di Federica Marengo giovedì 12 maggio 2022
-Nella settantasettesima giornata di guerra in Ucraina, gli attacchi delle forze russe si sono concentrati nel Sud-Est del Paese e nel Nord-Est. Colpite , infatti, le città di Dnipropetrovsk, secondo quanto denunciato da Kiev, con bombe a grappolo e al fosforo vietate dalle convenzioni internazionali (secondo il New York Times, le bombe a grappolo sarebbero state usate anche dalle forze ucraine) , e di Komyshuvakha, nella regione di Zaporizhzhia, dove l’ attacco delle truppe di Mosca ha causato un morto e tre feriti. Sempre su Zaporizhzhia, è stato lanciato dalle truppe russe un missile da crociera ed è stato sventato un attentato kamikaze nel centro della città.
E’ continuato poi, l’assalto dell’esercito russo a Mariupol e all’acciaieria Azovstal, roccaforte della resistenza ucraina, guidata dal Battaglione Azov, da dove sono stati evacuati tutti i civili (sarebbe in corso una trattativa per l’uscita dei feriti e dei medici rimasti all’interno) e dove le forze russe hanno bloccato le uscite dai sotterranei dell’impianto siderurgico. Colpite anche Odessa e a Mykolaiv.
Bombardamenti da parte dell’esercito russo, sono stati poi registrati a Cherniv e a Novi Vyky, nella regione di Sumy.
Rappresaglie, anche nella capitale dell’Ucraina, Kiev, ormai liberata, dove, come testimoniato da un video diffuso dalla Cnn, in cui alcuni soldati russi hanno sparato su due civili, uccidendoli.
Tuttavia, secondo quanto riportato dall’intelligence britannica, le forze ucraine proseguono il loro contrattacco a Nord di Kharkiv, riconquistando diversi villaggi vicini al confine russo.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky è intervenuto in videocollegamento all’Atlantic Council, nella serata che ha visto tra i premiati il Premier italiano Draghi, in visita ufficiale negli USA per un bilaterale con il Presidente Biden e per un confronto sulla guerra in Ucraina con gli esponenti del Congresso , tra i quali la speaker della Camera Pelosi.
Zelensky, in tale circostanza, salutato con applausi e attestazioni di consenso, ringraziando per gli ulteriori aiuti stanziati dagli USA, che ha anche approvato quattro nuovi provvedimenti finanziari a carico di Russia e Bielorussia, ha dichiarato: “La Camera Usa ha votato per un nuovo e significativo pacchetto di sostegno al nostro stato e alla democrazia globale. Quasi 40 miliardi di dollari. Una seconda votazione si terrà presto al Senato. Questa decisione sarà poi firmata dal presidente Biden e avrà effetto. Sono grato al popolo americano e a tutti i nostri amici al Congresso e all’amministrazione per il loro sostegno”. Siamo la nazione dei migliori difensori, dietro il coraggio e la saggezza del nostro popolo ci sono migliaia di storie vere. Gli ucraini sono morti per difendere l’Europa”.
Più tardi, il Presidente ucraino, è stato intervistato per la prima volta da una Tv italiana dal giornalista e conduttore Bruno Vespa nella trasmissione di Rai Uno Porta a Porta, spiegando: “Sono pronto a parlare con Putin, ma non devono esserci ultimatum e i russi devono uscire dal nostro territorio: è il primo passo per parlare”.La questione delle trattative si complica ogni giorno perché ogni giorno i russi occupano villaggi e uccidono persone. Siamo pronti a fare uno scambio con i russi per salvare i vivi e portare fuori i nostri morti da Azovstal. I civili sono già stati evacuati, ora restano i feriti, non vogliamo lasciarli lì. Si farà tutto il possibile. Rispetto al rischio di un attacco della Transnistria, è possibile, ma non siamo molti preoccupati. Ringraziamo l’Italia per aver aderito alle sanzioni e commentato le dichiarazioni rese ieri dal presidente del Consiglio Mario Draghi a Washington. Non siamo in condizioni pari, ma il mondo è unito intorno a noi. Draghi ha ragione: noi possiamo vincere perché stiamo combattendo per la verità. Rispetto alle possibili trattative con la Russia, non ho mai parlato di riconoscere l’indipendenza della Crimea, non la riconosceremo mai come parte della Russia. La Crimea ha sempre avuto la sua autonomia, ha uno suo parlamento, ma all’interno dell’Ucraina. In generale, proporre a noi di cedere qualcosa per salvare la faccia del presidente russo non è corretto da parte di alcuni leader. Inoltre, pur ringraziando il Papa per gli sforzi in direzione di una tregua, riteniamo inaccettabile che alla Via Crucis siano sfilate insieme le bandiere russa e ucraina”.
