-Covid19, nel pomeriggio Conferenza Stato-Regioni sul piano vaccinale e sulle misure anti Covid19. Al vaglio del Governo poi, un decreto con le modifiche al Dpcm nel segno di una stretta alle misure anti contagio in vigore dal 6 marzo: si andrebbe verso una Pasqua blindata e verso le chiusure nel fine settimana, sebbene per il Ministro della Salute Speranza si tratti solo di un’ipotesi, viste le divisioni all’interno dell’Esecutivo tra favorevoli e contrari. Ad ogni modo, l’approvazione del provvedimento arriverà domani nel corso del Consiglio dei Ministri, che prenderà visione dei dati relativi al monitoraggio settimanale dell’ISS e della cabina di regia. Intanto, il Governo lavora al Dl Sostegno con i ristori per le famiglie, i lavoratori e le imprese. A tal proposito, il ministro del Lavoro Orlando, in Audizione al Senato sulle linee programmatiche del suo dicastero, ha annunciato: “Sì a una proroga del blocco dei licenziamenti. Verso la riforma degli ammortizzatori sociali. Via libera alle vaccinazioni nei luoghi di lavoro”. Sul fronte dei partiti, arrivato a Roma nel pomeriggio Enrico Letta che nelle prossime ore scioglierà le riserve sulla sua candidatura a segretario su cui convergono maggioranza e minoranza dem, anche se le correnti “base riformista” e “Giovani Turchi” continuano a chiedere l’anticipazione del Congresso e quindi un segretario reggente e non in carica fino a fine mandato nel 2023 . Tensione, anche nei 5S, con la presentazione da parte di Davide Casaleggio del manifesto “Controvento”.
-BCE accelera l’acquisto di titoli, la Presidente Lagarde, al termine della riunione dell’Eurotower: “Tassi invariati. La potenza di fuoco per gli acquisti pandemici può salire. L’economia migliora, ma restano incertezze legate a pandemia e vaccinazioni. Solido rimbalzo nel 2021”.
di Federica Marengo giovedì 11 marzo 2021
Mentre l’EMA, l’Agenzia Europea per i medicinali ha autorizzato l’immissione in commercio del vaccino monodose Jhonson& Jhonson per gli adulti a partire dai 18 anni e ha rassicurato, insieme con Aifa,l’’Agenzia per il Farmaco, la Presidente della Commissione UE ,Von der Leyen e il Premier Draghi riguardo all’assenza di correlazione tra casi di trombosi ed embolia polmonare verificatisi in alcuni Paesi europei ,compresa l’Italia, con la somministrazione delle dosi appartenenti a un lotto del siero Astrazeneca, che ha determinato, in via cautelativa e per accertamenti, il ritiro e la sospensione dell’uso di quella partita , nel pomeriggio, si è tenuta la Conferenza Stato-Regioni ed enti locali per illustrare la bozza del piano vaccinale, e le misure anti Covi19, cui seguirà domani mattina un altro vertice sempre incentrato sulle misure anti Covid19.
Nella riunione di oggi, convocata dalla ministra per gli Affari Regionali Gelmini, cui hanno preso parte il ministro della Salute Speranza, la ministra per la Disabilità, Stefani, il capo della Protezione Civile, Curcio e il Commissario all’Emergenza Figliuolo, il titolare del dicastero della Salute ha illustrato i cardini del nuovo piano per accelerare la campagna vaccinale realizzando 400 mila somministrazioni al giorno, per raggiungere l’immunità di gregge entro la fine dell’estate, elaborato in collaborazione con Iss, Agenas e Aifa, che potrebbe essere illustrato in parte già domani pomeriggio, durante la visita del Premier Draghi al centro vaccinale dell’aeroporto di Fiumicino, dunque prima di sabato, giorno fissato per l’ufficializzazione .
Al primo punto, l’omogeneizzazione del sistema in tutte le Regioni, quindi la rimodulazione dei criteri: ultimate le vaccinazioni agli over 80, Polizia (cui dovrebbe essere aggiunta anche la Protezione Civile) e insegnanti, si aggiungeranno 5 categorie per fasce d’età decrescente e patologie. Queste, le linee: elevata fragilità (persone estremamente vulnerabili; disabilità grave) e loro accompagnatori, persone tra 70 e 79 anni; persone tra i 60 e i 69 anni; persone con comorbidità, ovvero con più patologie, sotto i 60 anni, senza la gravità riportata per le persone estremamente vulnerabili, persone sotto i 60 anni.
