di Federica Marengo lunedì 2 maggio 2022
-Nella sessantasettesima giornata di guerra in Ucraina, i bombardamenti russi si sono concentrati nella regione meridionale, a Mariupol, al termine della evacuazione, iniziata nella giornata di ieri, di un centinaio di civili, per lo più donne, bambini e anziani, dall’acciaieria Azovstal , roccaforte della resistenza ucraiana, guidata dal battaglione Azov. Nelle prossime ore, si dovrebbe procedere alla messa in salvo di altre 200 persone, tra cui 20 bambini, che saranno condotti in parte a Zaporizhzia, città ancora sotto il controllo ucraino, e in parte, nel Donbass filo-russo.
Attacchi russi, poi, non sono mancati anche a Mykolaiv, (secondo quanto riportato da Kiev, con bombe a grappolo vietate) e a Odessa, dove è in vigore un coprifuoco di 36 ore, visto l’anniversario del 2 maggio del 2014, giorno della strage di decine di manifestanti filorussi ,attribuita da Mosca a milizie filonaziste ucraine. Qui, dopo un attacco a mezzi navali, è stato colpito dall’esercito russo un palazzo, causando la morte di un ragazzo e di una ragazza, ma il numero di morti e feriti è ancora da accertare.
Altra regione, nella quale si sono susseguiti i bombardamenti russi, è quella del Donbass e delle regioni di Donetsk e Lugansk nelle quali, secondo Kiev, Mosca starebbe trasferendo delle truppe da Mariupol, anche se le forze russe sembrano rallentare l’offensiva, anche perché , secondo quanto riferito dall’intelligence britannica, sarebbero fuori combattimento oltre 1 quarto delle unità militari russe ( pari a circa il 25%), rese inefficaci , in quanto distrutte o non più in grado di combattere. Ciò ,spiega l’indiscrezione rilanciata, sempre dai media del Regno Unito, secondo cui il Presidente russo Putin il 9 maggio, giorno della parata a Mosca per ricordare la vittoria della Russia sul nazifascismo, annuncerà il passaggio dall’”operazione militare speciale” alla “mobilitazione totale”, occasione nella quale dovrebbero sfilare almeno 50 prigionieri ucraini, indiscrezione che ha suscitato lo sdegno della comunità internazionale.
A Kiev, invece, distrutte dalle forze ucraine due motovedette russe, mentre per la Difesa ucraina, l’esercito russo ,si starebbe preparando ad invadere la Moldavia.
Nella notte di ieri, infine, per i media russi, le forze ucraine avrebbero colpito nuovamente Belgorod.
Intanto, sul fronte diplomatico, mentre dagli USA fanno sapere che la visita del Presidente Biden a Kiev è solo una questione di tempo, polemiche accese ha suscitato l’intervista rilasciata nella serata di ieri al programma di Rete4 “Zona bianca”, dal ministro degli Esteri russo Lavrov, nella quale ha dichiarato: “Zelensky è ebreo? Anche Hitler aveva origini ebree, i maggiori antisemiti sono proprio gli ebrei”, parole che hanno suscitato,a livello internazionale, la dura reazione di Israele,che ha convocato l’ambasciatore della Russia a Tel Aviv.
Inoltre , Dani Dayan, Presidente di Yad Vashem, il Museo dellaMemoria di Gerusalemme, ha definito tali affermazioni: “False, deliranti e pericolose e degne di ogni condanna”, spiegando ai microfoni della radio pubblica che : “Su un elemento rimasto oscuro relativo alle origini del nonno di Hitler da parte paterna “si siano poi costruite teorie cospiratorie del tutto infondate secondo le quali lo stesso Hitler sarebbe stato ebreo. Di conseguenza, viene sostenuto, ‘ebrei sono coloro i quali hanno sterminato ebrei nella Shoah’. C’è davvero da rammaricarsi che il ministro degli esteri della Russia partecipi a questo happening antisemita. Deprecabile, è anche l’affermazione secondo cui il Presidente ucraino Volodymir Zelensky sarebbe lui stesso nazista. Si tratta di una affermazione non meno grave. Se quello è l’aspetto del nazismo, allora perché noi ne facciamo un tale clamore? Quella affermazione è un insulto e un duro colpo inferto alle vittime del nazismo vero. Il senso delle parole di Lavrov, secondo capovolge la Shoah. Si prendono le vittime, e le si trasformano in carnefici”.
