-Governo, incontro del Premier Conte con i partiti di Maggioranza per imprimere un’accelerazione al via libera alla bozza del Recovery Plan. Nel pomeriggio di oggi, confronto con il M5S e , in serata, con il Pd. Domani, confronto con Italia Viva e con LeU, ma restano le tensioni con il partito di Renzi, che è tornato a minacciare la crisi, in caso di mancate risposte e a chiedere l’attivazione del Mes sanitario da 37 miliardi, per investire i 9 miliardi del Recovery Plan, destinati alla Sanità, nel Turismo e nella Cultura. Poi, in serata, apertura di Rosato: “Primo passo verso le nostre richieste”. Il Pd, intanto, frena sull’ipotesi di una Maggioranza di Governo alternativa e sul rimpasto, ventilando la prospettiva delle elezioni. Per il M5S, invece, è “folle far cadere Conte in questo momento”. Divisioni, anche nelle Opposizioni di Centrodestra, con il segretario della Lega Salvini,che guarda a un Governo di transizione a maggioranza centrodestra, e la Presidente di Fratelli d’Italia, Meloni, che spinge per le elezioni, mentre il Presidente di Forza Italia, Berlusconi, chiude al “Governissimo” e ribadisce la disponibilità a collaborare con Conte per la Manovra e il Recovery Plan.
-Manovra, esame al via domani in Aula, alla Camera. Tra i principali emendamenti approvati in Commissione Bilancio: il piano vaccini con il fondo assunzioni per medici e infermieri, la Cig per gli Autonomi (Iscro), gli ecoincentivi per le auto ibride, elettriche e per le Euro 6 e il bonus idrico per apparecchi a risparmio d’acqua . Prorogato il Superbonus al 110% fino al 2022. Rinviata al 2022 la sugar tax , tassate invece le sigarette elettroniche e il tabacco riscaldato. Sul fronte Giustizia, introdotto il risarcimento delle spese legali per gli imputati assolti con formula piena.
di Federica Marengo lunedì 21 dicembre 2020
“In vista della programmazione degli interventi del Recovery Fund, al di là della discussione politica e delle polemiche di questi giorni dobbiamo assolutamente riprendere con la massima lena e con il massimo vigore la discussione sul Recovery Plan. Non possiamo permetterci agli occhi dei cittadini di ritardare oltre. Per questo oggi riprendiamo gli incontri”. Così, il Premier Conte, nel suo intervento all’inaugurazione del Data Center Innovation Hub di Modena, a poche ore dal nuovo giro di incontri separati a Palazzo Chigi con la delegazione (Ministri e capigruppo e non leader politici) del M5S e del Pd, per fare il punto sulle modifiche alla bozza della struttura tecnica individuata per realizzare il piano di riforme necessarie ad accedere alle finanze del Recovery Fund in arrivo dalla UE e per la gestione di queste ultime, poco gradita al partito di Matteo Renzi, Italia Viva, che ne ha chiesto il ritiro, lamentando lo scarso coinvolgimento del Consiglio dei Ministri e del Parlamento e aprendo la strada alla verifica di Maggioranza e alle eventuali dimissioni delle Ministre renziane Bellanova (Politiche Agricole) e Benotti (Pari Opportunità e Famiglia) e del sottosegretario agli Esteri Scalfarotto.