Quindi, il potenziamento della logistica, con l’aumento di siti dove procedere alle somministrazioni: grandi centri, collocati nelle città con 50 milioni di abitanti, piazzali di stazioni ferroviarie, palazzetti, stadi, centri della Difesa, che metterà a disposizione unità mobili per raggiungere comuni isolati, aziende (Confindustria ha avviato una mappatura dei siti con caratteristiche compatibili che dovrebbe essere resa nota il 20 marzo)e ambulatori Inail per le imprese più piccole e sfornite di spazi.
Infine , l’incremento del numero di vaccinatori, con l’arruolamento di 60 mila odontoiatri, 40 mila medici specializzandi, medici di famiglia, medici dell’Esercito ,della Croce Rossa e infermieri e farmacisti con l’ausilio di un medico da cui dipenderanno più postazioni, e il ricalcolo dei tempi di rischio fissata in un range di 12 o 14-15 settimane fra la prima e la seconda dose.
Tale piano però dipende dal quantitativo di dosi a disposizione dell’Italia e in merito il ministro della Salute Speranza ha spiegato: “Ci si aspetta fino a 50 milioni di dosi vaccinali per il secondo trimestre, per arrivare a 80 milioni nel terzo e quindi anche con riduzioni, se le aziende non riuscissero a rispettare i contratti, la campagna marcerà”.
Queste, dunque, le stime sulle dosi di vaccini che arriveranno in Italia da qui a giugno 2022, salvo modifiche dovute all’eventuale stop di Astrazeneca: quasi 52 milioni e mezzo ,le dosi previste per il secondo trimestre 2021, per l’esattezza 52.477.454. Di queste dosi, sono previste 10.042.500 da AstraZeneca, 8.766.00 da Pfizer (cui si aggiungono 6,6 milioni di seconde dosi divise tra primo e secondo trimestre), 9.420.515 sempre da Pfizer, grazie al secondo contratto, 7.307.292 da Jhonson&Jhoson (monodose, in via di approvazione), 7.314.904 da Curevac (ancora non approvato) e 4.650.000 da Moderna.
Per il secondo trimestre del 2022, previsti invece, 242 milioni di dosi di vaccino. Di queste, 40,1 milioni saranno di AstraZeneca, 27,3 milioni di dosi iniziali Pfizer, 13,2 di dosi aggiuntive Pfizer, 25,1 secondo contratto dosi base Pfizer, 26,5 milioni di Johnson & Johnson (per questo vaccino basta una sola dose, senza richiamo), 40,3 di Sanofi/GSK, 29,8 di Curevac, 10,6 milioni di Moderna (dorsi iniziali), 10,6 di Moderna (dosi aggiuntive) e 18,5 secondo contratto dosi iniziali Moderna.
Soddisfatto, il Presidente della Conferenza delle Regioni e Presidente della Regione Emila-Romagna Bonaccini, che ha dichiarato: “Le ipotesi di revisione del piano nazionale Vaccini sono condivisibili e costituiscono un passo in avanti verso una accelerazione. C’è infatti maggiore chiarezza: è confermata l’esigenza di completare con le categorie già avviate (forze di polizia e scuola), andare avanti con gli ultraottantenni, i disabili e le fasce di rischio di chi è affetto da patologie gravi, per proseguire poi per fasce anagrafiche con l’obiettivo di vaccinare rapidamente tutta la popolazione con più di 60 anni. Chiediamo però al Governo di prevedere fra i destinatari di prossime vaccinazioni accanto alle forze di polizia anche la protezione civile. Infine , occorre poi superare nel più breve tempo possibile la fase delle stime dell’approvvigionamento delle dosi per avere maggiori certezze e conseguentemente una migliore programmazione, così come sono necessari ulteriori approfondimento e specifiche sulla possibilità di poter effettuare vaccinazioni direttamente da parte delle aziende”.
