-Covid19, i dati della cabina di regia dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute: nell’ultima settimana, ancora indicatori in crescita. Salgono l’indice di trasmissibilità RT e l’incidenza dei casi per ogni 100 mila abitanti, così come il tasso di occupazione delle terapie intensive e delle aree mediche. Le Regioni però restano a rischio moderato. Il ministro della Salute Speranza: “Accelerare sul richiamo. Terza dose obbligatoria per i medici e i sanitari”.
-All’indomani della firma del Presidente della Repubblica Mattarella, la Manovra è arrivata in Senato, dove martedì sarà incardinata in Commissione per la discussione e l’approdo in Aula, con tempi di esame da parte delle due Camere molto stretti. Da qui,partiti a lavoro sugli emendamenti, mentre si dibatte della elezione del nuovo Presidente della Repubblica. Intanto, il Premier Draghi è volato a Parigi per la Conferenza Internazionale sulla Libia, obiettivo: stabilizzare il Paese e assicurare il ritiro delle truppe mercenarie, in vista delle elezioni del 24 dicembre.
di Federica Marengo venerdì 12 novembre 2021
All’indomani del bollettino della Fondazione Gimbe, anche la cabina di monitoraggio sull’andamento della pandemia dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute, ha rilevato la recrudescenza del Covid19. In aumento, infatti, sia l’indice di trasmissibilità Rt, passato dall’1,15 della scorsa settimana all’1,21, che l’incidenza, passata di 53 casi per ogni 100 mila abitanti, ai 78 casi.
In crescita, anche il tasso di occupazione delle terapie intensive, passato dal 4,0% di una settimana fa a 4,4%, e delle aree mediche, passato dal 5,3% della settimana scorsa al 6,1% , valori comunque sotto la soglia di allerta, fissata , rispettivamente, al 10% e al 15%.
Le Regioni, tuttavia, malgrado i dati in aumento di Friuli Venezia Giulia, Veneto e Lombardia, restano a rischio moderato. Italia, dunque, ancora in zona bianca.
Nel corso della consueta conferenza stampa, il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Brusaferro ,ha sottolineato: “In tutte le Regioni, c’è un aumento della circolazione del virus. Colpite soprattutto le fasce di età 30-39 e 40-49. L’efficacia del vaccino si abbassa dopo i sei mesi, è quindi importante effettuare la terza dose booster”, mentre il Direttore del Dipartimento di Prevenzione del Ministero della Salute,Rezza, ha evidenziato: “Se si dovesse alzare l’incidenza, alcune Regioni bianche potrebbero diventare gialle, ma è impossibile adesso dire quando ci sarà il picco dei casi”.
Un aumento dei contagi, registrato anche in Europa, specialmente nei Paesi dell’Est, in Austria, Germania e Olanda,che preoccupa non poco il ministro della Salute, Speranza, il quale , a La Repubblica, ha illustrato i cardini della strategia approntata dal Ministero e dal Governo per fronteggiare la quarta ondata: “Facciamo in fretta con il richiamo per fermare la quarta ondata. L’incremento dei contagi è oggettivo. Cosa fare? Diciamo che è come rendersi conto che l’acqua sta salendo. Noi non abbiamo tempo da perdere. Dobbiamo giocare d’anticipo, come ci ha insegnato questo virus che va veloce. Si partirà prestissimo con l’obbligo di terza dose ai sanitari e chi lavora nelle Rsa. Decideremo nei prossimi giorni. Io ne sono convinto e penso che ci arriveremo. Siamo preoccupati, lo è l’Oms Europa e gli altri Paesi europei. Guardiamo a chi ci è vicino, all’Austria che è lì, a un passo, coi suoi nove milioni di abitanti e 12 mila casi al giorno: è come se da noi fossero 75 mila. In Italia, un incremento è già in corso e nelle prossime settimane è realistico che continui a crescere. Scholz ha detto che se diventerà Cancelliere prevederà il Green Pass per i luoghi di lavoro. Non mi piace parlare di modello, ma di certo quella misura la abbiamo introdotta noi per primi, come l’obbligo per i sanitari appena introdotto anche in Gran Bretagna. I numeri hanno la testa dura. In Germania, ci sono 50 mila contagi in 24 ore. In Francia 12 mila casi, l’Olanda annuncia nuove misure. Abbiamo imparato che la contiguità tra Paesi spesso anticipa un trend. Sappiamo anche che la stagione che ci attende sarà complicata. E allora, l’Italia non può essere estranea a questa dinamica. I nostri dati sono un po’ migliori degli altri perché i tassi di vaccinazione sono più alti. Questo ci dà un piccolo vantaggio. E poi la prudenza nel rilascio delle misure. Abbiamo lasciato il freno più tardi e mai del tutto. In particolare su una cosa: le mascherine al chiuso. Non c’è alcun dubbio che resteranno. Hanno un costo sociale ed economico relativamente basso, sono decisive. E vanno indossate anche all’aperto, se ci sono assembramenti. È un obbligo, non dimentichiamolo. Quanto all’ipotesi di nuovi futuri lockdown generalizzati, non si può paragonare la stagione delle misure più radicali all’attuale, per la semplice ragione che allora non c’era l’87% di popolazione vaccinata, e non c’erano ovviamente neanche i vaccini. Ma abbiamo il sistema a colori regionali”.
