di Federica Marengo sabato 19 marzo 2022
-Anche l’alba del ventiquattresimo giorno di guerra in Ucraina, è stata scandita dai bombardamenti russi. E’ continuato, infatti, l’assedio a Kiev , dove le truppe russe hanno bloccato l’accesso al Mar d’Azov e a Mariupol, dove Mosca ha distrutto l’impianto siderurgico tra i più grandi d’Europa, ricorrendo nella regione di IIvano-Frankivs’k ,ammettendo l’utilizzo di missili ipersonici (ovvero, non intercettati) di ultima generazione.
Assediata, anche Leopoli e il villaggio di Makariv, dove, in un attacco con un mortaio, sono stati uccise 7 persone e 5 sono state ferite. Colpi di artiglieria pesante sono riecheggiati anche a Bucha.
A Rubizhne,nella regione di Lugansk, uccisi due bimbi e una donna, ritrovati sotto le macerie di un edificio, crollato a seguito di un bombardamento.
Bombardata dalle forze russe, anche Odessa, da mare e da terra, dove sono stati distrutti edifici residenziali e intercettate le onde radio della stazione locale.
Intanto, in mattinata, Kiev ha fatto sapere dell’uccisione di un quinto generale russo e del Maggiore russo responsabile dei bombardamenti sull’Ucraina (anche se la notizia non è stata ancora confermata). Tuttavia, secondo quanto riportato dal ministero della Difesa di Kiev, l’avanzata russa sarebbe ferma in tutto il paese.
Continua poi lo scambio di accuse tra Kiev e Mosca riguardo l’uso di armi biologiche e chimiche, con il Presidente russo Putin ,che, in un colloquio con il Premier lussemburghese Bettel, ha riferito di “attività militari biologiche degli USA in Ucraina, inaccettabili, minaccia per la Russia e per l’Europa”, e con i funzionari americani che accusano Mosca di disporre di un arsenale di armi chimiche.
Nella notte, il Presidente ucraino, Zelensky, ha pubblicato sui suoi account social un nuovo videomessaggio, nel quale ha invitato Mosca ai negoziati, ricordando: “Oggi, a Mosca, c’è stato l’anniversario dell’annessione della Crimea, strappata all’Ucraina nel 2014. E so che lì hanno portato circa 200 mila persone come il numero di soldati dell’esercito russo che ha attaccato l’Ucraina. Immaginatevi che in quello stadio ci sono 14 mila cadaveri e decine di migliaia di feriti. Questo è il numero delle perdite russe a causa dell’invasione. Questo, è il prezzo per la guerra in poco più di tre settimane. Bisogna finire questo. Le proposte dell’Ucraina stanno sul tavolo. In questi 23 giorni, noi abbiamo sempre proposto il dialogo. E vorrei che a Mosca mi sentissero: è arrivato il momento di incontrarsi, di parlare, di ripristinare l’integrità territoriale e la giustizia per l’Ucraina”.
Un appello, quello di Zelensky, cui ha subito replicato la Russia, tramite il capo negoziatore Medinsky, che , per l’agenzia russa Tass, avrebbe evidenziato: “Il testo di un possibile trattato tra Russia e Ucraina deve essere approvato prima ancora di menzionare la possibilità di un incontro tra i Presidenti di Russia e Ucraina. Non sono assolutamente pronto a commentare in merito. Posso solo dire che prima ancora di menzionare una riunione dei due leader, le delegazioni di negoziatori devono preparare e concordare il testo di un trattato. Successivamente, il testo dovrebbe essere siglato dai ministri degli esteri e approvato dai governi. Soltanto dopo, si potrà discutere la possibilità di un vertice”.
