-Varato nella notte dal Cdm, il Dl Ristori Quater, finanziato grazie allo scostamento di bilancio da 8 miliardi, votato dal Parlamento, con il rinvio per le imprese delle scadenze fiscali di fine anno ad aprile e mini rinvii a dicembre e con un bonus per i lavoratori del Turismo dello Spettacolo e dello Sport.
-Maggioranza al lavoro sul Dpcm per le festività natalizie. In serata, riunione straordinaria tra le Regioni, alla vigilia del nuovo confronto con il Governo e sull’apertura degli impianti sciistici arriva la proposta delle Regioni dell’arco alpino: piste aperte solo per chi prenota in albergo o per chi possiede o prende casa in affitto. Il Ministro per gli Affari Regionali Boccia: “Deve prevalere la linea del rigore”.
-Mes, Gualtieri presso le Commissioni congiunte di Camera e Senato: “Ok a riforma, ma su uso decide il Parlamento”. Il via libera dell’Eurogruppo alla riforma. Il Premier Conte illustra la struttura che gestirà i progetti per il Recovery Plan,ma la task force non convince Italia Viva e le Opposizioni di Centrodestra. Sul fronte lavori parlamentari: sì al voto di fiducia alla Camera sul decreto con le modifiche ai Dl Sicurezza dell’ex ministro dell’Interno Salvini, 298, i voti a favore.
-Istat, a novembre cala l’inflazione (0,2%%), ma sale il carrello della spesa (+1,5%). Vertenze industriali: accordo Arcelor-Mittal/ Invitalia slittato di dieci giorni.
di Federica Marengo lunedì 30 novembre 2020
“Con questo nuovo decreto rinviamo al 30 aprile 2021 i versamenti del secondo acconto dell’Irpef, dell’Ires e dell’Irap a tutte le partite iva e alle imprese che nel 2019 hanno conseguito ricavi fino a 50 milioni e subito una perdita di almeno il 33% rispetto al primo semestre 2019. Usufruiranno della medesima proroga i soggetti che operano nei settori economici individuati dal Decreto Ristori bis e i gestori di ristoranti nelle zone arancioni. Rifinanziamo inoltre con 350 milioni di euro per il 2020 il fondo per i ristori delle perdite subite dal settore delle fiere e dei congressi. Ulteriori 90 milioni di euro per il fondo emergenze spettacolo, cinema e audiovisivo e ulteriori 10 milioni al fondo per agenzie di viaggio e tour operator, nonché guide e accompagnatori turistici e ulteriori 1.000 euro per gli stagionali del turismo e per artisti, maestranze e lavoratori intermittenti dello spettacolo. È possibile mettere in campo tutte queste ulteriori importanti misure di sostegno economico grazie al nuovo scostamento di bilancio di 8 miliardi di euro che, con grande senso di responsabilità, è stato approvato in Parlamento, anche col voto delle opposizioni. Una scelta giusta, che va nell’interesse del Paese e dei cittadini in difficoltà che si aspettano dalle Istituzioni il necessario supporto “. Così, il ministro dell’Economia Gualtieri, ha salutato su Facebook l’approvazione in Consiglio dei Ministri del Dl Ristori Quater, avvenuto nella tarda serata di ieri.
Il provvedimento, finanziato con lo scostamento di bilancio da 8 miliardi, votato dal Parlamento e pubblicato già oggi in Gazzetta Ufficiale, prevede misure quali:
1)La proroga dal 30 novembre al 10 dicembre del versamento del secondo acconto dell’Irap, dell’Ires e dell’Irpef per tutti i soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione, estesa anche alle imprese con un fatturato non superiore a 50 milioni di euro nel 2019 e che abbiano registrato un calo del 33% del fatturato nei primi sei mesi del 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019. La proroga si applica inoltre alle attività oggetto delle misure restrittive del Dpcm del 3 novembre e a quelle presenti nelle zone rosse, nonché ai ristoranti in zona arancione, a prescindere dal volume di fatturato e dall’andamento dello stesso.
