–Dl agosto, trovata l’intesa nella Maggioranza sulla proroga del blocco dei licenziamenti. Fissato per domani il Consiglio dei Ministri per il varo del testo. Scontro Sindacati-Confindustria e Commercio. Altro tema che agita il Governo, la riforma della legge elettorale e il referendum sul taglio del numero dei parlamentari. Di Maio al Pd: “Sì alla legge elettorale proporzionale. Possibile,l’intesa nella Maggioranza. Non necessari i voti di Forza Italia. Si voti la legge elettorale in uno dei rami del Parlamento prima del 20 settembre”. Senato, via libera decreto ad hoc per la Puglia sulla preferenza di genere. Decreto, anche per Calabria e Piemonte.
-Il ministro della Salute,Speranza in Senato sul nuovo Decreto della Presidenza del Consiglio: in Italia i dati più bassi della UE. Restano le 3 regole essenziali: mascherine, distanziamento e lavaggio delle mani. Via libera a fiere e crociere, ancora stop stadi e discoteche. Stanziati 5 milioni di euro per il recupero delle visite e degli interventi persi durante il lockdown. Frizione con le Regioni sulle linee guida del Comitato Tecnico Scientifico sui trasporti. Scuola, siglato dal Miur e dai sindacati il protocollo di sicurezza per il ritorno in aula a settembre.
-Istat, produzione industriale a giugno in ripresa (+8,2%), ma i livelli pre-Covid19 sono ancora lontani.
di Federica Marengo giovedì 6 agosto 2020
Dopo una serie di vertici, trovata l’intesa all’interno della Maggioranza sulla proroga del blocco dei licenziamenti, misura presente nel Dl agosto, l’ultimo dei provvedimenti per fronteggiare l’emergenza economica scaturita dalla pandemia da Covid19, che mette in campo uno scostamento di bilancio da 25 miliardi, per sostenere imprese, lavoratori , enti locali, comparti più provati dalla crisi come Turismo e Auto, Sanità e Scuola e rilanciare i consumi.
Il provvedimento, dunque, approderà domani sera in Consiglio dei Ministri, dopo il pre-Consiglio tecnico. Ad annunciare nel pomeriggio di oggi il raggiungimento dell’accordo, al termine della riunione a Palazzo Chigi, il ministro dell’Economia, Gualtieri, che ha parlato di “sintesi” tra le diverse posizioni. Il blocco dei licenziamenti, infatti, in scadenza il 18 agosto, sarà prorogato fino al 15 novembre e sarà vincolata all’erogazione della cassa integrazione, anch’essa prolungata per altre 18 settimane. Potranno quindi prorogare il blocco dei licenziamenti solo quelle imprese che usufruiranno della Cassa integrazione oppure, in alternativa, delle decontribuzioni al 100% (prorogate fino al 31 dicembre) per chi non prosegua nell’uso della Cassa integrazione.
In sintesi, non potranno licenziare quelle aziende che facciano ricorso alla Cig o accedano agli sgravi al 100%.
Inoltre, il neo Presidente della Commissione Finanza della Camera , in quota Italia Viva, Marattin, ha fatto sapere che : “Il via libera di Iv è condizionato alla presenza di alcune misure che servono all’economia italiana e che abbiamo chiesto con forza, in primis lo slittamento delle tasse di novembre per i lavoratori autonomi, iva e forfettari”. Introdotta anche la fiscalità di vantaggio per le imprese del Sud.
Superato così lo stallo nella Maggioranza causato dalle opposte posizioni di Pd, orientato alla proroga del blocco dei licenziamenti fino alla fine dell’anno (pur con posizioni divergenti al suo interno) , Italia Viva, favorevole al blocco dei licenziamenti fino 15 ottobre,termine ultimo dello stato di emergenza, M5S e LeU, a favore di una proroga fino alla fine dell’anno.
Frizione, alla quale si è aggiunto lo scontro tra sindacati, Cigil,Cisl e Uil, e Confindustria, i primi pronti a tramutare una manifestazione prevista per il 18 settembre (pochi giorni prima delle elezioni Regionali e del referendum sul taglio dei parlamentari fissati per il 20 e il 21 settembre)in sciopero generale, in caso di mancata proroga del blocco dei licenziamenti e del rinnovo dei contratti nazionali, e l’associazione degli industriali contraria alla prolungamento, in quanto “pietrifica le imprese”.
Ricapitoliamo in breve le misure principali contenute nel Decreto, un vero e proprio “omnibus” ripartito in 91 articoli, prossimo al via libera del Governo.
