-Crisi di Governo, ultimo giorno delle consultazioni al Colle con le delegazioni dei gruppi parlamentari di Senato e Camera. Nel pomeriggio, il Presidente della Repubblica Mattarella ha ricevuto a colloquio, dapprima il Centrodestra unito,che ha confermato la linea stabilita nel corso della riunione che ha preceduto la salita al Quirinale, ovvero: no a un Conte Ter, sì al ritorno alle urne, ribadendo la disponibilità a collaborare ai provvedimenti utili al Paese. Compatto, invece, il M5S sul reincarico a Conte , ma diviso al suo interno sul rientro in Maggioranza di Renzi e di Italia Viva, sebbene la linea prevalente sia quella di non porre alcun veto su Italia Viva. Al termine delle consultazioni, poi, la decisione del Capo dello Stato, alla luce delle dichiarazioni di ieri dello stesso Renzi, che ha chiesto fosse conferito mandato esplorativo a una personalità istituzionale diversa da quella di Conte per verificare se Pd e M5S intendano allargare la Maggioranza al suo partito, sottolineando l’assenza di veti su qualsiasi nome per la Presidenza del Consiglio, di conferire l’incarico al Presidente della Camera Fico. In mattinata, il Presidente della Repubblica ha partecipato, invece, all’inaugurazione dell’anno giudiziario.
-In mattinata, Consiglio dei Ministri per approvare un decreto volto a prorogare ulteriormente al 28 febbraio, l’invio da parte dell’Agenzia delle Entrate delle cartelle esattoriali, che dovrebbe essere inserito per la conversione nel decreto Milleproroghe. Insoddisfatto, il ministro dell’Economia Gualtieri: “Misure più articolate impossibili per via della crisi di Governo”. Recovery Plan, il Commissario economico Gentiloni: “Ricevute bozze dell’Italia”.
di Federica Marengo venerdì 29 gennaio 2021
Breve pausa dalle consultazione al Colle, questa mattina, per il Presidente della Repubblica, Mattarella, che ha presieduto, insieme con la Presidente del Senato, Casellati, il Presidente della Camera, Fico, il Presidente del Consiglio dimissionario Conte e il ministro della Giustizia Bonafede, l’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte Suprema di Cassazione, svoltasi nell’Aula Magna del “Palazzaccio”,alla presenza di un pubblico contingentato, come da norme anti Covid19.
Un’inaugurazione che non ha potuto non risentire della crisi di Governo in atto,con la sottolineatura da parte del Presidente della Cassazione Curzio, del Guardasigilli Bonafede e del Vice Presidente del CSM, Ermini, che hanno evidenziato la necessità di una riforma della Giustizia tra le condizioni per accedere al Recovery Fund e per rilanciare il Paese.
Alle 16:00, poi, la ripresa dei colloqui al Quirinale con le delegazioni, guidate dai leader dei partiti e dai capigruppo di Senato e Camera , dei partiti del Centrodestra, presentatosi unito( Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Noi con l’Italia e Cambiamo) e, a seguire, del M5S.
Netta, la posizione del Centrodestra, definita nel corso della riunione della coalizione indetta su istanza della leader di Fratelli d’Italia, Meloni, dopo un’apertura del Carroccio a un Governo istituzionale, poi smentita, e svoltasi alle 14:00, prima della salita al Colle, riferita in pubblico,ai pochi giornalisti presenti nella sala delle Feste adibita all’incontro con la stampa, dal segretario della Lega Salvini, che ha detto: “La crisi sanitaria, economica e sociale impone una soluzione rapida alla crisi. Esclusa, la possibilità di un appoggio alla stessa Maggioranza che sta tenendo il Paese in ostaggio da settimane e sarebbe ancor più debole se tenuta in piedi da singoli voltagabbana. Il Centrodestra ha confermato al Presidente della Repubblica piena disponibilità a collaborare per tutti i provvedimenti necessari a salvaguardare gli interessi degli italiani, come peraltro fatto fino ad oggi e in modo spesso decisivi, a partire da un efficace utilizzo dei fondi del Recovery, dal piano vaccini fino ai ristori e ai rimborsi per famiglie e imprese. Tutti i componenti della delegazione del Centrodestra si sono riservati, ove non si andasse ad elezioni, di valutare con il massimo rispetto ogni decisione che spetta costituzionalmente al Capo dello Stato all’esito delle consultazioni in corso”.
