Di Federica Marengo lunedì 7 marzo 2022
-I primi tentativi di garantire dei corridoi umanitari sono falliti e in molte città dell’Ucraina i civili sono in trappola, sotto le bombe. A Mariupol, ormai completamente accerchiata, la popolazione è senza acqua ed elettricità da giorni e la situazione si fa di ora in ora sempre più drammatica, mentre a Kiev, l’esercito russo ha sparato sui civili in fuga , uccidendo anche una mamma con due figli, come riportato da numerosi quotidiani. Pertanto, le autorità locali parlano di “situazione catastrofica”.
Dal punto di vista diplomatico, si sono aperti vari fronti di trattativa ,ma senza risultati di rilievo. Dopo il tentativo di Israele di mediare tra le parti , ieri, il Presidente francese Macron ha tenuto un colloquio telefonico con il Presidente russo Putin, ma quest’ultimo si è detto determinato ad andare avanti nell’escalation. Dal canto suo, Kiev, attraverso il capo negoziatore e leader del partito del Presidente Zelensky, ha precisato che: “Non è possibile negoziare su integrità territoriale dell’Ucraina” e che “Nessun accordo è possibile sulla indipendenza di Crimea e Donabass”.
In mattinata, poi,il ministro della Difesa russo ha annunciato, su sollecitazione del Presidente francese Macron, il cessate il fuoco a partire dalle 10:00 (ora locale) e l’apertura di sei corridoi umanitari: uno a Kiev e a Gomel, in Bielorussia, due da Mariupol al Zaporizhzya (a sud-est dell’Ucraina) e a Rostov sul Don (Russia meridionale), uno da Whakiv a Belgorood (Russia occidentale) e da Sumy a Belgorood e Poltava (Ucraina centrale).
Tuttavia, Kiev ha respinto tale possibilità, in quanto si tratta di corridoi diretti solo verso Russia e Bileorussia. Una soluzione che il Presidente ucraino Zelensky, ha definito : “immorale”, evidenziando poi in un nuovo videomessaggio come Putin “voglia distruggere l’umanità stessa” e, chiedendo l’introduzione di nuove sanzioni,quali lo stop all’export del petrolio ,e l’istituzione di una no fly zone sopra i cieli dell’Ucraina. Il numero uno dell’Eliseo, Macron, ha quindi precisato in una nota come non fosse questa la richiesta della Francia.
Pronta ad assumere il ruolo di mediatrice tra Mosca e Kiev, la Cina, con il ministro degli Esteri Wang Yi, il quale ha però sottolineato come ciò non comprometta il rapporto con la Russia con cui vi è “un’amicizia solida come una roccia”, non apprezzata dal consesso internazionale per via della sua indipendenza.
Il ministro degli Esteri di Kiev, Kuleba, ha poi attaccato l’altro Paese mediatore in campo, Israele, accusando la compagnia aerea El Al di stare accettando pagamenti con il sistema bancario russo “Mir” progettato per eludere le sanzioni e ,quindi , di “fare soldi intrisi di sangue ucraino”.
Nel frattempo, il Segretario di Stato USA, Blinken, dopo la visita in Polonia e Moldavia, è stato in Lituania, una delle Repubbliche al confine che temono l’espansionismo russo e, da qui, tornando sulla richiesta dell’Ucraina di istituire una no fly-zone, ha ribadito: “L’istituzione della no fly zone rischierebbe di creare un conflitto diretto tra i nostri Paesi e la Russia e così una guerra più ampia, cosa che non è interesse di nessuno, compreso il popolo ucraino. La no fly zone, per essere molto chiari su che cosa implichi, vuol dire che se gli aerei russi violano la zona dichiarata, noi li abbattiamo. Questo comporta il considerevole rischio di allargare il conflitto. I nostri sforzi sono tutti nella direzione di chiudere la guerra più velocemente possibile ,mettendo fine alle sofferenze al più presto possibile. E quello che non vogliamo fare è allargare il conflitto ai nostri Paesi, ai nostri territori”.
