di Federica Marengo venerdì 1°aprile 2022
-Quella che ha preceduto la trentasettesima giornata di guerra in Ucraina, è stata un’altra notte di bombardamenti russi su varie regioni e città dell’Ucraina. Se a Kiev, la capitale, la situazione è stata relativamente tranquilla, infatti, raid aerei delle forze russe si sono registrati nelle città vicine di Irpin e di Makariv e anche a Hostomel e a Brovary.
A Mariupol, invece, città portuale a sud-est, ormai quasi completamente distrutta, le forze ucraine resistono e, con il supporto della Croce Rossa, ha preso il via l’evacuazione di 2 mila civili, resa però impossibile dalle truppe russe (un nuovo tentativo sarà fatto domani) , mentre a Kherson le truppe di Kiev hanno liberato dall’esercito russo alcuni villaggi e a Melitopol , secondo la Vicepremier Vereshchuk, 14 tonnellate di cibo e medicine destinate ai civili sono state sequestrate dall’esercito di Mosca.
Truppe russe che, invece, si sarebbero ritirate da Chernobyl portando con sé però i membri della Guardia nazionale, posti a presidio dell’impianto, loro ostaggi dall’assalto del 24 febbraio scorso.
Bombe russe poi hanno colpito anche la stessa Kiev e Chernihiv, nonostante gli annunci russi degli scorsi giorni di un ritiro. Per il Pentagono, infatti, si tratterebbe di una strategia per riorganizzare gli sforzi militari e riposizionare le truppe nella regione del Donbass (dove è rimasto ucciso da una bomba a mano un miliziano italiano, Edy Ongaro) e rendere il conflitto più ampio e allungarne i tempi, tesi avallata anche dalla Nato , secondo cui la Russia starebbe ridistribuendo parte delle sue forze dalla Georgia per preparare e rinforzare la sua invasione ad est.
Il Presidente ucraino Zelensky, poi, nel consueto videomessaggio notturno alla popolazione, ventilando un possibile attacco delle forze di Mosca a sud, ha reso noto il tradimento di due generali, che sono stati licenziati.
In mattinata, le esplosioni si sono concentrate invece a nord-est di Kiev, tanto che il sindaco della città ha invitato gli ucraini fuggiti a non rientrare, tuttavia, Mosca ha denunciato l’attacco di due elicotteri ucraini che avrebbe causato un incendio presso un deposito nella regione di Belgorod e che si sarebbe esteso a 8 serbatoi.
Se Kiev, tramite il ministro degli Esteri Kuleba, ha espresso ai media la volontà di non commentare l’accaduto, in quanto non in possesso di tutte le informazioni militari al riguardo, il Cremlino ha fatto sapere che l’attacco “peserà sui colloqui”.
Nel primo pomeriggio poi, la Cnn ha dato la notizia di un bombardamento russo che avrebbe distrutto l’area oncologica dell’ospedale di Chernihiv. Distrutta, secondo quanto riportato dal Viceministro dell’Istruzione ucraino Andriy Vitrenko, anche l’Università Nazionale di Karazin a Kharkiv, l’ ateneo più antico dopo quello di Leopoli.
Liberata, invece, dalle forze ucraine, Bucha, occupata dalle truppe russe dal 27 febbraio, così come ieri è stata liberata Irpin.
Intanto, mentre per l’intera mattinata si è svolto un nuovo round di colloqui in video collegamento tra le delegazioni russa e ucraina, il Presidente turco Erdogan, che ieri ha avuto un confronto con il Presidente ucraino Zelensky, ha avuto un colloquio, sempre telefonico, con il Presidente russo Putin per mediare tra i due su un loro possibile incontro a Istanbul.
Il Presidente ucraino Zelensky, invece, ha avuto un colloquio telefonico con il Presidente francese Macron ( che stamani ha ricevuto all’Eliseo il sindaco di Melitopol, assicurando il sostegno della Francia a Kiev) ,nel quale i due hanno parlato di “contrastare l’aggressione russa”, del processo negoziale, del corso e delle prospettive, dell’importanza delle garanzie di sicurezza e dei corridoi umanitari da attuare a Mariupol.
Sempre in mattinata, poi, si è aperto il vertice a distanza tra Cina-Unione Europea, nel quale la Cina ha chiesto alla UE di “evitare pressioni sulla scelta “da che parte stare” e di evitare la “mentalità da Guerra Fredda” sulla crisi in Ucraina: “tutti i Paesi hanno il diritto di scegliere autonomamente le proprie politiche estere, non dovrebbero costringere gli altri a scegliere da che parte stare e non dovrebbero adottare un approccio semplicistico di essere amico o nemico”.
I vertici UE, invece, hanno esortato Pechino a esercitare la sua influenza sulle scelte del Cremlino e a non interferire con le sanzioni, se non vuole sostenerle con gli altri paesi.
