-Mentre i partiti di Maggioranza e Opposizione hanno commentato i risultati delle elezioni in Germania, che segnano la fine dell’era Merkel, anche alla luce delle conseguenze in UE e sulla revisione del Patto di Stabilità, il Premier Draghi ha ricevuto a Palazzo Chigi il Coordinatore di Forza Italia, Tajani, per discutere dei principali dossier del Governo e i sindacati, Cgil, Cisl e Uil, per parlare di sicurezza sul lavoro. Fra domani e mercoledì, poi, Esecutivo impegnato in una cabina di regia con i capidelegazione di Maggioranza e nel Consiglio dei Ministri per varare entro il 27 settembre la Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza, cornice macroeconomica della Legge di Bilancio da inviare a Bruxelles. Sul fronte Covid19, settimana decisiva per il Comitato Tecnico Scientifico, chiamato a decidere sull’aumento della capienza di teatri, cinema e stadi e sulla quarantena nelle scuole (l’aumento dei casi, ad oggi, riguarda proprio gli under 18, con il 50% nella fascia 0-12 anni per cui non è prevista ancora la vaccinazione). Infine, dibattito interno ai medici sulla somministrazione della terza dose, con l’Ordine Nazionale che ha chiesto un accesso per tutti e non per categorie o settori prioritari.
di Federica Marengo lunedì 27 settembre 2021
Da meno di ventiquattro ore è ufficialmente terminata in Germania e in UE l’era Merkel, anche se ci vorrà ancora del tempo, visti i risultati delle votazioni politiche che si sono svolte ieri in territorio teutonico, per la designazione del nuovo Governo. La vittoria dei socialdemocratici di Scholz, infatti, con il 25,7%, contro il 24,1% dei conservatori del centro-destra di Laschet e della cancelliera uscente , non consente un Governo pieno, se non formando una coalizione con i Verdi (14,8%) e i Liberali di Fdp (11,5%).
Due, gli scenari possibili, dunque: 1) una coalizione, cosiddetta: “semaforo” dei socialdemocratici con i Verdi e di Liberali o 2) una coalizione “Giamaica” dei conservatori con i Verdi e i Liberali.
Per il candidato vincitore, Scholz, vicecancelliere uscente e ministro delle Finanze: “Il risultato è un mandato molto chiaro. La Cdu e la Csu non hanno solo perso molti voti, ma effettivamente hanno anche ricevuto un messaggio dagli elettori ossia che non dovranno essere al Governo, ma andare all’Opposizione. Il nostro compito adesso è fare quello che desiderano i cittadini. Non dare la priorità alle nostre esigenze, ma formare un buon governo che possa dare un giusto orientamento e che ci porti versi il futuro. La Germania deve svolgere un ruolo sovrano all’interno dell’Europa. La Germania è sempre stabile. E questo, nonostante l’attuale incertezza sulla futura coalizione. Spero ci sia un nuovo esecutivo prima di Natale. Nessuno deve cercare di dominare l’Unione Europea. Ci deve essere una buona collaborazione fra nord e sud, est e ovest. L’UE deve crescere insieme e faremo in modo che l’Europa cresca meglio insieme”.
Il leader della Cdu, Laschet, invece, per nulla soddisfatto del risultato (un crollo di quasi nove punti rispetto alle elezioni di quattro anni fa), e che punta alla coalizione “Giamaica”, attaccando Scholz, ha sottolineato: “I Verdi vogliono che ci prepariamo a partecipare a un possibile Governo. Non bisogna apparire arroganti e questo vale anche per Olaf Scholz. Scholz non è il re. Una coalizione, deve essere un progetto politico, non è un matrimonio forzato, né somma matematica. Cancelliere sarà chi avrà la maggioranza in Parlamento. Nessun partito ha ottenuto un chiaro mandato di Governo”.
Quanto ai Verdi, il leader, Habek, (insieme con Annalena Baerbock), ha detto: “Per prima cosa andiamo incontro all’Fdp. Ora vediamo se riusciamo a portare a casa il risultato, anche se le distanze con i liberali non mancano, dato che nelle questioni sociali, fiscali e finanziare siamo veramente lontani. In prima linea, le decisioni che prenderemo dipenderanno dai contenuti. Da questo punto di vista, è Scholz a godere di un evidente anticipo di fiducia da parte degli elettori. E dato che la Spd è chiaramente davanti all’unione Cdu-Csu, l’ipotesi di una coalizione ‘semaforo’ (formata da socialdemocratici, Verdi e liberali) ha un vantaggio per quanto riguarda il nostro orientamento di fondo”.