2) La sospensione dei versamenti di contributi previdenziali, delle ritenute e dell’ Iva di dicembre per tutte le imprese con un fatturato non superiore a 50 milioni di euro nel 2019 e che abbiano registrato un calo del 33% del fatturato nel mese di novembre 2020 rispetto allo stesso mese del 2019. Sono sospesi i versamenti anche per chi ha aperto l’attività dopo il 30 novembre 2019. La sospensione si applica poi a tutte le attività economiche che vengono chiuse a seguito del Dpcm del 3 novembre, per quelle oggetto di misure restrittive con sede nelle zone rosse, per i ristoranti in zone arancioni e rosse, per tour operator, agenzie di viaggio e alberghi nelle zone rosse.
3) La proroga dal 30 novembre al 10 dicembre 2020 del termine per la presentazione della dichiarazione dei redditi e dell’Irap.
4) La proroga delle definizioni agevolate prevista dal decreto “Cura Italia” (decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18) viene estesa dal 10 dicembre 2020 al primo marzo 2021, in modo da estendere il termine per pagare le rate della “rottamazione-ter” e del “saldo e stralcio” in scadenza nel 2020, senza incorrere nell’inefficacia della definizione agevolata.
5) La razionalizzazione della rateizzazione concessa dall’agente della riscossione. Si prevede, infatti, che alla presentazione della richiesta di dilazione consegua la sospensione dei termini di prescrizione e decadenza e il divieto di iscrivere nuovi fermi amministrativi e ipoteche o di avviare nuove procedure esecutive. Per le rateizzazioni richieste entro la fine del 2021, viene alzata a 100.000 euro la soglia per i controlli e sale da 5 a 10 il numero di rate che, se non pagate, determinano la decadenza della rateizzazione. Inoltre, i contribuenti decaduti dai piani di rateizzazione o dalle precedenti rottamazioni delle cartelle esattoriali potranno presentare una nuova richiesta di rateizzazione entro la fine del 2021.
6) La proroga dei versamenti del prelievo erariale unico sugli apparecchi delle sale gioco – Il saldo del prelievo erariale unico (PREU) sugli apparecchi delle sale gioco di settembre-ottobre 2020 può essere versato solo per un quinto del dovuto. La parte restante può essere versata con rate mensili, con la prima rata entro il 22 gennaio del 2021.
7)L’estensione codici Ateco. La platea delle attività beneficiarie dei contributi a fondo perduto si amplia ulteriormente con l’ingresso di diverse categorie di agenti e rappresentanti di commercio.
8) Le indennità per gli stagionali del turismo,delle terme e dello spettacolo. Si tratta di una nuova indennità una tantum di 1.000 euro gli stagionali del turismo, degli stabilimenti termali e dello spettacolo, danneggiati dall’emergenza epidemiologica da COVID-19, e ad altre categorie, tra i quali gli iscritti al Fondo pensioni lavoratori dello Spettacolo in possesso di determinati requisiti, gli stagionali appartenenti a settori diversi da quelli del Turismo e degli stabilimenti termali che hanno cessato il rapporto di lavoro involontariamente, gli intermittenti e gli incaricati di vendite a domicilio.
9) L’istituzione di un Fondo per le Associazioni sportive. Incrementato di 95 milioni, il Fondo unico per il sostegno delle associazioni sportive e società sportive.
10) L’indennità per i lavoratori sportivi. Per il mese di dicembre è erogata da Sport e Salute Spa, un’indennità di 800 euro per i lavoratori del settore sportivo. Si tratta dei lavoratori del mondo dello sport titolari di rapporti di collaborazione con il Coni, il Comitato Italiano Paralimpico, le Federazioni Sportive Nazionali, le Discipline Sportive Associate, gli Enti di Promozione Sportiva e le Società e Associazioni sportive dilettantistiche, riconosciuti dal Coni e dal Comitato Paralimpico.
11) L’introduzione di fondi per Fiere e Congressi, spettacolo e cultura. Stanziati, 350 milioni di euro per il 2020 per i settori delle fiere e dei congressi, tramite l’incremento del Fondo per le emergenze delle imprese e delle istituzioni culturali istituito dal Ministero per i beni e le attività culturali con il Decreto Rilancio. Si incrementano: di 90 milioni, per il 2021, la dotazione del fondo di parte corrente per le emergenze nei settori dello spettacolo e del cinema e audiovisivo; di 10 milioni, per il 2020, la dotazione del Fondo per il sostegno alle agenzie di viaggio e ai tour operator, le cui misure di sostegno sono estese alle aziende di trasporto di passeggeri mediante autobus scoperti (sightseeing). Si prevede, inoltre, che i ristori ricevuti dai fondi già citati non concorrano alla formazione della base imponibile delle imposte sui redditi, non rilevino ai fini del calcolo degli interessi passivi e delle spese deducibili né alla formazione del valore della produzione netta.
