-Covid19, via libera del Consiglio dei Ministri al Decreto per introdurre dal 6 dicembre al 15 gennaio il Super Green Pass e altre misure anti contagio, a partire dalla zona bianca. Da dicembre, poi, grazie al via libera dell’Ema e dell’Aifa, dovrebbe essere possibile vaccinare la fascia dai 5 agli 11 anni di età. Intanto, il Centro Europeo per le malattie ha lanciato l’allarme sui richiami: “Vaccinato meno del 70% degli europei. Senza interventi, a dicembre e gennaio situazione allarmante”.
-Manovra, mentre il Tesoro e i partiti di Maggioranza sono al lavoro sul taglio delle tasse sul Lavoro da 8 miliardi , da Bruxelles è arrivato l’ok alla Legge di Bilancio 2022, ma la Commissione ha avvertito: “Tenere sotto controllo l’aumento della spesa”. Il Commissario agli Affari Economici Gentiloni: “ Debito da ridurre con la crescita. Da contagi e chiusure sicuro impatto su economie”.
di Federica Marengo mercoledì 24 novembre 2021
Il Consiglio dei Ministri, svoltosi nel pomeriggio a Palazzo Chigi, ha varato il Decreto per introdurre il Super Green Pass e le altre misure anti contagio, fortemente volute dalle Regioni per contenere la quarta ondata del virus , incentivare alla vaccinazione e scongiurare nuove chiusure nel periodo natalizio.
Al termine della cabina di regia di questa mattina, presieduta dal Premier Draghi ,con i capidelegazione di Maggioranza , con il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Brusaferro e con il Presidente del Consiglio Superiore di Sanità e coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, Locatelli, e della nuova riunione con i Presidenti di Regione, si è deciso di limitare dal 6 dicembre al 15 gennaio 2022 l’accesso alle attività sociali, ludico- ricreative, culturali e sportive, ai bar, ai ristoranti, alle palestre , alle piscine, ai palazzetti dello sport e agli stadi, ai soli vaccinati e guariti. Le limitazioni in tale periodo scatteranno già in zona bianca e poi verranno applicate in caso di passaggio in zona gialla, arancione o rossa.
Dunque, i non vaccinati potranno recarsi soltanto a lavoro, previo tampone, così come potranno accedere ai servizi essenziali (supermercati e farmacie), ai mezzi di trasporto locali, al trasporto ferroviario regionale, (per i quali sarà comunque necessario esibire il Green Pass ovvero certificazione di tampone o vaccinazione), agli alberghi e agli spogliatoi per le attività sportive.
Ridotti, inoltre, i tempi di validità del Certificato Verde Digitale da 12 a 9 mesi, invariata, invece, la validità dei tamponi.
Già in vigore, l’anticipo della 3° dose al quinto mese dopo il completamento del primo ciclo di vaccinazione. Anticipata al 1°dicembre ,anziché a partire da fine anno, la possibilità di effettuare il vaccino per la fascia 18-39 anni,mentre per medici, operatori sanitari e responsabili delle RSA sarà obbligatorio effettuare la terza dose. Vaccinazione, che sarà obbligatoria, a partire dal 15 dicembre, anche per il personale amministrativo della Sanità, per gli insegnanti e il personale amministrativo-scolastico, per le Forze dell’Ordine , della Difesa e del soccorso pubblico.
Confermato poi in zona gialla l’obbligo di mascherina anche all’aperto e rafforzato,il sistema dei controlli: entro 3 giorni dall’entrata in vigore del dI, i Prefetti sentito il Comitato provinciale ordine e sicurezza, entro 5 giorni adottano il nuovo piano di controlli coinvolgendo tutte le forze di Polizia, relazionando periodicamente.
Il provvedimento è stato quindi illustrato dal Premier Draghi e dai ministri Gelmini (Affari Regionali e Autonomia) e Speranza (Salute) nel corso di una conferenza stampa , tenuta presso la sala Polifunzionale di Palazzo Chigi.
Inoltre, il Presidente dell’Aifa, l’Agenzia italiana per il Farmaco, e membro del Comitato Tecnico Scientifico, Palù, ai microfoni di Sky Tg24, ha annunciato che l’Ema, l’Agenzia Europea per il Farmaco, potrebbe anticipare alle prossime 48 h, anziché al 29novembre, data prevista, l’autorizzazione alla somministrazione del vaccino anti Covid19 per i bambini nella fascia 5-11 anni, che però non dovranno essere dotati di Green Pass, in quanto la vaccinazione non sarà obbligatoria.
