di Federica Marengo domenica 8 maggio 2022
-Nella settantatreesima giornata di guerra in Ucraina, è proseguita la resistenza delle forze ucraine asserragliate nell’acciaieria Azovstal a Mariupol, nel Sud del Paese. Evacuati nella giornata di ieri tutti i civili, per Kiev, è ora il momento di concentrarsi sulla messa in salvo dei medici e dei militari rimasti all’interno dell’impianto siderurgico. A tal proposito, nel primo pomeriggio di oggi, i combattenti ucraini barricati nell’Azvostal hanno tenuto una conferenza stampa online per chiedere l’elaborazione di un piano che garantisca la loro liberazione.
Il Vicecomandante del battaglione Azov, Svyatoslav Kalina Palamar, ribadendo l’intenzione di non arrendersi, ha dichiarato: “Ora i nostri politici stanno provando a negoziare con quegli animali. Ma non ricordano cosa hanno fatto? Non possiamo parlare con questa gente. Il nostro obiettivo è eliminare la minaccia. Qui stiamo difendendo il mondo libero. Non stiamo difendendo solo l’Ucraina, ma anche il mondo libero”, mentre il responsabile dell’intelligence del reggimento Azov, Ilya Samoilenko, ha sottolineato: ”Il nostro morale è ancora alto. Tutto il mondo ci guarda’, perché siamo diventati il simbolo della resistenza armata e per questo combatteremo fino alla fine, non possiamo arrenderci, perché sarebbe un grande regalo per il nemico. Sono più di 25mila le persone che sono morte a Mariupol, in gran parte civili, nel sud dell’Ucraina, assediata dalle forze armate russe. ha detto anche Azov, Ilya Samoilenko, asserragliato nelle acciaierie Azovstal. Abbiamo ancora provviste, armi, ma tutte le nostre scorte sono limitate, non ne abbiamo ricevute di nuove. Abbiamo ancora acqua, munizioni, armi personali”.
Sempre nella regione meridionale dell’Ucraina, colpite dall’esercito russo, le città di Odessa (dove da stasera e fino alle 10:00 del 10 maggio sarà in vigore il coprifuoco, per il timore di attacchi russi in occasione della parata di domani, a Mosca, per il 77°anniversario della vittoria russa sulla Germania nazista) e di Mykolaiv. Bombardamenti delle truppe di Mosca sono stati registrati anche ad Est, nella regione del Donbass e , in particolare, a Lugansk, dove è stata colpita una scuola, i cui sotterranei erano usati come rifugio, causando la morte di due ragazzi di 11 e 14 anni, mentre restano disperse 60 persone sulle 90 presenti all’interno.
Tuttavia, le forze ucraine hanno anche dato vita a una controffensiva vincente a Kharkiv ,nello stesso Donbass, dove avrebbero riconquistato alcuni villaggi e hanno respinto a Sud,presso l’Isola dei Serpenti, svariati assalti russi dal mare.
Mosca, invece, che ha ultimato i preparativi per la parata di domani , 9 maggio, nella Piazza Rossa, per ricordare la vittoria sui nazisti e la fine della Seconda Guerra Mondiale, ha fatto sapere , tramite il Ministero della Difesa, che le forze armate russe hanno distrutto nelle ultime 24 ore quattro aerei, quattro elicotteri, tre droni e un mezzo da sbarco ucraino nelle vicinanze dell’isola dei Serpenti, ipotizzando che le forze ucraine abbiano tentato di effettuare uno sbarco, fallito, sulla piccola isola fra sabato pomeriggio e l’inizio di domenica, (forse, ventilano i media russi, un tentativo di Kiev di rovinare a Mosca le celebrazioni del Giorno della Vittoria sulla Germania nazista)
Un botta e risposta, poi, tra il Presidente ucraino Zelensky e il Presidente russo Putin, ha scandito la mattinata di oggi. Zelensky, infatti, nel giorno della memoria della fine della Seconda Guerra Mondiale per l’Ucraina e per la UE, ha pubblicato il consueto videomessaggio alla popolazione , ringraziando Onu e Croce Rossa per aver coordinato l’evacuazione dei civili dalla Azovstal a Mariupol, paragonando i Russi ai nazisti: “Avevamo detto ‘mai piu”. Mai più? Provate a chiederlo agli ucraini. La parola ‘mai’ è stata cancellata il 24 febbraio”.
Stesso paragone ,fatto da Putin , secondo l’agenzia russa Tass, ma in riferimento all’Ucraina, congratulandosi tra l’altro con i leader delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk : “E’ un dovere comune prevenire la restaurazione del nazismo”.
Sul fronte diplomatico e delle relazioni internazionali, numerose, quest’oggi, sono state le visite di leader e non solo in Ucraina, a cominciare dal Premier canadese Trudeau, che si è recato a sorpresa a Irpin ,a nord-ovest di Kiev, occupata dalle truppe russe all’inizio del conflitto e che, nelle prossime ore, incontrerà a Kiev il Presidente Zelensky.
Altra visita a sorpresa, quella della first lady americana, Jill Biden, nella cittadina di Uzhhorod, nell’estremo sud-ovest dell’Ucraina, dove ha incontrato la first lady ucraina, Olena Zelenska, in una scuola convertita in rifugio per sfollati e dove ha dichiarato: “Volevo venire per la festa della mamma, il popolo degli Stati Uniti sta con il popolo dell’Ucraina“.