“ Non vedo l’ora di mandare il documento di aggiornamento per poi ricevere ulteriori indirizzi e predisporci al piano finale. Oggi non si chiude nulla, oggi inizia una interlocuzione, ma l’interlocuzione deve procedere in modo costante e serrato perché è interesse di tutti e in particolare della intera comunità nazionale che il Recovery Plan procede speditamente perché non possiamo permetterci ritardi. Nel Recovery Plan, ci sono 6 missioni, che si articolano in 18 componenti. A supporto dei progetti c’è la riforma della Giustizia, una riforma di sistema che è stata tenuta separata dalle sei missioni, ma che sarà un pilastro del Recovery: su questo, come sistema Paese, ci giochiamo una parte ingente di credibilità. Oggi, riprendiamo gli incontri con le forze di Maggioranza per operare subito una sintesi necessaria. Si può discutere di tutto, però dobbiamo discutere nel merito. Serve una sintesi efficace, perché non possiamo fallire: ne va della credibilità del Paese in Europa. Dobbiamo al più presto aggiornare lo stato di avanzamento del Recovery Plan, per tornare a confrontarci con Regioni, enti locali e parti sociali. Dobbiamo mandare tutto al Parlamento, per poter elaborare poi il progetto nella sua versione definitiva. Ripeto che il progetto tornerà ancora una volta in Parlamento, dev’essere un progetto nazionale. Abbiamo una tabella di marcia serratissima, quindi, non possiamo permetterci distrazioni su questo versante”.
In mattinata, però, il leader e fondatore di Italia Viva, Renzi, all’indomani delle affermazioni del coordinatore del suo partito e Vicepresidente della Camera, Rosato che aveva parlato di “fiducia da ricostruire”, ha lanciato una nuova stoccata all’indirizzo di Conte e del Governo, pubblicando un breve videomessaggio Social, nel quale ha detto: “Discutiamo di futuro, non di piccole polemiche di parte. Stiamo discutendo di come affrontare l’emergenza Coronavirus. Non si può continuare a dire andrà tutto bene, non si possono colpevolizzare i cittadini. L’Italia, purtroppo, è il Paese con il più alto numero dei morti, di fronte a questo record negativo noi diciamo: bisogna mettere più soldi sulla sanità, i soldi che ci dà l’Europa mettiamoli sulla sanità. Si chiama Mes, sono 36 miliardi di euro per i nostri ospedali, i nostri dottori e i nostri studenti. Io penso che questa cifra sia da prendere subito, Lega e 5 Stelle continuano a dire di no perché sono populisti e antieuropei come ai tempi del Conte I. Quindi noi diciamo sì al Mes, prendiamo i 9 miliardi originariamente dedicati dal Recovery Fund alla sanità e mettiamoli su cultura e turismo, argomento di cui nessuno parla. Ecco di cosa stiamo discutendo, di come gestire il futuro, non di piccole polemiche di parte. Stiamo discutendo di come affrontare l’emergenza Coronavirus. Non si può dire andrà tutto ben o dare le colpe ai cittadini. Ecco di cosa stiamo discutendo, di come gestire il futuro, non di piccole polemiche di parte”.
Un videomessaggio, quello dell’ex Premier e segretario del Pd, seguito dalle dichiarazioni della Ministra delle Pari Opportunità e della Famiglia, Bonetti, che in un colloquio con Il Corriere della Sera, ha detto: “Vogliamo che su tutti quei temi ci siano risposte concrete e veloci, che ci sia un’assunzione di responsabilità da parte di tutti e al servizio del Paese; o io e Teresa Bellanova restiamo pronte al passo indietro. Io però sono fiduciosa: non credo che il Presidente arriverà a forzare la mano facendo saltare la legge di Bilancio, che contiene tante riforme importanti come l’assegno unico e universale peri figli o le misure per il lavoro delle donne. Su un ipotetico Governo Draghi, in caso, sarebbe il Parlamento a dover dare una risposta”.