Dagli inizi di dicembre, quindi , dovrebbe essere possibile vaccinare anche gli under 12, mentre il Governo avvierà una campagna di informazione con l’ausilio dei Pediatri. In merito all’obbligatorietà della somministrazione per tale fascia, Palù ha spiegato: “Si tratta di una valutazione che verrà fatta progressivamente, ponderata con rischi e benefici. I dati dell’epidemia ci stanno dicendo che la categoria 5-11 anni è quella che presenta il maggior numero di casi incidenti. Il quadro sta cambiando e anche i bambini sono ricoverati e non hanno patologie concomitanti, il rischio dell’infezione sta diventano molto superiore al rischio del vaccino che negli studi non esiste. Assistiamo ad una crescita dei contagi non esponenziale ma lineare, alcune Regioni superano la soglie critiche per i ricoveri in area medica e in terapia intensiva. Molta attenzione ad evoluzione pandemia”.
Intanto, il Centro Europeo per le malattie, nel suo Rapporto sul rischio legato al Covid19, ha lanciato l’allarme sui richiami: “Attualmente, meno del 70% della popolazione complessiva nell’Ue/Spazio economico europeo (See) è stata completamente vaccinata. E questo lascia un ampio divario vaccinale che non può essere colmato rapidamente e offre molto spazio alla diffusione del virus. Ci sono ancora sottopopolazioni e gruppi d’età in cui la copertura rimane inferiore a quanto auspicato, anche nei Paesi che hanno raggiunto una buona copertura vaccinale complessiva. Ci sono ancora troppe persone a rischio di infezione grave da Covid che dobbiamo proteggere il prima possibile. Dobbiamo concentrarci con urgenza sulla chiusura di questo divario immunitario, offrire dosi di richiamo a tutti gli adulti e reintrodurre le misure non farmacologiche. Abbiamo a disposizione vaccini sicuri ed efficaci e fino a quando una parte più ampia della popolazione ammissibile non sarà immunizzata, gli interventi non farmaceutici devono continuare a far parte della nostra routine quotidiana. I Paesi dovrebbero anche prendere in considerazione una dose di richiamo per tutti gli adulti di età pari o superiore a 18 anni, con priorità per le persone di età superiore ai 40 anni. La dose di richiamo è raccomandata non prima di sei mesi dopo aver completato il primo ciclo. L’analisi dell’Ecdc conferma che tra dicembre e gennaio si rischia un gran numero di nuovi ricoveri ospedalieri di individui non vaccinati e l’attuale livello complessivo di diffusione della vaccinazione sarà insufficiente a limitare l’onere dei casi di Covid-19 e dei ricoveri ospedalieri, soprattutto nei Paesi con livelli di vaccinazione inferiori, che sono quelli a rischio più elevato. Questo lascia un ampio divario vaccinale che non può essere colmato rapidamente e offre ampio spazio alla diffusione del virus. Dobbiamo concentrarci con urgenza sulla chiusura di questo divario immunitario, offrire dosi di richiamo a tutti gli adulti e reintrodurre misure non farmaceutiche”.
Sostegno unanime alle misure decise dal Governo, è stato accordato dai partiti di Maggioranza, nonostante alcune perplessità sulle restrizioni e le limitazioni del Super Green Pass siano state espresse dalla Lega. Critica invece, l’Opposizione di Fratelli d’Italia, con la Presidente Meloni, che , tramite Social, ha sottolineato: “A luglio Draghi affermava: “con il Green Pass gli italiani potranno esercitare le proprie attività con la garanzia di trovarsi con persone non contagiose”. A ridosso del Natale il lasciapassare non ha dato quelle garanzie, ma il governo lo potenzia continuando a sbagliare mira”.
Quanto all’estensione dell’ obbligo vaccinale a docenti e Ata, Anief , l’Associazione Sindacale Professionale, si è già detta sul piede di guerra e pronta al ricorso, ritenendo l’obbligatorietà: “Irragionevole e illegittima”.
Sulla necessità delle vaccinazioni per uscire dalla pandemia, è tornato ad esprimersi, questa mattina, nel suo discorso alla Scuola Superiore della Magistratura di Scandicci, il Presidente della Repubblica Mattarella, che ha poi esortato a riformare il Consiglio Superiore della Magistratura, (di cui ha rimarcato l’indipendenza), prima del suo rinnovo: in quanto “non più rinviabile. L’organo di governo autonomo, quale presidio costituzionale per la tutela dell’autonomia e indipendenza della Magistratura, è chiamato ad assicurare le migliori soluzioni per il funzionamento dell’organizzazione giudiziaria, senza mai cedere ad una sterile difesa corporativa”.