A Kiev , invece, Bono e David Howell Evans (The Edge) degli U2 hanno improvvisato un concerto nella stazione della metropolitana di Khreshchatyk, cantando alcuni classici del loro repertorio: “Sunday Bloody Sunday” e “Desire’ e ‘With or without you”.
Quanto alla riunione degli Ambasciatori dei 27 Paesi UE per discutere del sesto pacchetto di sanzioni, che prevede come misura principale l’embargo graduale del petrolio russo, causa opposizione di Ungheria, Slovacchia, Repubblica Ceca e Bulgaria, fortemente dipendenti dagli idrocarburi russi, è slittato ancora l’accordo tra gli Stati membri ,anche se, secondo fonti diplomatiche europee, il Consiglio “avrebbe fatto dei progressi importanti” e resterebbero da risolvere delle questioni tecniche, tra cui la riconversione delle infrastrutture.
Nel pomeriggio, poi, si è tenuto anche un vertice in videoconferenza dei leader del G7, cui ha partecipato per l’Italia, il Premier Draghi, che ha visto la partecipazione del Presidente ucraino Zelensky, svoltosi appositamente un giorno prima delle celebrazioni annuali della Giornata della Vittoria in Russia e incentrato sugli ultimi sviluppi della guerra in Ucraina, sul sostegno a Kiev ,su una dimostrazione di “continua unità del G7” e sulle nuove sanzioni a carico di Mosca.
Al termine della riunione, è stato diffuso dai canali della Casa Bianca, un comunicato dei capi di Stato e di Governo, sotto la Presidenza di turno della Germania, in cui si legge: “I Paesi del G7 si impegnano a eliminare progressivamente o a mettere al bando le importazioni di petrolio russo, ma con modalità e tempistiche “ordinate” e tali da assicurare al mondo tempo per reperire forniture alternative a collaborare con i vari partner per assicurare forniture di energia globali stabili e sostenibili, a prezzi abbordabili per i consumatori, anche accelerando la riduzione della dipendenza complessiva sui combustibili fossili e la transizione verso energie pulite, in linea con i nostri obiettivi climatici. L’impegno sul petrolio è tra quelli assunti nell’ambito delle misure sanzionatorie contro la Russia a seguito dell’invasione dell’Ucraina”.
Obiettivo finale, inoltre, è quello di salvaguardare la totale integrità territoriale dell’Ucraina (Donbass e Crimea inclusi). La sconfitta di Putin è stata poi ventilata anche dal Cancelliere tedesco Scholz ,che, nel discorso televisivo in occasione del 77° anniversario della fine del Secondo conflitto Mondiale in Europa ,ha escluso qualunque azione unilaterale tedesca, e ha spiegato che “ogni misura sarà coordinata nel modo più stretto possibile con gli alleati” e che la Germania “non farà nulla che possa danneggiare se stessa e i partner più della Russia”.
Il Presidente ucraino Zelensky, presente alla riunione in videocollegamento, ha dichiarato: “Le azioni di Putin in Ucraina rappresentano una vergogna per la Russia e per il suo popolo. L’unico risultato sarà far crescere “l’isolamento economico della Russia. L’obiettivo è il ritiro completo dei russi”.
Il Premier Draghi, invece, ha dichiarato: “Dobbiamo continuare a sostenere l’Ucraina e andare avanti con le sanzioni alla Russia. Allo stesso tempo, dobbiamo fare ogni sforzo per aiutare a raggiungere quanto prima un cessate il fuoco e dare nuovo slancio ai negoziati di pace”.
Nuove sanzioni sono state decise anche dagli USA a carico di alti dirigenti di Gazprombank e di altri tre media russi, cui è stato aggiunto il divieto per i cittadini americani di fornire servizi alle imprese russe.
Quanto alla politica interna Italia, mentre il Presidente del Consiglio Draghi prepara l’incontro con il Presidente USA Biden del 10 maggio a Washington , la prima in America dall’insediamento a Palazzo Chigi, al centro del quale vi sarà la guerra in Ucraina, il varo di nuove sanzioni, la crisi energetica, l’indipendenza dal gas russo e la soluzione diplomatica del conflitto, i partiti di Maggioranza e di Opposizione discutono ancora del nuovo invio di armi a Kiev.
Contrario a una escalation militare, ma convinto della necessità di aiutare le forze ucraine a difendersi dagli attacchi di Mosca, il segretario del Pd, Letta, mentre il Presidente dei 5S ,Conte, ha ribadito il no del Movimento all’invio di armi pesanti, e la delusione per il mancato passaggio in Parlamento del Premier Draghi prima della missione in USA, per riferire sulla sua missione americana (un intervento del Presidente del Consiglio è previsto per il 9 maggio, ma si tratta del Question Time in Senato) e del conseguente voto dell’Aula, insistendo sulla necessità di perseguire la via diplomatica, trovando una sponda nell’Opposizione di Sinistra italiana.
Perplessi sull’invio di armi, anche i partiti del centrodestra di Governo, Lega e Forza Italia (Fratelli d’Italia,all’Opposizione, invece,si è espressa a favore dell’invio).
A tali osservazione, hanno però replicato il ministro della Difesa Guerini ,sottolineando come il Parlamento si sia già espresso, a favore dell’invio di armi, votando all’unanimità la risoluzione della Maggioranza al primo decreto aiuti all’Ucraina, che prevede la possibilità di inviare aiuti militari ed economici a Kiev fino alla fine dello stato di emergenza per la guerra ,fissato per il 31 dicembre.
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