-Covid19, dopo l’annuncio del Premier Draghi nella conferenza stampa di ieri, a Palazzo Chigi, Governo a lavoro sul Decreto riaperture ,che dovrebbe arrivare sul tavolo del Consiglio dei Ministri fra martedì e mercoledì e che , sulla base del “rischio calcolato”, darà il via libera al ripristino della zona gialla,sospesa da un mese, e delle riaperture graduali delle attività a partire dal 26 aprile, decisione presa dall’Esecutivo dopo la mediazione del Presidente del Consiglio tra le forze di Maggioranza, divise tra “rigoriste” e “aperturiste”. Tuttavia, Lega e Forza Italia, sono in pressing per la revisione dell’orario del coprifuoco, confermato dalle 22:00 alle 5:00, e sull’anticipazione delle riaperture di ristoranti e bar al chiuso e delle palestre, fissata per giugno, con la sponda di Fratelli d’Italia. Intanto , la struttura Commissariale, guidata dal Generale Figliuolo, ha fatto sapere in una nota che ieri è stato raggiunto il record di vaccinazioni in una sola giornata pari a 347.279 somministrazioni. In serata,previsto l’arrivo presso l’hub di Pratica di Mare di 400 mila dosi di vaccino Moderna.
-Pd, Assemblea Nazionale del partito. Il segretario Letta: “Obiettivo, nuovo Centrosinistra in dialogo con il M5S”. Lega, il segretario Salvini, ex ministro dell’Interno del Governo giallo-verde guidato da Conte, rinviato a giudizio per la vicenda della nave Open Arms: prima udienza del processo, il 15 settembre.
-Eurostat, nel 2020, causa pandemia, persi 40 miliardi di salari. Il dato peggiore in Europa, spetta all’Italia.
di Federica Marengo sabato 17 aprile 2021
“Rischio calcolato”: è questo, il principio che ha guidato il Governo nella decisione di anticipare la riaperture delle attività al 26 aprile, ovvero ripresa graduale e sulla base del costante monitoraggio dei dati relativi sia alla curva epidemiologica e ,quindi ai contagi, sia all’andamento della campagna vaccinale.
Tale decisione, presa ieri, dall’Esecutivo, dopo il monitoraggio dei dati settimanali di contagio e incidenza dei casi e , a fronte delle linee guida presentate dalle Regioni, si tradurrà in un Decreto in arrivo fra martedì e mercoledì prossimo e che dal 26 aprile reintrodurrà la zona gialla, sospesa da oltre un mese per effetto del vigente Dl Covid, e darà il via alle riaperture graduali delle attività, a cominciare da bar e ristoranti che saranno aperti a pranzo e a cena, ma solo in zona gialla e solo all’aperto, mentre per le riaperture al chiuso bisognerà aspettare il 1 giugno.
In zona gialla, riaperti anche cinema, teatri all’aperto e al chiuso,secondo le norme del protocollo elaborate dal Comitato Tecnico Scientifico e musei (questi ultimi, anche nei giorni feriali e con ingressi limitati), mentre le attività fieristiche, le strutture termali e i parchi acquatici riprenderanno dal 1 luglio.
Dal 26 aprile, via libera, anche allo sport all’aperto e allo sport di contatto; le palestre al chiuso, invece, riapriranno a giugno, con l’accesso regolamentato agli attrezzi e delimitazioni per garantire almeno un metro di distanza tra le persone che svolgono attività fisica e almeno due metri durante l’attività fisica. Le piscine all’aperto, come gli stabilimenti balneari, riapriranno da metà maggio, con regole per il distanziamento (7 metri quadrati di distanza in vasca e 2 da fermi).
