di Federica Marengo sabato 2 aprile 2022
-La notte che ha preceduto la trentottesima giornata di guerra a Kiev, è stata una notte di sirene e attacchi aerei in più città ucraine tra cui Odessa e Leopoli, mentre le forze russe, secondo il report della Difesa ucraina, si ammassano a sud-est, nel Donbass, e preparano attacchi ancora più pesanti.
Nella città portuale di Mariupol, proprio sulla costa sudorientale, almeno 5000 persone sono state uccise e 170.000 soffrono per mancanza di cibo , acqua ed elettricità, mentre 3.700 persone sono state evacuate verso Zaporizhzhia. Stamane, dopo il tentativo non riuscito ieri ,da parte della Croce Rossa, che aveva dovuto fermare i propri convogli a causa delle bombe russe, sono stati aperti sette corridoi umanitari, mentre la Turchia si è offerta per effettuare evacuazioni di civili in nave.
Un nuovo allarme aereo è poi risuonato a Dokiev e a Odessa, ma altri villaggi, dopo quelli nella regione di Irpin e di Bucha (dove sono stati trovati in strada 20 corpi di uomini e dove, secondo il sindaco, sarebbero 300 le persone seppellite in fosse comuni), sono stati liberati: si tratta di villaggi di Chernihiv, a nord dell’Ucraina, al confine con la Bielorussia.
Le forze russe, ritiratesi dall’aeroporto di Hostomel, che avevano occupato dal 24 febbraio scorso, data di inizio del conflitto, hanno poi attaccato con missili le città di Poltava, Kremenchuk (dove è stata colpita anche una raffineria) e Dnipro, distruggendo piste aeree.
Secondo la Presidenza Ucraina, intanto, l’esercito russo si starebbe ritirando da Kiev per puntare ad est e a sud, ovvero al Donbass , a Kharkiv e a Mariupol, lasciando dietro di sé una scia di morti e cadaveri minati (altri sono stati trovati vicino Sumy, a nord ,e nel villaggio Guta Mezhyhirska, nella regione di Kiev, è stato ritrovato il corpo del fotografo e documentarista Max Levin, scomparso dal 13 marzo scorso ).
Inoltre, le forze russe si starebbero mobilitando verso la Transnistria (in Moldova), ingenerando il timore di un’estensione dei combattimenti alla Moldavia, tuttavia quest’ultima sostiene di non avere informazioni al riguardo.
Nel pomeriggio di oggi, invece, colpiti dalle truppe russe il gasdotto di Lugansk e una diga a Kharkiv ,che ha causato inondazioni nei centri di Studenko e Sviatohirsk. Dispersa dalle forze russe, infine, secondo la Bbc, una manifestazione pro Kiev nella città occupata di Enerhodar, nell’Ucraina meridionale.
Da qui, l’accusa del Presidente ucraino Zelensky alla Russia di reclutare soldati in Crimea, in violazione del diritto umanitario e internazionale, lanciata nel suo videomessaggio alla popolazione, seguita da un’intervista a Fox News in cui ha risposto con un no comment a una domanda sull’attacco al deposito russo di petrolio di Belgorod, avvenuto ieri, in quanto, nella veste di comandante in capo, “condivide alcune cose solo con le forze armate ucraine”.
Il segretario del Consiglio di sicurezza nazionale dell’Ucraina, interpellato nelle scorse ore, aveva negato le accuse di Mosca secondo cui due elicotteri d’assalto ucraini avevano colpito la struttura con otto serbatoi. Infine, alla domanda su quando finirà la guerra, Zelensky ha risposto che : “Una vittoria della verità significa una vittoria per l’Ucraina e gli ucraini. Quando finirà?, è una domanda profonda. È una domanda dolorosa. Il popolo ucraino non accetterà nessun risultato se non la vittoria”.
