-Nel pomeriggio di oggi, al via, al Quirinale, le Consultazioni con i Presidenti di Senato e Camera, Casellati e Fico. Da domani e fino a venerdì sera, i colloqui del Capo dello Stato con le delegazioni dei gruppi parlamentari. Intanto, in mattinata, si è costituito in Senato il nuovo gruppo Europeisti-Maie-Centrodemocratico, la quarta gamba, formata da una decina di senatori che dovrebbe assicurare l’allargamento e il rafforzamento della base della Maggioranza, sebbene i numeri siano ancora insufficienti. Pd, M5S e LeU, fanno quadrato intorno a Conte per il reincarico di quest’ultimo. Determinante, per la costituzione del Governo Conte Ter, il raggiungimento di un’intesa con Italia Viva e il suo leader, Renzi, che apre al dialogo,ma sulla base di un programma certo e condiviso che segni un cambio di passo e non esclude altri nomi per Palazzo Chigi. Sul fronte delle Opposizioni, Centrodestra compatto nel proporre al Colle un Governo di unità nazionale o il ritorno alle urne, fortemente caldeggiato da Fratelli d’Italia.
-Dl Ristori5, il ministro dell’Economia Gualtieri garantisce che, nell’ambito del disbrigo degli affari correnti, il provvedimento con gli aiuti per imprese e professionisti più colpiti dalla crisi scaturita dalle chiusure anti Covid19, il rinvio ulteriore delle cartelle esattoriali e la proroga di Cassa integrazione e blocco dei licenziamenti, finanziati dai 32 miliardi dello scostamento di bilancio, verrà approvato in tempi brevi nella forma o di un testo unico o di due decreti distinti. Istat, crollo dell’export e dell’import nel 2020.
di Federica Marengo mercoledì 27 gennaio 2021
Solo al termine dell’intensa giornata di ieri, nella quale ha rassegnato le sue dimissioni, il Premier dimissionario (almeno temporaneamente), ha trovato il tempo per scrive su Facebook, per spiegare agli italiani il perché abbia rimesso il mandato nelle mani del Capo dello Stato e per lanciare un accorato appello: “Il Paese sta attraversando un momento davvero molto difficile. Da ormai un anno stiamo attraversando una fase di vera e propria emergenza. Le diffuse sofferenze dei cittadini, il profondo disagio sociale e le difficoltà economiche richiedono una prospettiva chiara e un governo che abbia una maggioranza più ampia e sicura. È il momento, dunque, che emergano in Parlamento le voci che hanno a cuore le sorti della Repubblica. Le mie dimissioni sono al servizio di questa possibilità: la formazione di un nuovo governo che offra una prospettiva di salvezza nazionale. Serve un’alleanza, nelle forme in cui si potrà diversamente realizzare, di chiara lealtà europeista, in grado di attuare le decisioni che premono, per approvare una riforma elettorale di stampo proporzionale e le riforme istituzionali e costituzionali, come la sfiducia costruttiva, che garantiscano il pluralismo della rappresentanza unitamente a una maggiore stabilità del sistema politico. Questo conta. Che il nostro Paese si rialzi in fretta e possa mettersi alle spalle la pandemia e le tragedie che essa ha arrecato, in modo da far risplendere la nostra nazione nella pienezza delle sue bellezze. Per parte mia, anche in queste ore continuerò a svolgere gli affari correnti fino all’insediamento del nuovo governo. Continuerò a svolgere il mio servizio al Paese, con senso di responsabilità e con profondo impegno .Sono queste le caratteristiche che hanno caratterizzato il mio operato, quello dell’intero governo e delle forze di maggioranza che ci hanno sostenuto, anche quando i risultati raggiunti e le risposte date non sono apparsi all’altezza delle aspettative dei cittadini. L’unica cosa che davvero rileva, al di là di chi sarà chiamato a guidare l’Italia, è che la Repubblica possa rialzare la testa. Allora avremo vinto tutti, perché avrà vinto l’Italia. Quanto a me, mi ritroverete sempre, forte e appassionato, a tifare per il nostro Paese”.
Proprio nella direzione di un nuovo Governo Conte , il “Conte Ter”, stamane, in Senato, è stata annunciata dalla stessa Presidente Casellati la nascita di un nuovo gruppo autonomo di parlamentari per allargare e rafforzare la Maggioranza, autorizzata dalla Giunta di Palazzo Madama, la cosiddetta “quarta gamba”, si tratta degli “Europeisti-Maie-Centrodemocratico” che raggruppa una decina di parlamentari tra gli esponenti del Movimento degli italiani all’estero e il Centro democratico di Bruno Tabacci, cui hanno aderito esponenti del Gruppo Misto, provenienti dal M5S e da Forza Italia.