A seguire, poi, le consultazioni del M5S, il cui capo politico Crimi, al termine del confronto con il Capo dello Stato, ha dichiarato: “Abbiamo dato disponibilità a un confronto con chi intende dare risposte al Paese con un Governo politico che parta dalle forze di Maggioranza che hanno lavorato questo ultimo anno e mezzo. Il Paese non può aspettare e non è accettabile perdere tempo. L’Italia deve avere un Governo nel più breve tempo possibile e che possa adottare ogni misure utile e necessaria. Non è il momento dei veti, è il momento di fare un passo in avanti tutti insieme e velocemente. Da noi c’è la disponibilità ad un confronto con chi intende dare risposte concrete nell’interesse del Paese. Un Governo politico che parta dalle forze di Maggioranza che hanno lavorato insieme, con un patto di legislatura chiaro davanti ai cittadini”.
Insomma, un no ai veti a Italia Viva, concordato durante la riunione con i gruppi parlamentari grillini, che , però ha suscitato le rimostranze di una parte dei pentastellati, afferenti alla corrente più battagliera e più legata alle origini del Movimento, rappresentata dall’ex deputato, Di Battista, contraria all’ingresso di Renzi e del suo partito nella nuova Maggioranza, che, però, ha poi precisato di parlare a titolo personale.
Tra i 5Stelle insofferenti a un Conte Ter sostenuto anche da Italia Viva, oltre che dai “responsabili” degli Europeisti-Maie-Centrodemocratico, l’ex ministra per il Sud Lezzi che, in un post su Facebook, ha rimandato la decisione al voto degli iscritti sulla piattaforma Rousseau, il Presidente della Commissione Antimafia della Camera, Morra e il deputato , Vicepresidente della Commissione Esteri Cabras, che in mattinata, alla luce del viaggio di Renzi in Arabia Saudita durante il quale, dietro compenso, ha partecipato a una conferenza, definendo il Paese governato dal Principe Mohammed Bin Salman , in passato oggetto di forte critiche sia per l’omicidio del giornalista del Washington Post Jamal Kashoggi ,da parte dei servizi segreti sauditi, sia per la repressione del dissenso interno, per la limitazione dei diritti delle donne nel Paese e per lo sfruttamento di lavoratori, soprattutto di origine straniera, “culla” di un possibile “nuovo Rinascimento”, ha depositato un’interrogazione in cui chiede al Governo di “sapere come sia possibile che il leader di un partito che fino a pochi giorni fa esprimeva Ministri e Sottosegretari possa al contempo ricevere compensi da uno Stato straniero”.
Una polemica ha cui ha così replicato, in video pubblicato sui Social, l’ex Premier Renzi: “L’Italia si sta giocando il futuro. La crisi deve decidere del Recovery plan, vaccini, scuole. Chi ha idee porta le idee al tavolo, chi non ne ha usa i diversivi, l’aggressione personale, la simpatia, il carattere. Il diversivo di oggi è la conferenza internazionale a Riad. Prendo l’impegno di discutere con tutti i giornalisti in conferenza stampa dei miei incarichi internazionali, delle mie idee sull’Arabia saudita, di tutto. Ma lo facciamo la settimana dopo la fine della crisi di Governo. Adesso è del futuro dell’Italia non del futuro dei sauditi che stiamo discutendo”.
Tuttavia, da Italia Viva , tramite il Vicepresidente della Camera, Rosato, è arrivato l’apprezzamento per l’apertura al dialogo del M5S : “Abbiamo chiesto che ci sia un atteggiamento chiaro da parte dei partiti di Maggioranza per sapere se c’è la volontà di costituire una Maggioranza politica seria. Mi sembra che la risposta del M5s sia coerente con la richiesta fatta. Ora verificheremo i prossimi passaggi. Bisogna confrontarsi sui contenuti. Ci vuole schiettezza tra di noi, se faremo questo possiamo far nascere un governo più forte di prima. Le dinamiche interne al M5s le lasciamo alla loro valutazione non ci riguardano”.