Di “situazione non facile”, ha parlato anche il Segretario della Difesa ucraina , Danylov, che, come riportato dal Guardian, il quale ha ripreso un’intervista alla Tv ucraina, ha dichiarato: “Abbiamo molte battaglie davanti a noi, quindi non consiglio a nessuno di rilassarsi. La situazione non è così felice come tutti vorremmo. Vorrei che tutti si rendessero conto che Putin non abbandona l’idea di distruggere l’Ucraina. Ora sta ricostruendo le sue forze armate per continuare gli attacchi. Hanno bisogno di una vittoria. Hanno la data sacra del 9 maggio e per quella data hanno l’obiettivo di concludere tutto con una parata della vittoria. Dietro la liberazione di ogni città ,ci sono le vite perdute dei nostri uomini e donne. C’è‘ un prezzo alto per noi, per il loro ritiro”.
Dagli USA e dal Pentagono, poi è arrivato l’annuncio dello stanziamento di un altro pacchetto di aiuti per Kiev sia medici che in armi , tra cui missili guidati da laser, droni “Kamkaze”, droni leggeri di tipo “puma”, (ovvero da ricognizione), per l’ammontare di 300 milioni di dollari, di cui il Presidente ucraino Zelensky e il Presidente USA Biden avrebbero parlato nel colloquio telefonico avuto qualche giorno fa. In più, gli Stati Uniti forniranno tank di fabbricazione sovietica allo scopo di rafforzare la difesa ucraina nel Donbass. Comminate anche altre sanzioni a 96 oligarchi russi e a 24 bielorussi, per lo più acquirenti di armi. La Casa Bianca poi, rispondendo alle preoccupazioni della Gran Bretagna, ha precisato che non intende spingere Kiev a fare concessioni a Mosca e ad adeguarsi pur di arrivare ad un accordo di pace.
Proprio a Kiev, le cui regioni circostanti sarebbero state riconquistate dalle forze ucraine, si trova da ieri la Presidente del Parlamento UE, Metsola, che, stamane, dopo l’incontro con il Presidente Zelensky e il discorso al Parlamento ucraino, ha sollecitato l’aiuto logistico-militare , economico ed umanitario all’Ucraina.
Sempre in campo per la Pace, anche Papa Francesco , che da Malta, dove si è recato stamani per la due giorni del suo 36° viaggio Apostolico, affermando che un viaggio a Kiev, dopo l’invito ricevuto dal sindaco e dal Presidente Zelensky, “è sul tavolo”, ha invocato per la guerra in Ucraina: “Una misura umana davanti all’aggressività infantile e distruttiva che ci minaccia, di fronte al rischio di una guerra fredda allargata che può soffocare la vita di interi popoli e generazioni. Un “infantilismo dell’umanità” ,riemerge prepotentemente nelle seduzioni dell’autocrazia, dei nuovi imperialismi, nell’aggressività diffusa, nell’incapacità di gettare ponti e di partire dai più poveri. Mentre ancora una volta qualche potente provoca e fomenta conflitti, la gente comune avverte il bisogno di costruire un futuro che, o sarà insieme, o non sarà. Ora, nella notte della guerra, non facciamo svanire il sogno della Pace”.
Nuove sanzioni ,che nei prossimi giorni saranno varate anche dalla UE, sebbene il Commissario agli Affari Economici, Gentiloni, intervenuto all’edizione annuale del Forum Ambrosettti di Cernobbio, abbia anticipato che non riguarderanno il settore energetico del gas e del petrolio.