Non solo gestione della pandemia, però. Il Governo, infatti, è al lavoro sulla Manovra. Attesa per domani al Ministero dell’Economia e delle Finanze una nuova riunione del ministro Franco con i responsabili economici dei partiti per decidere in merito al taglio delle tasse sul Lavoro da 8 miliardi.
Al vaglio, l’ipotesi di una riduzione di due punti delle aliquote Irpef corrispondenti ai redditi medio-bassi tra i 28.000 e i 55.000 euro (dal 38% al 36%), di una riduzione dell’Irap e di un allargamento della no tax area , agendo anche sulle detrazioni. Sbloccato, poi, lo stallo sul mandato al relatore della Legge di Bilancio, dopo le rivendicazioni da parte del M5S , le tensioni con il Pd e LeU e una serie di riunioni: il relatore sarà il Presidente della Commissione Bilancio del Senato, in quota 5Stelle, Pesco, con il supporto dei Vicepresidenti di Lega e Pd-LeU. La Manovra, terminate le Audizioni e ,scaduto il termine per la presentazione degli emendamenti, nella prossima settimana, approderà in Aula.
Proprio la Manovra 2022, stamane, nell’ambito della pubblicazione dei pareri sui Paesi dell’Unione e delle relative Leggi di Bilancio, alla presenza del Vicepresidente Dombrowskiis e del Commissario UE agli Affari Economici, Gentiloni, ha ricevuto l’ok dalla Commissione UE, non senza qualche osservazione critica: “Gli orientamenti indicati dalla Commissione europea sul Documento di Programmazione e Bilancio italiano sono di tipo qualitativo. Nei confronti dell’Italia non viene fornita alcuna indicazione quantitativa sugli adeguamenti necessari, a causa dell’applicazione della clausola di salvaguardia generale, che sospende gli obblighi previsti dal Patto di stabilità e crescita. L’impatto dell’aumento della spesa pubblica sulla posizione fiscale dell’Italia ammonta all’1,5% del Pil, è una cifra significativa e la Commissione invita l’Italia a tenerne conto. Dato il livello del debito pubblico italiano e le grandi sfide di sostenibilità nel medio termine prima della pandemia Covid-19, è importante per l’Italia prendere misure di sostegno, preservare la sostenibilità di bilancio nel medio termine. La bozza del Documento di Programmazione e Bilancio contribuisce a soddisfare le raccomandazioni del Consiglio di assicurare una ripresa inclusiva e sostenibile, dando priorità alla transizione verde e digitale”. E’ quanto scrive la commissione UE nel giudizio sulla bozza del Dpb inviata dal governo italiano. L’Italia è invitata monitorare regolarmente l’utilizzo, l’efficacia e l’adeguatezza delle misure di sostegno ed essere pronta ad adattarle, se necessario, alle circostanze che sopravvengono. L’ Italia, nel Documento di programmazione e bilancio, non ha pianificato a sufficienza di limitare la crescita della spesa pubblica. Per contribuire al raggiungimento di una prudente politica fiscale, la Commissione invita l’Italia a prendere le necessarie misure per limitare la crescita della spesa pubblica corrente. Il costo delle misure di supporto alla ripresa, in parte finanziate dal Pnrr e da altri fondi UE è previsto che, nel 2022, superi il 3% del Pil in Italia, Austria e Lettonia, e sarà oltre il 2% in altri sette Paesi membri. I costi più elevati delle misure di emergenza temporanee, a causa della pandemia , nel 2022 sono previsti in Estonia, Olanda, Grecia, Slovacchia, Lituania. La revoca delle ultime misure di emergenza è prevista nel 2023. L’impatto dell’aumento della spesa pubblica sulla posizione fiscale dell’Italia ammonta all’1,5% del Pil. L’Italia ha un elevato debito pubblico e ha ricevuto raccomandazioni per limitare la crescita della spesa pubblica e usare il Pnrr per finanziare gli investimenti aggiunti per la ripresa perseguendo allo stesso tempo una politica fiscale prudente. La Commissione ritiene opportuno esaminare ulteriormente la persistenza di rischi macroeconomici e monitorare i progressi nella risoluzione degli squilibri eccessivi”.
Il via libera di Bruxelles, poi, è stato così commentato dal Commissario UE agli Affari Economici, Gentiloni: “In un contesto di forte crescita c’è un numero di crescenti venti contrari che richiede di restare vigili. Il primo di questi è il continuo aumento dei contagi per Covid e la reintroduzione delle restrizioni in un crescente numero di Paesi membri. Questi sviluppi avranno un impatto sicuro sulle nostre economie, in particolare sui servizi che richiedono contatto. Per essere chiari non ci aspettiamo che ci sia lo stesso impatto che abbiamo avuto l’inverno scorso con i lockdown”.
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