Welfare e Lavoro: oltre al blocco dei licenziamenti, previste misure come la possibilità di esodo volontario con accordo sindacale, le decontribuzioni per chi assume o reintegra un lavoratore in Cig, la proroga dei contratti a tempo determinato, la proroga della Naspi e del bonus di 600 euro per gli Autonomi (lavoratori stagionali del Turismo, dello Spettacolo, gli intermittenti, i venditori a domicilio e i marittimi) , lo stanziamento di un fondo da 532 milioni per l’aumento delle pensioni agli invalidi civili totali, ciechi e sordomuti a partire dai 18 anni,e l’introduzione di un’ indennità di quarantena, cioè il riconoscimento di un bonus di 600 euro in caso di quarantena con sorveglianza attiva o permanenza domiciliare fiduciaria ,che per i dipendenti è equiparata alla malattia.
Fisco: stop alla seconda rata dell’Imu per le strutture ricettive, con estensione al 2021 e al 2022 per cinema e teatri, la proroga dello stop al pagamento delle cartelle esattoriali fino al 15 ottobre.
Rilancio economico: stanziamento di contributi a fondo perduto per attività nei centri storici, 1,5 miliardi per programmi di sviluppo e rafforzamento patrimoniale di società pubbliche, credito d’imposta del 30% per sponsorizzazioni sportive, ecoincentivi e bonus del 20% per chi va al ristorante e per gli acquisti 100% Made in Italy da parte dei ristoratori.
Scuola: erogazione di 1 miliardo per sostituzione di personale , adeguamento dell’attività didattica, misure per l’edilizia.
Sanità: lo stanziamento di 480 milioni alle Regioni e l’aggiunta di +1% sui limiti di spesa per finanziare il taglio delle liste d’attesa(esame, visite e ricoveri), l’aumento delle prestazioni in convenzione e l’incremento di straordinari per il personale.
Tuttavia, sciolto il nodo blocco dei licenziamenti, resta sul tavolo la questione della riforma della legge elettorale ( sistema proporzionale con sbarramento nazionale al 5%) che il Pd vorrebbe fosse approvata da almeno un ramo del Parlamento prima del 20 settembre , la prima delle due date fissate per le elezioni Regionali e per il referendum sul taglio del numero dei parlamentari, onde evitare l’attuazione della riduzione del numero di deputati e senatori senza aver prima modificato la legge elettorale e la Costituzione,circostanza che, se avvenisse, creerebbe gravi squilibri di rappresentanza a livello territoriale e istituzionale.
A tal proposito, se Italia Viva, che pure ha rivisto l’accordo di Maggioranza,attestandosi non più su un sistema proporzionale,ma sul maggioritario (la “legge dei sindaci”), ha aperto al confronto sul tema, sostenendo però la necessità di rinviare la discussione a dopo il referendum, il M5S , con il ministro degli Esteri ed ex capo politico, Di Maio dicendosi pronto a sostenere il sistema proporzionale e e sicuro che gli alleati di Governo riusciranno a trovare un accordo, malgrado il No dei renziani , senza dover ricorrere ai voti di Forza Italia, ha rilanciato l’appello del segretario dem Zingaretti affinché la legge elettorale sia votata da almeno un ramo del Parlamento prima del 20 settembre.
Restando in tema di elezioni Regionali, approvato anche dal Senato in via definitiva con 149 sì, nessun contrario e 98 astenuti il Decreto ad hoc sulla doppia preferenza di genere nelle prossime Amministrative in Puglia, mentre il ministro per gli Affari Regionali Boccia ha annunciato che altri due decreti ad hoc saranno varati per le Regioni Calabria e Piemonte.
In mattinata, invece, informativa al Senato del ministro della Salute Speranza sull’emergenza Covid19, in vista del nuovo Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che sarà approvato entro la prossima settimana.