Quindi, a fronte della richiesta del leader di Italia Viva, Renzi, di una verifica sulla Maggioranza affidata a una personalità istituzionale e non a Conte, espressa ai giornalisti a margine delle consultazioni al Colle di Italia Viva, è arrivata la decisione del Presidente della Repubblica Mattarella, di conferire un mandato esplorativo al Presidente della Camera , in quota pentastellata, Fico, della durata di tre giorni (da domani a lunedì compreso) per sondare , mediante sue consultazioni, la possibilità di una ricomposizione della frattura tra le stesse forze dell’Esecutivo precedente (Pd, M5S, LeU e Italia Viva) comunicata con queste parole, pronunciate di fronte ai cronisti nella Sala delle Feste: “L’Italia come tutti i Paesi sta affrontando nuove offensive della pandemia da sconfiggere con una decisiva campagna di vaccinazione. A questa emergenza si aggiunge una pesante crisi sociale e pesanti conseguenze sulla nostra economia. Queste ulteriori emergenze possono essere affrontate solo attraverso il rapido utilizzo delle risorse europee. Le tre emergenze richiedono immediati provvedimenti di governo: è doveroso dar vita presto a un governo con un adeguato sostegno parlamentare per non lasciare il Paese esposto agli eventi. Dai colloqui svolti al Quirinale è emersa la prospettiva di una maggioranza politica composta a partire dai gruppi che sostenevano il governo precedente. Questa disponibilità va peraltro verificata. Adotterò con immediatezza un’iniziativa”.
Dichiarazioni , quelle del Presidente Mattarella, cui è seguito da parte del Presidente della Camera Fico, salito al Quirinale per ricevere il mandato esplorativo, il ringraziamento per la fiducia accordatagli.
Due, le incognite,però : 1) la conferma di Conte come Presidente del Consiglio di un Conte Ter e 2) le condizioni che il leader di Italia Viva , Renzi, potrà porre per il reingresso in Maggioranza come: le modifiche al Recovery Plan, l’attivazione del Mes sanitario, le modifiche alla riforma della prescrizione o la possibile richiesta di dimissioni del ministro della Giustizia Bonafede (per le sue posizioni giustizialiste), e un nome alternativo a quello di Conte per Palazzo Chigi, sebbene abbia sostenuto di non avere veti su alcun nome.
Intanto, nel primo pomeriggio, il Governo ancora in carica per il disbrigo degli affari correnti, convocato un Consiglio dei Ministri, ha dato il via libera all’approvazione di un decreto (che dovrebbe essere inserito nella legge di conversione del Dl Milleproroghe) per prorogare di un altro mese (fino al 28 febbraio) l’invio delle cartelle esattoriali e degli atti fiscali (50 milioni) da parte dell’Agenzia delle Entrate e della Riscossione, vista l’imminente scadenza al 31 gennaio della prima dilazione. Soluzione, che non ha soddisfatto il ministro dell’Economia Gualtieri, che ha dichiarato: “Quella trovata sulle cartelle esattoriali non è la soluzione ottimale, perché sarebbero servite misure più articolate, rese impossibili dalla crisi di Governo”.
Tutto ciò, mentre il Commissario agli Affari Economici Gentiloni, a margine di un Webinar sul piano Next Generation EU, organizzato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore e dal Cnel (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro), ha annunciato: “Abbiamo già ricevuto le bozze del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) dall’Italia e altri Paesi. Su queste bozze si sta discutendo a livello tecnico. Bisogna lavorare per fare ulteriori progressi sia sulla qualità delle nostre proposte italiane in termini di riforme e sia sulle procedure di attuazione e questo lavoro è cominciato con una base molto positiva da parte delle proposte recentemente trasmesse dal Governo italiano e si deve su quella traccia, nelle prossime settimane, continuare a lavorare sul piano tecnico ma continuare anche a lavorare nel confronto con le parti sociali, con tutti i corpi intermedi. La Commissione incoraggia in tutti i Paesi a coinvolgere le diversi parti sociali. ll successo di Next Generation Eu dipende in parte molto significativo dal successo italiano perché all’Italia arriva una parte consistente di queste risorse. Il successo per noi è un obiettivo irrinunciabile . Sappiamo tutti benissimo che al di là della delineazione dei piani c’è poi la loro esecuzione, che richiede un impegno e anche delle procedure adeguate per essere credibili, visto che si tratta di cifre molto consistenti da impegnare entro il 2023 e da spendere entro il 2026. Questo lavoro è iniziato con una base molto positiva da parte delle proposte recentemente trasmesse dal governo italiano e credo che nelle prossime settimane si debba continuare a lavorare su quella traccia. Sia sul piano tecnico sia nel confronto con le parti sociali, il mondo del lavoro, delle università, delle imprese: tutti i corpi intermedi e gli interlocutori. Queste grandi operazioni si fanno nella misura in cui si riesce a condividere e costruire un consenso. Ed è per questo che la Commissione incoraggia in tutti i Paesi a coinvolgere quelli che chiamiamo gli stakeholders”.
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