A tal riguardo, la Presidente della Commissione UE, Von der Leyen, ha evidenziato: “E’ in gioco la reputazione della Cina. Si tratta di fiducia, affidabilità e decisioni su investimenti a lungo termine. Ogni giorno ,gli scambi tra UE e Cina ammontano a 2 miliardi di euro. Quelli tra Cina e Russia a 330 milioni. Nessuno ha interesse a prolungare la guerra e a sconvolgere ulteriormente l’economia mondiale. Non è un conflitto, è una guerra. Non è un affare europeo, ma mondiale. E lo dimostra una possibile crisi alimentare globale. L’Ue si aspetta che la Cina si prenda le sue responsabilità come membro del Consiglio di Sicurezza dell’Onu ed eserciti la sua influenza sulla Russia. Siamo stati chiari che, se la Cina non intende sostenere le sanzioni su Mosca, come minimo non interferisca. Per Pechino sarebbe un danno di reputazione, che intacca fiducia e affidabilità. Le imprese stanno seguendo con attenzione la questione”. Lo ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen al termine del summit Ue-Cina. L’equidistanza non basta, abbiamo chiesto un impegno attivo della Cina per raggiungere la pace in Ucraina”.
Il Presidente del Consiglio UE Michel, invece, ha sottolineato: “La comunità internazionale, in particolare la Cina e l’Ue, hanno la responsabilità reciproca di usare la loro influenza congiunta e la diplomazia per porre fine alla guerra della Russia in Ucraina e alla crisi umanitaria ad essa associata. Il summit Ue-Cina è un’opportunità di dialogo opportuna e necessaria. Questa mattina insieme al primo ministro Li e alla Presidente Von der Leyen abbiamo affrontato i diritti umani, il cambiamento climatico, il Covid, le nostre relazioni economiche e commerciali e gli affari esteri, in particolare la guerra russa in Ucraina. Il nostro obiettivo è mettere pressione al Cremlino: queste sanzioni hanno un costo anche per noi nell’Ue ma si tratta di una scelta per difendere la libertà e la democrazia. Se si aggirano le sanzioni si prolunga la guerra. Mentre invece un’azione positiva da parte della Cina per fermare la guerra sarebbe benvenuta da parte dell’Ue e del mondo intero. Questa guerra minaccia la sicurezza ed economia globale, non è nell’interesse né dell’Ue né della Cina, abbiamo responsabilità come attori globali per la pace e la stabilità. Abbiamo chiesto alla Cina di contribuire alla fine della guerra e non chiudere gli occhi davanti alle azioni della Russia”.
Dal canto suo, il Presidente cinese Xi Jinping, affiancato dal Premier Li Keqiang, ha replicato : “La crisi in Ucraina si è aggiunta alla lunga pandemia del Covid-19 e a un’incerta ripresa economica globale”. Cina e Ue, quali “grandi forze, grandi mercati e grandi civiltà, devono aumentare la comunicazione sulle questioni su pace e sviluppo globali. Bisogna insistere sulla promozione dei colloqui di pace, prevenire una crisi umanitaria più ampia, costruire una pace duratura in Europa ed Eurasia, e prevenire il diffondersi dei conflitti regionali”.
Niente sanzioni alla Cina, poi, neppure da parte dell’India, dove oggi si è recato il ministro degli Esteri russo Lavrov.
Restando nell’ambito dell’Unione Europea, la Presidente del Parlamento UE, Metsola ,si è recata in Ucraina, a Kiev, dove , incontrando il Presidente del Parlamento ucraino, Verkhovna Rada, ha detto: “Sono a Kiev per dare un messaggio di speranza. La resistenza e il coraggio degli ucraini hanno ispirato il mondo. Siamo con voi. Grazie a Ruslan Stefanchuk per l’invito”.
Quanto alla questione pagamento delle forniture di gas in rubli da parte dei paesi acquirenti, ora ostili per via delle sanzioni, imposto su decreto dal Presidente russo Putin, che prevederebbe l’apertura da parte delle aziende rifornite di due conti bancari, presso la banca Gazprombank, uno, per effettuare il versamento in euro o in dollari, e , l’altro per il deposito del denaro convertito in rubli , da fonti UE (ma sulla stessa linea del no è anche il Giappone) hanno fatto sapere che i governi europei “sono compatti nel rifiutare il ricatto di Vladimir Putin di pagare in rubli le forniture di gas e stanno valutando quali siano le vere intenzioni del Cremlino in merito”. Questa mattina, infatti, gli ambasciatori Ue si sono incontrati per discutere la questione e, da quanto riferito, dalla riunione, è emersa una chiara indicazione da parti di tutti i 27 sul fatto che i contratti debbano essere osservati e rispettati nelle valute previste, vale a dire euro o dollari.