12) Lo stanziamento di fondi per indennità e straordinari alle forze di sicurezza e alle forze armate. Stanziati 62 milioni di euro per la funzionalità delle Forze di Polizia e del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, in particolare per pagamento delle indennità di ordine pubblico del personale delle Forze di Polizia e per il pagamento degli straordinari dei Vigili del Fuoco. Ulteriori 6,5 milioni di euro sono destinati al pagamento dei compensi accessori del personale militare, compreso quello medico e paramedico, impegnato nel contrasto dell’emergenza COVID-19.
13) Lo stanziamento di un contributo per le Regioni volto alla riduzione del debito. Assegnato alle Regioni a statuto ordinario un contributo per il 2020 di 250 milioni di euro destinato al finanziamento delle quote capitale dei debiti finanziari in scadenza nell’anno in corso.
14) Il sostegno alla internazionalizzazione delle imprese. Si incrementa di 500 milioni, per il 2020, la disponibilità del fondo rotativo per la concessione di finanziamenti a tasso agevolato alle imprese esportatrici.
15) L’istituzione di un Fondo perequativo finalizzato a realizzare, nell’anno 2021, la perequazione delle misure fiscali e di ristoro concesse con i provvedimenti emergenziali adottati nell’ambito della emergenza COVID-19, da destinare ai soggetti che con i medesimi provvedimenti abbiano beneficiato di sospensione fiscali e contributive e che registrano una significativa perdita di fatturato.
16) L’introduzione della facoltà di estensione del termine di durata dei fondi immobiliari quotati. I gestori di fondi di investimento alternativi che gestiscono fondi immobiliari italiani ammessi alle negoziazioni in un mercato regolamentato o in un sistema multilaterale di negoziazione possono, entro il 31 dicembre 2020, nell’esclusivo interesse dei partecipanti, modificare il regolamento del fondo per prorogare il termine del fondo non oltre il 31 dicembre 2022, al solo fine di completare lo smobilizzo degli investimenti.
17)Il rinvio delle elezioni suppletive per la Camera e il Senato per il 2020. Le elezioni suppletive per i seggi della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica dichiarati vacanti entro il 31 dicembre 2020 si svolgono entro il 31 marzo 2021.
18) L’individuazione dei termini di permanenza dei territori negli scenari di rischio. L’accertamento della permanenza per 14 giorni in un livello o scenario di rischio inferiore a quello che ha determinato le misure restrittive, comporta l’applicazione delle misure relative allo scenario immediatamente inferiore per un ulteriore di 14 giorni, salva la possibilità, per la Cabina di regia, istituita dal Ministro della salute ai fini della valutazione dei livelli e degli scenari di rischio territoriali, di ridurre tale ultimo termine.
Stamane, invece, il titolare del Tesoro ha riferito presso le sei Commissioni congiunte di Camera e Senato, in vista della partecipazione, sempre in giornata, all’Eurogruppo per discutere della riforma del Mes, il Meccanismo Europeo di Stabilità o Fondo Salva-Stati, poi approvata in serata.
“Le decisioni che verranno prese oggi dall’Eurogruppo sulla riforma del Meccanismo europeo di stabilità “non investono in alcun modo l’utilizzo del Mes, la riforma è cosa distinta dalla scelta se usare o meno il Mes sanitario. Su questo esistono posizioni diverse nel Parlamento e nella stessa Maggioranza, e ogni decisione dovrà essere condivisa dall’intera Maggioranza e approvata dal Parlamento” ,ha dichiarato Gualtieri, sottolineando: “Grazie anche all’iniziativa dell’Italia, che insisterà su questo punto anche all’Eurogruppo di oggi, la riforma complessiva del Meccanismo di Stabilità Europeo (Mes) avverrà in contemporanea con l’istituzione della rete di sicurezza (backstop) al fondo di risoluzione bancaria e a una valutazione più positiva dei rischi del sistema bancario europeo e italiano. Ciò costituisce un’opportunità da cogliere adesso, valorizzando una valutazione positiva dei progressi delle nostre banche che porterebbe a escludere ogni possibilità di ulteriori misure restrittive o penalizzanti. Infatti, non ci verrebbe richiesto che venissero prese iniziative specifiche di riduzione dei rischi per le singole banche”.