A proposito del premio ricevuto a Washington dall’Atlantic Council, il Presidente del Consiglio Draghi,in tale circostanza, ha detto: “Occorre un piano Marshall per la ricostruzione dell’Ucraina. La guerra in Ucraina minaccia la nostra prosperità e la nostra sicurezza energetica e succede per la prima volta dalla fine della seconda guerra mondiale ,ma come ha fatto tante volte nella sua grandiosa storia, l’Italia ha ripreso slancio e siamo pronti a fare la nostra parte con gli europei e con gli alleati transatlantici per andare oltre questo momento tragico e ripristinare la pace”.
A Mosca,invece, dopo la notizia arrivata dalla Svezia di una richiesta di adesione alla Nato prevista per lunedì e dalla Finlandia del via libera sia del Presidente sia del Premier a chiedere “senza indugio” l’adesione alla Nato, abbandonando quindi la neutralità, accolta con favore dal Presidente Zelesky, confrontatosi in un colloquio telefonico con il presidente finlandese Sauli Niinistö, il Cremlino, che ha minacciato per questo il taglio immediato di forniture di gas alla Finlandia, ha fatto sapere che: “L’ingresso della Finlandia nella Nato sarà “sicuramente” una minaccia per la Russia”, mentre il portavoce Peskov, affermando come non vi siano novità sui negoziati, ha evidenziato che : “La risposta della Russia all’entrata della Finlandia nella Nato dipenderà dalla vicinanza delle infrastrutture dell’alleanza ai confini” russi. Mosca “adotterà le necessarie misure per garantire la propria sicurezza”.
Infine, lanciato l’avvertimento sul rischio di una guerra nucleare dal Vice Presidente del consiglio di sicurezza russo, ed ex Presidente, Dmitry Medvedev,il Presidente Putin, a margine di una riunione dei responsabili dell’economia, ha affermato: “La perseveranza ossessiva dell’Occidente nelle sanzioni contro la Russia porterà inevitabilmente alle conseguenze più complesse e irrisolvibili. Ovviamente, per leggi economiche oggettive, il proseguimento dell’ossessione per le sanzioni, se così si può dire, porterà inevitabilmente alle conseguenze più complesse e non risolvibili per l’Unione Europea, per i suoi cittadini, nonché per i Paesi più poveri del mondo, che stanno già affrontando i rischi della carestia. La colpa di questo è interamente delle élite dei paesi occidentali, che sono pronte a sacrificare il resto del mondo per mantenere il loro dominio globale”.
Sul fonte UE, invece, la Presidente della Commissione Europea Von der Leyen, a Tokyo per un colloquio con il Premier del Giappone Kishida, che ha varato un pacchetto di sanzioni a carico di Mosca, ha dichiarato : “La Russia è oggi la minaccia più diretta all’ordine mondiale con la barbara guerra contro l’Ucraina, e il suo inquietante patto con la Cina”, seguita dal Presidente del Consiglio UE, Michel, (anch’esso a Tokyo), che ha sottolineato: “ La nostra cooperazione in Ucraina è fondamentale in Europa, ma è importante anche nel Pacifico e vogliamo anche approfondire la nostra consultazione su una Cina più assertiva. Riteniamo che la Cina debba alzarsi per difendere il sistema multilaterale di cui ha beneficiato nello sviluppo del suo Paese. Ii responsabili dei crimini di guerra devono essere e saranno assicurati alla giustizia”, commentando poi via Twitter la richiesta di adesione alla Nato da parte della Finlandia: “L’unità e la solidarietà della Nato e dell’Ue non sono mai state così vicine. Sauli Niinisto e Sanna Marin che aprono la strada all’adesione della Finlandia alla Nato è un passo storico, una volta compiuto, che contribuirà notevolmente alla sicurezza europea. Con la Russia che fa la guerra all’Ucraina è un potente segnale di deterrenza”.
La Presidente della Commissione UE, Von der Leyen, più tardi, tramite Twitter, ha annunciato un piano dalla UE contro lo stop delle esportazioni di grano dall’Ucraina, dovuto al blocco dei porti da parte dei russi, questione, insieme a quella energetica, al centro del bilaterale Draghi-Biden: “L’Ucraina è il granaio del mondo. Ostacolando le esportazioni vitali, la guerra del Cremlino minaccia la sicurezza alimentare in tutto il mondo. Oggi agiamo per facilitare il trasporto di cereali dall’Ucraina e affrontare le strozzature urgenti. Presto ci collegheremo meglio l’Ucraina e l’Ue con lo Strumento europeo di collegamento”.