Ripristinati poi, anche gli spostamenti liberi tra le Regioni gialle,mentre tra le Regioni di colore diverso occorrerà un pass, su modello di quello sanitario che , introdotto da giugno e in vigore da luglio, consentirà di viaggiare negli Stati dell’Unione, e che accerti l’avvenuta vaccinazione (con doppia dose per i vaccini che lo prevedano), un test dall’esito negativo fatto quarantotto ore prima dello spostamento o un certificato che attesti la guarigione dalla malattia, previa test sierologico e tampone negativo di conferma. Non è ancora chiaro, però, se si tratterà di un certificato rilasciato da Asl, Regione o un altro ente sanitario, visto che i territori al momento non sembrano tutti organizzati allo stesso modo sul rilascio del patentino vaccinale. Tale pass potrebbe poi essere utilizzato anche per partecipare ad eventi con molto pubblico.
Infine, dal 26 aprile, gli studenti di ogni ordine e grado potranno tornare in aula, in presenza, in zona gialla e arancione, mentre in zona rossa tra il 50% e il 75% degli studenti delle Superiori proseguirà con la Didattica a Distanza. Dal 3 maggio, ritorno in aula anche per gli studenti universitari.
Confermato, poi, il coprifuoco dalle 22:00 alle 5:00.
Soddisfatta, la Maggioranza, con Pd, LeU, M5S e Italia Viva che plaudono alla ripresa sottolineando la necessità di accelerare sulla campagna vaccinale e sull’erogazione dei ristori, mentre gli alleati di centrodestra, Lega e Forza Italia chiedono: l’eliminazione del coprifuoco, l’anticipazione dell’apertura delle attività in spazi chiusi e delle palestre, trovando una sponda nell’Opposizione di Fratelli d’Italia, che non ravvisa un vero e proprio cambio di passo da parte del Governo Draghi e ha presentato in Parlamento una mozione di sfiducia nei confronti del ministro della Salute Speranza per la “cattiva e inadeguata gestione dell’emergenza pandemica”.
Intanto, però, mentre, come reso noto da una comunicazione della struttura commissariale guida dal Generale Figliuolo, nella giornata di ieri sono state effettuate 347.279 vaccinazioni, realizzando un record per un solo giorno, e oltre 10 milioni di persone hanno ricevuto almeno una dose di un vaccino, di cui più di 4,2 milioni con il richiamo, nella serata di oggi sono arrivate all’hub della Difesa presso l’aeroporto militare di Pratica di Mare 400 mila dosi di vaccino Moderna che verranno distribuite domani alle Regioni.
Non solo gestione sanitaria della pandemia e riaperture, ma Governo a lavoro anche sul Dl Imprese, finanziato con lo scostamento di bilancio da 40 miliardi che il Premier si appresta a chiedere alle Camere, in occasione della presentazione del Documento di Economia e Finanza, la cornice macroeconomica da inviare a Bruxelles con i parametri di Pil (4,1%nel 2021, 2,6% nel 2023 e dell’1,8% nel 2024 ), Deficit/Pil (11,8%) e Debito/Pil (159,8% nel 2021, per poi diminuire al 156,3% nel 2022, al 155% nel 2023 e al 152,7% nel 2024), dato, quest’ultimo esponenziale visto l’ultimo record del debito registrato a febbraio da Bankitalia. .
L’extra deficit, da cui il Presidente Draghi ritiene si possa rientrare entro il 2025, portando il deficit sotto il 3% grazie alla crescita e al “Debito buono”, servirà ad erogare ulteriori aiuti alle attività più colpite dalla crisi, seguendo due criteri: sia la perdita di fatturato che l’imponibile fiscale in modo da rilevare la perdita effettiva subita dalle aziende,rilanciare gli investimenti e stanziare un fondo aggiuntivo al Recovery per le opere escluse dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Recovery Plan, anch’esso al centro dei lavori del Governo, con le consultazioni con i partiti avviate dal Presidente del Consiglio e che si concluderanno lunedì con Italia Viva e Fratelli d’Italia., mentre il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Giovannini, ha firmato un decreto per sbloccare 57 opere pubbliche, (cantieri bloccati a causa di ritardi legati alle fasi progettuali ed esecutive e alla complessità delle procedure amministrative) ,nominando 29 commissari.