Dunque, da Italia Viva, nonostante l’ultimatum, tramite il coordinatore nazionale e Vicepresidente della Camera Rosato, alla luce dell’ulteriore confronto voluto da Conte, è trapelata la fiducia per un primo passo verso il raggiungimento di un’intesa, ma se così non fosse, l’opzione sarebbe quella di una Maggioranza alternativa da trovare in Parlamento (no, però, ad alleanze con la destra di Salvini), guidata magari da una figura accreditata come quella dell’ex Presidente della BCE Draghi,mentre diversa è la prospettiva delineata dal Pd, con il capodelegazione e Ministro dei Beni Culturali, Franceschini, che, esortando comunque alla responsabilità e all’unità, in un’intervista a Il Corriere della Sera, ha spiegato: “Se si aprisse la crisi , tanto varrebbe andare a votare. Conte contro Salvini e ce la giochiamo. A Renzi non importa niente del Conte 3 o del Draghi 1 e se si aprisse la crisi farebbe ballare tutti. L’esito della crisi sarebbe “incerto”, la situazione potrebbe solo peggiorare e il sistema finirebbe nel pantano. Prefiguro quindi una coalizione composta da M5S, Pd, una lista di sinistra e una lista Conte, ma senza Italia viva, perché chi ha provocato la crisi poi non potrebbe pensare di stare con noi. Conte ha ancora una certa presa sull’opinione pubblica, si presenterebbe come la vittima di un complotto di Palazzo e potrebbe conquistare voti al centro, senza prenderne al Pd e a M5S. Perciò, andrebbe sfruttato il suo valore aggiunto, perché potrebbe vincere. E in caso di sconfitta, in vista della scelta del nuovo Capo dello Stato, numericamente sarebbe una sfida bilanciata con il Centrodestra, mi spiego? E poi Conte è nato con la camicia”.
Sulla stessa linea, ovvero: No a maggioranze alternative o a rimpasto in caso di crisi, il ministro per gli Affari Europei e capo del Comitato Interministeriali per gli Affari Europei, Amendola, che, ai microfoni di Rai News24, ha sottolineato: “E’ importante arrivare a un chiarimento in questa Maggioranza, perché l’interesse generale del Paese viene prima di quello dei partiti. Io mi auguro si troverà un chiarimento nelle prossime giornate, è evidente che se non ci fosse tutta la scelta è relativa alle prerogative del capo dello Stato che è persona saggia e di grande coesione nazionale. Come Pd, noi non abbiamo mai nascosto che se questa Maggioranza andasse in crisi non ce ne sarebbe un’altra in Parlamento. Non è una notizia riservata, lo abbiamo sempre detto in modo sereno. Il Governo ha sempre detto che è fondamentale condividere tra Governo e Parlamento progetti e linee guida per avere il prima possibile incontri con gli attori sociali, sindacati e industriali, per unire il Paese su questo piano. E’ fondamentale fare una tabella di marcia per inviare i documenti al Parlamento che è sovrano su questi temi. Gli incontri di queste ore sono utili per comprendere tutti i dettagli e scegliere gli elementi centrali. Il Governo ha l’onore della proposta, bisogna discutere ma sulla base di una proposta per inviarla al Parlamento e lavorare per definire gli aspetti finali della proposta che facciamo e che dobbiamo condividere, tutte le richieste devono essere assolutamente chiarite”.
Sul fronte del M5S, invece, per il ministro degli Esteri Di Maio, è “folle far cadere il Governo Conte in questo momento”, riecheggiato dal Guardasigilli Bonafede, che, su Facebook, ha scritto: “L’iniziativa di Conte di convocare le delegazioni della Maggioranza sul Recovery plan è ottima. Questo pomeriggio, la prima a essere ascoltata sarà la delegazione del M5S. Come sempre, ci confronteremo in maniera costruttiva, nella consapevolezza che il Recovery plan rappresenta un’occasione da non sprecare. L’Italia si prepara ad affrontare un Natale molto difficile e dobbiamo continuare a lavorare per rispondere coi fatti alle sfide che abbiamo davanti. È questo che i cittadini si aspettano da noi, non sterili polemiche che rischiano soltanto di danneggiare il Paese”.