Ciò mentre il Presidente USA Biden, annunciando lo stanziamento di 10 miliardi di dollari in aiuti all’Ucraina, non ha escluso la possibilità di bloccare l’importazione del petrolio russo. Presidente degli Stati Uniti, che , oggi, ha tenuto una videoconferenza con il Presidente francese Macron, il cancelliere tedesco Scholz e il Primo Ministro inglese Johnson. Al centro della videoconferenza: “la preoccupazione per un’ulteriore escalation russa e per la questione dell’assistenza umanitaria nell’area di crisi”. I leader, che sostengono la necessità di alte sanzioni, hanno concordato che “la protezione dei civili debba avere la più alta priorità” e che resta la richiesta alla Russia di “porre immediatamente fine” all’invasione che viola il diritto internazionale.
Il numero uno di Dowing Street poi, nella giornata di oggi ha incontrato il Premier canadese Trudeau e l’olandese Rutte, a margine del quale ha affermato che “Putin sta raddoppiando il livello di violenza in Ucraina , scegliendo la via dell’attacco indiscriminato ad obiettivi civili”, per poi sottolineare che il Regno Unito non è animato da un sentimento anti russo.
Il Premier Draghi , invece, si è recato a Bruxelles, con i Ministri Cingolani (Transizione Ecologica) e Di Maio (Esteri),per confrontarsi con la Presidente della Commissione UE, Von der Leyen sui temi delle politiche energetiche e dell’immigrazione e accoglienza dei rifugiati dall’Ucraina.
Qui, in un punto stampa, annunciando una telefonata per la serata con il Cancelliere tedesco Scholz e l’incontro di domani a Palazzo Chigi con il Premier polacco Morawiecki , ha dichiarato ai cronisti: “L’Unione Europea ha dato prova di straordinaria unità. Siamo uniti nel condannare con forza l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Siamo uniti nell’imporre le sanzioni nei confronti di Mosca e siamo uniti nel rispondere all’appello del presidente ucraino Zelensky che ci ha chiesto aiuti finanziari, umanitari e militari per difendersi dall’aggressione russa. Questa unità , anche con gli alleati della Nato e del G7 ,è la nostra principale forza. È essenziale mantenerla nell’affrontare tutte le conseguenze che questa crisi avrà sull’Unione Europea, come l’accoglienza dei rifugiati dall’Ucraina, che è parte della famiglia europea, e la tutela della sicurezza energetica per cittadini e imprese. Il Governo è impegnato per cercare tutte le vie diplomatiche per porre fine al conflitto. Nella giornata di ieri, ho telefonato al presidente Zelensky a cui ho ribadito la solidarietà del governo e del popolo italiano. Nei prossimi giorni incontrerò il primo ministro polacco e mercoledì pomeriggio o sera sarà fissata una conversazione telefonica con il cancelliere Scholz. Dobbiamo agire tutti nella massima rapidità. Nei giorni scorsi, il Comitato per la sicurezza finanziaria del Ministero dell’Economia ha approvato importanti provvedimenti di congelamento di beni nei confronti di oligarchi russi, che sono stati prontamente eseguiti. La Banca d’Italia ha chiesto agli istituti di credito di comunicare le misure di congelamento applicate, e di fornire i dettagli sui soggetti coinvolti e sul valore e la natura dei beni. Voglio ringraziare il Ministro dell’Economia, la Banca d’Italia e la Guardia di Finanza per l’eccellente lavoro. Dobbiamo agire tutti con la massima rapidità. L’Italia è al lavoro per ridurre in tempi rapidi la sua dipendenza dal gas russo. Sabato ho sentito al telefono l’emiro del Qatar, Al Thani, con cui ho discusso in particolare di come rafforzare la cooperazione energetica tra i nostri Paesi. Voglio ringraziare il Ministro Cingolani , che è qui con me oggi , e il Ministro Di Maio per il loro impegno su questo fronte. Discuteremo di questo e altri temi anche nel vertice informale di giovedì e venerdì a Versailles. Nel colloquio di oggi, affronteremo anche temi legati all’energia. Discuteremo essenzialmente di diversificazione, riorganizzazione e compensazione, a tutela di cittadini e imprese. Sul fronte dei rifugiati, l’Italia sostiene pienamente l’Unione Europea anche nella gestione della crisi migratoria. Questo è il momento della solidarietà e dell’accoglienza, valori fondanti dell’Unione e principi che l’Italia mette in pratica da anni. Il 3 marzo abbiamo sostenuto la storica approvazione dell’attuazione della Direttiva europea sulla protezione temporanea degli sfollati, a beneficio di chi fugge dalla guerra in Ucraina. Abbiamo già stanziato 110 milioni a favore del Governo ucraino, e stiamo intervenendo per aiutare i rifugiati con aiuti finanziari e materiali sanitari, tramite la Croce Rossa, la Protezione Civile e la Cooperazione italiana. Continueremo a fare la nostra parte ,anche grazie al lavoro che stanno facendo il Ministero dell’Interno, le prefetture, i Comuni, per cui li ringrazio”.
