Un attacco missilistico russo, poi, ha causato la morte di tre civili, mentre le autorità locali di Kiev hanno lanciato l’allarme per un possibile nuovo assedio da parte dell’esercito russo, per fronteggiare il quale le forze ucraine stanno costruendo una nuova fortificazione.
Sempre a Kiev, si è svolto presso il tribunale un altro processo a carico di due soldati russi accusati di aver colpito con missili multipli due villaggi della regione di Kharkiv, nel Nord-Est del Paese. Secondo la Procuratrice generale ucraina, Iryna Venediktova, che ha chiesto la cooperazione della UE nelle indagini, sarebbero più di 600 sospetti di crimini di guerra russi”.
Nella regione meridionale , invece, partito da Mariupol, dove i filorussi si sarebbero impossessati delle navi civili come flotta, il primo cargo con un carico di metallo. A Kherson, città occupata dalle forze di Mosca, le autorità filorusse hanno annunciato la volontà di entrare a far parte della Russia.
Intanto, nella notte scorsa, i 27 capi di Stato e di Governo UE , nell’ambito del Consiglio Europeo Straordinario, svoltosi a Bruxelles ieri e oggi, hanno raggiunto l’accordo sul sesto pacchetto di sanzioni a carico di Mosca, che introduce l’embargo al petrolio russo, che trovava la ferma opposizione dell’Ungheria. L’intesa, prevede un embargo al petrolio che arriva dalla Russia alla UE via mare del 90% (che entrerà in vigore da gennaio) , grazie alla rinuncia delle proprie quote da parte di Germania e Polonia, impegnatesi a metter fine gradualmente all’importazione del petrolio russo entro la fine dell’anno e con delle deroghe di 18 mesi o fino al 2024 per Repubblica Ceca, Slovacchia e Bulgaria, mentre rinvia lo stop al greggio trasportato attraverso l’oleodotto Druzhba. Inoltre, Budapest, ma anche Praga e Bratislava hanno ottenuto per iscritto che , in caso di misure ritorsive del Cremlino, saranno aiutate da altri Paesi membri.
Tale periodo di esenzione, sarà oggetto di ulteriori provvedimenti. Soddisfatto, quindi , il Presidente ungherese Orban per l’esenzione dall’embargo.
Previsto poi, un ulteriore stanziamento da parte della UE e del G7 di 9 miliardi per la ricostruzione dell’Ucraina, l’avvio di uno studio di fattibilità sul tetto comune al prezzo del gas, l’esclusione dal sistema di transazione internazionale Swift di Sberbank, la principale banca russa,limitazioni a tre emittenti di Mosca e l’inclusione nella lista nera della UE di entità e personalità varie, tra cui potrebbe esservi il patriarca Kirill.
Sul tavolo del vertice UE, anche un piano per rafforzare la Difesa comune, partendo da una base industriale europea e le operazioni possibili per sbloccare il grano ucraino.
Il via libera al sesto pacchetto di misure anti Mosca, che sarà formalizzato domani, nel corso di una riunione dei rappresentanti dei 27 Paesi, che chiedono anche lo sblocco immediato delle esportazioni dai grano dall’Ucraina, è stato così commentato in conferenza stampa dalla Presidente della Commissione UE Von der Leyen: “Le sanzioni dell’Ue alla Russia stanno mordendo duramente l’economia russa e stanno distruggendo davvero le basi finanziarie di Putin che rendono possibile la guerra in Ucraina. L’Unione europea ridurrà le importazioni di petrolio dalla Russia del 90% entro la fine dell’anno. La Russia ha smesso di fornire gas a cinque Paesi membri dell’Ue: Finlandia, Bulgaria, Polonia, Paesi Bassi e Danimarca. Due terzi del petrolio importato in Ue è via mare e un terzo è tramite l’oleodotto, ovvero mediante il Druzhba che serve Ungheria, Germania e Polonia. Dato che abbiamo chiari impegni da Germania e Polonia sullo stop dell’acquisto del petrolio russo entro l’anno, vuol dire che lo stop riguarderà il 90% del petrolio russo nel 2022. Grazie alla “solidarietà” tra i Paesi membri ,in caso di un’interruzione completa dei flussi di gas dalla Russia, il gas potrà effettivamente fluire ovunque sia necessario in Europa; le riserve di gas dell’Ue sono comunque attualmente al 41% delle capacità di stoccaggio complessive, il 5% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Inoltre vareremo un piano da 300 milioni di euro per incoraggiare la produzione di energia nell’Ue, incluse le rinnovabili, nell’ambito del processo per ridurre sempre di più la dipendenza dai combustibili fossili russi. Le energie rinnovabili non fanno bene solo al clima, ma fanno anche bene alla nostra indipendenza, sicurezza e creano posti di lavoro. Ci attende un lavoro colossale per la ricostruzione dell’Ucraina. Penso sia molto importante che siamo davvero ben organizzati su questo, è stato positivo, nel corso del summit, discutere la proposta della Commissione di creare una piattaforma dove possiamo condividere tutte le iniziative internazionali per essere chiari sulla direzione che la ricostruzione Ucraina dovrà prendere, e che passa da “investimenti che vanno di pari passo con le riforme, su questo dobbiamo essere chiari. Siamo di fronte a un’urgenza prioritaria: venti milioni di tonnellate di frumento sono bloccate in Ucraina e devono uscire. Stiamo lavorando duramente per realizzare dei corridoi solidali, che permettano di far uscire via terra e via ferrovia questi cereali. Non è facile, certamente è costoso, ma è necessario farlo”.