Nella giornata di domani, invece, è convocato alle 11:30 , a Palazzo Chigi, il Consiglio dei Ministri nel quale si deciderà, alla luce del Report settimanale dell’ISS sui dati (in netto peggioramento) di diffusione del virus e della pressione sugli ospedali, riguardo alla stretta sulle misure di contenimento del contagio da inserire in un decreto che andrà a modificare , a partire dal 15 marzo e per il periodo delle festività pasquali, il Dpcm, entrato in vigore il 6.
Fra le norme al vaglio: la zona rossa automatica con un’incidenza pari o superiore a 250 casi per 100 mila abitanti per sette giorni, la chiusura a Pasqua e nei fine settimana, anche se su quest’ultimo punto vi sarebbe una spaccatura nella Maggioranza , con Forza Italia, Lega e Italia Viva contrari alle chiusure.
Non solo piano vaccinale, però. Allo studio del Governo, anche il Dl Sostegno da 30-40 miliardi, con coperture da 32 miliardi garantite dallo scostamento di bilancio chiesto dal Governo Conte bis e autorizzato dal Parlamento, che dovrebbe essere approvato dal Consiglio dei Ministri nella prossima settimana e in cui tra ,le altre norme ,sarà introdotta la proroga oltre il 31 marzo del blocco dei licenziamenti, come annunciato stamane dal ministro del Lavoro Orlando, in Audizione presso la Commissione competente del Senato: “Andiamo nelle direzione di una proroga del blocco dei licenziamenti. La proroga del blocco dei licenziamenti, inserita nel Dl Sostegno, nel caso dei lavoratori che dispongono di strumenti ordinari sarà, in qualche modo, legata ad un termine che sarà definitivo. Invece per coloro che non sono coperti da strumenti ordinari sarà agganciato ad una riforma degli ammortizzatori sociali. La crisi generata dalla pandemia ha penalizzato di più i giovani e le donne ed i lavoratori temporanei, che più spesso sono donne e giovani, ha sottolineato il ministro del Lavoro. Secondo Orlando “dobbiamo scongiurare con tutti i mezzi il rischio di una generazione perduta. In particolare la fascia d’età tra i 14 e i 34 anni, pur rappresentando solo un quarto dell’occupazione alle dipendenze del settore privato non agricolo, ha contribuito per oltre la metà alla perdita di posti di lavoro. L’Italia resta il Paese con il più basso di attività e occupazione femminile nell’UE, oltre 10 punti inferiore alla media dell’Unione. Questi numeri impongono un’azione sia utilizzando strumenti indiretti già previsti che vanno rafforzati e messi a sistema, come sgravi e contributi, sia attraverso interventi diretti per la ripresa dell’occupazione femminile. In particolare utilizzando le risorse del Next Generation UE per potenziare le infrastrutture sociali”.
Quindi, sottolineando l’impegno sulla campagna vaccinale anche presso le aziende, con l’impiego dei medici aziendali, e sulla risoluzione dei dossier Alitalia ed ex Ilva di Taranto, in merito al Reddito di Cittadinanza e al Reddito di Emergenza, ha precisato: “Per il Reddito di Cittadinanza e il Reddito d’Emergenza occorre una manutenzione e un adattamento. Accanto a questi strumenti altri andranno individuati soprattutto per far fronte ad un fenomeno che è di questi mesi, di queste settimane, che è quello del repentino impoverimento del ceto medio. Continua a crescere la povertà non solo di chi è senza lavoro ma anche di chi un lavoro lo ha. Siamo di fronte al drammatico tema di un lavoro povero, un lavoro che non riesce ad offrire stabilità e sicurezza alle persone. Il grave impatto della pandemia è stato contenuto sia da misure strutturali di contrasto, quali il reddito di cittadinanza, sia a quelle realizzate durante l’emergenza. La platea dei beneficiari del reddito di cittadinanza è cresciuta costantemente nei mesi dell’emergenza sanitaria fino a coinvolgere un milione e mezzo di nuclei familiari. Ad essa si sono aggiunti i beneficiari del reddito d’emergenza che ammontano a oltre 300mila nuclei. Grazie a questi strumenti la crisi sanitaria e la conseguente crisi economica non sono diventate ancora crisi sociale”.