Da Mosca , nel frattempo, è arrivata la precisazione che sarà comunque possibile continuare a pagare in dollari o in euro per tutto aprile, essendo necessario del tempo per attuare tale sistema, mentre Gazprom ha comunque iniziato a notificare ai clienti il nuovo meccanismo per i pagamenti del gas ,,dando indicazioni tecniche e, precisando che: “Come società russa Gazprom è incondizionatamente e pienamente assoggettata alla legge russa “ma che “è un partner responsabile e continuerà ad esportare gas ai clienti in maniera sicura”.
Convinto di dover continuare a pagare le forniture di gas russo in euro, anche il Premier Draghi, che, smentendo con una nota di Palazzo Chigi di aver attivato lo stato di allerta sulle forniture di gas, continua a lavorare all’utilizzo di fonti rinnovabili e all’autosufficienza energetica, insieme con il ministro degli Esteri Di Maio, oggi in Azerbajan per un’intesa sulle importazioni (lo stesso Draghi , nella prossima settimana, dovrebbe volare in Algeria) e che , forte del ruolo dell’Italia come Paese mediatore, assegnatole sia dal Kiev che da Mosca, nelle prossime ore avrà un colloquio telefonico con il Presidente francese Macron e il Presidente turco Erdogan.
Ciò,mentre le forze di Maggioranza, chiedono un nuovo intervento a sostegno di famiglie e imprese per contrastare il caro energia e l’inflazione, aggravati dalla guerra russo-ucraina.
Autosufficienza energetica , perseguita anche dagli USA, con l’ok del Presidente USA Biden all’utilizzo delle riserve pari a 1 milione di barili al giorno per sei mesi, misura decisa anche per le da altri trenta paesi per far fronte alla crisi.
Ad ogni modo, la questione gas e la guerra ucraino-russa non possono non incidere sull’economia ,determinando in Europa l’aumento del prezzo del gas e il calo del prezzo del petrolio e l’andamento oscillante delle Borse UE, con chiusura della settimana in recupero.
In aumento a livello UE, per Eurostat, l’Istituto di Statistica europeo, anche l’inflazione, schizzata a marzo al 7,5%, realizzando così un nuovo record.
Conseguenze che si fanno e si faranno sentire ,quindi, anche sull’economia italiana: il ministro del Tesoro Franco ,infatti ,ha dichiarato che le stime previste per la crescita verranno riviste al ribasso nel Documento di Economica e Finanza che dovrebbe essere varato il 6 aprile o comunque nella prossima settimana. Tra i rischi, se la guerra in Ucraina dovesse protrarsi, quello della recessione.
Riguardo alla pandemia, a partire da oggi decade lo stato di emergenza e con esso il Comitato Tecnico Scientifico e la struttura commissariale. Al loro posto, sarà attiva fino al 31 dicembre l’unità operativa anti Covid19. Cessano poi i poteri del Capo della Protezione civile e viene abolito il sistema dei colori. Il Green Pass base non servirà più per accedere agli uffici pubblici, ai negozi, alle banche e alle poste e neppure per salire a bordo di autobus e mezzi di trasporto locale, dove però occorrerà continuare a indossare la mascherina.
Stop al Super Green Pass per i ristoranti al chiuso , al banco e al tavolo( basterà il Green Pass base) e la capienza di stadi e palazzetti dello sport torna al 100%. Niente quarantena per chi è entrato in contatto con un positivo al Covid19, ma resterà in auto isolamento solo chi ha contratto il virus fino al tampone negativo dopo almeno 7 giorni (10 per i non vaccinati). Chi non ha avuto contatti con un positivo, va in auto sorveglianza per 10 giorni, può uscire e andare al lavoro indossando la mascherina Ffp2.
A scuola, invece, è obbligatorio l’uso della mascherina chirurgica e la Dad sarà solo per i positivi. Se in classe vi sono 4 casi , tutti dovranno indossare la mascherina Ffp2 per 10 giorni. Possibili le gite e le visite d’istruzione, mentre i docenti non vaccinati tornano a scuola, ma non in aula.
I dati del monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute, però, registrano un aumento dell’indice Rt a 1,24 , un calo dell’incidenza a 836 casi per ogni 100 mila abitanti, e un incremento del tasso di occupazione delle terapie intensive al 4,7%, rispetto al 4,5% di una settimana fa e del tasso di occupazione delle aree mediche al 15,2%, a fronte del 13,9% della settimana scorsa.
Pertanto, il ministro della Salute Speranza, spiegando che la somministrazione della quarta dose in autunno non sarà per tutti, ma solo per i fragili e gli anziani, ha sottolineato che la “la pandemia non è finita”.
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