-Governo a lavoro sui dossier economici. Entro il mese di maggio saranno approvati tre decreti: il Dl Sostegni bis, con misure a sostegno delle imprese, dei lavoratori e delle famiglie, il Dl Semplificazioni per procedere alle assunzioni nella Pubblica Amministrazione, realizzando uno dei punti del Recovery Plan, e il Dl con la definizione della struttura che gestirà e monitorerà l’attuazione del Revovery Plan. Proprio del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ,inviato da poco a Bruxelles, in relazione ai temi del lavoro e dei giovani, hanno discusso in un incontro tenutosi stamane a Palazzo Chigi il Premier Draghi e il segretario dem Letta. In mattinata poi, si è svolto il G20 dei Ministri del Turismo,seguito dalla conferenza stampa per illustrare il documento frutto dei lavori, alla quale ha preso parte il Presidente del Consiglio Draghi. Intanto, proseguono le polemiche nella Maggioranza e con l’Opposizione sul Dl Zan sull’omotransfobia, incardinato al Senato in Commissione Giustizia e calendarizzato: infatti, mentre la Lega propone un proprio testo, il Pd, sostenuto dal M5S si è appellato a un articolo del regolamento del Senato per inviare il dl direttamente in Aula senza passare per la Commissione, lanciando la raccolte delle firme tra i parlamentari. Alla Camera, invece, Audizione del ministro dell’Istruzione Bianchi sulle linee programmatiche del suo dicastero. Tra i cardini: la riduzione delle diseguaglianze, la stabilizzazione dei precari e l’orientamento degli studenti.
-Sindacati, in attesa della convocazione in settimana a Palazzo Chigi, per discutere del Recovery Plan, Cgil , Cisl e Uil, nel corso di un evento, hanno sollecitato il Governo a un confronto immediato sulla riforma delle pensioni, in vista della scadenza a fine anno del sistema sperimentale di Quota100, per evitare lo scalone.
di Federica Marengo martedì 4 maggio 2021
La campagna vaccinale prosegue a ritmo sostenuto raggiungendo nelle ultime ore le 21 milioni di somministrazioni con circa 6 milioni di italiani che hanno ricevuto 1° e 2° dose e il Commissario Straordinario all’Emergenza, Generale Figliuolo, ha annunciato di voler usare tutti i sieri disponibili per raggiungere l’obiettivo di immunizzare entro maggio gli over 60 e 65 e poter così procedere alle altre fasce d’età anche senza prenotazione , e di voler estendere, a tal fine, sentito il parere del Comitato Tecnico Scientifico, i vaccini Astrazeneca e Jhonson&Jhonson anche agli under 60, nonostante la raccomandazione dell’Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco, per un uso indirizzato preferibilmente agli over 60 , poiché non sussiste alcun divieto di inoculamento ai più giovani e il rapporto rischi-benefici nelle fasce d’età più giovani resta positivo (bassissimo è il numero di casi con eventi collaterali gravi registrati al di sotto di quell’età).
Inoltre, dopo l’immunizzazione in Campania dell’isola di Procida, cui entro il fine settimana dovrebbe seguire Capri, il Presidente della Regione Sicilia, Musumeci, lamentando la giacenza in frigo di 250 mila dosi di Astrazeneca-Vaxzevria inutilizzate per timore dei cittadini, ha reso noto l’avvio a partire da domani della vaccinazione di massa per le isole minori per gli abitanti dai 18 anni in su e l’avvio delle prenotazioni per i cinquantenni.
Infine, dopo il via libera a un emendamento al Dl Riaperture per consentire il ripristino delle visite dei familiari nelle RSA, le Regioni hanno presentato le linee guida, stabilendo l’esibizione da parte dei parenti di un pass vaccinale che testimoni l’avvenuta vaccinazione o l’esito negativo del tampone.
Intanto, Governo a lavoro sui dossier economici. Entro fine maggio, infatti, dovranno essere approvati almeno tre decreti, a cominciare dal Dl Sostegni bis, mentre il Dl Sostegni 1 è stato licenziato questa notte dalle Commissioni Bilancio e Finanze del Senato ed approderà domani all’esame dell’Assemblea di Palazzo Madama.
