-Quirinale, primo giorno di votazioni alla Camera. Intanto, proseguono gli incontri tra i leader e gli esponenti dei partiti per trovare un accordo sul candidato da eleggere, sebbene, in ballo, qualora l’ipotesi fosse quella dell’elezione del Premier Draghi, ci sia una trattativa anche per il nuovo Premier.
-Covid19, mentre l’OMS, fa sapere che la variante Omicron potrebbe segnare la fine della pandemia, anche se è necessario un continuo monitoraggio delle varianti, il Commissario all’Emergenza Generale Figliuolo ha dichiarato che la curva dei contagi potrebbe essere arrivata alla stabilizzazione che precede la discesa. Buoni i numeri della campagna vaccinale con l’87% delle persone totalmente immunizzate. Inoltre, l’Agenas ha reso noti i dati sull’occupazione delle terapie intensive al 17% e dei reparti ordinari, stabile al 30%. Intanto, al vaglio del Governo, cui le Regioni chiedono una semplificazione delle norme, a cominciare da quelle sulla quarantena nelle scuole, la possibilità di prorogare la durata della validità del Super Green Pass e di renderlo senza limite, alla luce della scadenza per marzo, per coloro che abbiano già effettuato il booster e, dell’incertezza sulla somministrazione della quarta dose. Sempre al riguardo, la UE ha disposto nuove regole per chi viaggia.
di Federica Marengo lunedì 24 gennaio 2022
Ci siamo: sono cominciate oggi , alle 15:00, alla Camera, le votazioni per eleggere il tredicesimo Presidente della Repubblica. Sono 1009 i Grandi elettori (Maria Rosa Sessa di Forza Italia è subentrata al collega Fasano, scomparso ieri a causa di una malattia e verrà proclamata deputata domani a Montecitorio alle 12:00) chiamati a esprimersi.
Per le prime tre votazioni servirà la maggioranza qualificata di due terzi, pari a 672 voti, dalla quarta, invece, la maggioranza assoluta, pari a 505 voti. Oltre a senatori e a deputati, cinquantotto sono i delegati regionali chiamati al voto, tre per Regione( eccetto la Valle d’Aosta che ne ha uno) espressione dei Consigli regionali.
Tuttavia, nessuno schieramento ha la maggioranza necessaria per eleggere in maniera autonoma il nuovo Capo dello Stato, serve dunque un accordo tra i leader dei partiti di Maggioranza e di Opposizione per convergere su un nome.
Si tratta della prima elezione svoltasi in epoca di pandemia e come tale caratterizzata dall’attuazione di una serie di misure anti contagio e per consentire il voto anche ai Grandi elettori positivi o soggetti alla quarantena, per i quali è stato allestito un drive in nel parcheggio attiguo alla Camera, sito in via della Missione, con modalità tali da garantire la sicurezza, la segretezza e la continuità degli spazi (il drive in viene considerato come prosecuzione dello spazio interno di Montecitorio) come precisato nell’apposito decreto varato dal Consiglio dei Ministri qualche giorno fa per autorizzare la votazione.
Le procedure di voto saranno espletate all’esterno da due segretari d’Aula e dai funzionari ,sulla base delle norme regolamentari. I Grandi elettori positivi o in quarantena dovranno comunicare all’Asl lo spostamento dal proprio domicilio, recarsi a votare con mezzi propri (o con mezzi di pronto soccorso sanitario come l’ambulanza) e non intrattenere alcun contatto con il pubblico.
Per poter esercitare il voto, gli interessati dovranno inviare, utilizzando un indirizzo di posta elettronica ad hoc, una richiesta alla Presidenza della Camera, unita a un certificato medico che attesti la ricorrenza, quale requisito legittimante, di una condizione di quarantena o isolamento rispetto all’infezione da Sars-Cov2. A ciascuno degli aventi diritto sarà attribuita una fascia oraria nella quale effettuare le operazioni di voto, che sarà comunicata agli stessi entro il giorno che precede lo scrutinio tramite apposito messaggio di posta elettronica.
