-Covid19, Informativa del ministro della Salute Speranza alla Camera : “Condizioni per guardare con fiducia a una nuova fase, ma cautela nelle riaperture. Fra aprile e giugno avremo oltre il triplo delle dosi. Vaccino Astrazeneca, efficace e sicuro”. Presentata dall’Opposizione di Fratelli d’Italia una mozione di sfiducia nei confronti del Ministro. In mattinata, riunione delle Regioni per fare il punto sulle linee-guida per la riapertura delle attività da presentare al Governo: tra le prime attività a riprendere, bar e ristoranti. Pressing dei Presidenti di Regione per anticipare la ripresa già ad aprile: a tal proposito , convocata per domani una cabina di regia della Maggioranza. Intanto, il Commissario all’Emergenza Figliuolo dall’hub di Alba, ha rassicurato: “Messi in sicurezza gli over 70 riapriremo l’Italia; 7 milioni di dosi di Pfizer in più entro giugno”.
-Governo, via libera del Consiglio dei Ministri allo scostamento di bilancio da 40 miliardi da chiedere al Parlamento per finanziare il Dl Sostegni bis con aiuti per le Imprese. Sì, anche al Documento di Economia e Finanza: previsto un Deficit dell’11,8%, debito a 160% nel 2021 e Pil del 4,5%. Nel pomeriggio, le prime consultazioni del Premier Draghi con i partiti sul Recovery Plan e sul Dl sostegni bis. Quanto alla vertenza Alitalia, invece, nell’ Audizione alle Camere sulle linee programmatiche del suo dicastero,il ministro dello Sviluppo Economico Giorgetti, ha detto: “La nuova Alitalia nascerà solo se avrà la possibilità di operare in modo proficuo”.
di Federica Marengo giovedì 15 aprile 2021
“Voglio dare un messaggio di determinazione e fiducia: non sottovaluto le difficoltà ma ci sono le condizioni per guardare con fiducia alla fase che si sta aprendo. Finalmente ci sono le condizioni per raccogliere i primi concreti risultati del lavoro che svolgiamo da mesi grazie alle vaccinazioni. Tra aprile e giugno riceveremo oltre il triplo delle dosi di vaccino. Noi abbiamo detto la verità anche quando era scomoda”. Così, il ministro della Salute, Speranza, ha principiato la sua informativa alla Camera sull’andamento della campagna vaccinale e sulla gestione della pandemia, richiesta dall’Opposizione.
“A chi fa polemica in questi giorni continuo a dire che serve unità, unità, unità. Ci sono finalmente le condizioni per uscire da questa lunga tempesta, serve muoversi tutti con un rinnovato spirito di coesione nazionale come ci ha chiesto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nelle prossime settimane e ancora nei prossimi giorni e nelle sfide di ripartenza che arriveranno. Dobbiamo tenere ferma la rotta, dimostriamo ancora una volta sul campo la serietà del nostro paese”, ha poi proseguito il Ministro, spiegando: “Il criterio anagrafico è stato strategico sin dal 2 dicembre e ora, anche alla luce dell’ordinanza di Figliuolo, tutte le Regioni devono attenersi a queste indicazioni. Abbiamo somministrato la prima dose al 76% delle persone con più di 80 anni. Mentre siamo al 30% di quelle tra 70 e 80 anni. Il nostro obiettivo è entro il trimestre somministrare la prima dose al target sopra i 60 anni dove si sono concentrati il 95% dei decessi”.
Quindi, l’annuncio: “Non appena sarà possibile avvieremo le vaccinazioni nei luoghi di lavoro, grazie anche al protocollo firmato con tutte le categorie interessate. E’ di ieri la notizia che Pfizer anticiperà per l’UE 50 mln di dosi dal quarto al terzo trimestre e questo significa per l’Italia quasi 7 milioni di dosi anche se prudenzialmente il commissario Figliuolo sta lavorando su un’ipotesi di 45 mln di dosi. Questo ci mette nelle condizioni di completare la vaccinazione nelle fasce più a rischio”.