Tra le misure presenti nel testo, contestate dall’Opposizione di Fratelli d’Italia, in quanto ritenute insufficienti per una distribuzione delle risorse a pioggia e non mirata verso le imprese e le attività più colpite dalle restrizioni del Covid19: lo stop alla prima rata dell’Imu per un calo di fatturato del 30% rispetto al 2019, l’estensione dello stop all’Irpef sui canoni d’affitto non percepito su contratti stipulati anche prima del 2020, il rinvio delle scadenze per i professionisti colpiti dal Covid19, l’istituzione di un fondo da 10 milioni per il 2021 per i separati in difficoltà con il mantenimento che consenta l’erogazione di una parte o dell’intero assegno fino a un massimo di 800 euro al mese, la proroga dal 30 giugno al 31 dicembre dello stop alla tassa sull’occupazione del suolo pubblico e lo stop al pagamento del Canone Rai per alberghi e locali pubblici che hanno dovuto chiudere, lo stanziamento di fondi per i Comuni per evitare i seggi elettorali nelle scuole in vista delle elezioni Amministrative e Comunali 2021, la proroga di 2 anni per l’utilizzo dei voucher per i viaggi saltati a causa del Covid19, emessi per voli, biglietti dei treni, soggiorni in strutture ricettive, pacchetti turistici, ma anche per gite scolastiche e viaggi di istruzione, compreso il quarto anno all’estero per gli studenti delle scuole Superiori (possibile anche che questi voucher possano essere ceduti alle agenzie di viaggio, fermo restando, il rimborso al termine dei 24 mesi se il voucher rimane inutilizzato), la proroga di tre anni per l’uso dei voucher per i biglietti di spettacoli e musei annullati per via della pandemia e la proroga al 30 settembre 2021 per gli sfratti per morosità o pignoramento dell’immobile adottati in epoca di pandemia e non pre pandemia, ovvero dal 28 febbraio 2020 al 30 settembre 2020 e fra il 1 ottobre 2020 e il 30 giugno 2021, per cui l’esecuzione resterà sospesa fino al 31 dicembre 2021.
Altro provvedimento al vaglio dell’Esecutivo, da approvare entro maggio: il Dl Semplificazioni, per accelerare le assunzioni nella Pubblica Amministrazione, attuando uno dei cardini del Recovery Plan, e il Decreto per definire la struttura che gestirà e monitorerà il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, costituita dalla cabina di regia presso la Presidenza del Consiglio e il coordinamento affidato al Ministero dell’Economia e Finanze, ai Ministri competenti e agli enti locali.
Recovery Plan, oggetto di discussione, per quel che concerne il lavoro e il sostegno ai giovani, tra il Premier Draghi e il segretario del Pd Letta che, secondo indiscrezioni di stampa, per l’occasione, avrebbe espresso insoddisfazione per il “metodo Salvini”, ovvero “stare con un piede dentro e uno fuori dal Governo”, chiedendo correttezza e rispetto nell’impegno comune dei partiti della Maggioranza nel sostegno all’Esecutivo.
Accuse, a cui ha così replicato il segretario del Carroccio, Salvini: “Il metodo Salvini’? È la concretezza. Stanotte, ad esempio, sono state approvate in Commissione al Senato le proposte della Lega sui soldi per i genitori separati in difficoltà. Questo è il ‘metodo Salvini’: leali e propositivi, non ci occupiamo di Ius Soli e ci fidiamo degli Italiani!”.
