di Federica Marengo venerdì 18 marzo 2022
-All’alba del ventitreesimo giorno di guerra, sono continuanti gli attacchi russi in numerose città dell’Ucraina, sui vari fronti aperti dall’esercito di Mosca. Combattimenti, si sono registrati nel centro di Mariupol, città distrutta per il 90%, dove la popolazione è sotto assedio russo ,impossibilitata a raggiungere i corridoi umanitari, e , da sei settimane priva di viveri , acqua, riscaldamento e gas e dove nelle scorse ore è stato bombardato un teatro-rifugio con donne e bambini, sotto le cui macerie si troverebbero ancora centinaia di persone, ma per le autorità locali non vi sarebbe nessun morto.
Bombardamenti russi non sono mancati neppure a Leopoli : udite , infatti, tre esplosioni nella zona dell’aeroporto, dove è stato colpito un impianto per la riparazione degli aerei e dove nella mattinata, gli abitanti hanno tenuto la “protesta dei passeggini”, contro l’uccisione dei bambini e dei civili da parte dei russi. Bombardata nuovamente dal mare, invece, Odessa.
Sotto assedio, anche Rivne, Volyn, Ternopoli, Ivano-Frankivsk nella regione occidentale dell’Ucraina e Kharkiv, dove un incendio ha distrutto il mercato.
Accerchiata, la città di Kiev, dove sono stati colpiti dai bombardamenti una zona residenziale nel distretto di Podolsk con sei case, un asilo nido e una scuola, causando la morte di una persona e il ferimento di altre 19, inclusi 4 bambini.
Non si arrestano neppure gli attacchi nei confronti dei giornalisti: l’emittente televisiva ucraina sul web Hromadske, infatti, ha denunciato che una sua giornalista, Victoria Roshchyna, sarebbe “tenuta prigioniera” dai servizi russi.
Nel pomeriggio di oggi, invece, secondo la Bbc, i bombardamenti russi avrebbero colpito due caserme dell’esercito ucraino, provocando 45 morti, mentre, secondo quanto riferito dal rappresentante della Repubblica popolare del Donetsk, la Russia avrebbe creato una no fly zone sulle Repubbliche separatiste di Donetsk e Luhansk.
Tuttavia, per l’intelligence britannica, Mosca avrebbe delle difficoltà a rifornire le sue truppe, e per quella USA, il rischio di una minaccia nucleare aumenterebbe, se la guerra si prolungasse, per via del logoramento della Russia, sia sul fronte militare che economico, conseguente alle sanzioni.
La Russia, inoltre, stamane, come riportato dall’ambasciatore russo all’ONU, ha rinunciato a votare al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite una risoluzione umanitaria sui corridoi e sulla guerra in Ucraina per mancanza di sostegno da parte dei suoi alleati più stretti: Cina e India, usando invece la sessione programmata per sollevare nuovamente le accuse per cui gli Stati Uniti gestirebbero dei laboratori biologici sul territorio ucraino.
Nel frattempo, mentre l’Australia ha comminato nuove sanzioni contro la Russia, che colpiscono le banche , la Corea del Sud ha chiuso l’ambasciata provvisoria a Leopoli, il Parlamento UE ha vietato l’ingresso a diplomatici russi e bielorussi e i paesi Baltici hanno espulso 10 diplomatici russi, il ministro degli Esteri russo Lavrov, ai microfoni di Russia Today, ha assicurato: “Le sanzioni ci hanno reso più forti , sopravviveremo. Dopo il 2014, abbiamo imparato a contare su noi stessi. L’Occidente continuerà a imporre sanzioni contro la Russia , ma siamo abituati; le sanzioni ci hanno sempre solo rafforzato”.