In merito al blocco del grano, la Presidente Von der Leyen ha evidenziato: “La crisi alimentare è solo colpa di Mosca, senza la guerra non l’avremmo, dobbiamo ripeterlo: Mosca non solo blocca l’export del grano ma bombarda i magazzini, mina i campi coltivabili. Non abbiamo sanzioni su cibo e prodotti agricoli, i Paesi terzi hanno accesso ai fertilizzanti russi. La disinformazione russa mira a far cadere la responsabilità dell’aumento dei prezzi sull’Occidente”.
Il Premier Draghi, invece, sempre in conferenza stampa al termine del vertice UE, ha dichiarato: “È stato un Consiglio europeo un po’ lungo ma dei cui risultati possiamo essere soddisfatti. Si è parlato di Ucraina, il Consiglio Ue ha riaffermato l’unità d’azione dell’intera alleanza, abbiamo ribadito come la Russia non debba poter vincere la guerra e come l’Ucraina sceglierà la pace che vuole, anche perché forzata non sarebbe sostenibile, posto sia possibile. L’accordo sull’embargo al petrolio russo è stato un successo, perché immaginare di essere uniti su un embargo di circa il 90%, fino a qualche giorno fa, non sarebbe stato credibile. È stato un successo completo. Per quanto riguarda il nostro Paese, in riferimento a questo accordo, l’Italia non esce penalizzata dall’intesa, anche per noi l’obbligo di non importare petrolio russo scatterà alla fine dell’anno, e quindi saremo come tutti gli altri. Il momento di massimo impatto di tutte le sanzioni fin qui approvate nei confronti della Russia sarà da questa estate in poi. Il fatto che l’Ue ,pagando il gas russo, sta finanziandola guerra di Mosca, è frustrante, è una situazione di grande imbarazzo, ma non si può fare altrimenti…. Sul possibile viaggio di Matteo Salvini a Mosca, il governo quando si è formato, e sono stato chiarissimo, è un governo fermamente collocato nell’Ue, nel rapporto storico transatlantico. E si è mosso sempre su questo binario e continua a muoversi. È allineato coni partner del G7 e intende continuare su questa strada. Questo è quanto, non si fa spostare da queste cose. Quello che ho detto anche al Copasir, riguardo all’eventuale viaggio di Salvini in Russia, è che l’importante è che siano rapporti trasparenti. Per quanto riguarda, invece, l’inflazione, crea dei trasferimenti di ricchezza, penalizza i settori più bassi, più poveri. Il governo finora ha speso già circa 30 miliardi proprio per mitigare l’effetto dei prezzi dell’energia sulle famiglie più vulnerabili e c’è stato un intervento anche sulle imprese. Continueremo a fare tutto quello che è necessario per aiutare i deboli e cercare anche di aiutare la produttività delle imprese. Sul RePowerE, non ci sono nuovi stanziamenti, ma ci sono stanziamenti decisi in passato e che sono rilevanti. Nel prossimo Consiglio europeo si discuterà anche di questo aspetto e bisogna essere però precisi su come usare questi fondi, ci sono vari Paesi che pensano di usare questi fondi oltre a noi. In riferimento a una possibile assegnazione dello status di candidato per l’Ue all’Ucraina già al Consiglio europeo di giugno, lo status di candidato trova l’obiezione di quasi tutti i grandi Stati dell’Ue, tutti direi, esclusa l’Italia. Lo status di candidato al momento non è prevedibile per l’opposizione di questi Paesi, ma immaginare un percorso rapido sì e mi sembra che anche la Commissione sia d’accordo”.