Sostegno ai giovani che non può non passare per la Scuola. A tal proposito, il ministro dell’Istruzione Bianchi , stamane, ha illustrato le linee programmatiche del suo dicastero in Audizione presso le Commissioni congiunte Istruzione e Cultura di Camera e Senato, spiegando: “La pandemia come choc esterno ha esasperato le diversità e messo a nudo delle situazioni non più sostenibili come il diritto allo studio: abbiamo un indice insostenibile di dispersione scolastica. C’è una dispersione esplicita, di chi non riesce a raggiungere titolo di studio, echi lo consegue ma non ha le competenze adeguate. Dobbiamo iniziare fin dall’estate a fare un ponte verso l’anno prossimo usando fondi già in carico al ministero, 150 milioni. Altri 320 milioni li metteremo a disposizione per una struttura di supporto che dall’estate si proietti all’anno prossimo:inizieremo ad avere una scuola più aperta e interattiva col territorio, come parte di una nuova fase di scuola. Altri 40 milioni li dedichiamo alla povertà educativa con progetti che si rivolgono alle aree periferiche e marginali: è una azione che va vista nella logica di un riequilibrio. Quando venni in marzo vi illustrai le linee con cui ci presentavamo al confronto europeo per ridisegnare il Piano di ripresa e resilienza: abbiamo ottenuto un risultato importante che ci ha permesso di ampliare le risorse per la scuola. Ci siamo presi l’impegno di darci un tempo per recuperare il principale vulnus del nostro sistema:non dare uguali opportunità ai nostri ragazzi. Il recupero delle diseguaglianze, dispersione, della povertà educativa segnano in modo negativo il nostro cammino del crescere. Il recupero di questi punti ci può portare a superare la lunga stagnazione in cui è il nostro Paese da troppo tempo. La scuola motore del Paese del suo mandato. Investire in istruzione vuole dire aumentare il numero di coloro che sono in grado di partecipare alla crescita del Paese. Abbiamo bisogno di aumentare il livello di produttività e aumentare il numero di coloro che dispongono delle competenze necessarie per concorrere allo sviluppo del Paese. In questo momento non basta l’apprendimento continuo e diffuso ma occorre dare una ‘accelerata’. La scuola motore del Paese non è solo una dichiarazione ovvia ma un piano di intervento che si muove sulla linea delle persone e un asse dell’organizzazione, col superamento della gabbia del Novecento”.
Quindi, le proposte sulla stabilizzazione dei precari, sulla riduzione del numero di studenti per classe per evitare le “classi pollaio” e sulla riforma dell’orientamento: “Abbiamo il tema del transitorio:come recuperare coloro che hanno accumulato esperienza e che hanno bisogno di stabilità: su quasi 500 mila posti comuni,abbiamo oltre 200 mila docenti a tempo determinato con situazioni diverse: la cosa sbagliata e trattarli tutti allo stesso modo, sono persone con esperienze, titoli e esperienze diverse. Stiamo ragionando col Mef per capire come riconoscere titoli e merito diversi e permettere di far confluire queste persone all’interno di una visione stabile per far partire la macchina di una assunzione regolare e continua. Nel guarda al futuro il ministro parla di un cambiamento radicale che interesserà la scuola. C’è un tema di aumento del tempo scuola, che è fondante. Il Mef ci ha riconosciuto gli organici del passato e ha dato qualcosa in più. Nei prossimi 10 anni avremo 1 milione e 400 mila ragazzi in meno, avremmo quindi dovuto avere tanti insegnanti in meno. Abbiamo bisogno di prof per avere classi più piccole e aumentare il tempo scuola. Dobbiamo uscire dalla meccanica lineare tot docenti-tot studenti. Abbiamo bisogno anche di più dirigenti. I dirigenti hanno una funzione fondamentale, non abbiamo dato il giusto peso alla gravosità degli impegni che hanno avuto, va e andrà riconosciuto di più nel confronto contrattuale. Dobbiamo ridurre la numerosità delle classi, ridefinire il dimensionamento degli istituti ed aumentare il tempo scuola, nel principio dell’autonomia. In proporzione abbiamo bisogno di più docenti e più dirigenti. Sull’orientamento dobbiamo fare di più, va riformato: legare di più i diversi cicli e ordini per permettere ai ragazzi di fare scelte consapevoli, ma nel tempo. Non dire ‘finisco la terza media e vediamo cosa faccio’. Queste cose si preparano nel tempo e dando ai ragazzi una varietà di opzioni possibili. Se si finisce la scuola superiore si può avere un percorso universitario; un Its con eguali dignità e forza; un percorso di esperienza all’estero; un percorso di apprendistato in cui imparare cose che poi si mettono a frutto; un percorso di volontariato. Ma devono essere tutte opzioni possibili e presentate e maturate per tempo. L’orientamento vuol dire non lasciare le famiglie e i ragazzi soli in una scelta che poi determinerà la loro vita” .
Stabilizzazione, quella dei precari della scuola più volte sollecitata dai sindacati, Cigl, Cisl e Uil, che in mattinata, in attesa di essere convocati dal Presidente del Consiglio per discutere del Recovery Plan, nel corso dell’incontro dedicato al tema delle pensioni, hanno chiesto al Governo di lavorare a una riforma complessiva del sistema pensionistico prima della scadenza a fine anno del sistema sperimentale di Quota100.