Aperti ,invece, a entrambe le prospettive, i Liberali di Fdp, con il neoeletto deputato Lieb, che ha dichiarato: “I liberali dell’Fdp si apprestano a svolgere il ruolo che tutti si aspettano, ovvero quello di aiutare a comporre una difficile coalizione di governo trattando con i Verdi ed esprimono una preferenza per la coalizione cosiddetta “Giamaica”, ovvero a guida cristianodemocratica, ma sono disponibili anche a quella “semaforo” condotta dai socialdemocratici. In ogni caso, la priorità è quella di non trascinare a lungo le trattative e di dare alla Germania un governo prima di Natale”.
Un risultato, quello delle elezioni tedesche che non potrà non avere ripercussioni sullo stato della UE, anche alla luce della revisione del Patto di Stabilità, cui si procederà a pandemia conclusa. Per questo, l’esito è stato commentato anche dagli esponenti dei partiti italiani di Maggioranza e di Opposizione.
Un plauso alla vittoria dei socialdemocratici tedeschi, quindi, è arrivato dal segretario del Pd, Letta, che in un’intervista al quotidiano La Repubblica, ha detto:
“Abbiamo la prova che di ciò che ho sempre pensato e che è una delle ragioni fondamentali che mi hanno spinto a tornare e assumere la guida del Partito democratico. Dalla pandemia si esce a sinistra. Si tratta di un risultato clamoroso e di una conferma molto importante dal punto di vista culturale. Hanno prevalso i valori di solidarietà, idiritti del lavoro, l’attenzione al sociale e alla riduzionedelle disuguaglianze. Il cancelliere sarà Scholz, non ho alcun dubbio su questo, perché è stato capace di strappare alla Cdu l’eredità positiva dell’era Merkel. La Germania esce più fragile dal voto, ma la vittoria della Spd è chiara e dimostra che oggi i progressisti vincono se capaci di scelte radicali. Il risultato tedesco, che ha smentito previsioni e sondaggi, prova quanto sia falsa l’idea di una vittoria ineluttabile di Salvini e Meloni”.
Nel M5S, invece, a congratularsi con le forze socialdemocratiche, è stato il ministro degli Esteri ed ex capo politico Di Maio, che ha commentato: “Elezioni in Germania? Si va verso un’ampia vittoria delle forze europeiste. Un ottimo segnale. Di fatto, ancora una volta, è stato sconfitto il sovranismo”.
Dal centrodestra, il segretario della Lega,Salvini, alle prese con le divisioni interne al partito, smentite però dal capodelegazione e ministro dello Sviluppo Economico, Giorgetti, e con la vicenda dell’ex capo della Comunicazione Social, Morisi, indagato dalla Procura di Verona per cessione di stupefacenti, il quale, chiedendo scusa, ha dichiarato, tramite nota , di “Non aver commesso alcun reato, ma una grave caduta come uomo”, guarda al risultato tedesco per rilanciare sulla proposta di una Federazione sia in UE, respinta però dal PPE, che a livello nazionale:
“Se verranno confermati i primi dati, con una clamorosa sconfitta del centrodestra e la vittoria dei socialisti, è ancora più importante che il centrodestra italiano si riunisca e lavori insieme in Italia ma soprattutto in Europa. Uniti a Bruxelles, superando divisioni e interessi di partito, difenderemmo con più forza l’interesse nazionale italiano. Che la lezione tedesca sia di insegnamento, altrimenti l’ideologia socialcomunista in Europa non avrà più argini”.
L’importanze delle alleanze, alla luce dell’esito delle elezioni tedesche, è stata poi sottolineata dalla Presidente di Fratelli d’Italia, Meloni, mentre il Coordinatore di Forza Italia, già Presidente del Parlamento UE, Tajani ha parlato di fine dell’era Merkel come: “Fine di un’era per la Germania e per l’Europa intera”.
Intanto, il Premier Draghi ,ha dapprima ricevuto a Palazzo Chigi il Coordinatore di Forza Italia, Tajani, per discutere dei principali dossier del Governo , poi, insieme con i ministri Orlando (Lavoro) e Brunetta (Pubblica Amministrazione), ha ricevuto nel pomeriggio, a Palazzo Chigi , i sindacati Cgil, Cisl e Uil ,per discutere di salute e sicurezza sul lavoro. Tra le principali questioni affrontate: la costituzione di una banca dati relativa agli infortuni sul lavoro e l’introduzione, tramite decreto, della sanzione della sospensione dei posti di lavoro laddove ci siano aziende non a norma, la centralità della formazione e della prevenzione, con annessi investimenti da realizzare in collaborazione con le Regioni e l’accelerazione sulle 2.000 assunzioni degli ispettori per la verifica delle condizioni sul posto di lavoro.
Altri temi di confronto poi, quelli del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza , della elaborazione di un protocollo con le parti sociali per realizzare gli investimenti e la verifica dell’intesa sul blocco dei licenziamenti, in in scadenza il 31 ottobre per i settori tessile, abbigliamento, Turismo e commercio ,alla luce della mancata attuazione della riforma degli ammortizzatori sociali (chiesta quindi l’ulteriore proroga del blocco con erogazione della cassa integrazione) e delle delocalizzazioni (allo studio del ministero del Lavoro un decreto ad hoc).
