-Covid19, Il monitoraggio settimanale dell’ISS: “L’indice di contagio (RT) scende a 1,18 da 1,43 ed è a 1,25 nella maggioranza delle Regioni. Lazio, Liguria e Sardegna hanno valori inferiori a1 ,ma superata la soglia critica dei ricoveri in 18 Regioni. L’epidemia si mantiene a livelli critici. Pertanto,è necessario mantenere le misure e non ripetere gli errori dell’estate”. Il Ministro della Salute Speranza ha firmato l’ordinanza, valida fino al 3 dicembre, che conferma la collocazione di Lombardia, Piemonte, Calabria e Valle d’Aosta nell’area rossa e Sicilia e Puglia in area arancione. Al vaglio del Governo, un nuovo Dpcm con allentamenti delle misure in vista delle festività natalizie, tra cui: la designazione di aree rosse più ristrette, a livello di Province e Comuni, l’apertura dei negozi con orari prolungati (9:00-22:00) e di bar e ristoranti oltre le 18:00,ma con il limite di 4 persone ai tavoli e il coprifuoco fissato non più alle 22:00 , ma tra le 23:00 e le 24:00. Fissato per lunedì un vertice straordinario delle Regioni e la Conferenza Stato-Regioni, che si svolgerà presso la sede della Regione Calabria.
-Previsto, in serata, alle 22:00, il Consiglio dei Ministri con all’ordine del giorno: il Dl Ristori Ter da 1,3-1,4 miliardi e la richiesta in Parlamento dello scostamento di Bilancio da 6 miliardi per un Dl Quater, contenente per lo più il rinvio delle scadenze fiscali. Cd diviso sulla collaborazione di Forza Italia con la Maggioranza.
-Recovery Fund, veto al bilancio pluriennale di Polonia e Ungheria impediscono l’invio del piano all’EuroParlamento, rallentando i tempi di erogazione dei fondi,ma Gualtieri (Mef) ha rassicurato: “Nessun ritardo. Fondi in arrivo nei tempi stabiliti. In linea con i tempi, anche sul Recovery Plan”.
di Federica Marengo venerdì 20 novembre 2020
Le misure restrittive introdotte dall’ultimo Dpcm varato il 3 novembre e in scadenza il 3 dicembre e delle ordinanze del Ministro della Salute Speranza, relative alla collocazione delle Regioni in fasce di rischio, stanno producendo i loro effetti. A dirlo,i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, raccolti per il monitoraggio settimanale della cabina di regia. L’indice di contagio (Rt), infatti, è sceso da 1,43 a 1,18 ed è a 1,25 nella maggioranza delle Regioni,mentre nel Lazio, in Liguria e in Sardegna si sono registrati valori inferiori all’1. Quanto ai ricoveri, poi, superata la soglia in 18 Regioni. Pertanto, l’epidemia si mantiene a livelli critici ed è necessario mantenere le attuali misure per non ripetere gli errori dell’estate.
Questo, dunque, il commento del Presidente Brusaferro, nel corso della conferenza stampa settimanale presso il Ministero della Salute: “Negli ultimi giorni il numero dei casi comincia ad appiattirsi e questo indica il rallentamento dell’incidenza. C’è un ‘Italia un po’ monocolore perché l’epidemia colpisce un po’ tutto il Paese: 732 casi per 100mila abitanti è l’incidenza a 14 giorni, ma una quota di Regioni si muove sotto tale incidenza. La probabilità di saturazione dei posti letto, anche quelli attivabili, a 30 giorni, si è un po’ allontanata ciò vale sia per area medica sia per terapia intensiva. L’epidemia si mantiene a livelli critici si riduce Rt rispetto a settimana precedente, però non dobbiamo cantar vittoria perché Rt è sopra 1 e questo significa che i casi continuano a crescere anche se più lentamente. Inoltre l’incidenza mette in crisi l’assistenza”.
Fiducioso nel guardare ai nuovi dati, il Viceministro alla Salute, Sileri, che ai microfoni di Rai News, ha dichiarato: “La salita dei contagi è rallentata, questo fa ben sperare che le misure attuate possano portare a un ulteriore rallentamento dell’avanzata del virus, e spero nelle prossime settimane a un ritorno a una normalità nell’ambito delle diverse colorazioni tra le Regioni. Ora però è ancora presto per retrocedere le Regioni in fasce meno a rischio”.