I dieci senatori in questione sono: Maurizio Buccarella, Adriano Cario, Andrea Causin, Saverio De Bonis, Gregorio De Falco, Raffaele Fantetti, Tatjana Rojc, Gianni Marilotti, Ricardo Merlo, Maria Rosaria Rossi. Capogruppo, è stato nominato Raffaele Fantetti, vice capogruppo Andrea Causin.
Tuttavia, ad oggi, con la nascita di tale gruppo non sembrano cambiare di molto le cose, dato il numero ancora insufficiente per garantire la Maggioranza assoluta all’ipotetico nuovo Governo Conte Ter. Infatti, i senatori che costituiscono la nuova compagine solo gli stessi che hanno votato la fiducia al Governo il 19 gennaio scorso, contribuendo al raggiungimento dei 156 voti che hanno permesso l’approvazione della risoluzione presentata dalla Maggioranza sulle Comunicazioni del Presidente del Consiglio Conte.
Inoltre, i senatori Gianni Marilotti e Tatjana Rojc già facevano parte del centrosinistra ,in quanto provenienti dal Gruppo delle Autonomie e dal Pd, mentre Raffaele Fantetti, Maurizio Buccarella, Adriano Cario, Saverio De Bonis e Ricardo Merlo erano nel Misto componente Maie; Gregorio De Falco nel Misto componente Azione; Andrea Causin e Maria Rosaria Rossi in Forza Italia.
A sorpresa, non nel novero, per divergenze di carattere politico, la senatrice del Gruppo Misto Lonardo, che però ha assicurato il sostegno a Conte.
In contemporanea, poi, l’operazione “responsabili” è partita anche alla Camera , dove per regolamento occorrono venti deputati, ed è condotta dal leader del Centro democratico Tabacci e in parte, secondo indiscrezioni giornalistiche, dall’ex forzista Polverini, che potrebbe raccogliere le adesioni di alcuni ex colleghi di Forza Italia. In serata, Centro democratico arrivato a 15 deputati con l’ingresso di Aiello ed Ermellino.
Determinante, dunque,per rimpinguare la Maggioranza, se il numero non fosse raggiunto, l’intesa con Italia Viva, che si riunirà nella serata di oggi per fare il punto della situazione e ,sul fronte delle Opposizioni, con Forza Italia o l’Udc, per costituire la “Maggioranza Ursula”, ovvero quella costituita dall’asse Socialdemocratici e Popolari, che, nel maggio 2019, portò, in sede UE, alla elezione di Ursula Von der Leyen a Presidente della Commissione UE.
Così, mentre nel pomeriggio di oggi, alle 17:00, al Quirinale, dopo la cerimonia del Giorno della Memoria, in ricordo della Shoah, sono partite le prime consultazioni del Presidente Mattarella con la Presidente del Senato Casellati, con il Presidente della Camera Fico e (telefonica) con il Presidente emerito Giorgio Napolitano, e nella giornata di domani, fra mattinata e pomeriggio, si procederà ai colloqui del Capo dello Stato con le delegazioni di Camera e Senato del Gruppo Misto(il neo costituito gruppo degli Europeisti Maie Centro democratico saranno da Mattarella alle 11:50), di LeU e del Pd, i dem, riunitisi attorno al segretario Zingaretti, in Direzione generale,hanno reso nota la loro linea ufficiale: sì al reincarico del Premier dimissionario, punto di equilibrio della Maggioranza, e massimo sostegno a un Conte Ter .
Quanto al leader di Italia Viva, Renzi, “nessun risentimento, ma bisogna garantire affidabilità”.
Stessa linea, anche per le altre forze di Maggioranza M5S, riunitosi ieri sera, e LeU.
Quanto a Italia Viva, la posizione del partito, già espressa da Renzi nella Enews settimanale pubblicata nella serata di ieri e ribadita oggi in un post su Facebook critico nei confronti della nascita in Parlamento di gruppi di “responsabili”(“In Parlamento è uno scandalo la nascita di gruppi improvvisati”), è stata ribadita in un’intervista a ll Messaggero, dalla capogruppo alla Camera Boschi e dall’ex ministra alle politiche agricole Bellanova: apertura al dialogo, nessun veto su alcun nome (sebbene, quello di Conte non sia l’unico nome sul tavolo), ma serve un programma definito per un Governo “davvero europeista”, stabile e coeso.
Sul fronte delle Opposizioni, invece, Centrodestra (compresi i piccoli partiti: Cambiamo, Udc e Noi con l’Italia, per il no all’adesione ai gruppi di responsabili) ,compatto verso le Consultazioni al Colle. No al Conte Ter, possibile, però per Forza Italia e Lega e non per Fratelli d’Italia ,che chiede il ritorno alle urne immediato, un Governo di larghe intese, ma a guida Centrodestra(niente “Maggioranza Ursula” con Pd, M5S e LeU), oppure il voto anticipato.
