di Federica Marengo venerdì 14 maggio 2021

-Come ogni settimana, diffuso dall’Istituto Superiore di Sanità e dal Ministero della Salute, il bollettino relativo ai dati della pandemia elaborato dalla cabina di regia, illustrati poi in conferenza stampa dal Presidente dell’ISS, Brusaferro, e dal Direttore del Dipartimento della Prevenzione del ministero della Salute, Rezza, entrambi, vertici del Comitato Tecnico Scientifico.
“In tutti i paesi le curve sono o stabili o in lenta decrescita e anche in Italia la curva indica una progressiva decrescita. Una decrescita lenta ma che continua in queste ultime settimane e si rileva in tutte le regioni. Anche l’incidenza è in decrescita: nel flusso del ministero della Salute è pari a 96 per 100 mila abitanti”, ha detto il Presidente Brusaferro, spiegando ai cronisti: “Tre Regioni sono scese sotto la soglia dei 50 casi per 100 mila, soglia che recupera il tracciamento. Lieve calo dell’indice Rt, che scende a 0.86 mentre la scorsa settimana era a 0.89. L’Età media dei casi scende da 41 a 40 anni e la decrescita si rileva anche nella fascia tra 0 e 9 anni. Negli anziani la decrescita è maggiore e questo è un indicatore della campagna vaccinale in corso” .
Poi, sullo stato della campagna vaccinale e ,riguardo alla pressione sugli ospedali, ha evidenziato: “In questa fase, sta crescendo la vaccinazione nella fascia tra 60 ai 69 anni, e gli over-80 raggiungono tassi di copertura elevati. Il tasso di ospedalizzazione è strettamente correlato alla percentuale dei vaccinati over-80, ed è dunque in decrescita. La pressione sui servizi ospedalieri decresce, ma in 3 Regioni è sopra la soglia critica, Rt è stabile sotto la soglia critica e continua anche a diminuire l’incidenza, ma bisogna recuperare il valore di 50 casi per 100 mila abitanti. La variante inglese è dominante e dunque bisogna ridurre il numero di nuovi casi aumentando il numero di vaccinati e mantenendo le misure di mitigazione per accompagnare questa fase di transizione”.
Infine, sul superamento del coprifuoco e sui parametri per introdurre un nuovo modello di definizione di rischio, chiesto dalle Regioni, ha chiarito: “Credo che progressivamente l’idea è di arrivare a superare la misura del coprifuoco. Le proposte fatte dalle Regioni sui nuovi parametri sono in discussione: si punta alla valutazione dell’incidenza ,ma bisogna mantenere anche gli indicatori di allerta precoce per la valutazione del rischio” .
A seguire, l’intervento del Direttore del Dipartimento di Prevenzione del Ministero della Salute, Rezza, che , parlando di vaccinazioni, ha esortato a: “ vaccinare i giovani per rallentare la velocità della circolazione virale,come ha dimostrato un recente studio in Israele. Dunque bisogna vaccinarsi il più possibile, in fretta e con ogni vaccino disponibile”, per poi rilanciare l’appello del Direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Ghebreyesus, a non somministrare i vaccini a bambini e ad adolescenti, ma a fornirli ai paesi che hanno minori risorse per acquistarli: “In questo momento va data la precedenza ai paesi più poveri per la disponibilità delle dosi vaccinali, ma in seguito la vaccinazione dei bambini sarà da prendere in considerazione per un forte controllo dell’epidemia. Da un lato i bambini tendono a non sviluppare forme gravi di Covid per cui non ci sarebbe un’indicazione secca a vaccinarli,dall’altra parte se si vuole ottenere un effetto forte di controllo dell’infezione bisognerà vaccinare i bambini altrimenti l’infezione continuerà a circolare. Quindi la vaccinazione dei bambini sarà da considerare”.
In ultimo, confermando la validità dell’efficacia dei vaccini Pfizer e Moderna anche con l’allungamento a 42 giorni dei tempi di somministrazione tra la prima e la seconda dose, riguardo alla variante indiana, ha chiarito: “Sembra che la variante indiana abbia una elevata trasmissibilità per cui sarebbe giustificato un rafforzamento delle misure laddove è presente, ma non ci sono dati che dimostrano la maggiore aggressività clinica. Sulla capacità di dare infezione nei vaccinati, per ora non sembra essere cosi preoccupante come la variante sudafricana”.