Infine, la precisazione: “Sul Mes e sull’Unione economica monetaria, la linea seguita dal Governo durante il negoziato è stata ed è pienamente coerente con le indicazioni del Parlamento e con la risoluzione di Maggioranza approvata lo scorso dicembre. Siamo pienamente nel perimetro della risoluzione votata dal Parlamento. L’orientamento del Governo sarà quello di “concorrere un accordo positivo” che contenga elementi ritenuti estremamente importanti dal Parlamento, dal Governo e da tutto il sistema economico e finanziario italiano”. “Sarebbe un contraddire le indicazioni del Parlamento se il ministro dell’Economia oggi andasse a porre un veto. La mia posizione finale sarà sulla base della discussione”.
Tuttavia, a dividere la Maggioranza non è la riforma dei trattati che regolano il fondo finanziario UE per la stabilità dall’area euro, ma l’attivazione della linea di credito per le spese sanitarie dirette e indirette priva di condizionalità ,se non quelle relative all’indirizzo di spesa, messa a disposizione dei Paesi più colpiti dalla pandemia dalla Commissione Europea. A tal proposito, il M5S, tramite il capo reggente Crimi, è tornato nelle ultime ore a ribadire il suo No all’uso, specificando come questa sia questione distinta dalla riforma, che non verrà comunque impedita dai penstastellati, benché non manchino rilievi, in modo da consentire ad altri Paesi l’eventuale ricorso allo strumento. Posizione, quest’ultima divergente da quella di Pd, Italia Viva e LeU favorevole all’attivazione, mentre il Premier Conte ha ribadito come all’Italia “non serva” e come quest’ultima “non ne abbia bisogno”.
Una tensione, quella interna all’Esecutivo, però, alimentata non solo dalle divergenze sul ricorso al Mes sanitario,ma anche da quelle sul Recovery Plan, o meglio sulla struttura che dovrebbe occuparsi della realizzazione dei progetti e della gestione dei fondi del Recovery Fund UE (209 miliardi, di cui 81 a fondo perduto e 107 in prestiti). Proprio di quest’ultima, all’indomani del monito del Commissario UE agli Affari Economici Gentiloni a fare presto nella presentazione delle riforme, pena la perdita delle risorse, smentendo il ritardo sulla tabella di marcia, ha parlato il Presidente Conte, in un’intervista rilasciata a Il Corriere della Sera, nella quale ha spiegato: “Quei 209 miliardi sono per il nostro Paese la sfida della vita, sarebbe doloroso non arrivare fino in fondo. Riusciremo a dare la svolta. Con l’Europa abbiamo studiato un percorso a scorrimento veloce del Recovery. Stiamo facendo tantissimo, nonostante il clima di confusione che ogni tanto si alza. riferirò periodicamente non solo al Consiglio dei ministri ma anche al Parlamento. Ci sarà un grande confronto pubblico e coinvolgeremo tutto il Parlamento. Stiamo anche pensando a un Comitato di garanzia, che sovrintenda all’attuazione dei progetti e verifichi che le cose stiano andando bene. La UE con la Presidente Ursula von der Leyen ha messo su una struttura con la quale giorno per giorno ci confrontiamo. Il prossimo passaggio richiederà il coraggio di selezionare i progetti migliori e quando arriveremo alla fine saranno già stati esaminati. L’azione che ci prefiggiamo è coinvolgere il meglio del Paese, individuando 50 nomi per ognuno dei sei team, di cui è composto un comitato esecutivo composto da sei manager. E non per assegnare centinaia di incarichi, ma per selezionare esperti in grado di seguire passo dopo passo la realizzazione dei lavori. La tecnostruttura avrà poteri sostitutivi. Se un progetto ritarda o rischia di essere realizzato male, subentrano i tecnici e commissariano l’opera. E alla cabina di regia sarà invitato in ministro per gli Affari Europei, Enzo Amendola”.