Infine, sulla somministrazione della terza dose anche agli under quaranta, ha precisato: “Ascolteremo la valutazione degli scienziati e decideremo, ma non è all’ordine del giorno. Certo, a me sembra verosimile che in futuro si possa arrivare a un’ulteriore estensione, ma non è di oggi e neanche di domani. Quanto invece al via libera dell’Ema ai vaccini per la fascia 5-11 anni, sono rispettoso di questo passaggio dell’agenzia europea del farmaco. Ma se sarà autorizzato, allora partiremo subito. Locatelli (il Presidente del Consiglio Superiore di Sanità e Coordinatore del CTS) l’ha spiegato bene: prima ancora che per ridurre la circolazione del virus, vaccinare un bimbo significa proteggerlo da casi severi che purtroppo avvengono anche oggi. Quando arriverà l’ok, ci organizzeremo con i pediatri e parleremo con le famiglie. Ma sarebbe un errore gravissimo, su questi temi su cui governa la scienza, che il dibattito si gettasse nell’agone politico”.
Tutto ciò mentre si profila all’orizzonte un altro fine settimana di proteste e manifestazioni da parte dei No Green Pass, il cui epicentro sarà Milano, ma con diramazioni in altre città. A tal proposito, entrata in vigore la nuova normativa emanata dal Viminale, che vieta i cortei nei centri storici e autorizza solo sit-in al di fuori di questi ultimi, la ministra degli Interni, Lamorgese, ai microfoni di Radio 1 Rai, in vista delle manifestazioni di domani,ha raccomandato: “Mi sto sentendo con prefetti e questori per individuare soluzioni adeguate. L’importante è che non ci siano pericolose forzature e confido che i manifestanti siano animati da senso civico e seguano le modalità concordate con le autorità di pubblica sicurezza. Vorrei ricordare agli organizzatori che hanno il dovere di garantire che le iniziative si svolgano in sicurezza per i partecipanti e senza che vengano pregiudicati i legittimi interessi della cittadinanza. La direttiva fornisce a Prefetti indicazioni per fare in modo che venga bilanciato il diritto di manifestare con l’esigenza di tutela della salute: l’importante è non creare disagi alla cittadinanza e che non ci siano rischi per l’ordine pubblico”.
Intanto, la Manovra è arrivata in Senato, dove il testo, costituito da 219 articoli per un valore di 30 miliardi, verrà incardinato martedì in Commissione Bilancio e Finanze, dando il via alle discussioni sugli emendamenti che porteranno il testo in Aula e al completamento dell’iter alle Camere, con l’approvazione finale entro il 31 dicembre, pena l’esercizio provvisorio.
Partiti dunque, pronti a dare battaglia per introdurre le modifiche. Se, infatti il centrosinistra e il M5S difendono il Reddito di Cittadinanza dalle strette introdotte dal Governo, il centrodestra, compresa l’Opposizione di Fratelli d’Italia e il centro di Italia Viva, da sempre contrarie alla misura e, pronti ad abolirla, chiedono che le risorse frutto dei paletti introdotti vengano impiegate per il taglio delle tasse a favore delle imprese o, in particolare il segretario della Lega Salvini, per l’introduzione della Flat Tax con un tetto a 100 mila euro,anziché a 65 mila, l’aumento delle pensioni di invalidità e il taglio dell’Irap per le Partite Iva (persona fisica).
Ulteriori divisioni nella Maggioranza si riscontrano poi anche sul taglio delle tasse per 8 miliardi, con i partiti di centrodestra che vorrebbero indirizzare le risorse alle imprese, con la sponda di Confindustria, e i partiti di centrosinistra, ai lavoratori ,con il supporto dei sindacati.