Una reazione immediata all’approvazione del sesto pacchetto di sanzioni a carico della Russia è arrivata, oltre che dai mercati, che hanno aperto stamane con un rialzo dei prezzi del petrolio, dal Cremlino, tramite il Vicepresidente del Consiglio di Sicurezza Medvedev, che ha dichiarato: “Le sanzioni sono contro il popolo russo, non sono dirette contro la dirigenza. È disgustoso. Nel tango senza fine delle sanzioni economiche contro la Russia, la domanda che in qualche modo è andata persa è: i loro autori chi vogliono colpire? Non certo il presidente, la dirigenza politica e militare del nostro Paese, nessuno di noi ha conti o interessi significativi all’estero. La conclusione è disgustosa ,queste sanzioni sono dirette proprio contro il popolo russo. E non importa cosa mormorino americani ed europei sul fatto che stiano punendo i vertici ma amano i cittadini comuni, sono sciocchezze. A cosa serve un embargo sull’acquisto di petrolio e gas dalla Russia? A ridurre le entrate di bilancio e costringere lo Stato ad abbandonare i suoi obblighi sociali, compresa l’indicizzazione dei salari. Le sanzioni occidentali al Cremlino puntano in realtà contro i cittadini comuni e cercano di crear loro difficoltà nella vita di tutti i giorni”,mentre il ministro degli Esteri russo Lavrov, secondo quanto annunciato dalla Turchia e ,confermato dal Cremlino, l’8 giugno sarà ad Ankara per discutere di corridoi sicuri per il trasporto di grano dall’Ucraina.
Un commento all’approvazione del sesto pacchetto di sanzioni a carico di Mosca, è poi stato espresso anche dal Presidente ucraino Zelensky, che , stigmatizzando il ritardo nel varo da parte della UE, ha detto: “Quando passano oltre 50 giorni, tra il quinto e il sesto pacchetto di sanzioni, la situazione per noi non è accettabile “.
Tuttavia, la guerra in Ucraina potrebbe avere delle pesanti ripercussioni sull’economia italiana, come evidenziato dal Governatore di Bankitalia, Visco, nel corso della presentazione della Relazione annuale dell’istituto, svoltasi stamane, nella quale ha spiegato: “La guerra ha radicalmente accentuato l’incertezza. L’attività produttiva si è indebolita nel primo trimestre, dovrebbe rafforzarsi moderatamente in quello in corso. In aprile, valutavamo che il prolungamento del conflitto in Ucraina avrebbe potuto comportare circa 2 punti percentuali in meno di crescita, quest’anno e il prossimo. Le stime più recenti delle maggiori organizzazioni internazionali sono simili. Non si possono però escludere sviluppi più avversi. Se la guerra dovesse sfociare in interruzione delle forniture di gas russo, il pil potrebbe ridursi nella media del biennio. La cooperazione internazionale non deve cedere il passo. La necessaria riflessione sul governo della globalizzazione non deve venire offuscata dalla sfiducia e dalle tensioni che derivano dal conflitto in atto; va invece coltivata con il massimo impegno, mantenendo aperto il dialogo, la speranza che la guerra, per la quale esprimiamo netta e totale condanna, cessi al più presto. Le frontiere aperte sono artefici di prosperità, perché, come scriveva Einaudi: “Libertà di scambi economici internazionali vuol dire pace”. Una divisione del mondo in blocchi rischierebbe di compromettere i meccanismi che hanno stimolato la crescita e ridotto la povertà a livello globale, colpendo specialmente i paesi più deboli. Una frammentazione lungo confini definiti da pur necessarie considerazioni di sicurezza politica potrebbe avere conseguenze assai negative per le economie di minori dimensioni. Una conseguenza della divisione si avrebbe anche sulle sfide globali, dal clima alla lotta alla povertà e ai contrasto alle pandemie. Bisogna evitare una vana rincorsa fra prezzi e salari di fronte all’aumento dell’inflazione. Per Visco invece di una generale crescita delle retribuzioni agganciandole ai prezzi di alcuni beni, sarebbero opportuni interventi di bilancio di natura temporanea e calibrati con attenzione alle finanze pubbliche per contenere i rincari delle bollette energetiche e sostenere il reddito delle famiglie. Al momento, nota Visco, segnali di trasmissione delle pressioni dai prezzi alle retribuzioni” non si sono finora registrati. L’aumento dei prezzi delle materie prime importate è una tassa ineludibile per il Paese. L’azione pubblica può ridistribuirne gli effetti tra famiglie, fattori di produzione, generazioni presenti e future; non può annullarne l’impatto d’insieme. Per quanto riguarda le famiglie, gli interventi calibrati in funzione della loro condizione economica complessiva anziché dei redditi individuali risultano più efficaci nel contrastare le ripercussioni dell’inflazione sulla disuguaglianza. La situazione delle banche italiane è complessivamente non negativa, ma il conflitto in Ucraina e i problemi di approvvigionamento delle materie prime che causano un rallentamento del Pil consigliano di operare con prudenza sulla classificazione dei prestiti, accantonamenti e distribuzione degli utili. Conseguenze di rilievo potrebbero esserci per le banche più ‘tradizionali’ specie le medio-piccole , i cui vertici devono agire senza ritardi anche sul fronte di possibili aggregazioni per minimizzare il rischio “di crisi.