Poi, la precisazione sulla campagna vaccinale e sul vaccino Astrazeneca, da somministrare preferibilmente agli over 60 dopo il parere dell’Ema, l’Agenzia Europea dei Medicinali e dell’Aifa, l’Agenzia Italiana per il Farmaco, alla luce dei rari casi di trombo embolie verificatisi: “I vaccini che utilizziamo sono tutti efficaci e sicuri. Il vaccino AstraZeneca è efficace e sicuro, l’Ema ha sottolineato e ribadito che i benefici superano di gran lunga i rischi. Su 32 mln di vaccinazioni e 222 segnalazioni di eventi avversi per il vaccino di AstraZeneca ci sono 82 eventi avversi di cui 18 fatali: è un fenomeno molto ridotto che non va sottovalutato, mantenendo alta la vigilanza. Ed i cambi di rotta nelle indicazioni del vaccino fanno parte di questa attenzione” dice il ministro. Con AstraZeneca vi è una dura discussione sui loro ritardi spesso inaccettabili nelle forniture del vaccino anti-Covid che hanno gravemente decelerato le nostre campagne di vaccinazione. La nostra determinazione a livello europeo nel portare avanti questa azione di pressing sull’azienda anglo-svedese è legata alla certezza che quelle dosi non consegnate ci servono proprio perché il vaccino è efficace e sicuro. Siamo in attesa delle indicazioni su Johnson & Johnson che arriveranno dagli Stati Uniti e dall’Ema nei prossimi giorni. Di questo vaccino, in Italia aspettiamo 7,3 milioni di dosi nel II trimestre e 15,9 milioni nel terzo e ricordo che si tratta di un siero monodose. Ci sono stati degli errori nelle negoziazioni europee ma fare da soli non sarebbe stato meglio. Comprare i vaccini insieme è stato giusto a livello europeo. Ora stiamo rafforzando la capacità italiana di produrre vaccini a partire da quello di Reithera, serve però un’Europa più veloce e autorevole ma no alla guerra di tutto contro tutti e fare meglio non significa fare da soli”.
Infine, sulla possibile anticipazione delle riaperture, ha chiarito: “L’ultimo monitoraggio dopo 4 settimane di misure severe, segnala che le terapie intensive sono ancora al 41% di occupazione: è un dato che dovrebbe far riflettere chi dice che abbiamo adottato misure troppo severe. Dobbiamo ascoltare il grido d’allarme dei medici. Dobbiamo essere tempestivi nelle chiusure quando serve e abbiamo il dovere di costruire una road map per l’allentamento delle misure sempre approvate all’unanimità dal Cdm. In questo periodo di transizione, soprattutto nei prossimi due mesi, dobbiamo muoverci con senso di responsabilità. La prudenza, un accorto gradualismo nelle riaperture è il più forte investimento che possiamo realizzare per una estate di ripresa e rinascita. Le misure adottate stanno funzionando. Non ci possono essere dubbi o esitazioni: solo vaccinando decine di milioni di italiani riconquisteremo le nostre libertà e sarà possibile una duratura ripresa economica. Mentre in altri Paesi europei, penso ad esempio alla Germania, si registra, purtroppo, un nuovo peggioramento della situazione, in Italia per la terza settimana consecutiva scende l’incidenza e l’RT sui casi sintomatici è pari a 0,92 (0,82 – 1,01). Sono risultati certamente incoraggianti che devono indurci a scelte ben ponderate, proporzionali al quadro epidemiologico. L’andamento del contagio in Sardegna è un campanello d’allarme che non può essere sottovalutato. Quella rapida variazione dell’andamento della curva del contagio ci indica in modo evidente quanto sia ancora forte la circolazione del virus e come si possa passare rapidamente da zona bianca a zona rossa non appena si abbassa il livello di guardia. Sulle terapie intensive dobbiamo ascoltare il grido di accorato allarme che ci viene dai nostri medici: non possiamo continuare a chiamarli eroi e poi fare il contrario di quello che ci chiedono, mettendoli in trincea da soli a combattere negli ospedali”.
Soddisfatti dall’informativa del Ministro Speranza e, determinati nel difenderne l’operato, gran parte dei partiti di Maggioranza del centrosinistra, Pd, LeU e M5S, mentre Itala Viva chiede l’istituzione di una Commissione d’Inchiesta sulla gestione della pandemia e dal centrodestra, Lega e Forza Italia, non ritenendo efficace la strategia del Ministro e degli esperti del CTS, insistono sulla riapertura anticipata delle attività già ad aprile, dove i dati lo consentano.
