di Federica Marengo martedì 27 aprile 2021

-Nella tarda mattinata di oggi, la Camera ha approvato la risoluzione di Maggioranza sul Recovery Plan con 442 voti a favore, 19 contrari e 51 astenuti (i deputati di Fratelli d’Italia), respinte, dunque, le altre risoluzioni di Fratelli d’Italia e di Alternativa c’è. Il Governo, quindi si impegna a trasmettere il Piano Nazionale di Resilienza e Ripresa alla Commissione Europea e ad assicurare il pieno coinvolgimento del Parlamento.
La votazione è avvenuta dopo la replica del Premier Draghi al dibattito dell’Aula avvenuto ieri, al termine della sua illustrazione del Piano Nazionale di Resilienza e Ripresa.
Ai deputati ,specie quelli dell’Opposizione di Fratelli d’Italia, lamentatisi per la compressione dei tempi per esaminare e discutere del testo e della conseguente esautorazione del Parlamento, il Presidente del Consiglio, ha spiegato: “Voglio ribadire il profondo rispetto che il governo e io abbiamo per il Parlamento. Naturalmente i tempi erano ristretti. La scadenza del 30 aprile non è mediatica, come si è detto, è che se si arriva prima si ha accesso ai fondi prima. La Commissione andrà sui mercati a fare la provvista per finanziare questo fondo intorno al mese di maggio/giugno, poi la finestra si chiuderà temporaneamente per l’estate, e quindi se il Piano viene presentato prima si ha accesso alla prima quota della provvista. Non così se invece si va più avanti. Per cui mi dispiace molto per i tempi ristretti di questa discussione. Abbiamo tenuto conto però dei molti punti di vista del Parlamento espressi sia nelle opinioni espresse prima, sia ne corso delle interlocuzioni stesse che il Parlamento ha avuto con parti sociali sia con l’altissimo numero di interlocutori che il Parlamento ha incontrato”.
Quindi, a seguire, una riflessione in merito agli effetti del Piano sulla crescita e precisazioni su investimenti e riforme, da attuare, tra cui la proroga al 2023, finanziata nella prossima legge di Bilancio, del Superbonus al 110%, fortemente caldeggiata da M5S,Pd e Forza Italia : “Sul debito pubblico riteniamo che sia necessario in questo momento concentrarci sulla crescita economica e sostenibile. Il Governo vuole rilanciare gli investimenti perché la produttività aumenti, per permetterci di raggiungere tassi di crescita molto più alti speriamo che in passato che porteranno a un declino del debito sul Pil. Se siamo in grado di rilanciare il potenziale di crescita della nostra economia, riusciremo anche a ridurre rapidamente il rapporto tra debito pubblico e Pil. Molti di voi hanno chiesto garanzie relativamente al Superbonus. Ribadisco che per questa misura tra Pnrr e fondo complementare, sono previsti oltre 18 miliardi, le stesse risorse stanziate dal precedente Governo. Per il futuro, il Governo si impegna a inserire nel disegno di legge di bilancio per il 2022 una proroga dell’Ecobonus per il 2023, tenendo conto dei dati relativi alla sua applicazione nel 2021. Già con un Dl a maggio, interveniamo con delle importanti semplificazioni per agevolare la sua effettiva fruizione perché le procedure sono complesse. Nel Piano si esplicita in maniera chiara come verranno spesi i fondi per il Mezzogiorno, sia quelli del Pnrr che quelli aggiuntivi. Ieri ho detto 80 miliardi ma in realtà sono 82, il 40% del piano per un 34% di popolazione. Il Governo intende stanziare 6 miliardi per banda larga e 5G, l’obiettivo è portarle ovunque entro 2026. A maggio avvieremo la mappatura degli operatori privati, ci sarà un controllo statale per tutelare le scelte dei cittadini e la concorrenza, per evitare che ci siano nuovi divari. Non sostengo che la concorrenza sia il toccasana per tutte le situazioni, nella maggior parte dei casi la soluzione è la concorrenza regolata. Il Piano asili nido stanzia 4,6 miliardi per le scuole dell’infanzia, questo porta 230mila posti per i bambini più piccoli, è una stima prudenziale. L’ambizione del governo è raggiungere e superare gli obiettivi UE, del resto abbiamo un tale arretrato che bisogna essere ambiziosi per recuperare sul passato. Il Governo è convinto che la transizione ecologica debba permeare tutte le attività economiche: è un motore di sviluppo e di occupazione. Finora è stato visto come un ostacolo al progresso, ma dobbiamo capire che se fatta bene genera innovazione e produzione. Il nostro piano destina alla transizione ecologica il 40% dei progetti, siamo ben al di là del 37% richiesto dall’Europa”.