Da lunedì 17 maggio, quindi, firmate dal ministro della Salute, Speranza, le ordinanze, tutte le Regioni d’Italia saranno in zona gialla ad eccezione della Valle d’Aosta, che resterà in zona arancione, in quanto, secondo i dati, per la terza settima consecutiva, nessuna Regione è classificata a rischio alto, mentre quattro Regioni e province autonome hanno una classificazione di rischio moderato, ovvero: Calabria, Lombardia, Toscana e Umbria (nessuna ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e le altre Regioni e Province hanno una classificazione a rischio basso. Due Regioni, Molise (1.08) e Umbria (1.03) hanno un Rt puntuale maggiore di uno, ma con il limite inferiore sotto l’uno.
Firmate, inoltre, dallo stesso Ministro Speranza, altre due ordinanze: la prima, che prevede, a partire dal 16 maggio, l’ingresso di turisti dai Paesi dell’Unione Europea e dell’area Schengen, oltre che da Gran Bretagna e da Israele, con tampone negativo, superando il vigente sistema della mini quarantena,ma prorogando le misure restrittive per chi arrivi dal Brasile, la seconda, invece, per rafforzare i voli Covid tested, estendendone la sperimentazione agli aeroporti di Venezia e Napoli, oltre a Milano e Roma e ampliando i Paesi di provenienza a Canada, Giappone, Emirati Arabi Uniti, oltre agli Stati Uniti. Il Comitato Tecnico Scientifico, inoltre, dovrebbe valutare la proroga della validità del Green Pass oltre i sei mesi previsti.
Intanto, prosegue la campagna vaccinale, con il Commissario Straordinario all’Emergenza, Generale Figliuolo, che, in visita presso gli hub di Trento,con il Capo della Protezione Civile Curcio, a margine della ricognizione, ha dichiarato alla stampa: “Più dosi di AstraZeneca andranno alle Regioni del Nord, dove vengono utilizzate in misura maggiore. Verrà quindi attuato un bilanciamento tra territori per utilizzare tutte le disponibilità. Intanto, tutto esaurito in poche ore per le giornate a porte aperte organizzate da diverse Regioni e città. A giugno avremo una svolta, con l’arrivo di 25 milioni di dosi, allora, si punterà alla somministrazioni non più legate a età e categorie. Tutti vogliamo ripartire, ma in sicurezza. Le imprese turistiche sono tenute in considerazione, è il piano vaccinale che lo prevede. Entro giugno avremo le dosi che ci permetteranno, a livello nazionale e dunque anche in Trentino, di avviare un processo di vaccinazione imponente. Vogliamo un turismo in salute, sotto tutti i punti di vista. Chiuderemo il mese di maggio con circa 17 milioni di dosi, ma questi numeri non ci permettono ancora di aprire gli oltre 730 punti aziendali programmati nel Paese. Se però per giugno le previsioni verranno confermate,questo sarà possibile. Maggio sarà ancora un mese di transizione”.
Poi, sull’avvio delle prenotazioni, per le somministrazioni agli over 40 , a partire da lunedì 17 maggio, ha precisato: “L’apertura delle agende in ciascuna Regione sarà possibile già a partire dalla prossima settimana, ma questo non vuol dire che da lunedì inizieremo a vaccinare i quarantenni, dovrei avere una fornitura nascosta di fiale da poter dare. Significa però che, soprattutto le Regioni grosse, potranno iniziare a programmare, non a inoculare. Le dosi necessarie per coprire la fascia d’età, non arriveranno prima di fine maggio,inizio giugno. Nella giornata di ieri è stata raggiunta quota 500.000 somministrazioni in Italia, e la media della scorsa settimana si attesta ad oltre 457.000 somministrazioni al giorno”.
Tutto, ciò, mentre il coordinatore della campagna vaccinale lombarda, Bertolaso, ha annunciato che dal 2 giugno la Regione aprirà le vaccinazioni all’ultima fascia d’età, quella dei ragazzi dai 16 ai 29 anni, in modo da ricevere la prima dose prima di andare in vacanza e limitare la possibile trasmissione del virus dai giovanissimi ad anziani e a categorie a rischio, e prima ancora, il 27 maggio, alla fascia 30-39anni.
Tuttavia, in attesa della cabina di regia politica Governo-Regioni di lunedì 17 maggio, al centro del dibattito tra le forze di Maggioranza restano l’anticipazione a fine maggio delle riaperture di alcune attività previste per giugno e la revisione del coprifuoco.
La linea del Premier Draghi, infatti, è quella della prudenza e di una gradualità sia nelle riaperture che nel superamento del coprifuoco, sostenuta dalle forze di centrosinistra, ma non dal centrodestra di Governo, Lega e Forza Italia, che, nonostante la sottoscrizione di un ordine del giorno ieri al Senato, in contrapposizione alla mozione “aperturista” e pro cancellazione del coprifuoco e stop alla mascherina all’aperto(se vi sia distanziamento), del partito di Opposizione di Fratelli d’Italia, in cui si chiedeva all’Esecutivo un impegno verso la ripresa delle attività e il superamento del coprifuoco (che, dalle attuali 22:00, dovrebbe essere allungato alle 23:00 dalla fine del mese), sulla base dei dati epidemiologici e dell’andamento della campagna vaccinale, continua ad esercitare pressione per le riaperture immediate di bar, ristoranti e palestre al chiuso, centri commerciali nel fine settimana (ora chiusi), per la programmazione della ripresa di eventi come i matrimoni e l’abolizione del coprifuoco.