Avviato così un confronto, che il ministro Orlando, ha definito: “Proficuo”, cui seguiranno altri nelle prossime settimane, per risolvere queste e altre questioni.
Non si è parlato invece del Patto socio-economico per la ripresa del Paese, lanciato la settimana scorsa dal Presidente di Confindustria Bonomi, nel corso dell’Assemblea degli industriali.
Il segretario della Cgil, Landini, a tal proposito, ha chiesto al Premier Draghi di fissare un calendario per un vero confronto e di coinvolgere tutto il sistema produttivo e non solo Confindustria e sindacati ,evidenziando come se non vi saranno risposte soddisfacenti su politiche attive del lavoro, riforma degli ammortizzatori sociali, tassazione sul lavoro, tamponi gratuiti per i lavoratori e gestione condivisa del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e delle relative riforme, si procederà alla mobilitazione nazionale.
Sul tavolo dell’Esecutivo, anche la questione del salario minimo, rilanciata dal Presidente dell’Inps Tridico e ripresa da Pd(anche nella forma del salario di ingresso e di primo lavoro per i giovani, volti a fronteggiare la precarietà) M5S e LeU, ma che non piace né ai sindacati né a Confindustria, (che, però ha aperto al dialogo), in quanto ridurrebbe lo spazio contrattuale, che invece andrebbe rafforzato per garantire tutele a tutti i lavoratori.
Contrarie al salario minimo, le forze di centrodestra, che, invece, ha rilanciato sul no al taglio delle tasse e alla riforma catastale ,che potrebbe determinare un aumento delle imposte.
Non solo salario minimo e riforma del Fisco, però. Al centro dell’azione di Governo, anche la Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza, la cornice macroeconomica (anticipate le stime di crescita fissate al 6%, sopra alle aspettative, rispetto alla stima primaverile del 4,5%) alla Legge di Bilancio, che sarà presentata entro il 27 settembre alle Camere, per poi essere inviata a Bruxelles.
A tal riguardo, convocata per domani, alle 17:30, una cabina di regia politica con i Ministri capidelegazione di Maggioranza, in vista del Consiglio dei Ministri di mercoledì.
Sul fronte Covid19, è attesa , nelle prossime ore, la decisione del Comitato Tecnico Scientifico sia sulla quarantena nelle scuole, ad oggi attuata con criteri troppo differenziati tra le Regioni ,che sull’aumento della capienza nei teatri, nei cinema , nei palazzetti dello sport e negli stadi (si andrebbe verso il 75-80% con obbligatorietà di esibire il Green pass). Ancora insoluto, invece, resterebbe il nodo discoteche.
In merito ai contagi, poi, a preoccupare gli esperti è l’aumento riscontrato tra gli under 18 (1 su 4) e per il 50% nella fascia da 0 a 12 anni, ancora esente dalle somministrazioni dei vaccini, mentre i medici, tramite l’Ordine nazionale, hanno rivendicato il diritto per tutti alla terza dose e non sulla base dell’appartenenza a un settore o a un reparto.
Infine, sui temi della quarantena per i vaccinati e del Green Pass, il Sottosegretario alla Salute, Sileri, ha spiegato ai microfoni di Radio24: Credo che arriveremo a togliere la quarantena ai vaccinati passando per un’ ulteriore riduzione. Questo è un momento di transizione, le cose stanno andando molto bene, osserviamo ciò che accadrà nelle prossime settimane come contagi dopo aver riaperto tutto, comprese le scuole. poi penso che sia auspicabile e di buon senso liberare chi è vaccinato dalle quarantene. Anche nelle scuole si può pensare ad allentare le misure in caso di scoperta di nuovi contagi. Aspettiamo cosa dirà il Cts, ma anche qui il buon senso della vaccinazione e dell’opera di screening nella classi sotto i 12 anni anche con i test salivari dovrà limitare le quarantene per le classi. Poi dipenderà dal tipo di classe e da quella che è la possibilità di contatto. Nelle classi dei più piccoli è più facile che si verifichi un contatto e quindi è più difficile poter gestire delle quarantene ristrette , mentre nelle classi in cui ci sono soggetti un po’ più grandi è chiaro che è tutto più semplice perché i contatti sono più limitati.
Il Green Pass non è un passaporto che dura dieci anni, avrà una scadenza. Non vivremo per sempre con il green pass, è temporaneo e vedrà una fine quando finirà la fase pandemica del virus. Tutto dipenderà dalla circolazione del virus. Quando si passerà da una pandemia ad una endemia, con una circolazione minima del virus, allora a quel punto il green pass non servirà più. Credo che il 2022 sarà davvero l’anno della svolta”.
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