Il sistema previdenziale non può essere solamente contributivo: deve avere al suo interno sistemi di solidarietà. Un sistema puramente contributivo non esiste al mondo se non in Cile. Se non si modifica la legge Fornero, progressivamente l’età media di uscita salirà oltre i 67 anni e un giovane di oggi rischia di andare in pensione a 70 anni. Inoltre, fare regole uguali per tutti quando i lavori non sono uguali per tutti è una ingiustizia. Il tema delle pensioni non è più rinviabile. La riforma Monti-Fornero compie 10 anni e rende evidente la necessità di intervenire. Più che una riforma è stato un taglio chiesto dall’Europa con un intervento”drastico”. Ora serve una vera riforma del sistema pensionistico. Riforme a pezzettini non esistono. Al Governo chiediamo di aprire un confronto per una riforma complessiva del sistema pensionistico. Ci aspettiamo si apra questo confronto a 360gradi, è evidente che chiediamo di avere risposte e se non ci saranno o dovessero essere negative, dobbiamo anche valutare unitariamente quali iniziative mettiamo in campo per sostenere le proposte e farle vivere nel Paese”, ha sottolineato il segretario della Cgil Landini, proponendo due strade per evitare lo scalone e una pensione di garanzia per i giovani, visto il carattere discontinuo e precario del lavoro di questi ultimi: La Cgil ritiene che si debba poter andare in pensione a 62 anni a prescindere dai contribuiti, quindi con condizioni più favorevoli di quelle di Quota 100 ,che prevede anche il requisito contributivo di 38 anni. Proponiamo, la pensione a 62 anni. A questa età una persona può decidere di andare in pensione a prescindere dai contributi, ma anche quando un lavoratore arriva a 41 anni di contributi, a prescindere dall’età, può andare in pensione. Pensiamo anche alla pensione di garanzia peri giovani”.
Sulla stessa linea, anche il segretario della Cisl Sbarra, che ha evidenziato: “Abbiamo apprezzato l’apertura del ministro del Lavoro nel voler attivare un tavolo di confronto,diciamo di fare presto. Le pensioni non sono un lusso, sono un giusto riconoscimento dopo una vita di lavoro. Pensare che dopo la fine di Quota 100 sia possibile tornare senza colpo ferire al modello Monti-Fornero con un salto anagrafico che per molti sarebbe di 5 anni significa non essere sintonizzati sulla realtà del Paese, sulla vita reale delle persone. Secondo noi sarebbe necessario almeno un ulteriore intervento dedicato alle donne con figli: il riconoscimento di 12 mesi per figlio per anticipare l’età della pensione oppure a scelta della lavoratrice incrementare il coefficiente di calcolo della pensione” e il segretario della Uil , Bombardieri, che ha detto: “Abbiamo in mente un modello di sviluppo basato su valori e principi fondamentali, partendo dal rispetto della vita e delle persone e va promossa la sostenibilità sociale accanto a quella economica. La sostenibilità economica della legge Fornero non guarda in faccia le diverse esigenze e situazioni, un errore drammatico che abbiamo pagato in questi anni. Il sistema previdenziale italiano sconta uno storico, grossolano errore: le risorse per assistenza e previdenza non sono separate. È assurdo. Ora finalmente c’è una commissione al lavoro proprio su questo”.
Tuttavia, per favorire rilancio immediato del Paese, le prospettive del Governo convergono anche verso il Turismo, al centro della riunione dei Ministri del G20, presieduto dal titolare italiano del dicastero, Garavaglia, che, al termine dei lavori, hanno elaborato un documento, individuando sette linee guida chiave: mobilità sicura, gestione delle crisi, resilienza, inclusività, trasformazione verde, transizione digitale e investimenti e infrastrutture, e ribadendo come il Turismo sia tra i settori più colpiti dalla pandemia con arrivi turistici internazionali in calo del 73% a livello globale nel 2020, 62 milioni di posti di lavoro persi, con un calo del 18,5%, e una prospettiva che rimane altamente incerta.
