di Federica Marengo giovedì 26 maggio 2022
-Nel novantunesimo giorno di guerra in Ucraina, è sempre più sotto assedio la regione nord-orientale del Donbass, con le città di Donetsk, in cui, l’ultimo attacco ha causato la morte di 5 persone e il ferimento di altre 12, e Lugansk, dove le forze ucraine sembrano sempre più arretrare rispetto all’esercito russo, per stessa ammissione di Kiev, per cui ad oggi sarebbero ben 8.000 i prigionieri di guerra ucraini detenuti nelle autoproclamate Repubbliche popolari filo-russe.
Tuttavia, in questa stessa regione, sarebbero state colpite nelle ultime 24h, almeno 40 città, tra cui Lysichansk e Severodonetsk, presso la quale , secondo le autorità locali, il 90% degli edifici sarebbe stato distrutto e, dove, accanto a un bunker, sarebbe stata trovata una fossa comune con 150 corpi.
Bombardamenti da parte delle forze di Mosca, sono stati poi registrati anche a Kharkiv, provocano la morte di 7 persone.
Colpita dagli attacchi delle truppe russe, anche la regione meridionale, dove non si è ancora risolto il blocco del porto di Odessa e delle navi ucraine per il trasporto di grano e cereali, mentre a Mariupol, le forze russe hanno intercettato altri combattenti dell’acciaieria Azovstal.
Assediate anche le città di Mykolayiv e Kherson, cosicché , secondo l’intelligence di Kiev, le truppe russe controllerebbero l’intero tratto di costa sul Mar d’Azov, puntando al Mar Nero.
Infine, il Presidente bielorusso Lukashenko, stretto alleato di Putin, ha ordinato la creazione di un nuovo comando militare nel sud del Paese, al confine con l’Ucraina, confermando dunque l’apertura di un nuovo fronte nel conflitto.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky, sia nel suo discorso notturno alla popolazione, pubblicato sui suoi canali Social, che nel suo discorso in videoconferenza al Parlamento lettone e alla Premier finlandese Sanna Marin, in visita questa mattina a Kiev e ad Irpin, ha ribadito il no alla cessione di territori in cambio della pace, tornando a chiedere ai Paesi occidentali ulteriori aiuti in armi (pesanti) e un settimo pacchetto di sanzioni a carico di Mosca : “Editoriali sintomatici hanno cominciato ad apparire su alcuni media occidentali affermando che l’Ucraina dovrebbe accettare i cosiddetti compromessi difficili rinunciando al territorio in cambio della pace. Coloro che consigliano all’Ucraina di rinunciare al territorio non vedono la gente comune, che in realtà vive nel territorio che si propone di scambiare con l’illusione della pace. Non c’è alternativa per l’Ucraina oltre a combattere gli invasori russi e vincere la guerra. Non abbiamo altra alternativa che combattere. E vincere. Liberare la nostra terra e il nostro popolo. Perché gli occupanti vogliono tutto ciò che abbiamo. Compreso il diritto alla vita degli ucraini. È necessario non solo concordare finalmente il sesto pacchetto di sanzioni contro la Federazione Russa, compreso l’embargo su petrolio, miscele di petrolio e prodotti petroliferi, ma anche preparare il settimo pacchetto di sanzioni con restrizioni ancora più forti alla Russia per il terrore contro l’Ucraina”.
Da Mosca, il Vice Primo Ministro del Governo della Crimea ,Georgey Muradov, ha evidenziato che: “Il Mar d’Azov è perduto per sempre per l’Ucraina. I porti delle regioni di Zaporizhzhia e di Kherson non saranno mai più ucraini”, mentre il portavoce del Cremlino, Peskov, ha dichiarato di aspettarsi che l’Ucraina “accetti le sue richieste e sviluppi la consapevolezza della situazione attuale”. Inoltre, il Presidente Putin, intervenuto al Forum economico euroasiatico, attaccando gli USA, in merito alle sanzioni, ha sottolineato: “Le sanzioni causano una serie di difficoltà per la Russia, ma allo stesso tempo la rendono un po’ più forte. Nessun “poliziotto globale” sarà in grado di fermare i Paesi che vogliono perseguire una politica indipendente. La Russia sta diventando un po’ più forte grazie alle sanzioni. Rubare i beni di qualcuno non ha mai portato a nulla di buono, soprattutto a chi lo fa”, seguito dalla portavoce del Ministero degli Esteri Maria Zakharova, che ha annunciato l’attuazione da parte di Mosca di misure in risposta alle sanzioni USA.