Mosca, poi, che a detta del ministro degli Esteri Lavrov, rafforzerà la sua interazione con la Cina “considerato che l’Occidente sta calpestando ogni pilastro del sistemo internazionale e le due grandi potenze, devono ovviamente pensare a come proseguire”, ha minacciato l’Italia, tramite il Direttore del Dipartimento europeo del Ministero degli Esteri russo Paramonov, che se assumerà un atteggiamento ancora più duro sul piano delle sanzioni, vi saranno conseguenze irreversibili, aggiungendo che Mosca sta lavorando a una risposta alle sanzioni “illegittime” degli USA e della UE. Quindi, criticando la linea dell’Italia nella guerra in Ucraina ,in un’intervista all’agenzia Ria Novosti, l’attacco al ministro della Difesa italiano Guerini, definito: “Uno dei principali ‘falchi’ e ispiratori della campagna antirussa ne Governo italiano. In accordo con l’intesa raggiunta a livello di Presidente della Russia e Presidente del Consiglio dei Ministri d’Italia, nel marzo-aprile 2020,all’Italia è stata fornita un’assistenza significativa attraverso il Ministero della Difesa, il Ministero dell’Industria e Commercio e Ministero della Salute della Russia. A proposito, una richiesta di assistenza alla parte russa fu inviata allora anche dal ministro della Difesa italiano Lorenzo Guerini, che oggi è uno dei principali ‘falchi’ e ispiratori della campagna antirussa nel governo italiano”.
Accuse e avvertimenti , cui ha prontamente replicato, il Ministro degli Esteri Di Maio, che, in una nota, ha dichiarato: “La Farnesina, respinge con fermezza le dichiarazioni minacciose di Paramonov e invita il ministero degli Esteri russo ad agire per la cessazione immediata dell’illegale e brutale aggressione nei confronti dell’Ucraina, che la Farnesina condanna fortemente. ‘L’Italia, con i partner europei ed internazionali, continuerà a esercitare ogni pressione, affinché la Russia torni nel quadro della legalità internazionale”.
Risposta, che è arrivata anche dal ministro per la Difesa Guerini, che ha detto: “Non diamo peso alla propaganda. Incoraggiamo invece ogni passo politico e diplomatico che metta fine alle sofferenze del popolo ucraino. L’Italia è a fianco dell’Ucraina e continuerà ad esserlo” e dal Premier Draghi, che, tramite una nota di Palazzo Chigi, ha evidenziato: “Esprimo piena solidarietà al Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, vittima di attacchi da parte del Governo russo. Il paragone tra l’invasione dell’Ucraina e la crisi pandemica in Italia è particolarmente odioso e inaccettabile. Il Ministro Guerini e le forze armate sono in prima linea per difendere la sicurezza e la libertà degli italiani. A loro va il più sentito ringraziamento del Governo e mio personale”.
Solidarietà al Ministro Guerini, è stata espressa sia dai leader dei partiti di Maggioranza che di Opposizione.
Restando nell’ambito della politica italiana, il Governo ha varato ieri, in Consiglio dei Ministri, un provvedimento da 4,4 miliardi contro il caro bollette e il caro carburante, a sostegno delle famiglie e delle imprese in difficoltà, che prevede, non solo il taglio delle accise su benzina e gasolio pari a 25 centesimi fino al 30 aprile, la rateizzazione delle fatture di luce e gas per due anni, finanziati dal taglio dell’extragettito dell’Iva e dalla tassazione del 10% sugli extraprofitti delle aziende energetiche che hanno prodotto negli ultimi sei mesi e l’ampliamento della platea del bonus sociale, ma anche lo stanziamento di un fondo per l’accoglienza in Italia dei rifugiati, che ,dal 24 febbraio,data dell’inizio della guerra in Ucraina, ad oggi, secondo i dati del Viminale, sarebbero oltre 55 milioni.
Soddisfatte, le forze di Maggioranza, che , però, parlano di un “primo passo”, ribadendo la necessità di un intervento a livello europeo, con l’introduzione di un tetto al prezzo del gas e un Recovery per l’energia, (Pd e M5S) o un maggiore intervento sul taglio delle accise e dell’Iva , ricorrendo anche a uno scostamento di Bilancio(Forza Italia e Lega). Critica , invece, l’Opposizione di Fratelli d’Italia,che ha proposto un taglio ulteriore delle accise e per almeno tre mesi.
Scettica sul provvedimento, Confindustria, secondo cui più che un taglio delle accise e un prelievo sugli extraprofitti, sarebbe occorso fissare un tetto nazionale al costo del gas.