Il Presidente Putin, invece, ha tenuto un colloquio telefonico con il Cancelliere tedesco Scholz, che , secondo fonti del Cremlino, sarebbe stata, da quest’ultimo, così commentata: “Kiev sta cercando di ritardare i negoziati, presentando nuove proposte irredentistiche. La Russia è pronta a una soluzione in linea con il suo principale approccio, ma Kiev vuole rallentare i colloqui di pace e avanza proposte irragionevoli”.
Tale telefonata è stata così commentata dal portavoce del Cremlino, Peskov: “Il colloquio telefonico di oggi tra il Presidente russo Vladimir Putin ed il cancelliere tedesco Olaf Scholz difficilmente si può definire amichevole. La conversazione è stata piuttosto complicata, ma comunque professionale. Tuttavia, c’è ancora bisogno di tali contatti, per lo scambio d’informazioni e la discussione di argomenti delicati relativi all’operazione speciale in Ucraina”.
Ma poi, per l’agenzia Interfax, il capo negoziatore russo Medinsky avrebbe affermato che le posizioni di Kiev su neutralità e Nato sarebbero più vicine, mentre il Consigliere dell’ufficio di presidenza ucraino Oleksiy Arestovych, sul suo canale Social, ha scritto: “La fase attiva della guerra dovrebbe concludersi in 2-3 settimane. La fase attiva è quasi terminata vicino a Kiev, Kharkiv, Sumy e Chernihiv. Anche se (i russi, ndr) dovessero aggiungere alcune riserve da qualche parte, provare ad andare all’offensiva, finirà comunque con la loro sconfitta. La fine è qui, hanno perso strategicamente, perdono e rapidamente. Penso che a metà aprile, alla fine di aprile, i residenti di Kiev che se ne sono andati potranno tornare a casa”.
A ogni modo, il numero uno del Cremlino, Putin, in mattinata, ha preso parte alle celebrazioni per l’ottavo anniversario dell’annessione della Crimea, avvenuta nel 2014, presso lo stadio Luzhniki di Mosca, trasmesse dalla Tv di Stato e poi tagliate improvvisamente (per il portavoce Peskov ,si tratterebbe di un “guasto tecnico”) durante le quali ha detto: “Kiev compie operazioni militari punitive contro il Donbass. L’Ucraina ha messo in atto “un genocidio” contro la popolazione russofona. I nostri soldati sono eroici, non sono mai stati così uniti. (Non c’è amore più grande di dare la propria vita per i propri amici”(citazione dalla Bibbia). Abbiamo risollevato la Crimea dal degrado, dall’abbandono in cui versava, specialmente la città di Sebastopoli, quando appartenevano a un altro Stato. E abbiamo fatto risorgere questi territori. In Ucraina, la Russia attuerà sicuramente tutti i suoi piani”.
A seguire, nel pomeriggio, vi è stata un altro colloquio in videochiamata, durato quasi due ore e molto importante dal punto di vista diplomatico: quello tra il Presidente degli Stati Uniti Biden e del Presidente della Cina Xi Jinping. Secondo la testata cinese Il Quotidiano del Popolo, il Presidente Xi, avrebbe detto: “Come membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu, non solo dobbiamo guidare lo sviluppo delle relazioni Cina-Usa sulla strada giusta, ma dobbiamo anche assumerci le nostre dovute responsabilità internazionali per compiere gli sforzi per la pace e la tranquillità nel mondo. La crisi in Ucraina è qualcosa che non vogliano vedere: gli eventi mostrano ancora una volta che le relazioni tra Stati non possono arrivare alla fase dello scontro, perché il conflitto e il confronto non sono nell’interesse di nessuno. La tendenza prevalente alla pace e allo sviluppo sta affrontando sfide serie e il mondo non è né tranquillo né stabile. La pace e la sicurezza sono ciò di cui la comunità internazionale dovrebbe fare maggiormente tesoro”.
Il resoconto della Casa Bianca invece, sarà divulgato dalla portavoce in una conferenza stampa, ma sembra che il Presidente USA, Biden, abbia esortato il Pesidente Xi a esercitare la propria influenza su Putin, affinché ponga fine alla guerra in Ucraina e abbia ribadito a quest’ultimo che se sosterrà Mosca, vi saranno delle conseguenze per la Cina.
