di Federica Marengo giovedì 7 aprile 2022
-Nella notte che ha preceduto il quarantaduesimo giorno di guerra in Ucraina, il Presidente ucraino Zelensky, nel consueto videomessaggio alla popolazione pubblicato sui suoi account social, ribadendo gli orrori compiuti dalle forze di Mosca a Bucha e in altre città come Borodyanka (dove sarebbero 200 le persone disperse) e Irpin , prima della ritirata per riorganizzarsi , riarmarsi e concentrarsi nella regione sud-orientale, ovvero: quella del Donbass e delle Repubbliche autoproclamatesi indipendenti di Donetsk e Lugansk, ma anche a Kharkiv , Gostomel (dov’è in vigore fino al 14 aprile il coprifuoco per una bonifica da mine), Mariupol e a Odessa, dove adesso sono in corso i combattimenti e i bombardamenti più intensi, ha riconosciuto l’efficacia delle nuove sanzioni a carico della Russia, ma ha esortato l’Europa e la Nato a fare di più o “la Russia percepirà debolezza e sentirà di avere il permesso di continuare a fare quello che hanno fatto finora”.
Zelensky, che nelle prossime ore incontrerà a Kiev la Presidente della Commissione UE, Von der Leyen e dell’Alto Rappresentante per la Politica Estera Borrell, ha poi trovato il sostegno del Presidente polacco Duda,che ha sottolineato come sia insensato provare a tenere aperto un dialogo con la Russia e come sia necessario continuare a comminare sanzioni a Mosca sempre più dure e a inviare armi all’Ucraina.
Quanto agli USA, per i militari esperti, l’Ucraina potrebbe vincere la guerra contro la Russia, ma il conflitto potrebbe durare anni. Inoltre, la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, ha previsto che in Ucraina ci saranno altre carneficine come quella di Bucha, sottolineando che nessuno dovrebbe illudersi che gli obiettivi del Cremlino siano cambiati, nonostante la ritirata delle forze russe dall’Ucraina settentrionale, in quanto, scopo di Mosca è: “Indebolire il più possibile l’Ucraina, non dovremmo illuderci che l’obiettivo non sia cambiato anche se le loro tattiche sono cambiate. La Russia è destinata a perdere il suo status di grande economia, il nostro obiettivo è implementare le sanzioni per rendere molto più difficile per il presidente Putin finanziare la guerra. Ne stiamo già vedendo l’impatto diretto”.
E proprio tra il Segretario di Stato USA, Blinken e il Segretario generale della Nato, Stoltenberg, si è tenuto ieri un incontro a Bruxelles, in occasione della due giorni di riunioni dei Ministri degli Esteri della Nato, nel quale i due, secondo quanto riportato in una nota dal dipartimento di Washington: “hanno discusso degli sforzi per fornire sicurezza e altre forme di assistenza ai nostri partner ucraini in risposta alla guerra non provocata della Federazione Russa contro l’Ucraina. Hanno anche preso atto dei preparativi per il vertice Nato del 29-30 giugno a Madrid e riaffermato il sostegno ai partner Nato Asia-Pacifico, Australia, Giappone, Repubblica di Corea e Nuova Zelanda, che hanno partecipato per la prima volta alla riunione ministeriale. Blinken, ha ribadito il sostegno degli Stati Uniti allo sviluppo di un nuovo concetto strategico della Nato che affronti le minacce attuali e future all’ordine internazionale basato sulle regole”.
Intanto, in mattinata, riguardo ai combattimenti, le sirene degli allarmi antiaerei hanno ripreso a suonare a Leopoli, città al confine con la Polonia, mentre il sindaco di Irpin ha raccontato le atrocità che sarebbero state compiute dai soldati russi sui cadaveri dei civili uccisi, investiti poi con i carri armati.
Pesanti e frequenti bombardamenti si sono registrati anche a Kharkiv (48 in 24 ore). A Mariupol, invece, il sindaco ha fatto sapere che sarebbero oltre 5 mila i civili uccisi, di cui 210 bambini e che la città è stata distrutta per il 90%, e che il 40% sarebbe irrecuperabile. Tuttavia, l’esercito ucraino e la popolazione, che ha imbracciato le armi, non si arrendono, come hanno fatto sapere i combattenti separatisti filorussi.