Poi, in merito alle affermazioni dell’immunologo Crisanti ,che ha espresso cautela sui vaccini anti Covid19, ha affermato: “Sul vaccino contro il Coronavirus, innanzitutto dovremo aspettare la certificazione dell’ente regolatorio. È vero che è andato tutto molto veloce, ma è anche la prima volta che sono stati messi così tanti finanziamenti, ed è la prima volta che vengono trovati dei volontari per la sperimentazione in un tempo così rapido. È la prima volta che il mondo si confronta con qualcosa di nuovo. Quindi credo che Crisanti su questo sbagli: il vaccino sarà sicuro. Quando arriverà il vaccino, e io rientrerò nelle categorie che possono farlo subito, lo farò”.
Stamane, quindi, alla luce della verifica settimanale, il ministro della Salute Speranza ha firmato l’ordinanza, valida fino al 3 dicembre, con cui si rinnovano le misure per le Regioni Lombardia, Piemonte, Vall d’Aosta, Calabria,che restano così in area rossa, (cui si aggiunge dal 22, l’Abruzzo) e per le Regioni Puglia e Sicilia, che restano in area arancione, ferma restando la possibilità di una nuova classificazione prevista dal Dpcm del 3 novembre scorso.
Allo studio del Governo, poi, un nuovo Dpcm in vista della scadenza il 3 dicembre del precedente provvedimento della Presidenza del Consiglio,che dovrebbe contenere allentamenti temporanei, da attuare per decina di giorni, in vista delle festività natalizie, per poi applicare nuove strette, onde evitare una terza ondata a gennaio. Tra le misure ipotizzate, a condizione che l’indice di contagio Rt sia al di sotto dell’1 in tutta la Penisola: la differenziazione a livello di Province e di Comuni relativa alle fasce di contagio,( ma niente riduzione dei parametri da 21 a 5 come chiesto dalle Regioni), l’apertura dei negozi con un orario prolungato dalle 9:00 alle 22:00 per consentire lo shopping, evitando gli assembramenti e ricorrendo agli ingressi contingentati, la riapertura di ristoranti e bar in orari anche serali, lo spostamento della fascia oraria del coprifuoco dalle 22:00 alle 23:00 o alle 24:00.
Tuttavia,se la tensione tra Governo e Regione Calabria, dove si attende in serata, in Consiglio dei Ministri, la nomina del commissario alla sanità dopo le designazioni non andate a buon fine di Cotticelli, Zuccatelli e Gaudio,va stemperandosi, con il Presidente facente funzioni Spirlì ,che ha parlato di un “cambio di atteggiamento” e di una “maggiore collaborazione”, non si placano invece le polemiche del Presidente della Campania De Luca, (Regione attualmente in area rossa), con lo Stato centrale.
Il Presidente, infatti, in una diretta Facebook, ha dichiarato: “Hanno istituito la zona rossa, ma a parte qualche chiusura di negozi, qualcuno in Italia può dire seriamente che qui abbiamo la zona rossa? Diciamo che in Campania abbiamo istituito la zona rosé, fiorin fiorello, l’amore è bello vicino a te. La curva dei contagi discende, ma il Governo non c’entra, è merito delle misure prese da noi nelle scorse settimane. Dopo che siamo diventati zona rossa, tutti si sono rasserenati, è tornato l’azzurro nel cielo, i venti si sono placati, come per miracolo. C’è ancora qualche giapponese perduto nelle foreste, ma il grosso delle persone è soddisfatto”.
Poi, l’invito ai cittadini campani ad osservare le misure restrittive anche nel periodo natalizio per evitare una nuova ondata a gennaio e relativi decessi e la rivendicazione di quanto fatto dalla sua amministrazione nell’ambito dell’emergenza sanitaria:”Invito i cittadini campani a non rilassarsi nel periodo natalizio, altrimenti a gennaio avremo un’ondata di nuovi contagi e una fiammata di decessi per Covid. Proprio perché considero la zona rossa virtuale, chiedo maggiore responsabilità e attenzione, perché Regione porterà avanti la linea del “massimo rigore, al di là delle zone rosse e tricolori. Usciremo dall’epidemia prima e meglio degli altri. Abbiamo compiuto un triplo miracolo e siamo usciti dal commissariamento della sanità. Inoltre, abbiamo approvato un piano ospedaliero e fatto un salto in avanti nella griglia dei Lea. Questo “miracolo” è “testimoniato dai dati, tra cui ,quelli sui decessi e sulle terapie intensive, che vede la Campania con un tasso di occupazione del 29%. Abbiamo 194 ricoveri su 656 posti disponibili e un tasso di occupazione per ricoveri ordinari del 48%. C’è stato, in queste settimane, un appesantimento nei pronto soccorso, ma da questo punto di vista, l’esercito è inutile. Ricordate l’ospedale militare non chiesto da nessuno? Serviva solo a drammatizzare la situazione. L’Esercito potrebbe dare le tende? Doppia idiozia: abbiamo quelle della Protezione civile regionale, ma c’è bisogno del personale da mettere nelle tende. A tal proposito , al bando per reclutare 450 medici da destinare alla gestione dell’emergenza Covid in Campania, hanno risposto in 157. E’ un bel passo in avanti che facciamo, ma quanto allo spot mandato in onda per pubblicizzare il bando, sembrava lo spot di Emergency o di Save the children. E’ stato sgradevole. Ha finito per drammatizzare una situazione normale e ben conosciuta da mesi”.