Si tratta di 16 infrastrutture ferroviarie, 14 stradali, 12 caserme per pubblica sicurezza, 11 opere idriche, 3 infrastrutture portuali e una metropolitana, per 82,7 miliardi di euro (21,6 al Nord, 24,8 al Centro e 36,3 al Sud) finanziate, a legislazione vigente, per una cifra vicina ai 33 miliardi.
Il finanziamento sarà completato con risorse nazionali ed europee e completa l’iter avviato con dal Governo Conte bis con il Dl Semplificazione, varato l’estate scorsa, e quindi con risorse già stanziate.
Tutto ciò, mentre l’Eurostat, l’omologo europeo dell’Istituto Nazionale di Statistica, ha aggiornato le principali componenti del Pil, rilevando la perdita da parte dell’Italia nel 2020 di oltre 39,2 miliardi di salari e stipendi con un calo del 7,47% sul 2019, passando da 525,732 miliardi nel 2019 a 486,459. Un calo legato alle restrizioni sulle attività per contenere il contagio da Covid con il crollo dei contratti a termine e il largo uso degli ammortizzatori sociali. I contributi sociali dei datori di lavoro infatti sono diminuiti dai 194,2 miliardi del 2019 a 184 nel 2020 con una riduzione del 5,24.
Sul fronte interno ai partiti, si è svolta in giornata l’Assemblea Nazionale del Pd, nella quale il segretario Letta ha illustrato le linee-guida e gli obiettivi per la ricostruzione del partito anche alla luce della prossima sfida delle elezioni Amministrative e sono stati eletti Vicesegretari l’ex ministro per il Sud Peppe Provenzano e la Presidente della Commissione Affari Economici UE, Irene Tinagli: “All’assemblea del Partito democratico ho portato le priorità da cui ripartire: sarà un Pd che darà molta attenzione ai lavoratori, ai giovani, a tutto quello connesso a Next generation Eu. Che va interpretato con il nostro progetto, il nostro programma, le nostre idee. Giovani, donne, Mezzogiorno sono le priorità del Pd nel Pnrr. Ieri con il premier abbiamo insistito su un paio di punti particolari: il ruolo dei Comuni, e lo dico ringraziando tutti i sindaci per il lavoro con loro. Abbiamo fortemente chiesto al governo di dare più protagonismo ai comuni. E poi mi piace citare un punto del quale abbiamo fatto menzione ieri con il premier Draghi, la questione della non autosufficienza. Serve un welfare che sia in grado di aiutare le famiglie che si trovano ad affrontare la sfida della non autosufficienza. Questo aiuta la famiglia. E aiuta la donna: la lotta alla diseguaglianza comincia da qui, dalle diseguaglianze sui territori e le diseguaglianze di genere. Vi la necessità che parta l’assegno unico nella seconda metà dell’anno, perché si riesca a renderlo operativo e noi vigileremo perché questo accada. Inoltre, ieri abbiamo spinto perché accanto a queste scelte ci sia un decreto imprese, lavoro e professioni. Insieme alla questione meridionale. Abbiamo fortemente voluto che il Sud avesse un posto importante nel Pnrr. Lo abbiamo detto ieri al Premier . Sul Mezzogiorno dobbiamo fare la battaglia della vita. Le Amministrative saranno un primo test di avvicinamento alle alleanze che poi costruiremo. L’obiettivo finale è quello di arrivare alle politiche con un nuovo centrosinistra guidato da noi, attorno a noi che dialoga con M5Ss. E devo dire che sono contento del lavoro di questo mese in cui ho incontrato soggetti politici e sociali interessati a lavorare con noi. Il partito esiste, è vivo, è molto vivace e questo emerge dal vademecum. Abbiamo visto che il metodo partecipativo è possibile, questa è stata una prova vincente, si può considerare che il rapporto fra il centro e la base non deve essere di controllo dal centro sulla base ma di ascolto e protagonismo della base, per far vincere l’intelligenza collettiva. Che è un po’ la proposta che vi faccio con le Agorà democratiche. Non si vincono le elezioni con una costosa squadra di comunicazione, meglio se americana, ma se abbiamo centomila militanti, testimoni che sul territorio convincono gli italiani .Le elezioni non le vinceremo l’ultimo mese con dei messaggi ben articolati, ma se in questi due anni faremo questo lavoro e se queste centomila persone saranno testimoni e protagonisti dell’elaborazione delle nostre idee”.