Netta, invece, la posizione di Fratelli d’Italia, che ha annunciato l’intenzione di presentare una mozione di sfiducia nei confronti del titolare della Salute e di voler sostenere qualunque partito presenti iniziativa in tale senso.
Riaperture, che non dovrebbero avvenire prima di maggio, sebbene sia fissata per domani una cabina di regia della Maggioranza per valutare sulla base dei dati relativi a contagi e vaccinazioni possibili anticipazioni ad aprile, e che vengono invocate a gran voce anche dalle Regioni, riunitesi in mattinata per la Conferenza atta a definire le linee-guida da presentare all’Esecutivo per la ripresa delle attività, seguita per l’appunto dalla Conferenza Stato-Regioni.
Il documento, elaborato dai Dipartimenti di prevenzione regionali e, licenziato dalle Regioni, sempre tenendo conto dell’andamento dei contagi e del numero di vaccinazioni e del principio volto a coniugare salute ed economia, e previo parere del Comitato Tecnico Scientifico, prevede: la priorità delle riaperture per bar e ristoranti, prima a pranzo e poi a cena. Per i ristoranti, dovrebbero essere adottati due parametri per l’interno e l’esterno.: la distanza di 2 metri tra ogni tavolo in locali al chiuso, di 1 metro all’aperto e la consumazione solo al tavolo dei bar dopo le 14:00. Per le riaperture dei ristoranti a cena, si valuta la revisione degli orari del coprifuoco (possibile l’allungamento fino alla mezzanotte dalle 22:00 alle 5:00 attuali).
Quanto a cinema, teatri e musei, la riapertura dovrebbe scattare con il ripristino della zona gialla, ma le Regioni hanno chiesto la riapertura anticipata per coloro che sono vaccinati o che esibiscono tampone negativo, applicando le regole anti Covid fornite dagli esperti: previsto 1 metro di distanza frontale o laterale tra spettatori al cinema o al teatro, se indossano la mascherina e almeno 2 metri di distanza, qualora le disposizioni prevedano di non indossarla. Dalle misure sul distanziamento sarebbero però esclusi familiari e conviventi.
In ultimo, per gli eventi sportivi, a fronte del via libera del Governo alla presenza di spettatori per il 25% della capienza negli stadi per gli Europei di Calcio, la cui partita inaugurale si terrà a Roma in giugno, proposta per lo sport amatoriale la riapertura di palestre e piscine anche in zona rossa e applicando i protocolli del Comitato Tecnico Scientifico (2 metri di distanza tra gli atleti in palestra, il cui titolare dovrebbe redigere un programma delle attività pianificato,e 7 metri quadrati d’acqua a disposizione per nuotatore). In zona rossa, poi, potrebbero riaprire anche parrucchieri e centri estetici, aperti ora solo in zona arancione.
Intanto, questa mattina, il Commissario Straordinario all’Emergenza, Generale Figliuolo, visitando l’hub vaccinale di Alba in Piemonte, ha rassicurato: “In questo momento dobbiamo vaccinare gli over 80 e i fragili. In parallelo stiamo facendo gli over 70. Non appena avremo gli over 70 messi al sicuro faremo una revisione di tutto e con le dosi in arrivo riusciremo ad aprire poi il Paese. Qui , oggi stiamo vaccinando le persone che si stanno godendo la meritata pensione ma subito dopo dobbiamo vaccinare chi lavora qui, nelle fabbriche, nei siti produttivi, nella grande distribuzione e gli operatori del settore turistico alberghiero. Dobbiamo ripartire, dobbiamo intercettare la ripresa economica e tirarci fuori in piena salute da questa pandemia”, aggiunge. “Abbiamo messo a posto la macchina organizzativa e adesso che le dosi stanno arrivando sono sicuro che porteremo a casa gli obiettivi. Noi ce la facciamo. Le critiche ben vengano, possiamo fare sempre di più e meglio ma quello che sto vedendo qui in Piemonte rappresenta appieno quella che è stata la mia idea appena nominato commissario. Noi abbiamo in Italia, da soli, le capacità per farcela. Vedo chel’ organizzazione c’è. In queste settimane noi abbiamo messo a punto la macchina. Io lo sapevo che all’inizio non avevamo le dosi per arrivare ad un certo numero. Ma vi posso dire che il pensiero costante del Presidente del Consiglio e poi, nel mio piccolo, il mio, è stato sempre quello di fare pressioni ovunque possibile per fare arrivare le dodici ma nel frattempo mettere a punto la macchina. Abbiamo fatto stress test in tutte le regioni ed adesso che le dosi stanno arrivando sono sicuro che noi porteremo a casa gli obiettivi. I vaccini arriveranno ,ne sono sicuro, riusciremo a centrare