A tal riguardo, il segretario della Lega Salvini ha convocato per domani una riunione con i Ministri della Lega e i Presidenti di Regione. Sulla stessa posizione del Carroccio, revisione del coprifuoco alla mezzanotte e ripresa delle attività ancora chiuse, anche Forza Italia.
Una posizione, quella del leader leghista, stigmatizzata in mattinata dal segretario del Pd Letta.
Nel frattempo, il Presidente del Consiglio, Draghi ha inaugurato con Papa Francesco gli Stati Generali della Natalità, promossi dal Forum delle Associazioni Familiari presso l’Auditorium della Conciliazione a Roma.
Nel corso dell’assise, il Premier ha evidenziato: “Un’Italia senza figli è un’Italia che non crede e non progetta. È un’Italia destinata lentamente a invecchiare e scomparire. Il Governo si sta impegnando su molti fronti per aiutare le coppie e le giovani donne. Nel decreto Imprese, lavoro, professioni, che presenteremo la prossima settimana, lo Stato garantisce ai giovani gran parte del finanziamento necessario per l’acquisto della prima casa e ne abbatte gli oneri fiscali. L’assegno unico per le famiglie è una di quelle trasformazioni epocali su cui non ci si ripensa l’anno dopo. Le risorse ammontano a oltre 21 miliardi, di cui almeno sei aggiuntivi rispetto agli attuali strumenti per le famiglie. La consapevolezza dell’importanza di avere figli è un prodotto del miglioramento della condizione della donna, e non antitetico alla sua emancipazione. Lo Stato deve dunque accompagnare questa nuova consapevolezza. Continuare ad investire sul miglioramento delle condizioni femminili. E mettere la società , donne e uomini , in grado di avere figli”.
Parole, che hanno preceduto l’intervento di Papa Francesco, che ha sottolineato: “Non saremo in grado di alimentare la produzione e di custodire l’ambiente se non saremo attenti alle famiglie e ai figli. La crescita sostenibile passa da qui. La storia lo insegna. Durante le fasi di ricostruzione seguite alle guerre, che nei secoli scorsi hanno devastato l’Europa e il mondo, non c’è stata ripartenza senza un’esplosione di nascite, senza la capacità di infondere fiducia e speranza alle giovani generazioni. Anche oggi ci troviamo in una situazione di ripartenza, tanto difficile quanto gravida di attese: non possiamo seguire modelli miopi di crescita, come se per preparare il domani servisse solo qualche frettoloso aggiustamento. No, le cifre drammatiche delle nascite e quelle spaventose della pandemia chiedono cambiamento e responsabilità. Sostenibilità fa rima con responsabilità: è il tempo della responsabilità per far fiorire la società. Finalmente in Italia si è deciso di trasformare in legge un assegno, definito unico e universale, per ogni figlio che nasce. Esprimo apprezzamento alle autorità e auspico che questo assegno venga incontro ai bisogni concreti delle famiglie, che tanti sacrifici hanno fatto e stanno facendo, e segni l’avvio di riforme sociali che mettano al centro i figli e le famiglie. Se le famiglie non sono al centro del presente, non ci sarà futuro; ma se le famiglie ripartono, tutto riparte. Penso con tristezza alle donne che sul lavoro vengono scoraggiate ad avere figli o devono nascondere la pancia. Com’è possibile che una donna debba provare vergogna per il dono più bello che la vita può offrire? Non la donna, ma la società deve vergognarsi, perché una società che non accoglie la vita smette di vivere. I figli sono la speranza che fa rinascere un popolo!” .
Nel corso della manifestazione, poi, il Presidente dell’Istituto Nazionale di Statistica, nella sua Relazione, ha illustrato i dati drammatici riguardanti la natalità in Italia nell’ultimo biennio : “Nell’anno 2020 ci sono stati in Italia 404mila nati, nell’anno 2021 si stima da 384mila a 393mila. Mai numeri così bassi dal Dopoguerra”.
In tarda mattinata, poi, il Presidente Draghi ha incontrato a Palazzo Chigi, John F.Kerry, l’inviato Speciale per il Clima del Presidente USA Biden, con cui ha discusso di clima e decarbonizzazione.
© Riproduzione riservata