In ultimo, riguardo al piano di pace in quattro punti presentato all’Onu dal ministro degli Esteri Di Maio, e già bocciato dal Vicepresidente del Consiglio di sicurezza di Mosca Medvedev, il ministro degli Esteri Lavrov, in un’intervista a Russia Today, in lingua araba , tradotta in russo, in merito all’indipendenza di Donbass e Crimea, ha detto: “I politici seri che vogliono ottenere risultati e non sono impegnati nell’autopromozione di fronte al loro elettorato, non possono proporre questo genere di cose, l’Italia non ha inviato il piano a Mosca, ma quanto appare sui media provoca un sentimento di rammarico”.
Nel tardo pomeriggio, poi, telefonata del Premier Draghi allo stesso Putin, in cui, secondo quanto riferito dal Cremlino, citato dall’agenzia Tass, e confermato da Palazzo Chigi, il leader russo ha assicurato che Mosca ha intenzione di garantire una fornitura ininterrotta di gas all’Italia e che la Russia sta facendo “sforzi per garantire una navigazione sicura nel Mar d’Azov e nel Mar Nero”, affermando che “è l’Ucraina ad ostacolarla”. Il colloquio, quindi, si è incentrato sugli sviluppi della situazione in Ucraina e sugli sforzi per trovare una soluzione condivisa alla crisi alimentare in atto e alle sue gravi ripercussioni sui Paesi più poveri del mondo. Putin però ha ribadito che Mosca è pronta ad aiutare a superare la crisi alimentare in cambio della revoca delle sanzioni.
Una condizione, quest’ultima della revoca delle sanzioni a carico di Mosca, già respinta dal Presidente ucraino Zelensky, con cui Draghi parlerà nelle prossime ore, come riferito dal Premier stesso nel corso di una conferenza stampa convocata a sorpresa a Palazzo Chigi, nella quale ha evidenziato come non abbia intravisto alcuno spiraglio per discutere di pace.
Quanto alla questione dei porti ucraini bloccati e della conseguente interruzione delle esportazioni di grano, il Presidente turco Erdogan ha lanciato una proposta di trattativa per un corridoio per il trasporto del grano dall’Ucraina , attraverso il Bosforo, mentre in merito all’ingresso di Finlandia e Svezia nella Nato, cui si oppone in quanto ospiterebbero dei terroristi curdi, la questione è stata al centro di una telefonata con il Presidente francese Macron, così come gli sviluppi della guerra e alcune questioni regionali.
Ciò, mentre il cancelliere tedesco Scholz, nell’ambito del Forum economico di Davos, affermando che Putin non vincerà la guerra, ha sottolineato come la UE interromperà la sua dipendenza dal gas russo, sebbene siano ancora in stallo l’intesa sull’approvazione del sesto pacchetto di sanzioni che prevede l’embargo del petrolio russo, per via del no dell’Ungheria.