Quanto al M5S invece, non solo difesa del Reddito di Cittadinanza, vero sostegno in tempo di pandemia, ma anche salario minimo e abolizione del tetto Isee di 25mila euro per il Superbonus110% relativo alle villette.
Critica, l’Opposizione di Fratelli d’Italia, sui ritardi con cui la Manovra è approdata alle Camere e che determineranno tempi di approvazione troppo stretti e una conseguente compressione del dibattito parlamentare e della capacità di incidere delle Opposizioni.
Altro tema al centro del dibattito dei partiti : la elezione del Presidente della Repubblica, con l’attuale Capo dello Stato, Mattarella, che, ieri , ricordando il ventennale della scomparsa dell’ex Presidente Leone e, che oggi ha inaugurato a Torino il Palaserming, un Palazzetto dello sport sorto in un luogo di degrado, ha velatamente ribadito la propria indisponibilità a un mandato bis. Pertanto, toccherà ai partiti trovare una Maggioranza qualificata (per i primi tre scrutini servono i 2/3 dei voti, da quarto occorre la Maggioranza assoluta) per eleggere il nuovo Capo dello Stato.
In merito, il segretario del Pd, Letta ha più volte ribadito che il tema, ora prematuro, sarà affrontato a gennaio, dopo l’approvazione della Legge di Bilancio,come del resto la quasi totalità dei partiti, mentre il leader della Lega, Salvini ha dichiarato di essere al lavoro per un Presidente che “non sia di proprietà della sinistra”.
Il Presidente Draghi ,invece, dopo l’intervento di ieri alla 38° Assemblea dell’Associazione Nazionale dei Comuni, ha dapprima inviato un messaggio al Consiglio di Stato in occasione dei centonovant’anni, in cui ha ricordato che la ripresa del Paese sarà possibile solo con un’azione sinergica di tutte le istituzioni, per poi volare a Parigi per la Conferenza Internazionale sulla Libia, organizzata con l’obiettivo di arrivare alle elezioni in loco il 24 dicembre, varando dapprima una legge elettorale, con un paese stabilizzato e ,di garantire il ritiro di tutti i mercenari russi e turchi ivi ancora presenti.
Il Presidente del Consiglio, dopo aver tenuto un bilaterale con il Presidente francese Macron all’Eliseo e con il Presidente del Consiglio dei ministri del governo di unità nazionale, Abdel Hamid Dbeibah, presso l’ambasciata d’Italia a Parigi , preso parte alla sessione plenaria, ha tenuto una conferenza stampa congiunta con i paesi organizzatori: Francia e Germania e con il Presidente libico,nel corso della quale ha spiegato: “Confermiamo l’impegno della comunità internazionale per la pace e la stabilità di una Libia ‘pienamente sovrana, unita e democratica. Questa è considerata la condizione essenziale per la stabilità della regione mediterranea, dell’Europa e dei Paesi del Maghreb e Sahel. Il Piano d’Azione elaborato dalla Commissione militare congiunta è un importante passo avanti. Il ritiro di alcuni mercenari stranieri prima delle elezioni aiuterebbe a rafforzare la fiducia fra le parti. Sul fronte economico, la normalizzazione della Libia passa anche per un sistema economico in grado di rispondere ai bisogni della popolazione e favorire gli investimenti esteri. Va garantita, anche attraverso un bilancio condiviso, un’equa distribuzione delle risorse in ogni parte del Paese e rafforzato il percorso di riunificazione delle istituzioni economiche e finanziarie, a partire dalla Banca Centrale. La piena attuazione dell’accordo sul cessate il fuoco del 23 ottobre 2020 resta un obiettivo cardine. La sostanziale assenza di conflittualità dell’ultimo anno e la riapertura della strada costiera sono traguardi importanti che non vanno vanificati”.
Alla Conferenza, a margine della quale, Draghi ha esortato la UE a trovare un accordo sulla gestione dei flussi migratori e sulla redistribuizione, in quanto gli sbarchi in Italia sono insostenibili, e a cui hanno partecipato i capi di Stato/governo, i ministri degli Esteri di Paesi europei ed extraeuropei, il Presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, e l’Arvp Josep Borrell, il segretario generale della Lega degli Stati Arabi e quello del G5 Sahel, il presidente della Commissione dell’Unione Africana, e, per le Nazione Unite, la Usg Rosemary Di Carlo e l’inviato speciale Jan KubiÜ, non era presente il Presidente turco Erdogan , perché il Presidente francese, Macron, non ha accolto la sua richiesta di non estendere l’invito alla Grecia. Quindi, a rappresentare la Turchia al tavolo, c’era il Vice ministro degli Esteri, Sedat Onal.
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