Nella mail, i grandi elettori potranno indicare , se necessario ai fini dell’acquisizione del permesso temporaneo di accesso alle Zone a Traffico Limitato (Ztl), la targa del mezzo col quale si recheranno alla sede della Camera. Inoltre, qualora al momento dell’accesso alla Camera ai parlamentari sia rilevata una temperatura corporea superiore a 37.5°, questi saranno rinvitati a recarsi presso l’apposita postazione ubicata nei pressi dell’ingresso di piazza del Parlamento 25, al fine di eseguire un tampone antigenico e consentire una valutazione medica in ordine alla sussistenza di sintomi o segni di interessamento dell’apparato respiratorio. All’esito negativo del tampone, i parlamentari potranno accedere a Palazzo Montecitorio per partecipare al voto; qualora invece il tampone dia esito positivo, i parlamentari saranno ammessi al voto nella postazione allestita presso la citata area di via della Missione.
All’interno, invece, l’accesso all’Aula della Camera, previsto dall’emiciclo di sinistra, sarà consentito solo ai Grandi elettori dotati di Green Pass base ( Certificato Verde Digitale con esito negativo di un tampone molecolare o antigenico, vaccinazione o guarigione). Per evitare assembramenti, i parlamentari e i Consiglieri regionali voteranno in fasce orarie diverse e in ordine alfabetico in numero di cinquanta alla volta, per un totale di non più di 200 accessi. I primi ad esprimersi saranno i senatori a vita, seguiti dai senatori , dai deputati e dai rappresentanti regionali.
Sostituiti, poi, i catafalchi con cabine su modello di quelle elettorali, la scheda andrà riposta nelle tradizionali “insalatiere” (cesti di velluto verde).
Il Presidente della Camera Fico ha reso noto che, onde evitare la riconoscibilità del voto da parte dei gruppi, leggerà solo il cognome del candidato espresso, con la sola eccezione in cui nome e cognome siano entrambi riportati sulla scheda e la lettura del solo cognome non consenta l’univoca attribuzione del voto.
Domani, la seconda votazione avrà luogo alle 15:00, mentre il 26 gennaio si voterà a partire dalla 11:00.
In mattinata, prima che iniziasse la prima votazione, mentre presso la sala Regina della Camera si svolgeva la riunione congiunta dell’Ufficio di Presidenza di Montecitorio e del Consiglio di Presidenza di Palazzo Madama, per mettere a punto gli ultimi aspetti organizzativi, si sono tenuti ulteriori vertici tra i leader dei partiti e tra i leader e i rispettivi Grandi elettori per trovare un’intesa sul candidato da eleggere, intesa non ancora trovata. Dunque, per la prima tornata di oggi, l’accordo interno a tutti i partiti è stato quello di votare scheda bianca.
Gli incontri poi sono proseguiti anche nel pomeriggio, in particolare quelli tra il segretario della Lega Salvini e il segretario del Pd Letta e il Presidente del M5S Conte, definiti “cordiali” e “positivi”, alla luce di una possibile intesa sulla votazione a favore dell’attuale Premier Draghi (che stamane avrebbe incontrato il segretario della Lega Salvini, in serata avrebbe avuto un colloquio telefonico con il segretario del Pd Letta, e che, nelle prossime ore, si appresterebbe a incontrare tutti i leader degli altri partiti) , decisione comune ,che presupporrebbe però un accordo anche su Palazzo Chigi e sul suo nuovo inquilino, il vero e proprio nodo della trattativa o su un candidato di alto profilo , super partes, condiviso da tutti.