l’obiettivo delle 500 mila somministrazioni al giorno. In questo trimestre l’Europa avrà 50 milioni di dosi in più di Pfizer, che per l’Italia significa quasi 7 milioni. Circa 670 mila conto di averle entro fine mese, altri 2 milioni e 150 mila a maggio e le restanti 4 milioni a giugno. È un carico che ci permette di tamponare la situazione e la riduzione sugli altri vaccini e che ci consentirà di avere 17 milioni di dosi a maggio, una potenza di fuoco superiore alle 500 mila somministrazioni al giorno. In queste settimane abbiamo messo a punto la strategia che è fatta di grandi hub per le città e una rete capillare per le zone remote e per chi è meno fortunato. Ora, lo ripeto, dobbiamo esaurire gli over 80 e andare rapidi sugli over 70. Ci sono sei regioni che in due o tre giorni chiuderanno il conto con la prima dose per gli ottantenni. Altre, come il Piemonte, seguiranno subito dopo, in cinque o sei giorni. Dal 10-15 maggio possiamo partire con le vaccinazioni in azienda. Si andrà in parallelo multiplo. Ora ne parlerò con il premier e con la comunità scientifica: possiamo anche decidere di vaccinare in contemporanea la fascia 30-59 anni. Possiamo pensare di farli tutti insieme, ovviamente dando sempre la priorità a chi è più anziano ma anche valutando le mansioni che ciascuno ricopre, o la sua esposizione al rischio”.
Non solo gestione sanitaria della pandemia però. Nel pomeriggio, infatti, il Consiglio dei Ministri ha approvato lo scostamento di bilancio da 40 miliardi di euro da chiedere in Parlamento per finanziare il Dl Sostegni bis con misure a supporto delle imprese più colpite dalla crisi , incentivi per il rilancio dell’economia e un fondo per le opere escluse dal Recovery Plan, e il Documento di Economia e Finanza,la cornice del bilancio pubblico che fotografa lo stato dell’economia italiana, da inviare a Bruxelles.
Secondo quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi, oltre all’ultra deficit da 40 miliardi sarebbe stata approvata una linea di finanziamento complementare al Recovery Plan da 30 miliardi per stimolare l’economia e portare il deficit sotto il 3% nel 2025.
In merito ai dati sulla crescita, il Governo stima un Pil al 4,5% nel 2021, rivedendo così al ribasso le stime dell’autunno (+6%), mentre il deficit salirà all’11,8% del Pil con nuova richiesta di scostamento da 40 miliardi, l’ultima ammontava a 32 miliardi per finanziare il primo Dl Sostegno.
Riguardo alle altre cifre del Def: il Pil crescerà del 2,6% nel 2023 e dell’1,8% nel 2024. Si tratta, per il Governo, di “tassi di incremento mai sperimentati nell’ultimo decennio“. Il rapporto Debito/Pil, sarebbe invece stimato nel def al 159,8% nel 2021, per poi diminuire al 156,3% nel 2022, al 155% nel 2023 e al 152,7% nel 2024.
Chiare, le indicazioni date dal ministro dell’Economia Franco, che nella premessa al Def, circolante in bozza, nella quale ha scritto: “Il nuovo provvedimento avrà come destinatario principale i lavoratori autonomi e le imprese e concentrerà le risorse sul rafforzamento della resilienza delle aziende più impattate dalle chiusure, la disponibilità di credito e la patrimonializzazione. Si darà la priorità alla celerità degli interventi, pur salvaguardandone l’equità e l’efficacia. Il decreto vedrà la luce entro fine aprile e utilizzerà i 40 miliardi. Il Fisco sarà oggetto di una articolata revisione. La riforma fiscale, da definire nella seconda metà del 2021, affronterà il complesso del prelievo, a partire dall’imposizione personale; sarà collegata anche agli sviluppi a livello europeo e globale su temi quali le imposte ambientali e la tassazione delle multinazionali. Saranno inoltre riformati i meccanismi di riscossione. Lo scenario tendenziale del Documento di economia e finanza si basa sull’aspettativa che dopo la prossima estate le misure di contrasto all’epidemia da Covid-19 avranno un impatto moderato e decrescente nel tempo sulle attività economiche. Quanto al Recovery Plan, il perimetro del Pnrr sarà di 222 miliardi, di cui 169 aggiuntivi rispetto alla programmazione esistente. A tali risorse si aggiungeranno 15 miliardi provenienti dalle altre componenti del NGEU, come il React Eu. In totale si arriva quindi a 237 miliardi. Si tratta di un piano di rilancio, di uno shock positivo agli investimenti pubblici e incentivi agli investimenti privati, a ricerca e sviluppo, a digitalizzazione e innovazione, senza precedenti nella storia recente”.