L’ipotesi allo studio per la task force, di cui si parlerà nel vertice, previsto per questa sera, e slittato a domani, tra il Premier e i capidelegazione di Maggioranza, sarebbe quella di istituire una struttura tecnica guidata da 6 manager, ciascuno per ogni ambito di intervento individuato dalla UE, con la collaborazione di 50 esperti e un totale di 300 funzionari e con la supervisione di un Direttore generale e della cabina di regia politica, affidata, oltre che al Premier, al ministro dell’Economia Gualtieri, al ministro dello Sviluppo Economico Patuanelli e al ministro degli Affari Europei, nonché guida del Comitato Interministeriale per gli Affari Europei, Amendola, e il monitoraggio dell’Anac(Autorità Nazionale Anticorruzione). Tutto ciò, tenendo conto del termine ultimo per la presentazione dei progetti da parte degli Stati membri fissato a Bruxelles per il 27 aprile, già slittato per l’Italia da gennaio a febbraio, cui seguiranno i due mesi di valutazione della Commissione UE, i 30 giorni del Consiglio Europeo e , a fronte dell’ok dell’Unione, quello dei vari Parlamenti nazionali. I primi fondi, quindi, pari al 10% del finanziamento complessivo, dovrebbero essere erogati all’inizio dell’estate 2021.
Tale governance, però sembra non mettere d’accordo l’intera Maggioranza, con il Vicepresidente della Camera, in quota Italia Viva, Rosato, che ha commentato: “Di cabine di regia ne abbiamo viste un po’ tante. E poi 300 persone: basta far lavorare le strutture della pubblica amministrazione che già ci sono…La cabina di regia è il consiglio dei ministri. Se poi Conte ritiene in pre-Consiglio di rafforzare il lavoro con questo o quel ministro, sta nelle sua facoltà. Ma di task force, penso a Colao, ne abbiamo viste fin troppe”, attestandosi così sulla stessa linea delle Opposizioni di Centrodestra, che,compatte ,hanno espresso perplessità sulla struttura concertata dall’Esecutivo.
Come se non bastasse, poi, a destabilizzare ulteriormente il Governo, l’emendamento alla Manovra proposto dai deputati di LeU e Pd Fratoianni e Orfini su una patrimoniale progressiva per la ricchezza patrimoniale netta sopra i 500 mila euro (abitazioni incluse) e, da cui hanno preso le distanze, sottolineando come non sia una misura in programma, M5S, Italia Viva e lo stesso Pd, e le voci sempre più insistenti di un rimpasto, ovvero una sostituzione di Ministri, per lo più pentastellati, o di una guida del Governo condivisa tra Premier e Vicepremier, prontamente smentite da pentastellati (dal capo reggente Crimi all’ex capo politico e ministro degli Esteri Di Maio, passando per il capodelegazione e ministro della Giustizia Bonafede) e dal segretario dem Zingaretti, a fronte di un’apertura, di una parte del Pd (il capogruppo al Senato Marcucci) e di Italia Viva, ma da rinviare a ogni modo alla fine dell’emergenza sanitaria.
Tutto ciò, mentre il Governo è alle prese con la stesura del nuovo Dpcm per le festività natalizie, che potrebbe essere varato e presentato anche con un passaggio parlamentare di Conte, mercoledì, prima della scadenza, il 3, dell’attuale provvedimento della Presidenza del Consiglio in vigore. A rimarcare l’indirizzo all’insegna del rigore e della prudenza dell’Esecutivo volto a evitare la terza ondata di contagi a gennaio, nel giorno della riunione straordinaria delle Regioni, che precede la Conferenza Stato-Regioni di domani, il ministro per gli Affari Regionali, Boccia, che ai microfoni di Rai News, su spostamenti e coprifuoco alle 22:00 alla Vigilia e a Capodanno, ha chiarito: “Sui ricongiungimenti tra figli e genitori c’è un confronto che andrà avanti, ma qui si tratta di dare priorità assoluta alla difesa delle reti sanitarie. Nessuno penso voglia la terza ondata. Per evitare la terza ondata dobbiamo continuare nel mese di dicembre con il rigore e il distanziamento sociale che devono prevalere su qualsiasi esigenza. Molti di noi hanno parenti in un’altra regione, ma ognuno di noi vuole che i propri cari stiamo bene e che gli operatori sanitari possano lavorare nel miglior modo possibile. A dicembre con queste misure si può consentire di rimettere in sicurezza l’intero sistema incrociando la campagna vaccinale in primavera, ma per farlo non possiamo consentire rallentamenti. Io sono per regole chiare e non interpretabili. Se le regole dicono che non ci si può spostare, io a Natale resterò a Roma. Poi il momento dell’abbraccio con i miei genitori e parenti arriverà e se arriverà in un giorno diverso da quello solito, credo che lo capiranno tutti. E’ naturale la reazione, c’è una comprensibile voglia di tornare in giro. Quello che non è naturale è il non rispetto delle regole e del distanziamento sociale. Se decidiamo che c’è un limite orario per gli spostamento, che si torna a casa indipendentemente da quello c’è da fare: c’è da festeggiare il Capodanno? Si festeggia a casa. Prudenza e attenzione è la nostra linea, una linea che mette la salute davanti a tutto. Domani mattina ci sarà una riunione della conferenza Stato-Regioni, poi ci sarà un confronto parlamentare e infine il presidente Conte tirerà le somme”.