Una dura condanna è arrivata anche dalla comunità ebraica di Roma, con la Presidente Dureghello che , tramite nota, ha evidenziato: “Riscrivono la storia sul modello dei Protocolli dei Savi di Sion, il fondamento della letteratura antisemita moderna creato nella Russia zarista. La cosa più grave è inoltre che siano avvenute in una televisione italiana, senza contraddittorio, e senza che neanche l’intervistatore opponesse la verità storica alle menzogne che erano state pronunciate. Questo non è accettabile e non può passare sotto silenzio. Ci domandiamo quale sia il limite, se esista ancora e in quale direzione stiamo andando. Se viene permesso di distorcere completamente la Storia il risultato sarà quello di una democrazia indebolita e priva degli anticorpi necessari a tutelare se stessa”.
Sdegno, per tali dichiarazioni , è stato espresso poi dalle forze politiche, con il segretario del Pd, Letta che ha definito l’intervista “un’onta per l’Italia” , mentre il dem Sensi, ha sollecitato l’intervento della Farnesina, affinché convochi l’ambasciatore russo in Italia.
Di “spettacolo grave e imbarazzante”, hanno parlato invece gli esponenti di Italia Viva e di +Europa. Da tutti i partiti di centrodestra, sia di Maggioranza che di Opposizione, invece, è arrivata una condanna unanime per le dichiarazioni del ministro degli Esteri russo Lavrov, ma anche una difesa della libertà di stampa.
Sulla questione, è intervenuto anche il Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica), con il Presidente Urso (Fratelli d’Italia), che ha già convocato in Audizione l’AgCom e la Rai.
Da Mediaset e dal suo direttore generale dell’Informazione,Crippa, è poi arrivata la replica alle accuse: “Le deliranti affermazioni del ministro degli Esteri russo Lavrov a ‘Zona Bianca’ rivestono particolare importanza perché confermano chiaramente la mancanza di volontà da parte di Putin di arrivare a una soluzione diplomatica della guerra dei russi contro l’Ucraina. E comunque la si pensi, oggi sappiamo qualcosa in più della Russia e di chi la governa. Quanto alle accuse e agli assurdi parallelismi di Lavrov su Hitler e gli ebrei, solo antisemiti viscerali possono ancora dare credito a quelle che appaiono come follie allo stato puro, oltre che a falsi storici già smentiti dai fatti. Ma Lavrov non è un passante. E il numero due della Federazione Russa. L’intervista al ministro degli Esteri russo è un documento che fotografa la storia contemporanea. Ai critici un tanto al chilo consigliamo la visione delle programmazioni di reti, tg e speciali Mediaset sulla guerra in Ucraina. Ne trarranno facilmente la conclusione che l’azienda ha ben chiaro chi ha voluto e cominciato questo conflitto. L’Europa potrebbe essere sempre più coinvolta in una guerra ancora più sanguinosa e noi non dovremmo sentire chi, a livello istituzionale, questo conflitto l’ha innescato? Il pluralismo dell’informazione e le buone regole del giornalismo suggeriscono sempre di ascoltare tutte le voci, anche quelle più controverse e divisive. Ma questo, come nel nostro caso, non significa condividerle. I nostri inviati nelle zone di guerra rischiano ogni giorno la vita per raccontare questo orribile conflitto, senza fare sconti alla propaganda di guerra e mostrando le immagini dei crimini compiuti. Nelle prossime settimane continueremo a dare voce a tutti i protagonisti di questa grave crisi mondiale”.