Altra telefonata, poi, quella tra il Presidente francese Macron e il Presidente russo Putin.
In ambito UE, se fonti interne hanno rivelato che “L’Ucraina finora ha già chiesto armi all’Unione europea per un ammontare che supera i 500 milioni di euro stanziati e questo giustifica la proposta dell’Alto rappresentante, Josep Borrell, di stanziare una nuova tranche da 500 milioni di euro”, proposta di cui i ministri degli Esteri e della Difesa dei 27 parleranno nella riunione di lunedì, sebbene non potrà ancora essere presa una decisione perché la Germania ha bisogno di un’autorizzazione dal Bundestag, calendarizzata per mercoledì, e sia previsto per giovedì un nuovo G7, la Polonia , il cui presidente polacco , Duda ,ha firmato la legge ‘sulla difesa della patria’ che prevede di raddoppiare il numero delle forze armate del Paese a 300.000 e di aumentare la spesa per la difesa al 3% del Pil nel 2023, secondo quanto riferito dal portavoce del Governo polacco Mueller, si prepara a presentare l’idea di una missione di mantenimento della pace in Ucraina al vertice della Nato e al Consiglio Europeo.
In ultimo, la Presidente della Commissione UE, Von der Leyen,ha parlato con il Presidente ucraino Zelensky, annunciando che il parere della Commissione sull’adesione dell’Ucraina alla UE sarà preparato entro pochi mesi.
In Italia, invece, il Premier Draghi ha tenuto un incontro a Villa Madama con i Premier di Spagna, Portogallo e Grecia, Sanchez, Costa e Mitsotakis (quest’ultimo, in video collegamento), nel quale si è parlato di guerra in Ucraina e di crisi energetica, per fare asse, in vista del Consiglio Europeo del 24 e del 25 marzo e del verticeNato del 24 marzo, che vedranno entrambi la presenza del Presidente USA, Biden.
Nel corso della conferenza stampa, svoltasi al termine del confronto a tre, il Presidente del Consiglio ha dichiarato: “Abbiamo molte sfide comuni a cui vogliamo trovare risposte comuni insieme a tutti gli altri partner dell’Unione europea. La sfida più urgente argomento di questo incontro è quella dell’energia. L’invasione ucraina ha aperto un periodo di forte volatilità sui mercati delle materie prime che si è aggiunta ai rincari. Dobbiamo intervenire subito, c’è in tutti noi la sensazione che occorra fare qualcosa di sostanziale, significativo, immediatamente. Dobbiamo sostenere il potere d’acquisto delle famiglie, soprattutto le più vulnerabili, e le nostre imprese. L’Unione Europea ha reagito con unità e determinazione all’aggressione dell’Ucraina. Dobbiamo mostrare la stessa coesione e la stessa convinzione nel tutelare le nostre economie dalle conseguenze della guerra, in particolare dai rincari energetici. Ma non solo. Si tratta di una “naturale convergenza di vedute” con gli altri tre leader, prospettando un approccio comune per il prossimo consiglio europeo. Vogliamo spingere la Commissione Europea e gli altri Paesi membri ad adottare misure incisive, a tutela di tutti gli Stati Membri, in un settore decisivo per il nostro futuro. Una gestione comune del mercato dell’energia conviene a tutti. Stoccaggi comuni consentono di proteggerci a vicenda in caso di shock isolati. Acquisti comuni ci permettono di avere un peso negoziale migliore nei confronti dei fornitori. In queste settimane, abbiamo dato alla Commissione un impulso chiaro a muoversi in questa direzione, per imporre un tetto al prezzo d’importazione del gas e spezzare il legame tra il prezzo del gas e quello dell’elettricità. Nel vertice di oggi abbiamo confermato una piena convergenza anche sul ruolo della Bussola Strategica, come contributo al percorso verso una difesa europea. La guerra in Ucraina ha dimostrato come sia diventato un obiettivo essenziale, da perseguire in tempi molto rapidi e fondamentale, in piena complementarietà con la Nato. Una difesa europea più forte rende la Nato più forte. Occorre una risposta europea, e l’incontro di oggi dimostra che i nostri paesi vogliono essere protagonisti di questa risposta europea. Nei prossimi anni , l’Europa ha davanti investimenti molto significativi nel settore della Difesa, della politica energetica, della salvaguardia dell’ambiente. Queste spese sono troppo grandi per qualsiasi bilancio nazionale. La guerra in Ucraina ci impone di procedere con la massima urgenza verso risposte davvero europee. Il vertice di oggi mostra che i nostri Paesi vogliono essere protagonisti di quest’ambizione”.