Sul fronte diplomatico, il ministro degli Esteri ucraino Kuleba, il quale in un’intervista al Tg 1 ,rilasciata ieri, aveva evidenziato come i colloqui con Mosca proseguissero non senza difficoltà dopo i fatti di Bucha e ,come l’Ucraina conti sull’Italia in qualità di garante della sicurezza del suo Paese e di un futuro accordo di pace con la Russia, in mattinata, ha preso parte a Bruxelles, alla riunione dei Ministri degli Esteri della Nato, dove ha avanzato la richiesta di un ulteriore invio di armi: “La guerra per il Donbass vi ricorderà purtroppo la Seconda Guerra mondiale: migliaia di tank, aerei, artiglierie. La Russia ha i suoi piani e noi abbiamo i nostri. Ecco perché gli alleati non ci devono dire che ci sono procedure da seguire: o ci aiutate ora, in giorni, o l’aiuto arriverà tardi. Molti civili moriranno, perché l’aiuto è arrivato tardi. Sono moderatamente ottimista sul risultato delle negoziazioni qui al quartier generale della Nato. Sono stato molto chiaro: per vincere una guerra ci vogliono armi”.
Inoltre, Kuleba, ha anche affermato: “Le nazioni occidentali che continuano ad acquistare petrolio e gas russo stanno sostenendo l’Ucraina con una mano, mentre con l’altra sostengono la macchina da guerra russa. Le sanzioni hanno conseguenze negative a lungo e medio termine per l’economia russa,ma la gente sta morendo in questo momento”, per poi accusare il ministro degli Esteri russo Lavrov di essere complice dei crimini russi commessi a Bucha e a Mariupol.
Una richiesta, quella di nuove armi (avanzata poi anche dal Presidente ucraino Zelensky, durante il suo intervento al Parlamento greco) e un intento , quello dell’Unione e dell’Alleanza Atlantica di rifornire le forze ucraine, commentata negativamente dal Cremlino ,che ha sottolineato come il rifornimento “non contribuirà al successo dei colloqui tra Mosca e Kiev”.
Al termine del Consiglio Atlantico, il Segretario generale della Nato, Stoltenberg, facendo il punto della situazione ,nel corso della conferenza stampa, ha dichiarato: “Abbiamo concordato che dobbiamo rafforzare l’aiuto all’Ucraina. Non posso entrare nello specifico per ragioni operative ma gli alleati stanno aumentando il loro sostegno: la divisione tra armi offensive e armi difensive è un po’ strana, ha poco senso, visto che l’Ucraina si sta difendendo da un’aggressione e ha il diritto di farlo”, riecheggiato dal Segretario di Stato USA, Blinken, che, evidenziando come ogni giorno continuino a emergere nuove atrocità compiute dalle truppe russe, ha detto: “Ogni giorno emergono resoconti credibili di uccisioni, stupri e torture avvenute nei territori controllati dalla Russia dopo l’invasione e dobbiamo pensare che queste atrocità stiano accadendo nelle zone controllare ora da Mosca. Individualmente e collettivamente abbiamo dato armi ed equipaggiamenti all’Ucraina che pensiamo siano più utili per respingere la Russia, non lesineremo sull’aiuto e stiamo capendo se ci sono sistemi che possono fare la differenza, in consultazione con Kiev e i partner. Equipaggiamenti che non abbiamo fornito sinora”.
Infine, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che aprirà un’inchiesta sui civili uccisi a Bucha e ritrovati dopo il ritiro dell’esercito russo, ha approvato con 93 voti a favore la richiesta degli Usa di sospendere la Russia dal Consiglio dei diritti umani di Ginevra. Nella bozza di risoluzione ,tra i cui sostenitori c’è anche l’Italia, si chiede di “sospendere il diritto della Russia di far parte del Consiglio, esprimendo “grave preoccupazione per la crisi umanitaria in Ucraina, in particolare per le notizie di violazioni e abusi del diritto internazionale umanitario da parte di Mosca”.
Sul fronte sanzioni economiche e finanziarie a carico di Mosca, poi, (chieste in queste ore anche dal G7), secondo quanto riportato dal New York Times, il Senato americano ha votato all’unanimità 100 a 0, due provvedimenti contro la Russia, annunciati a marzo dal Presidente Biden: il primo, per sospendere le relazioni commerciali tra Stati Uniti e Mosca, il secondo, per ratificare il divieto sulle importazioni di petrolio, gnl e carbone russi. In più, gli Usa impongono restrizioni per impedire che tre compagnie aeree russe acquistino velivoli stranieri, componenti e servizi di manutenzione. Il dipartimento del commercio arriva dopo che Aeroflot, Azur Air e UTair hanno violato i controlli sull’export introdotti dall’amministrazione Biden per punire Mosca per la sua invasione dell’Ucraina. La mossa prende di mira le intere compagnie.