A seguire, sulla riapertura delle scuole per l’infanzia e delle Primarie, ma limitatamente al primo anno, che , da ordinanza dello stesso Presidente,dovrebbero riaprire il 24 novembre , ha annunciato: “La riapertura delle scuole dell’infanzia e delle classi di prima elementare il 24 novembre era una previsione, ma noi non apriremo nulla se non avremo la sicurezza dal punto di vista epidemiologico. Quindi, non anticipo nulla, ma è possibile, forse probabile che non si apra quando abbiamo previsto di aprire. Abbiamo approvato un’ordinanza che prevede la possibilità di riapertura degli asili e delle prime elementari il 24, ma abbiamo subordinato questa eventuale apertura a un accertamento epidemiologico. In questo momento abbiamo un’ondata di richieste per non aprire, i genitori sono sinceramente preoccupati. Abbiamo scelto una linea di rigore e di tutela della vita dei bambini, delle loro famiglie, dei loro compagni di scuola, manterremo una linea di rigore ,non riapriremo nulla se non abbiamo certezze dal punto di vista sanitario”.
Infine, la polemica sul “tampone rapido fai da te” impiegato dalla Regione Veneto: “Ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità facciano chiarezza sull’attendibilità del tampone rapido sperimentato nel Veneto. In questo periodo , ci capita di assistere a delle iniziative che ci lasciano sconcertati. Nel Veneto, mi è capitato di vedere l’iniziativa di un collega e amico che ha pubblicizzato l’esistenza di un tampone rapido col quale verificare se si è positivi o meno in tre minuti. Ho visto la dimostrazione che ha fatto il collega Zaia, ci avviciniamo al Natale e quindi devo essere buono. Questa è un’altra delle cose che non si spiegano: la validità dei tamponi la deve fissare l’Istituto superiore della Sanità e il Ministero della Salute. Mi domando: esistono tamponi affidabili che nel giro di un minuto e mezzo ti dicono se sei positivo o negativo, sì o no? Visto che i tamponi li distribuisce la Protezione Civile Arcuri, fateci capire. Ci sono o no? Perché se ci sono avete il dovere di affidarli alle Regioni. Se invece non ci sono, o non sono affidabili né certificati, avete come Ministero della Salute il dovere di chiarire che non esistono i tamponi cosiddetti rapidi a risultato cronometrico. Poi, per quello che mi riguarda suggerisco di non seguire l’esempio del mio collega e amico del Veneto, perché sono cose delicate, da fare in maniera seria e non in maniera dilettantistica. Quindi chiariamo ed evitiamo annunci a sorpresa, su queste cose sono il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore della Sanità a dover parlare chiaro e per tempo”.
Intanto, Premier Conte a colloquio telefonico con la cancelliera Merkel su coordinamento nella lotta alla pandemia, prospettive delle relazioni transatlantiche e più recenti sviluppi nel Mediterraneo e con il Presidente egiziano Al Sisi su Libia, caso Regeni e rapporti bilaterali e Governo al lavoro sull’altro aspetto dell’emergenza Covid19, quello economico, con l’approvazione, attesa per questa sera, in Consiglio dei Ministri, del Decreto Ristori Ter, provvedimento volto a erogare in maniera automatica risorse per le attività chiuse nelle aree rosse ed arancioni, per il quale è prevista una spesa di 1,3-1,4 miliardi di euro attinti da fondi stanziati e non spesi durante l’anno, e dello scostamento di bilancio da 6-8 miliardi, per il quale l’Esecutivo nella prossima settimana (il 26, alla Camera) chiederà l’autorizzazione al Parlamento, in modo da poter finanziare un Dl Ristori Quater, finalizzato al rinvio delle scadenze fiscali(saldo Irpef, Irap e Ires del 30 novembre, contributi previdenziali e ritenute fiscali del 16 dicembre e Iva il 27 dicembre) per le imprese che abbiano perso nel primo semestre almeno il 33% del fatturato e che fatturino fino a 50 milioni di euro. Previsto anche il rinvio della rottamazione Ter e il saldo e stralcio, misure caldeggiate sia dal M5S che da Italia Viva.