In serata, il Premier ha presieduto la cabina di regia a Palazzo Chigi e il Consiglio dei Ministri per il varo del decreto per contenere il caro bollette e il caro carburanti, suddiviso in 30 articoli, con misure a sostegno di famiglie in difficoltà e di imprese energivore e gasivore, consistenti nel rateizzo delle bollette, nel taglio delle accise di 25 centesimi fino ad aprile, ma anche norme sul Golden Power , a tutela di ambiti strategici come la rete 5G, la Difesa e la Sicurezza. Stanziato anche un fondo per l’accoglienza dei rifugiati dall’Ucraina di 75 mila euro. Il provvedimento è poi stato illustrato in conferenza stampa dallo stesso Draghi, dai ministri Franco (Economia) e Cingolani (Transizione Ecologica) e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Garofoli.
In merito, alla crisi energetica, in combinato con l’inflazione e le incertezze determinate dalla guerra in Ucraina, il Commissario UE agli Affari Economici, Gentiloni, nell’Audizione davanti alle Commissioni congiunte Bilancio e Politiche UE della Camera, ha spiegato: “Dalla crisi in Ucraina e le sanzioni decise dall’UE l‘impatto sull’economia europea è rilevante. Non siamo in grado di quantificarlo in modo serio e attendibile; la stima ieri di un 1,4% di perdita di crescita data dall’Ocse con una perdita di “più di un terzo della crescita” che avevano previsto. Quanto al capitolo delle sanzioni alla Russia; il percorso non è chiuso. Dal punto di vista della Commissione europea, vale il principio che nulla è fuori dal tavolo per principio. Ma dobbiamo modulare le sanzioni tenendo conto che si tratta di utilizzare metodi che danneggiano l’economia russa più di quanto non possano danneggiare l’economia europea. La Commissione pubblicherà la prossima settimana il nuovo schema temporaneo di deroga agli aiuti di Stato che come avvenuto nel caso della pandemia consentirà di sostenere con la finanza pubblica le imprese più esposte perché hanno attività molto collegate alla Russia e all’Ucraina o perché sono imprese energivore o risentono in modo particolare di dell’aumento dei prezzi di alcuni di alcune commodity. Sarà uno schema di deroga alle regole sugli aiuti di Stato ovviamente più limitato di quello per la pandemia e mirato alle imprese particolarmente colpite. Il messaggio che deve venire dalla Commissione europea e dai Governi europei, è un messaggio che non dà assolutamente per scontata una prospettiva di stagnazione e quindi di riduzione totale di quella prospettiva di crescita che si delineava fino a all’inizio di quest’anno. Adottando le misure giuste in modo coordinato a livello europeo possiamo certamente preservare un livello significativo di crescita sia pure inferiore a quello che avevamo previsto nonostante la tragedia di questa guerra .Infine, sulla clausola di salvaguardia che sospende le regole del Patto di Stabilità ed era prevista esaurirsi alla fine di quest’anno si farà una valutazione. Decideremo entro maggio se confermare o no la decisione presa inizialmente di far concludere questa clausola di salvaguardia alla fine del 2022. E’ chiaro che in un quadro di crisi è possibile che questa clausola venga prolungata. Sull’ipotesi di bond ‘compensativi’ per gli effetti economici della crisi in Ucraina non escludo dall’orizzonte del dibattito futuro temi di questo genere, anche se non sono temi attualmente in discussione e non sono stati affrontati nei vertici più recenti. Però, la base è chiara: siamo di fronte a uno choc esterno, si tratta nei prossimi mesi di verificare l’entità e che conseguenze avrà sulla nostra economia. Non escludo che questo tema torni all’ordine del giorno perché certamente una risposta di sistema, se la crisi si protrae e si aggrava, si renderà necessaria”.