Quanto alla politica interna italiana, invece, il Premier Draghi è intervenuto questa mattina al Congresso della Cisl, giunto alla sua giornata conclusiva, nel corso del quale ha dichiarato: “Condivido molto il titolo che avete scelto per il vostro Congresso, ‘Esserci per cambiare , è una frase diretta, che racchiude anche il senso di questo governo. Siamo qui per fare quello che serve all’Italia, ai lavoratori, alle imprese. Non per stare fermi. E siamo qui per farlo insieme a voi, alle parti sociali. Perché il cambiamento di domani dipende dalla nostra azione di oggi, e questa azione deve partire da una prospettiva concreta, coraggiosa, condivisa. Fin dal suo insediamento, il Governo ha cercato e molto spesso ha trovato il dialogo con i sindacati. Lo abbiamo fatto perché le buone relazioni industriali sono state essenziali in alcuni dei momenti più difficili della nostra storia. A marzo dello scorso anno, con il ministro Brunetta abbiamo firmato il Patto per l’innovazione del lavoro pubblico, che ha inaugurato un metodo di confronto a partire dai temi dell’organizzazione del lavoro e della formazione professionale. A maggio, il ministro Bianchi ha promosso il Patto sulla scuola, con cui il Governo si è impegnato a valorizzare il personale scolastico e a investire sulla sicurezza degli istituti. Abbiamo collaborato in modo costante e proficuo per la gestione della pandemia. Le intese sui protocolli contro il Covid-19 e sulle vaccinazioni in azienda ci hanno permesso di riaprire il paese più velocemente, di far ripartire l’economia in sicurezza. Collaboriamo nell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, grazie al Tavolo Permanente per il Partenariato Economico, Sociale e Territoriale. Uno strumento essenziale per realizzare al meglio le riforme e gli investimenti che servono al Paese e in particolare ai giovani, alle donne, al Mezzogiorno. Questo elenco, non esaustivo, dimostra che i risultati raggiunti dal Governo sono il prodotto di un metodo che ci siamo voluti dare, insieme. La guerra in Ucraina rende i nostri sforzi di cambiamento più complessi e, al tempo stesso, ancora più necessari. Il mercato dell’energia vive una fase di enorme volatilità, che penalizza i lavoratori e le imprese. I blocchi alle esportazioni, i colli di bottiglia negli approvvigionamenti, i ritardi nelle consegne hanno messo in luce la debolezza dei nostri sistemi industriali. Queste crisi colpiscono in particolare i cittadini più vulnerabili, le realtà sociali più fragili, e mettono a dura prova la coesione sociale. Ci costringono a ripensare la nostra politica energetica, le nostre catene produttive, il nostro sistema di filiera. Il Governo si è mosso con rapidità per tutelare i lavoratori di fronte alle molte crisi di questi anni. Abbiamo introdotto l’assegno unico per i figli, un sussidio familiare più semplice, equo, inclusivo, esteso anche agli autonomi, ai disoccupati e agli incapienti. Con la riforma dell’Ipref abbiamo sostenuto i redditi delle famiglie, soprattutto le più deboli. Questi maggiori trasferimenti valgono a regime quasi 14 miliardi di euro e rendono il nostro sistema fiscale più razionale e più giusto. Prevediamo che la pressione fiscale quest’anno cali di 0,4 punti percentuali rispetto all’anno scorso – ed è la riduzione più consistente degli ultimi sei anni. Per sostenere i salari abbiamo ridotto i contributi a carico dei lavoratori per quest’anno. Per tutelare i cittadini dai rincari energetici, abbiamo ampliato la platea di persone che possono usufruire del bonus sociale elettricità e gas e tagliato le accise sui carburanti. Abbiamo introdotto un’indennità una tantum da 200 euro per 28 milioni di italiani. Al tempo stesso interverremo per rafforzare la nostra economia in modo strutturale, per renderla più competitiva ma anche più sostenibile. Nelle scorse settimane, abbiamo raggiunto accordi con diversi paesi, dall’Algeria all’Azerbaigian, per ridurre la nostra dipendenza dal gas russo e rafforzare la nostra sicurezza energetica. In settori strategici come i semiconduttori e le batterie abbiamo stanziato somme ingenti e avviato progetti innovativi per riportare la produzione in Europa e ridurre la dipendenza dall’estero. Accorciamo le catene del valore in settori come il farmaceutico e i materiali critici, e investiamo sulla sicurezza alimentare. Con il Piano nazionale di ripresa e resilienza investiamo nella transizione energetica e in quella digitale. Passando ai temi più marcatamente sociali, per abbattere la precarietà e rafforzare le tutele nel mercato del lavoro, occorre investire anche nella formazione professionale, con incentivi specifici per i giovani. Con uno stanziamento da circa 600 milioni di euro rafforziamo il sistema duale, per sviluppare competenze utili nel mondo del lavoro. Vogliamo eliminare gli ostacoli che storicamente limitano l’occupazione delle donne. Lo facciamo con le politiche di welfare, come l’aumento degli asili nido e attraverso gli sgravi contributivi per le aziende che si impegnano a garantire la parità di genere. Abbiamo anche introdotto sgravi fiscali per le lavoratrici che rientrano al lavoro dalla maternità. Molto però resta ancora da fare, a partire dalla sicurezza dei lavoratori. Voglio ricordare, ancora una volta, le persone che hanno perso la vita mentre lavoravano: oltre 1.200 nel solo 2021. Alle loro famiglie, ai loro colleghi, esprimo la più sentita vicinanza del Governo e la mia personale. Con la collaborazione attiva di voi sindacati, siamo intervenuti per rafforzare e rendere più partecipato il sistema dei controlli. Potenziare le attività ispettive, però, non basta. Le aziende devono fare attività di formazione, di manutenzione, di prevenzione. È un tema di civiltà, che qualifica una democrazia. In conclusione, il premier ha citato Ezio Tarantelli, economista ucciso dalle Brigate Rosse nel 1985. L’utopia dei deboli è la paura dei forti. Lo dimostra la storia del movimento dei lavoratori nel nostro paese. È così che si costruisce la forza di una democrazia libera. Per questo, abbiamo scelto senza esitazioni di metterci al fianco di un popolo aggredito. Per questo abbiamo condannato senza esitazioni gli attacchi neofascisti alla sede di un sindacato. Dobbiamo difendere la forza delle istituzioni democratiche, i loro valori fondanti. Dobbiamo mantenere una prospettiva economica, sociale, civile condivisa. Dobbiamo continuare a ‘esserci per cambiare’”.