Restando in tema di sanzioni contro Mosca, questa volta, in area UE, approvato nel pomeriggio dalla Commissione Europea, il quinto pacchetto di sanzioni a carico della Russia, che prevede l’embargo graduale del carbone e il divieto di sosta nei porti dei Paesi dell’Unione di navi russe (salvo quelle che trasportano derrate alimentari). Ciò, mentre questa mattina , il Parlamento europeo ha approvato la risoluzione sulla reazione UE alla guerra in Ucraina, nella quale si chiede un embargo immediato per le importazioni di gas dalla Russia, oltre che per quelle di petrolio, carbone e combustibile nucleare. La richiesta di embargo immediato sul gas era oggetto di un emendamento approvato con 413 voti a favore, 93 contrari e 46 astensioni. L’intero testo è stato varato con 513 voti a favore, 22 contrati e 19 astensioni.
Un tema, quello dell’embargo per le importazioni del gas russo al centro del colloquio tra il Premier italiano Draghi e il Primo Ministro olandese Rutte a Palazzo Chigi, al termine del quale hanno tenuto una conferenza stampa congiunta, nella quale il Presidente Draghi ha sottolineato: “Italia e Olanda sono unite nella vicinanza all’Ucraina, ai suoi cittadini e alle sue istituzioni, nei valori fondanti UE e nel legame transatlantico. Ribadiamo la ferma condanna per le stragi di civili documentate in questi giorni, va fatta piena luce sui crimini di guerra, Mosca dovrà rendere conto di quanto accaduto. La Commissione Ue ha annunciato un nuovo pacchetto di sanzioni che l’Italia appoggia con convinzione, siamo pronti a nuovi passi anche sul fronte dell’energia insieme ai nostri partner. L’Ue deve mostrare convinzione e rapidità. Dobbiamo ritrovare lo stesso spirito della pandemia sulla politica energetica e economica. Servono soluzioni strutturali che limitino il prezzo dell’energia a tutela di famiglie e imprese. Gli interventi di politica energetica non possono gravare solo sul bilancio pubblico nazionale, devono essere strutturali. E’ il momento di agire”.
Sulla questione tetto UE al prezzo del gas, il Premier Rutte ha spiegato: “Il tetto sul prezzo del gas ha dei pro e dei contro, non siamo completamente d’accordo ma abbiamo detto che saremo pragmatici. Dobbiamo agire come unione europea e farlo rapidamente”.
Quanto alla Russia, che continua a negare di essere responsabile dei fatti di Bucha , accusando Kiev di aver attuato una messa in scena con l’apporto dell’Occidente e, definendo “indecente” il sostegno dell’Italia alle sanzioni (cui il Premier Draghi ha replicato sottolineando come di “indecente vi siano solo i massacri che si vedono ogni giorno”), il portavoce del Cremlino, Peskov, ai microfoni di Sky News UK, chiarendo che il ritiro delle forze russe dal settentrione dell’Ucraina non sia frutto di una sconfitta, ma di una decisione per dare slancio ai negoziati, che continuano, nonostante il dialogo sia stato compromesso da Kiev, ha detto: “Mariupol sarà liberata dalle forze russe presto. La Russia ha subito perdite militari importanti in Ucraina. Abbiamo subito delle perdite militari importanti, per noi è una tragedia immensa”.
Poi, sulla espulsione della Russia dal Consiglio per i diritti dell’uomo dell’ONU, Peskov, ha commentato: “Il Cremlino è dispiaciuto per il voto a maggioranza qualificata dell’Assemblea generale ,ma Mosca continuerà a difendersi sulla scena internazionale. La Russia, continuerà a difendersi con tutti i mezzi legali a sua disposizione. Un ulteriore allargamento della Nato a Paesi come la Svezia o la Finlandia non rappresenterebbe di per sé agli occhi della Russia quella minaccia esistenziale che il governo di Vladimir Putin ha indicato come precondizione per l’ipotetico uso di armi nucleari. Le sanzioni non possano essere considerate una minaccia esistenziale: la Russia vi ha già convissuto “negli ultimi 20 anni” continuando a crescere ed è come si fosse preparata da un anno all’escalation di ritorsioni occidentali innescata dagli avvenimenti in Ucraina”.
Il ministro degli Esteri, russo, Lavrov, invece, stamani,secondo quanto riportato dall’agenzia Tass, riguardo ai negoziati, avrebbe spiegato: “L’Ucraina ha presentato una nuova bozza di accordo con la Russia, che Mosca considera una deviazione rispetto agli accordi raggiunti a Istanbul. L’Ucraina ha presentato ieri la propria bozza di accordo con la Russia al gruppo dei negoziatori, che ovviamente si discosta rispetto alle disposizioni chiave registrate nell’incontro di Istanbul il 29 marzo. Per di più, sono stati registrati in un documento firmato dal capo delegazione ucraina Arakhamia. Ricordo che nel documento di Istanbul, gli ucraini hanno affermato chiaramente che le future garanzie di sicurezza dell’Ucraina non si applicherebbero alla Crimea e a Sebastopoli. Nella bozza di trattato di ieri, tuttavia, questa chiara affermazione manca. Inoltre, c’è l’idea che le questioni della Crimea e del Donbass dovrebbero essere incluse nell’agenda di un incontro tra i presidenti russo e ucraino”.