Quanto alle sesto pacchetto di sanzioni, che prevedono tra le misure l’embargo graduale del petrolio russo, non è ancora stato raggiunto l’accordo tra i 27 Paesi, causa il veto di Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia e le perplessità di Grecia, Cipro e Malata ,che hanno chiesto una dilazione dei tempi (oltre i 6-9 mesi previsti) e compensazioni finanziarie per riadattare le infrastrutture alla nuova situazione.
Restando in UE, la Commissione Europea ha elaborato un piano “REPowerEU “,che sarà presentato il 18 maggio, che prevede nel caso di un’interruzione improvvisa totale o parziale delle forniture di gas russo, i paesi europei dovrebbero procedere con “un razionamento coordinato” sulla base del principio di solidarietà, ovvero “una riduzione della domanda di gas negli stati membri meno colpiti a vantaggio di quelli più colpiti”.
Al riguardo, Gazprom, l’azienda russa fornitrice di gas, ha annunciato la riduzione di 1/3 dei flussi attraverso Kiev, causando un balzo dei prezzi del 9%. In Italia, però, la Snam, ha reso noto che il flusso verso il Belpaese continua senza interruzioni, mentre il ministro dell’Economia e del Clima tedesco Habeck , vista la riduzione dei flussi in Germania, ha spiegato che “il mercato può compensare le contro-sanzioni di Mosca e che il prossimo inverno Berlino sarà in grado “di boicottare il gas russo”.
Sempre Gazprom, nel pomeriggio, ha reso noto che non sarà più in grado di esportare gas attraverso la Polonia con il gasdotto Yamal-Europa, dopo che Mosca ha imposto sanzioni nei confronti dell’azienda proprietaria della sezione polacca del gasdotto.
In Italia, invece, terminata la missione USA, il Premier Draghi è rientrato a Roma, dove nel pomeriggio ha tenuto un Consiglio dei Ministri con all’ordine del giorno “leggi regionali” e altre varie ed eventuali, ed è intervenuto tramite videomessaggio al Second Global Covid-19 Summit, incentrato sul tema della pandemia, sottolineando: “Abbiamo salvato vite e siamo tornati a una vita normale, ma come ben sappiamo la pandemia non è finita. Sia in Italia che in altri Paesi, spiega, sono state eliminate “le restrizioni, riaperte le scuole e rilanciata l’economia. Lo sviluppo di vaccini efficaci e l’organizzazione di campagne di vaccinazione di successo hanno segnato una svolta nella lotta contro la pandemia. L’Italia ha già contribuito alla risposta multilaterale alla pandemia con 445 milioni di euro e si è già impegnata a donare 69,7 milioni di dosi tramite Covax. Oggi posso annunciare che l’Italia donerà ulteriori 31 milioni di dosi attraverso Covax e ci impegniamo inoltre a donare 200 milioni di euro tramite l’Act-Accelerator e per rafforzare la preparazione globale. La Presidenza italiana del G20 ha lanciato una task force congiunta Finanze-Salute, volta ad esplorare un nuovo strumento per finanziare la prevenzione, la preparazione e la risposta in materia di pandemie. È indispensabile raggiungere un ampio consenso su uno strumento inclusivo, con al centro l’Oms, per garantire la sua effettiva attuazione e un ampio finanziamento. L’Italia è fortemente impegnata a porre fine a questa pandemia e a prevenire quelle future. Siamo pronti a continuare a lavorare insieme – con urgenza e determinazione”.
Riguardo ai lavori parlamentari, via libera del Senato con 178 sì, 31 no e un astenuto, alla fiducia al maxiemendamento al Dl Ucraina bis, ovvero, la legge taglia prezzi , volta a contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina.
Al centro del dibattito tra i partiti, però, ancora il nuovo decreto interministeriale per l’invio di armi all’Ucraina, con il Presidente del M5S Conte che ha ribadito la sua richiesta di un passaggio in Aula del Premier Draghi seguito da voto del Parlamento sull’aggiornamento della guerra in Ucraina e sul ruolo dell’Italia nella guerra russo-ucraina, nonostante l’Informativa che il Premier terrà alle Camere del 19 maggio, trovando una sponda nel no all’invio di altri armi, specie se “offensive” nel segretario della Lega Salvini e nel Vicepresidente di Forza Italia Tajani, mentre il leader di Italia Viva, Renzi, ha bollato come “propagandistiche” le posizioni pacifiste del capo dei 5S e del numero uno del Carroccio.
Critica nei confronti del Governo, l’Opposizione di Fratelli d’Italia,che ha definito la missione di Draghi in USA “un fallimento” , sottolineando lo stallo della UE sul sesto pacchetto di sanzioni e l’embargo del petrolio russo.
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