Dunque, oltre al Governo Conte Ter ,con Maggioranza allargata ai gruppi di “responsabili”, vi sono diversi possibili sbocchi della crisi, di cui si avrà contezza solo dopo venerdì, ovvero al termine dei colloqui delle delegazioni dei gruppi parlamentari con il Presidente della Repubblica, che deciderà il da farsi sulla base dei numeri , della stabilità e della coesione della eventuale Maggioranza candidata a sostenere l’Esecutivo.
Possibile, quindi, anche un Governo con un nuovo Premier scelto tra esponenti del M5S e del Pd, con una “Maggioranza Ursula” (Pd, M5S , LeU, Forza Italia), un Governo di “unità nazionale” (soluzione caldeggiata dal Centrodestra), che coinvolga quasi tutti i partiti dell’arco parlamentare, guidato da un tecnico o da una figura di rilievo oppure un Governo “di scopo”, transitorio, con l’obiettivo di traghettare l’Italia alle elezioni. Tuttavia, se nessuna di queste ipotesi godesse di sostegno in Parlamento, l’unica soluzione sarebbero le elezioni anticipate, (con relativo scioglimento delle Camere da parte del Capo dello Stato), che , però, dovrebbero essere indette prima dell’estate, quando scatterà il semestre bianco in vista dell’elezione del nuovo Presidente della Repubblica.
Le dimissioni del Premier Conte e la crisi, però, non impediscono l’attuazione ad alcuni provvedimenti rimasti in sospeso e urgenti come il Dl Ristori 5 , la cui approvazione, dopo uno slittamento, era già attesa per questa settimana e che subirà un ulteriore dilazione.
Il Governo, infatti, come da prassi, è ancora in carica per il disbrigo degli affari correnti e come assicurato dal ministro dell’Economia Gualtieri, potrà così licenziare il quinto Decreto contenente le misure per sostenere imprese e lavoratori più colpiti dalla crisi economica scaturita dalle misure restrittive anti Covid19, finanziato con i 32 miliardi di scostamento di bilancio autorizzato dal Parlamento poche settimane fa.
Allo studio del Ministero delle Finanze però, vi sono due ipotesi : quella di inserire le misure in due provvedimenti distinti (di cui uno urgente, che riguarda l’ulteriore proroga dello stop all’invio delle cartelle esattoriali da parte dell’Agenzia delle Entrate) o in un unico provvedimento.
Ma quali sono le misure previste dal Decreto?: la proroga del blocco dei licenziamenti ( prima per tutti e poi selettivo, solo per i settori più in crisi come il Turismo) e della Cassa integrazione Covid per 26 settimane oltre il 31 marzo, il superamento dei codici Ateco , con l’allargamento della platea dei professionisti che hanno subito un calo di fatturato nel 2020 e l’ulteriore rinvio delle cartelle esattoriali , in scadenza il 31 gennaio, senza il quale da febbraio l’Agenzia delle Entrate ricomincerebbe la regolare attività di notifica e che per questo avrebbe la priorità.
Possibile poi, il via libera a decreti attuativi rimasti in sospeso (in totale, secondo Il Sole 24 ore, sarebbero 547), come quelli relativi al Dl Cura Italia e i provvedimenti inseriti nella Legge di Bilancio(assegno unico e bonus).
Intanto, cattive notizie dall’Istituto Nazionale di Statistica in merito al commercio estero dell’Italia con i Paesi extra UE.
L’Istat, infatti, ha reso noto che: “Nonostante la veloce ripresa avviata a maggio, dopo il crollo nei due mesi precedenti, nel complesso il 2020 si chiude con una contrazione dell’export del 9,9% (la più ampia dal 2009), spiegata per oltre 6 punti percentuali dal calo delle vendite di beni strumentali e beni di consumo non durevoli. Per l’import, invece, l’anno si chiude con una caduta del 15,3%, su cui pesa per oltre due terzi il crollo degli acquisti di prodotti energetici. La contrazione delle esportazioni italiane verso i Paesi extra UE, nel 2020 , è estesa a tutti i principali mercati di sbocco, ma con cali inferiori alla media in Svizzera (-2,9%), Stati Uniti (-6,7%), Cina (-0,6%) e Giappone (-7,6%), mentre i mercati che mostrano le flessioni più ampie sono India (-23,9%), Paesi Asean (-16,1%) e Paesi Opec (-15,8%). Il IV° trimestre del 2020, si è chiuso con una crescita dell’export italiano verso i Paesi extra UE del 4% rispetto al periodo precedente, nonostante il mese di dicembre ,che ha visto un calo congiunturale del 4,6% rispetto a novembre. Rispetto a dicembre 2019, invece, l’export cresce su base annua del 3,1% (era +2% a novembre). Infine, il saldo commerciale a dicembre 2020 è stimato in +7,9 miliardi, in crescita dai 6,8 miliardi di dicembre 2019”.
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