Restando nell’ambito del Recovery Plan, sempre nel pomeriggio, primo giro di consultazioni a Palazzo Chigi del Presidente del Consiglio Draghi con le singole forze politiche, sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza da presentare a Bruxelles entro il 30 aprile per accedere ai finanziamenti della UE, non prima,però, delle Comunicazioni alle Camere del Premier fissate nella settimana dal 27 al 29 aprile.
Tra i primi partiti a confrontarsi con il Premier Draghi, il M5S, rappresentato dal capo reggente Crimi e la Lega, rappresentata dai capigruppo di Senato e Camera,Romeo e Molinari, e dal Sottosegretario all’Economia Durigon.
Il pentastellato Crimi, intercettato dai cronisti all’uscita da Palazzo Chigi,ha dichiarato: “Abbiamo fatto un bilancio di questi due mesi di governo. Era un primo momento di confronto e altri ne seguiranno. Con Draghi abbiamo parlato delle misure che più ci stanno a cuore, a partire dal Superbonus e della necessità che questa misura sia prorogata a tutto il 2023 come tutto il Parlamento ha chiesto. Inoltre, abbiamo sottolineato la necessità che nel Piano di ripresa ci siano interventi a sostegno delle pari opportunità .E poi abbiamo sollecitato che la transizione ecologica sia un atto coraggioso, che i ministri che oggi hanno in mano i temi della transizione ecologica e dello sviluppo sostenibile facciano scelte coraggiose con una visione al 2050. Siamo molto ottimisti ed entusiasti. Una delle questioni che abbiamo affrontato è il tema della ripartenza. E’ fondamentale che le nostre aziende abbiano una prospettiva, in funzione anche di come andrà il piano vaccinale. Nei prossimi giorni ci sarà una cabina di regia che affronterà un progetto di partenza che tenga conto di una situazione cambiata, con tante persone vaccinate e tamponi disponibili e rapidi”.
Domani, invece, sarà la volta di Pd e Forza Italia e lunedì di Italia Viva e Fratelli d’Italia.
In mattinata, infine, il ministro dello Sviluppo Economico Giorgetti ha illustrato alle Commissioni congiunte di Senato e Camera le linee guida del suo dicastero, dichiarando a proposito della vertenza Alitalia: “La nuova Alitalia, Ita, nascerà se avrà la possibilità di operare in modo proficuo, se darà soddisfazione agli interessi del Paese, altrimenti, lo ribadisco, secondo me dovremo immaginare qualche altra situazione, innanzitutto di emergenza. Le trattative sono in corso, anche in queste ore, proprio in questi giorni, e l’obiettivo del Governo, in coerenza con quanto il Parlamento ha indicato, è di provare a individuare un nuovo vettore di proprietà pubblica, statale, che sappia però in qualche modo giocare, da un lato, un ruolo di soddisfacimento di quelli che sono gli interessi nazionali per quanto riguarda il trasporto aereo, ma anche con un equilibrio economico-aziendale.
Ieri al termine dell’incontro con i sindacati al Ministero, il titolare del dicastero di Via Veneto aveva detto: “Con i commissari straordinari è in corso una riflessione su piani alternativi se l’attuale trattativa con il Mef andasse male, se sarà necessario riconsiderare tutto se la vicenda Alitalia non avrà una conclusione positiva e bisognerà coinvolgere anche il Parlamento”.
Sul tavolo , tra i nodi ancora da sciogliere: la discontinuità tra Alitalia e Newco Ita, chiesta dalla UE e l’accordo sul marchio e sugli slot di Milano Linate, che l’Italia vorrebbe cedere in numero minore rispetto a quello chiesto dalla Commissione UE.
© Riproduzione riservata