Per quanto riguarda la politica interna italiana, confronto questa mattina a Palazzo Chigi tra il Premier Draghi, presente anche il ministro del Lavoro Orlando, e i leader dei sindacati Cgil, Cisl e Uil, cui , dopo le festività pasquali, dovrebbe seguirne un altro. Sul tavolo, all’indomani dell’approvazione del Documento di Economia e Finanza, il nuovo decreto da 4-5 miliardi per sostenere le famiglie e le imprese in difficoltà a causa del caro energia, aggravato dalla guerra in Ucraina.
Per il segretario della Cgil, Landini, si tratta di un provvedimento non sufficiente e chiede uno scostamento di bilancio e un prelievo di solidarietà alle fasce di reddito più alte, oltre che la convocazione di una cabina di regia sulla industrie in difficoltà, specie quelle “energivore”.
“Ok sul metodo , ma non nel merito“, per il segretario della Uil Bombardieri , che sollecita il Governo a rispondere sui temi più annosi come la precarietà del lavoro, in particolare in ambito sanitario, la riforma fiscale e la riforma delle Pensioni.
Proprio sulla riforma fiscale, in Commissione Finanze della Camera, la Maggioranza si è spaccata sul dl delega fiscale, con Lega e Forza Italia che hanno messo in discussione l’accordo con il centrosinistra e il M5S, dicendosi contrari a qualsiasi aumento delle tasse, specie sulla casa, e a una riforma del catasto (ma da Palazzo Chigi è arrivata una smentita in tal senso e un secco: “Nessun aumento delle imposte da parte del Governo”), che ha spinto il Presidente di Commissione Marattin di Italia Viva, fallito il tentativo di voto su degli emendamenti, a sospendere la convocazione della riunione , rimettendo a Palazzo Chigi il raggiungimento di un’intesa. Il provvedimento, però, rischia di arrivare in Aula il 19 aprile, senza passare per la Commissione, e con la prospettiva che sia posta la questione di fiducia sul tetso da parte del Governo.
Quanto alla pandemia, pubblicato il monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe, secondo cui, nella settimana tra il 30 marzo e il 5 aprile, i nuovi casi di Covid 19 sono stati 469.479, pari a -6,9% rispetto ai 504.487 di una settimana fa. In aumento, invece, i decessi, passati da 953 a 1.049, con un aumento del 10,1%. In calo, i tamponi sia molecolari che antigenici, passati da 3,32 milioni della settimana 23-29 marzo a 3,16 milioni della settimana 30 marzo-5 aprile.
In merito ai vaccini, somministrate agli immunocomproessi solo 64.792 quarte dosi, con una copertura dell’8,2% della platea e nette differenze regionali: dallo 0,8% del Molise al 36,7% del Piemonte; 38,9milioni, invece, le terze dosi somministrate, con una copertura dell’83,5%: dal 78,2% della Sicilia all’87,3% della Valle D’Aosta.
Per Gimbe e il suo Presidente , Cartabellotta: “Tutti i dati confermano che la campagna vaccinale si è ormai fermata”. Resta ferma all’85,6% la percentuale di popolazione che ha ricevuto almeno una dose di vaccino anti Covid, pari a 50,7milioni di persone, e all’84% quella che ha fatto il ciclo completo, ovvero 49,7 milioni. Mentre sono 6,93 milioni i non vaccinati, di cui 2,58 milioni di guariti protetti solo temporaneamente e 4,35 milioni attualmente vaccinabili. Nella settimana 30 marzo-5 aprile si registra un ulteriore calo dei nuovi vaccinati: 9.553 rispetto ai 14.782 della settimana precedente, con un -35,4%. Di questi il 25,9% è rappresentato dalla fascia 5-11 anni: sono 2.479, con un calo del 32,1% rispetto alla settimana precedente. Scende ancora tra gli over 50, più a rischio di malattia grave, il numero di nuovi vaccinati che si attesta a quota 2.049.”I tassi di copertura vaccinale, infatti, nell’ultimo mese hanno registrato incrementi davvero esigui. Tra il 6 marzo e il 5 aprile le coperture con almeno una dose segnano, infatti, un esiguo +0,1 passando da 85,5% a 85,6%; quelle con ciclo completo sono cresciute di soli 0,4 punti percentuali passando da 83,6% a 84%. Rispetto alle quarte dosi, invece, sono del tutto ingiustificate le esigue coperture e le eterogeneità regionali, tenendo conto che i pazienti immunodepressi che necessitano della quarta dose a completamento del ciclo sono noti alle ASL e raggiungibili tramite chiamata attiva”.
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