Poi, il Premier Draghi ha illustrato il Piano al Senato, dove il Presidente del Consiglio ha ribadito quanto esposto alla Camera, e dopo il dibattito dell’Aula ha proceduto alla replica. Da qui,il voto dei senatori che hanno dato l’ok al testo, con 224 sì, 16 no e 21 astenuti (i senatori di Fratelli d’Italia).
Soddisfatti del piano, i partiti di Maggioranza, Pd, M5S, LeU, Italia Viva, Forza Italia e Lega, con le sole eccezioni dei deputati Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana, che cha contestato il Piano nel metodo (troppo ristretti i tempi del dibattito parlamentare) e nel merito, sottolineando: “Questa pandemia ci ha insegnato molte cose, ma non ha inventato niente, non ha inventato la diseguaglianza, non ha inventato il mutamento climatico, non ha inventato la debolezza del nostro welfare, la pandemia li ha messi in evidenza. Ecco, per rispondere a questo dramma, avremmo dovuto avere il coraggio di indicare una svolta, di dire con chiarezza che la normalità di ieri non può essere l’approccio di domani.
Per questo, avremmo avuto bisogno di scelte che indicassero con chiarezza che, per fare transizione, bisogna abolire i sussidi alle sostanze nocive, che abbiamo bisogno, quando parliamo di fisco, di una patrimoniale che colpisca la diseguaglianza, che avremmo bisogno di una riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, per riorganizzare il futuro. Tutto questo manca- conclude – e questo è un gran peccato” e del segretario dei Verdi, Bonelli, che ha criticato l’esiguità degli investimenti nell’ambito della transizione ecologica.
Voto contrario al Piano, poi,dall’Opposizione di Fratelli d’Italia, per la compressione dei tempi di esame e discussione del Parlamento, esautorato, a detta della Presidente Meloni.
Nel pomeriggio, poi, a Montecitorio, la discussione su una serie di Ordini del giorno, tra cui quello presentato da Fratelli d’Italia per chiedere l’abolizione del coprifuoco dalle 22:00 alle 5:00, alla luce della proroga di quest’ultimo stabilita con il via libera all’ultimo Dl Covid, non condivisa dalla Lega, che ha dapprima chiesto di posticiparne l’orario alle 23:00 e poi ha lanciato una petizione online per l’abolizione, suscitando la piccata reazione del Pd e del M5S, contrari.
Tuttavia, il segretario della Lega , Salvini, non ha raccolto l’invito dell’alleata di coalizione Meloni a votare l’ordine del giorno, optando per la soluzione di compromesso, volta a ottenere il sì dell’intera Maggioranza, proposta da Forza Italia, con la mediazione del ministro per i Rapporti con il Parlamento D’Incà e il via libera del Presidente Draghi, ovvero la riformulazione dell’Ordine del giorno di Fratelli d’Italia con un testo che impegni il Governo entro maggio a rivedere , sulla base dei dati relativi a contagi e all’andamento della campagna vaccinale, il coprifuoco e le misure restrittive relative alle riaperture.
Riformulazione non accettata da Fratelli d’Italia ,il che ha comportato la messa in votazione del testo originario dell’odg, con l’abolizione del coprifuoco. Successivamente però la Camera ha bocciato tale ordine del giorno ,con Lega e Forza Italia che, però, non hanno partecipato al voto.
Mancata partecipazione al voto che ha suscitato le ire di Pd,M5S e LeU.
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