Intorno alla metà di gennaio, invece, si voterà uno scostamento sul 2021 da 3,8 miliardi, attinti da un fondo destinato ai ristori, presente in Manovra.
Così, dunque, al riguardo, il ministro dell’Economia Gualtieri, nella trasmissione di LA7 Omnibus: “Nel CdM di oggi metteremo altre risorse, circa 1,3-1,4 nel fondo che consente di finanziare i ristori in automatico alle regioni che peggiorano di fascia nelle misure di contenimento del virus. Poi , per poter usare un’altra parte di risorse dovuta ad un andamento economico un po’ migliore delle previsioni, chiederemo al Parlamento l’autorizzazione a uno scostamento che ci darà alcuni miliardi aggiuntivi per rafforzare le misure di sostegno economico e accompagnare l’economia nella fine d’anno. A inizio nuovo anno ,a seconda della situazione economica e sanitaria, faremo un ultimo scostamento per concludere questa fase di aiuti che saranno modulati proporzionalmente alla situazione dell’economia”.
Quindi, sul possibile slittamento dell’erogazione del Recovery fund, visto il veto confermato di Polonia e Ungheria, e il mancato invio del piano all’Europarlamento annunciato dalla cancelliera Merkel, cui, alla luce della Presidenza del Consiglio Europeo in corso dal 1 luglio, è affidata l’opera di mediazione,ha assicurato: “Dipende quando finirà formalmente la procedura legislativa, ma penso che dal punto di vista giuridico il piano del Recovery Fund formalmente partirà a febbraio, speriamo. Spero che i veti saranno superati in sede europea. Spero che al Consiglio Europeo di dicembre questa irragionevole posizione di Orban e di altri Paesi venga superata, perché non ha alcun senso”, mentre sul presunto ritardo nella stesura definitiva del Recovery Plan, rilevato da alcuni quotidiani, riecheggiato anche dal ministro per gli Affari Europei, Amendola, ha spiegato: “Il Recovery plan lo vedrete entro i tempi stabiliti per elaborarlo. E’ un piano ambizioso e ampio e vogliamo farlo bene. Siamo nella fase di interlocuzione con la Commissione e nessuno ha presentato il piano finale perché tutti i Paesi stanno lavorando con la commissione per affinare i progetti. Quanto alla governance, ci sarà una struttura che serve dal punto di vista operativo perché il piano funziona che l’Europa paga quando gli obiettivi vengono conseguiti. Quindi la capacità di realizzazione è altrettanto importante della progettazione”, ha concluso”.
In conclusione, in merito alla possibile collaborazione di Forza Italia sulla Manovra e lo scostamento e un cambio di Maggioranza, ha chiarito: “Con Forza Italia c’è stato un dialogo responsabile sullo scostamento di bilancio e fa piacere che da parte di Forza Italia ci sia stato un con atteggiamento di responsabilità, ma non è un allargamento della Maggioranza: non c’entra nulla”.
Precisazione, quest’ultima, ribadita anche dal segretario del Pd Zingaretti,che per primo ha aperto a un’intesa con i forzisti, mentre il M5S resta cauto dinanzi alla possibilità di un sostegno da parte degli azzurri, che, attraverso il portavoce dei deputati e senatori, Mulè, hanno chiarito di non voler entrare nell’Esecutivo.
Un sostegno, quello di Berlusconi , ai provvedimenti economici del Governo che ha diviso il Centrodestra, con il segretario della Lega, Salvini, che ha parlato di “inciuci”, “ambiguità”e di “rimpasto”, seguito, però, dalla mediazione della Presidente di Fratelli d’Italia, Meloni, che ha invitato il Centrodestra “a restare compatto dinanzi al tentativo della sinistra di dividere la coalizione”.
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