Per il Centro Studi di Confcommercio poi, “I consumi di base saliranno di circa 1.826 euro a nucleo. Risorse che, saranno sottratte ai cosiddetti “consumi liberi”. Gli italiani spenderanno 1.220 euro in più per luce e gas, 320 euro per i carburanti e 286 euro per alimentari e altri prodotti essenziali. A febbraio 2022, l’Indicatore deiConsumi Confcommercio segnala un incremento, su base annua, del 5,1%, confermando la tendenza ad un recupero meno accentuato. Il confronto su base annua continua a risentire delle diverse condizioni in cui hanno operato le imprese nel 2021 e nel 2022. Situazione che ha portato ad una variazione del 27,7% della domanda relativa ai servizi. Per quanto riguarda i beni il confronto, con febbraio 2021, segnala un calo dello 0,8%.In termini destagionalizzati, dopo il brusco ridimensionamento della domanda registrato a gennaio, anche a febbraio si rileva una contrazione, con un calo su base mensile dell’1,3%, tendenza che ha interessato sia i beni che i servizi. Nel confronto con febbraio 2020 la domanda calcolata dall’Icc risulta ancora inferiore del 10,2%. Per i servizi il calo si attesta al 21,3%.In un contesto in cui quasi tutti i segmenti di consumo evidenziano una minore dinamicità, i recuperi più significativi, nel confronto con il 2021, si confermano per i servizi legati al turismo e alla fruizione del tempo libero. Per questi settori il deficit rispetto a febbraio 2020 si mantiene, comunque, ingente.Anche per l’abbigliamento e le calzature, nonostante il recupero degli ultimi mesi, i livelli di consumo rimangono distanti da quelli registrati nei primi mesi del 2020.Decisamente critica, si conferma la situazione nel settore dell’automotive con un calo, a febbraio 2022, della domanda di autovetture da parte delle famiglie del 25,9% rispetto allo stesso mese del 2021. Anche per quei comparti, quali elettrodomestici e tv e alimentare, che avevano retto meglio l’urto del calo della domanda nel 2020, i segnali di rallentamento della domanda si stanno facendo più evidenti”.
In questo quadro, gli autotrasportatori minacciano lo sciopero.
Sul fronte diplomatico, mentre Kiev ha fatto sapere che Putin sta trasferendo in Bielorussia contingenti militari provenienti da varie zone della Russia, a causa dell’alto numero di perdite nella guerra in Ucraina e il Presidente bielorusso Lukashenko, smentendo il suo sostegno militare, ha dichiarato che “la Russia è in grado di fare da sola la guerra”, secondo il portavoce di Erdogan, Ibrahim Kailin, intervistato dal quotidiano turco Hurriyet, nel corso di un colloquio telefonico, il Presidente russo Putin ha elencato alcune delle condizioni necessarie per un cessate il fuoco in Ucraina e per un incontro al vertice con Zelensky.
La prima condizione è la neutralità dell’Ucraina, ovvero la rinuncia all’ingresso nella Nato; la seconda, il disarmo e delle reciproche garanzie di sicurezza seguendo il modello austriaco; terzo, proseguire il processo che la parte russa definisce di ‘denazificazione’; quarto, la rimozione degli ostacoli all’uso della lingua russa in Ucraina. A quanto sembra, sono stati fatti progressi su tutte le questioni, ma è troppo presto per dire che esiste un pieno accordo o che un’intesa possa essere firmata a breve. Tuttavia, il Cremlino ha anche aggiunto due ulteriori questioni che non sono accettabili per l’Ucraina e la comunità internazionale, una delle quali è il riconoscimento dell’annessione della Crimea e il riconoscimento delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Luhansk; solo dopo un accordo sulle prime quattro clausole Putin accetterebbe di incontrare Zelensky per discutere le ultime due.
Prosegue anche l’azione diplomatica del Vaticano, con Papa Francesco che stamane , emanata la Costituzione Apostolica, che ridisegna la Curia romana, ha pregato sia in russo che in ucraino per i rifugiati. Pontefice, che, per il Presidente della Repubblica Mattarella, rappresenta il principale mediatore per la pace, come sottolineato da quest’ultimo nel suo messaggio per il nono anno di pontificato di Bergoglio.
Infine, riguardo alle sanzioni economiche, anche la Svizzera si è allineata alla UE, comminandone un pacchetto contro Mosca e il Presidente ucraino Zelensky, ha quindi esortato il Governo elvetico a congelare i conti correnti degli oligarchi russi.
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