Poi, al termine della prima interlocuzione con la delegazione pentastellata, il ministro della Giustizia, Bonafede, riferendo quanto illustrato dal Premier circa il piano di riforme e la ripartizione delle risorse (Il 60% sarà impiegato per la transizione ecologica e per la digitalizzazione , il 40%per la scuola e la formazione e la restante parte per la parità di genere, l’inclusione sociale e la salute), e sottolineando l’ “irrinunciabilità” per il Movimento alla proroga del Superbonus fino al 2023, ha annunciato: “Abbiamo chiesto che venga istituito un gruppo di lavoro che la lavori sul piano in vista dell’approdo in Cdm. Un gruppo che includa i rappresentanti delle forze di Maggioranza. Ma ora bisogna accelerare“.
Anche in casa delle Opposizioni di Centrodestra , poi, divergenze sul da farsi ,nell’eventualità di una crisi di Governo. Il segretario della Lega, Salvini, infatti, sostenendo l’eventualità di un “Governo ponte” a guida centrodestra, sostenuto da un gruppo di parlamentari “responsabili”(per lo più del Gruppo Misto), per traghettare l’Italia alle elezioni, ha dichiarato: “Spero che il litigio tra Conte e Renzi finisca il prima possibile, spero che questo Governo tolga il disturbo il prima possibile. La via maestra sono le elezioni. Se così non fosse, penso che il Centrodestra dovrebbe prendersi la responsabilità di prendere per mano questo Paese con alcune riforme serie sull’economia, sulla salute, sulla scuola, libertà di educazione e accompagnarlo fuori da questo tunnel. La stragrande Maggioranza degli italiani sta pensando. Togliete questi Ministri e fate qualcosa di meglio. Noi siamo pronti già da domani. Io non mi arrendo alla paura. Non avete idea di quanti parlamentari della maggioranza ogni giorno vengano a lamentarsi con noi degli errori e dell’indecisione di questo Governo. Sono decine… in ogni modo al centrodestra mancano circa una settantina di parlamentari per arrivare alla maggioranza assoluta nelle due Camere. Parliamo di quello che è oggi: salute, lavoro, famiglie e Natale. Ipotesi tecniche non mi interessano. Le vie sono due per quel che mi riguarda: o le elezioni, come faranno altri Paesi europei, oppure un governo a guida centrodestra”.
No, a un “Governo di transizione”, ma ritorno alle urne, invece, per la Presidente di Fratelli d’Italia, Meloni, che ha sottolineato: “Vediamo che succede, ma a me pare tutto lunare. Se cade il Governo meglio, aspettiamo di vedere se cade. Sono disarmata dal fatto che ci sia gente che mentre abbiamo milioni di italiani in ginocchio stanno a fare le riunioni su rimpasto, servizi segreti, partecipate, etc. Si perde la calma. Un Governo di Centrodestra con l’attuale Parlamento è un po’ difficile che si realizzi, non so quanto fare un altro Governo che poi si tiene un’altra volta con un voto di scarto sia utile”.
Quanto al Presidente di Forza Italia, Berlusconi, invece, quest’ultimo ha chiuso all’ipotesi di sostegno a un “Governissimo”,chiarendo: “Ho solo detto che sarà il Capo dello Stato, nella sua saggezza e con lo scrupolo costituzionale che lo caratterizza, a decidere se vi siano le condizioni per mandare gli italiani alle urne o per dare vita in Parlamento ad un Governo di segno diverso. Non credo nei governi tecnici e non vedo un nuovo Governo all’orizzonte. Forza Italia per il bene del Paese è a disposizione per lavorare con il Governo che c’è, anche se questo Governo non ci piace. Il Centro-destra è una coalizione, nella quale noi rappresentiamo le idee liberali, cristiane, europeiste, garantiste. Non siamo un partito unico proprio perché siamo diversi, per cultura, riferimenti internazionali e anche per stile. Noi per esempio non avremmo mai dato vita a comportamenti come quelli accaduti venerdì in Senato: comprendo e condivido l’amarezza dei nostri amici della Lega per la cancellazione del Decreto Sicurezza, ma il rispetto per le istituzioni non deve mai venire meno”.