Restando in ambito economico, volatile , quest’oggi, l’andamento delle Borse , che hanno però chiuso in rialzo dopo l’apertura in calo: bene, Milano (+41), ma anche Francoforte, Parigi e Londra, trainate anche dall’apertura positiva di Wall Street , determinata dall’esito dei colloqui diplomatici tra USA e Cina. Battuta d’arresto, invece, per le materie prime , con il petrolio Brent attestatosi a 107 dollari a barile e il gas naturale a 101 euro per Mgwh. La Russia poi, ha fatto sapere il Tesoro americano, ha potuto pagare gli interessi sulle due obbligazioni. Si attende quindi il prossimo pagamento fissato per il 4 aprile.
Sul fronte Covid19, nella seconda Giornata Nazionale in memoria delle vittime della pandemia, celebrata dal Presidente della Repubblica Matarella e dalle più alte cariche dello Stato a Bergamo, città più colpita, il bollettino settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute, ha rilevato un aumento dell’incidenza a 725 casi , a fronte dei 510 casi per ogni 100 mila abitanti di una settimana fa , dell’indice RT di contagio , passato da 0,84 a 0,94. Stabili invece i ricoveri in terapia intensiva e nei reparti ordinari. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 4,8% ,contro il 5,5% della scorsa settimana. Il tasso di occupazione in aree mediche, invece, è stabile al 12,9% , rispetto al 12,9% di una settimana fa.
Nove, le Regioni sono sopra la soglia di allerta del 15% per l’occupazione dei reparti da parte di pazienti Covid: : Abruzzo (19%); Basilicata (23,4%); Calabria (31,3%); Lazio (16,1%); Marche (16,4%); Puglia (18,8%); Sardegna (21%); Sicilia (23,3%); Umbria (27,6%). Nessuna Regione supera invece la soglia di allerta del 10% per l’occupazione delle terapie intensive. L’incidenza dei casi Covid supera il valore di 1000 per 100mila abitanti in 3 Regioni: Calabria (1079,3); Puglia (1060,2); Umbria (1588,4).
In 9 Regioni su 21, aumentano i ricoveri negli ospedali e sale la percentuale di positivi ai test molecolari, che a livello nazionale è passata negli ultimi 14 giorni dal 9,5% al 15%. Diverse regioni mostrano un trend di crescita della percentuale dei positivi ai test molecolari e in 9 su 21 aumenta contemporaneamente l’occupazione dei reparti ordinari o di terapia intensiva.
Tra le 9 Regioni, le condizioni più critiche si riscontrano in Calabria e in Umbria.
Il ministro della Salute Speranza, a margine del 48° Congresso della Federazione italiana di pediatria in corso a Roma, su un’eventuale quarta dose di vaccino per tutti, ha chiarito: “La quarta dose di vaccino per tutta la popolazione oggi non è giustificata da un’evidenza scientifica e in nessun paese al mondo si sta facendo. Siamo partiti con il farla agli immunocompromessi e verificheremo nei prossimi giorni se estenderlo a fasce di popolazione più anziana. L’evidenza scientifica ,ora non ci dice ‘quarta dose per tutti’, ci dice che bisogna approfondire e valutare se serve protezione per le fasce anagrafiche più alte”.
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