“Il contesto è tutt’altro che semplice perché nel mondo è sicuramente il momento più difficile con oltre 700mila decessi, e anche in UE la situazione è tutt’altro che tranquilla”, ha affermato Speranza, continuando: “Ad oggi possiamo dare un giudizio positivo di questa prima fase di apertura, eravamo preoccupati per la ripartenza del contagio, ma il sistema di monitoraggio che abbiamo costruito ci ha consentito di valutare passo dopo passo l’impatto di queste riaperture. I dati ci dicono che la curva nonostante le riaperture si è piegata e da qualche settimana siamo in fase di stabilità, il virus ancora circola ma la prevenzione ci consente di poter intervenire. Il sistema di monitoraggio è stato uno dei punti che ci ha consentito di gestire epidemia. Per Ecd in Italia ci sono 5,2 casi per 100mila abitanti, il più basso in Europa. L’Italia è messa meglio per la situazione epidemica e questo è un risultato di tutto il Servizio sanitario nazionale e sono stati resi possibili dal comportamento dei nostri concittadini. Nessuno aveva un manuale di istruzioni eppure le istituzioni repubblicane hanno retto. Eppure i dati ci dicono che stiamo molto meglio ma non credo che battaglia sia vinta e non possiamo ancora ritenerci al sicuro e dobbiamo tenere alta la guardia. Il 2,5% degli italiani ha incontrato il virus e maturato anticorpi secondo l’indagine sierologica appena conclusasi ma il dato rilevante è la distinzione geografica , e la regione più colpita è la Lombardia con il 7,5%mentre nessuna regione del sud raggiunge l’1%: questo dato ci dice che il rigore delle misure messe in campo ha consentito di fermare il virus nelle aree geografiche dove l’impatto è stato più duro”.
Quindi, a proposito del nuovo Dpcm, ha spiegato: “Non esiste il rischio zero e il percorso di riapertura va continuato lungo una linea di prudenza e cautela che ci ha positivamente portato fin qui. Restano le tre regole: mascherine, distanziamento e lavaggio delle mani. Queste dovranno perdurare per agosto e dopo: su queste tre regole essenziali per continuare con prudenza il percorso di riapertura e l’ordinanza dell’1° agosto le ripropone e le riporteremo nel prossimo Dpcm. Sulle mascherine, il distanziamento ed il lavaggio delle mani non dividiamoci. È un patrimonio condiviso e si tratta di tre regole essenziali. Altre attività riapriranno se rispetteremo le regole di sicurezza e continueremo a procedere su questa strada, ma in sicurezza. Posso annunciare che con il prossimo Dpcm procederemo con altre aperture come quelle riferite alle attività fieristiche e la questione delle navi da crociera, visto anche l’importanza di questi due settori, che possono ripartire dentro il rispetto delle regole e dei protocolli”.
Quanto al ritorno a scuola a settembre di docenti e studenti e alla ripresa nella stagione autunnale ha sottolineato: “Le scuole riapriranno a settembre e riapriranno tutte , ma in sicurezza. Fondamentale è il rapporto tra le aziende sanitarie e le scuole perché queste ultime non possono essere lasciate sole. Iss e Ministero della Salute hanno completato un lungo lavoro sulle linee guida generali per la ripresa di ottobre. Ieri sono state trasmesse al Comitato Tecnico Scientifico e poi il documento sarà inviato alle Regioni e costituirà l’orizzonte con cui affrontare la fase della ripresa. Era una richiesta arrivata dal Parlamento e mi fa piacere oggi qui darne riscontro”.
Infine, sul recupero di visite e di interventi, rinviati causa lockdown, e sul vaccino anti-Covid19 ha annunciato: “Ho proposto che dentro il decreto agosto si individuino risorse per mezzo miliardo di euro per un piano straordinario perché il Servizio sanitario nazionale possa, nei prossimi mesi, recuperare visite e controlli persi. Con la Commissione Europea stiamo lavorando per chiudere contratti con tutte le altre case farmaceutiche che sono al lavoro sui vaccini anti-Covid, e proveremo nelle prossime ore a livello di Commissione UE a chiudere altri contratti per l’approvvigionamento di un futuro vaccino. In questa partita l’Italia non sta a guardare ma è in prima linea e ci auguriamo che nel giro delle prossime settimane possano esserci ulteriori risultati positivi. Un vaccino sicuro e certo e validato può metterci nelle condizioni di vincere definitivamente la battaglia, il nostro Paese ci sta investendo con tutte le energie. L’Italia ha già sottoscritto una alleanza per i vaccini con altri Paesi e abbiamo sottoscritto un primo accordo importante con Astra Zeneca che ci consentirà di avere le prime dosi del candidato vaccino entro la fine del 2020. Il vettore virale di tale vaccino è prodotto dalla Irbm di Pomezia e infialamento avverrà per le dosi europee ad Anagni. C’è poi un vaccino tutto italiano di Reithera per il quale è iniziata la fase di test sull’uomo .Questo è un orgoglio del Paese, è avviato il percorso e ci auguriamo sia positivo”.