Intanto, mentre dall’Unione, che proprio mercoledì renderà noto il piano di “raccomandazioni” per le festività, arriva il monito a posticipare di una o due settimane il rientro a scuola dopo le vacanze natalizie o far ricorso alla didattica a distanza per evitare possibili focolai, da fonti del Governo, riportate dalla stampa, emerge l’ipotesi , grazie a un’intesa tra ministero dell’Istruzione, dei Trasporti e dell’Interno e su suggerimento del Coordinatore del CTS, Miozzo,di introdurre già nel prossimo Dpcm una norma per affidare ai Prefetti il coordinamento e l’organizzazione sui territori del sistema dei Trasporti scolastici, in collaborazione con i dirigenti scolastici e i sindaci, per consentire il rientro in presenza a scuola degli studenti delle Superiori, evitando gli assembramenti e la calca sui mezzi pubblici (bus, metropolitane e tram).
Una riunione, quella delle Regioni, di questo pomeriggio, sul prossimo Dpcm, in cui oltre a dibattere della questione degli spostamenti tra Regioni, si è discusso anche della chiusura degli impianti sciistici, a fronte della proposta avanzata dalle Regioni dell’arco alpino(Veneto, Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e le Province Autonome di Bolzano e Trento), cui si è aggiunto l’Abruzzo, di aprire le piste solo ai clienti che prenoteranno in albergo o ai proprietari/ affittuari di case, in modo da poter sapere con precisione il numero degli avventori per ogni giorno e in questo modo gestire al meglio l’afflusso e il deflusso agli impianti di risalita, mentre dalle pagine social il segretario del Pd Zingaretti, ha chiuso alle ipotesi di aperture: “A chi dice riapriamo tutto rispondo errare è umano perseverare è diabolico. E mi riferisco ai prossimi provvedimenti che dovrà emanare il Governo tra pochi giorni. Ricordo che solo a novembre in Italia ci sono state oltre 16.000 vittime del Covid. Ora la curva sta calando solo grazie alle regole di contenimento e ai comportamenti delle persone. Un’altra esplosione del contagio, dovuta alla sottovalutazione del rischio, sarebbe un colpo verso l’economia e il lavoro, uno schiaffo alla sofferenza delle persone, alla memoria delle vittime e un insulto all’impegno degli operatori sanitari”.
Sul fronte dei lavori parlamentari, invece , via libera della Camera con 298 sì e 224 no alla fiducia al decreto con le modifiche ai Dl Sicurezza a firma dell’ex ministro dell’Interno Salvini, che estendono la protezione umanitaria e la protezione speciale per i migranti vittime di violenze e torture , ripristinano il sistema di accoglienza degli Sprar ed eliminano le multe salate alle ONG. Soddisfatta la Maggioranza, accusata dall’Opposizione di Centrodestra, contraria alle modifiche, di preoccuparsi di “spalancare i porti”, invece che della salute e del lavoro degli italiani”.
In ambito economico-industriale ,infine, slittata di una decina di giorni la firma dell’accordo tra ex Ilva di Taranto- ArcelorMittal e Inviatalia,società partecipata del Ministero dell’Economia che acquisirà il 50% dell’azienda siderurgica e nel 2022 il 60%, (senza ripercussioni sull’occupazione, come sollecitano i sindacati), ancora dati negativi, resi noti dall’Istituto Nazionale di Statistica riguardo all’inflazione con segno negativo, -0,2%, anche nel mese di novembre , a fronte di un impennata del carrello della spesa ( i beni alimentari) aumentati dell’1,5%.
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