Poi, il Presidente del Consiglio ha ricevuto a Palazzo Chigi il Presidente della Repubblica algerina democratica popolare Tebboune , recatosi anche dal Presidente della Repubblica Mattarella. Al centro degli incontri, i rapporti di cooperazione tra i due Paesi e l’approvvigionamento del gas per l’affrancamento dell’Italia dalla Russia.
Nel pomeriggio, sempre il Premier, ha tenuto un Consiglio dei Ministri, convocato per discutere del riordino degli incentivi per le imprese, specie del Sud e , per fare il punto sugli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza raggiunti e su i 45 previsti per giugno. In serata, prevista una riunione di Maggioranza sulla Delega Fiscale e sul nodo della riforma del Catasto, che dovrebbe approdare in Aula il 20 giugno, in merito al quale pare sia stato trovato l’accordo tra i partiti.
Così come è stato trovato un accordo tra le forze di Governo sul Ddl Concorrenza e sull’articolo 2 relativo alle concessioni balneari. Decisa infatti, una deroga fino al 31 dicembre 2023 per le concessioni su cui vi sia un contenzioso e gli indennizzi a carico degli imprenditori subentranti la cui modalità di calcolo sarà stabilita dal Governo entro sei mesi mediante decreti attuativi. Il provvedimento, quindi, approderà in Aula in Senato lunedì 30 maggio per la votazione.
Soddisfatti i partiti di Maggioranza, mentre critiche all’intesa sulle concessioni balneari sono arrivate dall’Opposizione di Fratelli d’Italia, che ha parlato di “compromesso al ribasso” e di pericolo acquisizione da parte delle multinazionali, cui saranno esposti gli imprenditori e le loro attività.
Sul fonte economico, secondo i dati dell’Istituto Nazionale di Statistica, bene a marzo il fatturato industriale, al top dal gennaio del 2000, cresciuto sia su base mensile (2,4% su febbraio) che su base annuale (+21,4% rispetto a marzo 2021), sia per il mercato interno (+2,6%) che per quello estero (+1,8%).
In crescita a maggio , anche la fiducia dei consumatori , passata da 100,0 punti a 102,7 punti, grazie al miglioramento di tutte le componenti ,ad eccezione delle attese sula situazione generale e dei giudizi sulla possibilità di risparmiare in futuro e quella delle imprese, passata da 108,8 punti a 110,9, grazie al comparto servizi di mercato e del commercio al dettaglio.
Ma l’agenzia di rating Moody’s ha tagliato le stime del Pil italiano 2022 da +3,2% , previsto a marzo, a +2,3%, e quelle del 2023 da +2,1% all1,7%%.
Riguardo al Covid19, pubblicati i dati della Fondazione indipendente Gimbe sull’andamento della pandemia. Nella settimana appena trascorsa, calano i contagi (-26,9%), i ricoveri in terapia intensiva (-13,9%) e nei reparti ordinari (-17%). Tuttavia, il Presidente Cartabellotta ha esortato a incentivare la somministrazione della 4° dose ai pazienti fragili in quanto rinviare all’autunno per quest’ultima categoria “sarebbe un azzardo”.
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