Al termine di tale vertice, il documento è stato poi illustrato nel corso di una conferenza stampa, introdotta dal Premier Draghi ,che ha dichiarato: “E’ arrivato il momento di prenotare le vostre vacanze in Italia e naturalmente non vediamo l’ora di riaccogliervi di nuovo. Se c’è un paese intrecciato con il turismo, che vive di turismo, è il nostro. Tutto il mondo vuole venire in Italia, la pandemia ci ha costretti a chiudere temporaneamente ma siamo di nuovo pronti a ospitare il mondo. Il G20 e le direttive per il futuro del Turismo sono una base per una ripresa del turismo a livello globale. Il turismo avrà un ruolo essenziale nella ripresa economica del Paese. Il Governo intende offrire, un sostegno non mi piace, un aiuto all’industria turistica, che ha avuto tanto danno da questa chiusura così prolungata. Il settore del turismo è figura prominente nel Pnrr. Dobbiamo fornire regole semplici e chiare per permettere ai turisti di tornare in condizioni di sicurezza, intorno alla seconda metà di giugno il green pass sarà completamente operativo all’interno dell’UE. Mentre aspettiamo il certificato europeo il Governo italiano ha introdotto un “Inational green pass” per permettere alle persone di muoversi nel Paese dalla seconda metà di maggio. Le conclusioni di oggi sono da accogliersi con grande favore. Le linee guida del G20 di Roma per il futuro del turismo offrono una strategia chiara per la ripresa del turismo in tutto il mondo. Sottolineano il ruolo essenziale che il turismo svolgerà nella ripresa ma affermano anche la necessità di rendere il turismo più inclusivo, sostenibile, che protegga l’ambiente e coinvolga le comunità locali. Son grato a tutti i partecipanti e al ministro Garavaglia per l’importante e fruttuoso contributo. L’economia dopo la pandemia sarà diversa, ma non ho dubbi che il turismo si riprenderà e sarà più forte di prima, anche migliore. Nel frattempo continuiamo a fornire supporto economico concreto al settore e con il Pnrr lavoriamo per il futuro”.
A seguire, poi, l’intervento del ministro del Turismo Garavaglia,che ha detto: “La prima cosa a fare è far tornare a fatturare, quello è il primo aiuto per la categoria, la ripartenza del turismo aiuta soprattutto il lavoro di donne, giovani e soprattutto al Sud. Non è un caso che nel Pnrr abbiamo investito molto in quest’ottica. Va benissimo il green certificate, lo abbiamo approvato in Consiglio dei Ministri e per quanto possibile anticipare questo certificato per consentire una mobilità in sicurezza e le prenotazioni degli stranieri nel nostro Paese. Si possono fare tante misure particolari, nel breve, che proporremo nei prossimi decreti e che riguardano anche le modalità per far ripartire nel modo più semplice e ordinato possibile l’occupazione in un settore che per definizione ha bisogno di una certa flessibilità”.
Non solo tematiche economiche e sanitarie, però. Dopo le polemiche seguite alla querelle del cantante rapper Fedez con i vertici Rai legata alla partecipazione di quest’ultimo al Concerto del Primo Maggio e alle sue esternazioni sul Dl Zan, al centro del dibattito della Maggioranza, anche le tematiche sui diritti civili. E’ tensione infatti tra le forze alleate di Governo e tra Maggioranza e Opposizione sul suddetto Decreto contro l’omotransfobia, che prende il d nome dal suo primo firmatario, il deputato del Pd, Alessandro Zan,, e, che, già approvato alla Camera il 4 novembre 2020, è stato incardinato da pochi giorni al Senato e calendarizzato in Commissione Giustizia. Il Dl introduce all’interno dell’art. 604 bis del Codice penale nuove fattispecie penali che puniscono comportamenti accomunati dalla finalità di discriminazione fondate sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale e sulla’identità di genere e sulla disabilità.
La Lega e i partiti di Centrodestra di Governo e quelli di Opposizione propongono un testo alternativo più generico che punisca anche tutte le forme di discriminazione, anche quelle fondate sull’appartenenza al sesso femminile ed elimini l’introduzione di una Giornata nazionale con iniziative educative a partire dalle scuole Elementari, mentre Pd e 5S si sono appellati , previa raccolta firme dei parlamentari, e come già fatto per l’approvazione della legge sulle unioni civili, a un articolo del regolamento del Senato per portare il testo direttamente all’esame dell’Aula di Palazzo Madama senza passare per la Commissione, la cui presidenza è in capo al leghista Ostellari che n’è anche il relatore.
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