Sempre nell’intervista rilasciata a Rete4, il ministro degli Esteri russo Lavrov, ha poi evidenziato come “L’Italia sia in prima fila contro la Russia: “Alcune dichiarazioni di politici e media italiani sono andate oltre le buone norme diplomatiche e giornalistiche. L’Italia è in prima fila tra coloro che adottano e promuovono le sanzioni anti-russe. Per noi è stata una sorpresa, ma ormai ci siamo abituati”,spiegando che: “Il “desiderio isterico di Kiev di ritirare i suoi combattenti dall’acciaieria Azovstal di Mariupol è dovuto al fatto che possono confermare la presenza di mercenari e ufficiali attivi degli eserciti occidentali. La situazione con lo scontro allo stabilimento Azovstal di Mariupol e il desiderio testardo e persino isterico di Zelensky, della sua squadra e degli occidentali di ottenere l’evacuazione di tutte queste persone e inviarle nel territorio dell’Ucraina è dovuto al fatto che ci sono molti che confermerebbero la presenza di mercenari, forse di ufficiali, degli eserciti occidentali nelle fila dei radicali ucraini. In Ucraina, la Russia ,non vuole un cambio di regime, questa è una specialità degli americani che si occupano di questo in tutto il mondo. Non chiediamo nemmeno che Zelensky si arrenda , vogliamo che dia l’ordine d’interrompere le ostilità e lasciare tutti i civili. Vogliamo solo granarie la sicurezza delle persone in Ucraine dell’Est perché non siano minacciate dalla militarizzazione e nazificazione di questo Paese e perché dall’Ucraina non giungano minacce alla Federazione russa. Miliardi di euro dei pagamenti per le forniture di gas russo sono stati presi e rubati dall’Europa, perché secondo le vostre regole, Gazprom ha dovuto conservarli nelle banche occidentali e in seguito alle sanzioni questi soldi ora non sono più accessibili. Ora volete continuate a commerciare come avete sempre fatto, ma ci proponete di pagarci tenendo i soldi nelle vostre banche? Perché non ne parla nessuno?. Per questo, abbiamo proposto che le forniture di gas siano considerate pagate non quando arrivano gli euro o i dollari ma quando questi vengono convertiti in rubli che non possono essere rubati. Per gli acquirenti non cambia nulla, pagheranno come prima, euro e dollari, le somme indicate nei contratti”.
A tal proposito, la UE è a lavoro sul sesto pacchetto di sanzioni a carico di Mosca , che verrà presentato mercoledì e che prevede lo stop graduale alle forniture di petrolio, oltre a sanzioni finanziarie dirette a colpire le banche russe. Stamane, per discutere di ciò, si è riunito a Bruxelles il Consiglio dei Ministri dell’Energia (per l’Italia presente la Sottosegretaria Gava), nel quale si sono evidenziate le posizioni dell’Ungheria, contraria all’embargo di petrolio e gas russi e della Polonia, che invece, ha chiesto l’embargo immediato. Berlino, poi, si è detta a favore dell’embargo del petrolio. Per i vertici UE, inoltre , non è legittimo il pagamento delle forniture in rubli.
In Italia, invece, dopo l’incontro del Premier Draghi a Palazzo Chigi con i leader dei sindacati Cgil, Cisl e Uil, che hanno chiesto un sostegno agli stipendi dei lavoratori con redditi più bassi e uno scostamento di Bilancio, proponendo tre soluzioni alternative: o la proroga del taglio dei contributi presente in Legge di Bilancio, l’introduzione di bonus una tantum, la rivalutazione delle pensioni anticipato rispetto al 2023, nella tarda mattinata, si è svolto un primo Consiglio dei Ministri che ha approvato la proroga del taglio delle accise su carburanti e metano fino all’8 luglio e la riduzione dell’Iva al 5%, oltre al rafforzamento dei controlli della Guardia di Finanza sulle speculazioni.
In serata poi, via libera di un secondo Consiglio dei Ministri al decreto da 14 miliardi (rispetto ai 6 previsti, stanziati con la tassazione degli extraprofitti delle imprese e da sommare ai 15 già stanziati in precedenza ), costituito da 50 articoli, per il sostegno alle imprese e alle famiglie in crisi a causa del caro energia e dal caro vita, ma anche per accelerare l’indipendenza dell’Italia dalle forniture di gas russo.
Tale provvedimento, è stato illustrato in conferenza stampa dal Presidente del Consiglio, insieme con i Ministri Franco (Economia), Cingolani (Transizione Ecologica) e Orlando (Lavoro).
Ad ogni modo, malgrado le previsioni economiche di un rallentamento della ripresa e di una recessione, l’Istituto Nazionale di Statistica ,ha reso noti i dati sull’occupazione e la disoccupazione del mese di marzo, secondo cui l’occupazione ha toccato il 59,9%(+804 mila in un anno), mentre il tasso di disoccupazione è sceso ddell’8,3%, con un calo di 0,2 punti su febbraio e di 1,8 punti su marzo 2021, tornando ai livelli del 2010.
In particolare, a marzo è stato registrato un boom dell’occupazione femminile (+85mila), ma non di quella giovanile. Volano, i contratti precari.
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