Collaborazione con l’Esecutivo, quella invocata da Berlusconi, a cominciare dalla Manovra da 40 miliardi,che, dopo rallentamenti e ritardi, approderà domani in Aula, alla Camera, per poi approdare in Senato, senza possibilità di ulteriori discussioni dati i tempi stretti di approvazione e conversione in legge (entro il 31 dicembre, pena l’esercizio provvisorio e la conseguente riduzione del budget di spesa).
Tra i principali emendamenti di Maggioranza e Opposizioni che hanno incassato il via libera della Commissione Bilancio, troviamo: in ambito sanitario, le risorse per l’attuazione del piano vaccini anti-Covid che permetteranno l’assunzione a tempo determinato per nove mesi di 3mila medici e 12mila infermieri per la somministrazione dei vaccini. Alla campagna vaccinale potranno partecipare anche i medici specializzandi fin dal primo anno di specializzazione. Inoltre, stop all’Iva sui vaccini, i tamponi e i test anti-Covid.
In merito, al capitolo Lavoro, invece, ok alla Cassa Integrazione per gli autonomi (ISCRO- Indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa) che andrà da un minimo di 250 euro a un massimo di 800 euro, per 6 mesi , per chi ha un reddito non superiore a 8.145 euro e ha subito perdite del 50% rispetto ai tre anni precedenti.
Confermati, poi, gli ecoincentivi già introdotti con il Dl Rilancio e il Dl Agosto, con un rifinanziamento del bonus di ulteriori 2.000 euro per veicoli elettrici e ibridi, aggiuntivi agli incentivi esistenti, e un bonus di 1.500 euro per gli euro 6 di ultima generazione. Inoltre, stanziati 250 milioni di euro per il termico (euro 6) per acquisti fino a giugno 2021 e 120 milioni di euro per l’elettrico, per acquisti fino a dicembre 2021 e 50 milioni ai veicoli commerciali (prevedendo 10 milioni destinati interamente all’elettrico).
Introdotto il bonus idrico da 1000 euro per tutto il 2021, per la sostituzione di sanitari con apparecchi che assicurino il risparmio dell’acqua. Prolungato, invece, fino a tutto il 2022, il Superbonus al 110% per l’efficientamento energetico e per la sicurezza antisismica, con il M5S che avrebbe voluto la proroga fino al 2023, incassando il no della Ragioneria di Stato per la mancanza di coperture (per il rifinanziamento si attendono le finanze del Recovery Fund).
Rinviata al 1°gennaio 2022, la sugar tax, mentre passa la tassa sul tabacco riscaldato e le sigarette elettroniche.
Per il settore del Turismo, invece, via libera all’esenzione della prima rata Imu per alberghi,agriturismi, villaggi turistici, ostelli della gioventù, rifugi di montagna, colonie marine e montane, affittacamere per brevi soggiorni, case e appartamenti per vacanze, bed&breakfast, residence e campeggi, discoteche, sale da ballo, night-club e simili. Prolungato, poi, il credito d’imposta al 60% del canone di locazione degli immobili destinati alle imprese turistico ricettive fino al 30 aprile 2021. Il credito d’imposta viene esteso anche alle agenzie di viaggio e ai tour operator. Ok anche a 100 milioni per il 2021 per il rifinanziamento del fondo per il settore turistico previsto dal decreto Rilancio, 20 milioni per il rifinanziamento delle agevolazioni fiscali per la riqualificazione e il miglioramento delle strutture ricettive turistico alberghiere con credito d’imposta al 65%.
Fondi, anche per lo Sport, con i quattro milioni stanziati per il 2021 per la Federazione italiana nuoto, destinati all’organizzazione dei Campionati Europei di Nuoto che si svolgeranno a Roma nel 2022. Le risorse saranno utilizzate anche per l’eliminazione delle barriere architettoniche e per favorire la partecipazione di atleti paralimpici.
Infine, in ambito Giustizia, introdotto il rimborso delle spese legali per gli imputati assolti con sentenza penale passata in giudicato.
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