La congiuntura è sostanzialmente mutata negli ultimi mesi. Scongiurato il rischio di deflazione e superato l’impatto della pandemia sulla domanda finale, non vi sono più preclusioni all’abbandono della politica di tassi ufficiali negativi. Il rialzo, che la Bce potrà decidere di avviare nell’estate, dovrà procedere tenendo conto della incerta evoluzione delle prospettive economiche. Per far fronte a esigenze in rapida evoluzione, particolare attenzione andrà dedicata ad assicurare che il processo avvenga in modo ordinato”.
Nel frattempo, l’Istituto Nazionale di Statistica ha reso noti i dati relativi alle stime preliminari sui prezzi al consumo per il mese di maggio, in cui l’inflazione ha raggiunto il 6,9% (dal 6% di aprile), anche se il Pil è cresciuto più del previsto. Dopo il rallentamento di un mese fa , infatti, l’inflazione è tornata ad accelerare ,salendo a un livello che non si registrava da marzo 1986(+7%).
A trainare l’aumento dei prezzi, i beni energetici, con conseguenze anche su altri comparti merceologici, i cui costi di produzione si riverberano sui prezzi al consumo di quasi tutte le tipologie di prodotto, tra cui gli Alimentari lavorati che hanno fatto salire di un punto la crescita dei prezzi del carrello della spesa , che si porta a +6,7%, come nel marzo 1986 (+7,2%). Per Istat, accelerati anche i beni carrello della spesa per la casa e la persona, passati da +5,7% a +6,7% su base annua.
Sul fronte della politica interna italiana, al centro del dibattito dei partiti di Maggioranza, soddisfatti per l’esito del Consiglio Europeo (mentre dall’Opposizione, Fratelli d’Italia ha chiesto interventi compensativi per le imprese colpite dalle sanzioni), il possibile viaggio a Mosca del segretario della Lega Matteo Salvini, per mediare sul cessate il fuoco e la ripresa dei negoziati , annunciato dallo stesso leader del Carroccio, criticato per questo trasversalmente da quasi tutte le forze politiche di Governo e di Opposizione (compresi gli alleati della coalizione di centrodestra), che hanno bollato l’iniziativa come “strumentale e propagandistica” e hanno sottolineato come solo il Premier possa intraprendere iniziative diplomatiche (di tale avviso, anche il numero due della Lega e ministro dello Sviluppo Economico Giorgetti, che ha comunque smentito le ricostruzioni giornalistiche sulle tensioni con Salvini e sulle divisioni all’interno del partito ).
A tali critiche, il numero uno di Via Bellerio ha replicato evidenziando “il suo impegno per la pace a differenza del Pd e dell’area progressista che sostiene l’invio di armi all’Ucraina”.
Sulla vicenda, il Presidente del Copasir, ( Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica ), Urso, ha aperto un’istruttoria (sollecitata dal segretario del Pd, Letta) e ha chiamato in Audizione il consulente di Salvini, Capuano , che avrebbe organizzato a Roma l’incontro dell’ex ministro dell’Interno con l’ambasciatore russo in Italia, a guerra iniziata e senza che la Presidenza del Consiglio ne fosse a conoscenza.
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