Infine, in merito alla convocazione delle Primarie per metà giugno, al fine di decidere il candidato sindaco della Capitale, ha spiegato: “E a proposito delle prossime elezioni amministrative e delle primarie in vista, ha sottolineato: “Non siamo un partito che decide i candidati da Roma, perché credo nella forza dei territori, il rispetto delle scelte e l’aiuto ai territori,con la possibilità di usare uno strumento che mi piace, quello delle primarie, per rendere più forte la scelta, con la duttilità necessaria, quando è ritenuto necessario dai territori”, per poi chiudere con una richiesta al Governo: “Sul tema della cittadinanza italiana a Patrick Zaki il Parlamento ha dato un gesto importante con l’unanimità, chiediamo al Governo di dare seguito a quella decisione del Parlamento, sulla cittadinanza italiana a Patrick Zaki. Mando un saluto affettuoso ai genitori di Giulio Regeni” .
In casa, Lega, invece, il segretario Salvini ha presenziato stamane nell’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo per l’udienza nell’ambito della vicenda della nave spagnola Ong Open Arms, avvenuta nell’agosto del 2019, quando l’allora ministro dell’Interno del Governo Conte1 vietò lo sbarco ai 147 migranti a bordo della nave ,lasciando quest’ultima in mare per sei giorni e per la quale il gup, Lorenzo Jannelli, vista l’assenza di elementi per il proscioglimento, accogliendo la richiesta dell’accusa, ha deciso il rinvio a giudizio per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio. La prima udienza si terrà così presso il Tribunale di Palermo il 15 settembre.
“La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino. Articolo 52 della Costituzione. Vado a processo per questo, per aver difeso il mio Paese? Ci vado a testa alta, anche a nome vostro. Prima l’Italia. Sempre. Passare per sequestratore, proprio no. Idea ridicola. Mi dispiace per i miei figli ma cristianamente sopporto. La verità verrà fuori al processo, la nave spagnola ha rifiutato il porto. E’ un processo politico. Mi chiedo quanto costa agli italiani. Sul banco degli imputati dovrebbe esserci chi mette a rischio la vita delle persone. Serve riforma della giustizia”, ha dichiarato il leader del Carroccio, commentando la disposizione.
“Felice per le persone salvate in mare”, si è detta l’ONG Open Arms, mentre il sindaco di Lampedusa ha sottolineato che : “Il rinvio a giudizio di Matteo Salvini è un problema che riguarda la Magistratura, per la quale evidentemente l’allora Ministro non ha rispettato la legge. Tuttavia, c’è sempre una presunzione di innocenza e va rispettata, il rinvio a giudizio è la constatazione che anche i giudici di primo grado ritengono che abbia sbagliato, è una ulteriore conferma di quello che è avvenuto nell’anno in cui Salvini era a capo del Viminale”.
Solidarietà al segretario Salvini è stata invece espressa dalla Presidente di Fratelli d’Italia, Meloni, definendo: “Scioccante che venga mandato a processo chi da Ministro ha fatto ciò che il suo mandato gli imponeva: difendere i confini e combattere l’immigrazione clandestina”, riecheggiata dall’intero centrodestra, che evidenzia la natura “politica della decisione”.
Dal centrosinistra invece, l’accusa: “Da Salvini, tossine di intolleranza”.
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