Alla vigilia della prima votazione, la soluzione Draghi al Colle è stata ventilata dal Pd e condivisa da una parte dell’area di centrosinistra, ma non dal M5S e da Italia Viva, per cui l’attuale Presidente del Consiglio dovrebbe restare a Palazzo Chigi, come pure per +Europa e Azione, che hanno lanciato la candidatura dell’attuale ministra della Giustizia Cartabia.
Sulla stessa linea, il centrodestra con la Lega, Forza Italia, e i partiti di centro (Noi con l’Italia,UDC, mentre Coraggio Italia sarebbe a favore di una ascesa di Draghi al Quirinale), ma non Fratelli d’Italia, che non pone veti alla elezione di quest’ultimo o di altri ( la Presidente Meloni ha dichiarato che il partito esprimerà una rosa di nomi, tra cui quello dell’ex Magistrato Nordio), ma che auspica , qualora fosse eletto Draghi , che si vada al voto anticipato.
Nel frattempo, mentre il Premier Draghi in mattinata ha incontrato, insieme con la ministra della Giustizia Cartabia, i genitori di Giulio Regeni e l’Avvocato Ballerini in videoconferenza per discutere delle possibili iniziative per dare seguito nel modo più efficace all’ordinanza del Gup di Roma, che ha chiesto l’intervento del Governo per la necessaria notifica degli atti ai quattro militare imputati del rapimento e omicidio del ricercatore, prosegue la campagna vaccinale, con il Commissario all’emergenza Generale Figliuolo che , a margine della visita al centro vaccinale del Portello di Milano, ha dichiarato: “La campagna sta andando avanti secondo i ritmi che ci eravamo prefigurati: in questo momento abbiamo superato l’87,2% di persone totalmente vaccinate, siamo a 30 milioni e 300mila booster o richiami su una possibile platea di 39 e mezzo. Questo ha fatto sì che ci sia stata una buona barriera sulla variante Omicron. Ci sono buone notizie: sembra che siamo arrivati al plateau della curva per ciò che riguarda l‘Omicron e si sta andando in discesa. Speriamo che questo sia il trend consolidato. Negli ultimi due giorni anche in Lombardia il numero degli ingressi in ospedale è inferiore al numero dei dimessi. Questo fa ben sperare”.
A tal proposito, il Direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per l’Europa, Kluge , in un’intervista all’Agenzia AFP, ha dichiarato: “La variante Omicron sta portando la diffusione del virus in una nuova fase, che potrebbe significare la fine della pandemia in Europa. Quando l’ondata di Omicron si placherà, per alcune settimane e mesi ci sarà un’immunità globale, e questo o grazie al vaccino o perché le persone saranno guarite dall’infezione. Riteniamo che, in base all’andamento attuale dei contagi, verso marzo, la variante Omicron potrà avere contagiato il 60% delle persone in Europa, e nei mesi successivi ci potrà essere un periodo di quiete prima che verso la fine dell’anno il COVID-19 torni a causare una nuova ondata di contagi. A quel punto, però potrebbe succedere non necessariamente in forma pandemica. al momento, non è possibile dire con certezza che il COVID-19 diventerà una malattia endemica, cioè una costante stagionale come lo è ad esempio l’influenza. Si parla molto di malattia endemica, ma endemico significa che è possibile prevedere ciò che accadrà. Questo virus ,invece, ci ha sorpreso più di una volta e quindi dobbiamo essere molto cauti. In questo momento, la cosa più importante è “stabilizzare” la situazione del virus in Europa, in modo che i sistemi sanitari dei vari paesi non siano più sopraffatti dalle ondate di contagi e possano continuare a fornire i servizi sanitari essenziali. Questo, può avvenire solo migliorando la campagna vaccinale, che varia molto a seconda dei paesi: in Europa ci sono infatti Paesi con un ottimo livello di vaccinazione della popolazione, e altri, specialmente nell’Europa orientale, dove sono ancora molto poche le persone vaccinate contro il Coronavirus”.