A sostegno dell’azione di Governo i partiti della Maggioranza, con il Pd che ha sollecitato la stesura di un piano di accoglienza per i rifugiati, precisando come non si possa fare di più a livello militare, mentre il M5S, ha chiesto un piano UE di aiuti alle imprese e alle famiglie gravate dal caro bollette e dal caro vita, LeU ha presentato un documento per chiedere lo stop dell’escalation militare , prediligendo la via diplomatica e Italia Viva è tornata a chiedere l’intervento, in veste di mediatrice con la Russia, dell’ex cancelliera tedesca Merkel.
Nel centrodestra invece, il segretario della Lega Salvini si è recato in missione umanitaria in Polonia e, domani, sarà al confine con l’Ucraina; Forza Italia, invece, sostiene le politiche energetiche del Governo (aumento della produzione italiana, diversificazione e accelerazione sulle fonti rinnovabili).
Missione presso l’OSCE (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) invece, per alcuni parlamentari di Forza Italia, Lega e M5S, per incontrare una delegazione ucraina.
La Presidente della Commissione UE, Von der Lyen, invece, ha detto: “Discuteremo della situazione in Ucraina, dell’atroce guerra condotta da Putin, e del nuovo pacchetto di sanzioni su cui stiamo lavorando. Come sapete abbiamo tre pacchetti di sanzioni, ma ora dobbiamo assicurarci che non ci siano vie di fuga e che l’effetto delle sanzioni sia massimizzato. Dobbiamo liberarci dalla dipendenza dal gas, petrolio e carbone russo e so che entrambi siamo d’accordo su questo. La Commissione domani farà delle proposte che poggeranno su tre pilastri fondamentali: diversificazione dalla Russia verso fornitori affidabili, forti investimenti nelle rinnovabili e miglioramento dell’efficienza energetica. Parleremo di come proteggere i consumatori alla luce dell’aumento dei prezzi dell’energia amplificati dalla guerra”.
La Germania, però, attraverso i Ministri delle Finanze e degli Esteri, si sarebbe detta contraria al divieto di importazione di gas, petrolio e carbone dalla Russia come nuova sanzione da comminare alla Russia.
La Presidenza francese di turno UE, poi, ha annunciato l’avvio della procedura per l’esame delle domande di adesione di Ucraina, Georgia e Moldova. La Commissione Europea dovrà esprimere una sua raccomandazione ufficiale e i 27 Paesi UE dovranno in seguito decidere se accordare o meno lo status di candidati ai Paesi che l’hanno richiesto prima di avviare un complesso processo negoziale.
Il Presidente dell’Ungheria Orban, invece, al termine del Consiglio per la Sicurezza Nazionale, ha emanato un decreto per vietare il trasferimento di armi in Ucraina attraverso il territorio ungherese,e ha annunciato un incontro dei Premier dei Paesi del gruppo Visegrad (Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia) per domani, a Londra.
Il Presidente del Consiglio UE, Michel ha poi sentito al telefono i Presidenti russo e ucraino Putin e Zelensky, ponendo in rilievo al primo: il suo dissenso per l’atto di aggressione nei confronti dell’Ucraina, la richiesta dello stop immediato al conflitto e l’istituzione di corridoi umanitari.
Intanto, si è svolto nel pomeriggio di oggi il terzo round di negoziazioni tra Russia e Ucraina nella regione di Brest, in Bielorussia e il negoziatore di Kiev, Podolyak, ha fatto sapere che sarebbero stati fatti piccoli passi avanti sulla questione dei corridoi umanitari.
Il Cremlino, in mattinata, tramite il portavoce, Peskov, aveva sottolineato come la fine della guerra potrebbe essere immediata, se l’Ucraina accettasse le richieste russe di cambiare la Costituzione per dichiararsi neutrale e , quindi, rinunciare ad aderire alla Nato, di riconoscere la Crimea come territorio russo e di riconoscere le Repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk nel Donbass.