Sul fronte dei partiti, invece, in vista dell’Assemblea nazionale di domenica 14 marzo, che decreterà il successore del segretario dimissionario Zingaretti, sembra essere stata raggiunta un’unità nel Pd sul nome di Enrico Letta, il quale, arrivato nel pomeriggio a Roma da Parigi, scioglierà domani la riserva sulla sua candidatura. Ampio sostegno infatti è arrivato sia dalla corrente maggioritaria, capitanata dal ministro della Cultura Franceschini e dal Vicesegretario e ministro del Lavoro Orlando , che dalla minoritaria, “Giovani Turchi” di Orfini e “Base riformista” , formata tra gli altri dal ministro della Difesa Guerini, dal capogruppo al Senato Marcucci e dall’ex ministro dello Sport Lotti, che hanno sollecitato però la convocazione del Congresso prima del 2023, richiesta che sembrerebbe guardare a Letta come segretario reggente che traghetti il partito fino alle Amministrative, e non con mandato pieno , (questione di cui si dibatterà in una riunione fissata per domani pomeriggio) , mentre proprio l’ex Premier avrebbe posto come condizione per accettare la Segreteria che quest’ultima fosse forte e unitaria per giungere fino al 2023.
D’accordo sull’elezione di Letta, anche il segretario dimissionario Zingaretti e il Presidente della Regione Emilia Romagna, Bonaccini, indicato come prossimo segretario, che ha chiesto l’avvio di una “fase Costituente” del partito. Sfumata dunque, a quanto sembrerebbe , la candidatura a segretaria di Debora Serracchiani.
Fibrillazioni, poi non mancano neppure in seno ai pentastellati, alle prese con lo scontro con il Presidente dell’Associazione e della Piattaforma Rousseau, Davide Casaleggio, che ieri ha presentato il Manifesto “Controvento”, atto che sembrerebbe preludere a un divorzio dai grillini, malgrado i tentativi di ricucire i rapporti, mentre si attende per fine mese da parte dell’ex Premier Conte la presentazione di un piano di rifondazione del Movimento.
Intanto, nella conferenza stampa al termine della riunione del Direttivo della BCE, la Presidente Lagarde, ha dichiarato: “La situazione economica complessiva dell’Eurozona è complessivamente migliorata grazie alla ripresa della domanda globale e allo stimolo di bilancio, ma nel breve termine rimangono incertezze collegate alle dinamiche della pandemia e alla velocità della campagna di vaccinazione. La Banca Centrale Europea lascia, come nelle previsioni, i tassi d’interesse fermi: il tasso principale rimane a zero, il tasso sui depositi a -0,50% e il tasso sui prestiti marginali a 0,25%. La Bce ha deciso di effettuare gli acquisti del programma per l’emergenza pandemica ‘Pepp’ a un ritmo significativamente più alto nel prossimo trimestre. Il Pepp rimane a 1.850 miliardi di euro con un orizzonte fissato fino a marzo 2022. La potenza di fuoco del programma di acquisti di debito per l’emergenza pandemica, il ‘Pepp’, può essere ricalibrata, se richiesto, per preservare condizioni di finanziamento favorevoli che contribuiscano a contrastare lo shock negativo della pandemia sul profilo dell’inflazione. La Bce alza la stima per la crescita dell’Eurozona nel 2021 a 4% da +3,9% di dicembre, e prevede un 4,1% per il 2022 e 2,1% per il 2023. Il Pil reale probabilmente ha subito una nuova contrazione nel primo trimestre, ma la campagna delle vaccinazioni e un graduale allentamento delle misure di contenimento sociale rafforzano l’aspettativa di una decisa ripresa dell’attività economica nel 2021. La Bce ha migliorato le stime d’inflazione per l’Eurozona, portandole a +1,5% per il 2021 (da 1%), a +1,2% per il 2022 (da 1,1%) e mantenendole a 1,4% per il 2023.. E’ possibile che l’inflazione dell’Eurozona tocchi il 2% a fine 2021 ma ciò è dovuto a “ragioni tecniche e temporanee”.
In ultimo, la Lagarde , riguardo al ruolo chiave del pacchetto Next Generation Eu, ha esortato: “E’ importante che diventi operativo senza ritardi. Gli Stati membri assicurino una puntuale ratifica della decisione sulle risorse proprie, finalizzino i loro piani di ripresa e resilienza velocemente e utilizzino i fondi per una spesa pubblica produttiva, assieme a misure strutturali che rilancino la produttività”.
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