Buone notizie dunque, (anche se la pressione sugli ospedali preoccupa in diverse Regioni), sul fronte del tasso di occupazione dei reparti ordinari e di terapie intensive. L’Agenas, l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari regionali, infatti, ha diffuso i dati relativi a ieri, domenica 23 gennaio, secondo cui: la percentuale di posti occupati da pazienti Covid nei reparti ospedalieri di area non critica, a livello giornaliero, èferma al 30%, ma cresce in 11 Regioni o province autonome: Abruzzo (al 31%), Campania (31%), Emilia Romagna (28%), Friuli Venezia Giulia (35%), Lazio (31%), Liguria (41%), PA Bolzano (21%), PA Trento (27%), Sardegna (18%), Sicilia (38%), Valle d’Aosta (53%). Cala in Lombardia (39%), Marche (28%), Toscana (26%). Stabile in Basilicata (al 25%), Calabria (40%), Molise (10%), Piemonte (31%), Puglia (24%), Umbria (29%), Veneto (25%).
Parallelamente, sempre a livello giornaliero, la percentuale di terapie intensive occupate da pazienti Covid è stabile al 17% in Italia, ma cala in 6 Regioni o province autonome: Calabria (15%), Campania (12%), Liguria (19%), PA Bolzano (18%), Umbria (9%), Veneto (16%). Cresce invece in 5: Basilicata (al 6%), Emilia Romagna (17%), Friuli Venezia Giulia (22%), Molise (5%), Piemonte (25%). Stabile, infine, in 10: Abruzzo (al 20%), Lazio (22%), Lombardia (15%), Marche (al 21%), PA Trento (26%), Puglia (14%), Sardegna (15%), Sicilia (19%), Toscana (21%), Val d’Aosta (21%).
Attesa per domani, dunque la Conferenza delle Regioni con il Governo, in cui i Presidenti dovrebbero chiedere una semplificazione delle norme, a cominciare da quella per la quarantena nelle scuole, anche alla luce dell’allarme caos nelle scuole lanciato dall’Associazione Nazionale dei Presidi. Ciò, mentre sul tavolo del Governo vi è l’ipotesi di estendere il Super Green Pass, il certificato verde digitale ottenuto con la vaccinazione o la guarigione, o di annullarne la scadenza per chi abbia effettuato il booster.
Dal 1° febbraio, infatti , la durata del certificato verde diminuirà da 9 a 6 mesi (dopo che il 15 dicembre 2021 c’era stato un primo taglio da 12 a 9 mesi). Poiché la somministrazione del booster è partita a metà settembre, a metà marzo ci saranno i primi italiani col pass scaduto, nonostante abbiano fatto tre dosi. Al momento , dall’EMA, l’Agenzia Europea dei Medicinali e dall’Aifa l’Agenzia italiana per il Farmaco, non c’è alcuna indicazione riguardo ad un’eventuale quarta dose e si attendono indicazioni da parte del Comitato Tecnico Scientifico.
Al vaglio dell’Esecutivo ,anche i nodi della minore durata del certificato rispetto ai 9 mesi di altri Paesi europei.
Il ministro della Salute Speranza ,insieme ai Presidenti di Regione ,affronterà anche il problema legato all’obbligo di tampone per chi arriva dall’estero. I presidenti di Regione chiedono di eliminarlo per dare incentivare il turismo, ma la posizione è quella della prudenza, sebbene molti Paesi europei abbiano già allentano le restrizioni.
Una revisione, che potrebbe essere attuata anche alla luce dei cambiamenti annunciati in UE. L’Unione Europea si prepara infatti ad abbandonare la mappa del contagio, sino ad oggi criterio principale per individuare le aree più colpite dal Covid 19 e sottoposte a maggiori restrizioni di viaggio, in favore di un meccanismo in cui conterà lo status personale del cittadino, con vaccinazione completa, guarito dal Covid oppure dotato di tampone, e non l’area di provenienza.
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