Giovedì, sempre nell’ambito diplomatico, incontro tra il ministro degli Esteri russo Lavrov e l’omologo ucraino, Kuleba, in Turchia.
Ad ogni modo, nonostante i negoziati, continuano i combattimenti nelle varie città: nel pomeriggio, secondo fonti di Kiev, almeno 13 persone sarebbero state uccise in un attacco aereo contro una fabbrica di pane nella città ucraina di Makariv. Cinque persone ,sarebbero state tratte in salvo. Si ritiene che nella fabbrica fossero presenti circa 30 persone prima dell’attacco.
Sul fronte russo, il Presidente Putin ha stilato una lista dei Paesi ostili alla Russia, alle sue aziende e ai suoi cittadini, che comprende: UE, Italia, USA, Canada, Regno Unito, Ucraina, Montenegro, Svizzera , Albania, Andorra, Islanda, Liechtenstein, Monaco, Norvegia, San Marino, Macedonia del Nord, Giappone, Corea del Sud, Nuova Zelanda, Singapore, Taiwan. Ma il rischio default per la Russia aumenta con il decreto emanato dallo stesso numero uno del Cremlino sui bond ,che consente a Mosca di rimborsare in rubli i bond governativi russi denominati in valute estere, nel caso in cui i titolari appartengano a Paesi che hanno sanzionato la Russia. Ma non tutti i regolamenti dei bond in valuta estera offrono questa possibilità: per queste obbligazioni, in caso di pagamento in rubli, si potrebbe verificare un ‘trigger event’, cioè un evento che determina il default e che permette ai titolari dei cds di farsi rimborsare dalla loro controparte.
Prosegue poi l’interruzione delle trasmissioni con la Russia da parte dei Media: l’ultima, in ordine di tempo è infatti quella della piattaforma Netflix, mentre il primo ballerino della compagnia di Balletto del Teatro Bolshoi, Tissi, ha lasciato Mosca, dicedosi: “Scioccato per quanto sta accadendo”.
Smentita invece da Mosca la notizia dell’abbandono della rete Internet per una rete locale.
Per quanto riguarda i mercati, altra giornata di tensione con Piazza Affari in recupero, ma con guadagni dimezzati ; nervosi i mercati europei, in profondo rosso le Borse asiatiche. E mentre il rublo, moneta russa, si inabissa a 150 sul dollaro, vola al massimo storico il prezzo del gas (a più di 300 euro a kwh)e si impenna quello del petrolio per via dell’ipotesi stop delle importazioni dalla Russia. In aumento anche i prezzi di materie prime come il grano, dopo la decisione dell’Ucraina di interrompere l’export di alcune materie prime , come: segale, avena e lo stesso grano.
Record anche per i prezzi dell’oro e delle materie prime. Il lingotto con consegna immediata, dopo aver toccato i 2.000 dollari l’oncia , segna 1.980 dollari l’oncia con un rialzo dello 0,5%. Il rialzo maggiore è però del Nichel che ha visto un balzo del 16%. In tensione anche l’alluminio (+2%) e il rame (+3%). Corre il palladio ,che sale del 5,2% attorno ai 3.137 dollari all’oncia.
A tal proposito, il mercato dell’oro di Londra, il maggiore a livello mondiale, ha bloccato l’import dalla Russia.
In ambito emergenza umanitaria, secondo l’ONU , dal 24 febbraio sono 1,7 milioni ,gli ucraini in fuga nei Paesi confinanti e in altri della UE , con situazione al limite in Moldavia, mentre il Viminale ha reso noto che nelle ultime 24 ore sono arrivati in Italia altri 17 mila rifugiati ,per lo più donne e bambini, diretti a Milano, Roma, Bologna e Napoli , dove speso trovano ad attenderli parenti o amici.
Riguardo alla pandemia, mentre il Presidente dell’Aifa, (Agenzia Italiana del Farmaco ),Palù non ha escluso che il virus del Covid19 sia fuoriuscito dal laboratorio cinese di Whuan in cui erano in corso degli esperimenti, gli scienziati invitano a tenere alta la guardi. Risalgono infatti i contagi e rallentano le vaccinazioni e il Sottosegretario alla Salute Sileri ha chiarito che, malgrado la fine dello stato di emergenza il 31 marzo, solo i numeri e la conseguente decisione del Comitato Tecnico Scientifico, potranno determinare l’abolizione del Green Pass.
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