Gentiloni, che presenterà il 16 maggio le stime economiche UE aggiornate, escludendo uno scenario di recessione per l’Italia , ha quindi spiegato: “L ‘Unione europea “ha deciso di rispondere a questa guerra di aggressione scatenata cinque settimane fa ormai, non partecipando alla guerra, non allargando il conflitto ma sostenendo il Paese aggredito e isolando sul piano economico e diplomatico l’aggressore. Questa linea credo sia stata portata avanti con forza, con unità e grande collaborazione dei nostri alleati del G7, transatlantici e questa linea deve continuare, non farsi influenza. Certo, è una risposta che ha un costo, anche economico, incomparabile con il costo che avrebbe un allargamento della guerra o con il costo che avrebbe dare il via libera all’aggressione militare della Russia. E’ un costo che dobbiamo gestire e che dobbiamo gestire insieme. E’ molto importante che la risposta sia una risposta europea comune. Credo ci siano le condizioni, perché in fondo, l’economia europea era entrata in questa crisi iniziata il 24 febbraio in condizioni di buona salute. Con problemi ma con livelli di prospettive di crescita notevoli. Queste prospettive possono essere almeno in parte difese. Avremo certamente un rallentamento della crescita, avremo certamente un impatto di questa nuova crisi, ma non siamo affatto destinati a un percorso di crescita negativa o di recessione. Questo naturalmente è l’impegno che dobbiamo mantenere, rispondere uniti e far fronte uniti a questa seconda drammatica crisi che abbiamo di fronte”.
Poi, in merito a un Next Generation EU per l’energia e la Difesa, ha evidenziato: “Sicuramente quando si dice affrontiamo in comune queste nuove sfide, chiamiamola la sfida dell’autonomia strategica dell’Ue, perché tiene insieme difesa comune e indipendenza energetica, è un po’ questa idea di un’Ue autonoma nel futuro, sul piano strategico. Questo certamente avrà bisogno di grandi investimenti, e in buona parte soprattutto per la difesa comune di investimenti pubblici, e questo può giustificare una discussione su eventuali strumenti comuni. Io penso che sia una discussione non solo legittima ma che è destinata a proseguire nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. E’ certo che abbiamo di fronte una montagna di investimenti da scalare: per la transizione climatica, per la difesa comune, per l’indipendenza energetica, per il digitale, per la qualità dei nostri sistemi sanitari, educativi quindi abbiamo bisogno di una composizione della spesa pubblica meno concentrata sulla spesa corrente e più concentrata sugli investimenti. Se questo è favorito da regole europee, da fondi comuni, certamente è più facile. Non c’è dubbio che di fronte a un’economia che, senza fermarsi, ma rallenta, tornare a delle regole rigide sarebbe controproducente, quindi credo che dobbiamo mantenere l’impegno prima della pausa estiva di avanzare le nostre proposte di riforma” del patto di stabilità”.
In ultimo, su tetto al prezzo del gas ed ingresso dell’Ucraina in UE, ha sottolineato: “Lo stop del gas russo ne parliamo in tutti gli scenari possibili e immaginari, la discussione dunque sul patto di stabilità ha più un’influenza sulle dinamiche nostre interne. Certamente il fatto che fino a due mesi fa avevamo delle previsioni di uno sviluppo economico che ci riportasse a riprendere un percorso di crescita, non solo a raggiungere livelli pre-pandemia ma anche andare molto oltre, sono oggi circondate da notevole incertezza e questo rende la discussione sul riforma del patto di stabilità più importante. L’argomento è complicato dal punto di vista tecnico perché ci sono non solo diverse opinioni politiche ma diverse variabili sull’impatto che può avere un tetto al gas all’ingrosso, però penso che questa sia una questione che la Commissione sta affrontando molto seriamente. E’ una delle questioni su cui il Consiglio Europeo ha chiesto alla commissione di fare una proposta e noi la faremo entro la fine del mese. Il percorso non si risolve nel giro di settimane, però l’Ucraina, con i valori che ha difeso e il sacrificio che ha sofferto in queste settimane, si è guadagnata a pieno titolo la partecipazione alla famiglia europea, quindi il percorso di adesione manterrà le sue tappe ma certamente, dal punto di vista dell’intenzione dei Paesi membri e dello spirito che anima la commissione, l’Ucraina è parte della famiglia europea. Stiamo andando rapidamente per quel che compete alla Commissione ,dopo la decisione unanime del Consiglio europeo, la Commissione è chiamata a esprimere un’opinione e l’opinione sarà espressa credo piuttosto rapidamente nei prossimi mesi”.
Una previsione più fosca ,però ,è quella avanzata da Confindustria, con il Presidente Bonomi che ha dichiarato: “In uno scenario in cui la durata della guerra è una variabile cruciale ed ipotizzando che da luglio finisca o si riducano incertezza e tensioni, il Centro studi di Confindustria stima una crescita del Pil 2022 tagliata a +1,9% con un’ampia revisione al ribasso (-2,2 punti) rispetto alle stime dello scorso ottobre quando tutti i previsori erano concordi su un +4%. Considerando il +2,3% di crescita acquisita per l’ottimo rimbalzo dell’anno scorso, l’Italia entrerebbe così in una recessione tecnica seppur di dimensioni limitate, con un calo del Pil dello 0,2% nel primo trimestre e dello 0,5% nel secondo. Il ritorno a livelli pre-Covid slitta dal secondo trimestre di quest’anno al primo del prossimo. Il Centro Studi di Confindustria, ribadisce quindi l’allarme per il caro-energia, calcolando un maggior onere sulla bolletta energetica di 5,7 miliardi su base mensile e di 68 miliardi di euro su base annua”.
Sull’aumento del costo dell’energia e sulle previsioni di crescita, alla vigilia del varo da parte del Governo del Documento di Economia e Finanza, atteso per la prossima settimana, il ministro dell’Economia, Franco, sempre al Forum Ambrosetti di Cernobbio, ha detto: “Siamo intervenuti varie volte per mitigare l’aumento del costo dell’energia, sono stati stanziati finora 19 miliardi, di cui 14 vanno a coprire i primi due trimestri del 2022. Abbiamo inventato il sistema dei crediti d’imposta a fronte delle imprese, a fronte delle spese dell’energia e abbiamo abbattuto per la prima volta in Italia di 25 cent il costo del carburante, Credo che questi interventi soprattutto sul lato impresa andranno continuati e ulteriori interventi sono senz’altro possibili. Per quanto riguarda poi le previsioni di crescita, noi usciremo come Governo nel Documento di economia e finanza con una previsione cauta sul Pil, perché c’è grandissima incertezza, come l’anno scorso è meglio essere smentiti per essere stati pessimisti piuttosto che troppo ottimisti”.
Tutto ciò mentre dall’Azerbaijan , dove il ministro degli Esteri Di Maio si è recato in missione, per rafforzare l’indipendenza energetica dell’Italia e stringere rapporti di cooperazione con altri partner fornitori, è arrivata la notizia di un aumento delle forniture, per la quale il titolare della Farnesina ha espresso soddisfazione.
Le forze politiche che sostengono il Governo, sia di centrosinistra che di centrodestra, nel frattempo, sollecitano l’approvazione di un nuovo decreto a sostegno di imprese e famiglie in difficoltà, oltre quello in discussione al Senato, mentre il Presidente di Forza Italia Berlusconi,in un saluto al Congresso costituente di ‘Verde è Popolare’ di Gianfranco Rotondi, ribadendo il sostegno del partito all’Esecutivo Draghi fino alla scadenza naturale della legislatura nel 2023, alla luce delle tensioni dei giorni scorsi con il M5S sull’aumento delle spese militari del 2% del Pil (ancora stamane il Presidente pntastellato Conte, rivendicando la propria autonomia dal Pd alleato, ha ribadito che l’unico aumento di spesa da attuare oggi sarebbe quello per la Sanità e per il sostegno alle aziende e alle famiglie in crisi), rientrate con la mediazione del ministro per la Difesa Guerini ,che ha proposto la dilazione del suddetto aumento al 2028 ,anziché al 2024, come previsto dal patto siglato con la Nato nel 2014, ha rotto il silenzio sulla guerra mossa dalla Russia all’Ucraina ,definendola: “un’aggressione militare inaccettabile”, cui porre fine “lavorando per la Pace insieme con la Nato, l’Occidente e l’Europa”.
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