Elaborate, poi dal Comitato Tecnico Scientifico anche le linee guida per i Trasporti, valide su base nazionale e regionale, che saranno recepite dallo stesso Dpcm e che dispongono la conferma del distanziamento fisico di almeno 1 metro, eccetto che per gli aerei. In merito a tali linee guida sui Trasporti, anche in vista della riapertura delle scuole, le Regioni hanno chiesto un incontro urgente con il Governo, fissato per il 10 agosto.
Misura , quella del distanziamento fisico in vigore dall’inizio dell’emergenza , dichiarata il 31 gennaio, ma entrata nel vivo il 28 febbraio con il presunto paziente 1 di Codogno e che può essere ricostruita attraverso la consultazione dei verbali delle riunioni del Comitato Tecnico Scientifico desecretati e pubblicati sul sito della Fondazione Einaudi ,dopo una battaglia giudiziaria avviata dalla stessa ad aprile e arrivata fino al Consiglio di Stato. Tali documenti rileverebbero la decisione del consesso di esperti, presa dopo l’accertamento del primo caso nel lombardo, verso la fine di febbraio, di differenziare le chiusure in base alle zone rosse e gialle e di estendere solo le misure di contenimento (distanziamento e divieto di assembramento) alle regioni del Sud, cui fece poi seguito , il 7 marzo il primo Dpcm della Presidenza del Consiglio che disponeva invece l’estensione del lockdown a tutta l’Italia.
Sul fronte Scuola, invece siglato il protocollo di sicurezza per il rientro in Aula da Ministero dell’Istruzione e sindacati. Tre , i capisaldi: No alle classi cosiddette ‘pollaio’, un help desk per non lasciare sole le scuole e 2,9 miliardi di risorse, come precisato dalla stessa Ministra Azzolina su Facebook: “Al Ministero abbiamo appena dato il via libera al Protocollo di sicurezza per la ripresa di settembre. Un accordo importante che contiene le misure da adottare per garantire la tutela della salute di studentesse, studenti e personale, ma anche impegni che guardano al futuro e al miglioramento della scuola come il contrasto delle classi cosiddette “pollaio”, una battaglia che porto avanti da tempo e che rappresenta per me una priorità. Ringrazio le organizzazioni sindacali e quanti nel Ministero si sono impegnati per questo risultato molto atteso dalle scuole. Si tratta di regole chiare che danno certezze a dirigenti scolastici, personale, famiglie, alle ragazze e ai ragazzi che si apprestano a tornare nelle aule. Ritengo particolarmente importante l’help desk che sarà attivato a supporto delle scuole: è la dimostrazione che non vogliamo lasciarle sole. Che saremo al loro fianco in ogni momento supportandole in caso di difficoltà, così come abbiamo già fatto durante gli Esami di Stato. Come Governo avevamo promesso di trovare le risorse per la ripresa e lo abbiamo fatto: abbiamo 2,9 miliardi e stiamo mettendo anche fondi per consentire agli Enti locali di affittare spazi per le lezioni. Non era un risultato facile, malo abbiamo ottenuto”.
Il documento dispone che gli studenti siano accompagnati a scuola da un solo genitore dotato di mascherina durante tutta la permanenza all’interno della struttura, nella quale dovranno essere garantiti percorsi di entrata e uscita differenziati e che siano i presidi a decidere come utilizzare gli spazi e a valutare l’alternanza tra lezioni in presenza e lezioni online, visto l’accesso contingentato agli spazi comuni ,con la previsione di una ventilazione adeguata dei locali, per un tempo limitato allo stretto necessario e con il mantenimento della distanza di sicurezza.
Introdotta poi la figura del medico scolastico e dello psicologo che potrà aiutare studenti e docenti a far fronte allo stress e alla paura alimentati dal contagio. Previsti anche test sierologici per i professori e il personale all’inizio delle attività e durante l’anno su base volontaria e gratuiti , da estendere anche agli studenti con test periodici a campione. Disposto poi l’obbligo di rimanere al proprio domicilio in presenza di temperatura oltre i 37.5° o altri sintomi simil-influenzali e di chiamare il proprio medico di famiglia e l’autorità sanitaria.
Quanto al servizio di mensa, la somministrazione del pasto dovrà prevedere la distribuzione in mono-porzioni, in vaschette separate unitariamente a posate, bicchiere e tovagliolo monouso e possibilmente compostabile. Per quanto riguarda le aree di distribuzione di bevande e snack, il Dirigente scolastico ne indicherà le modalità di utilizzo, eventualmente anche nel Regolamento di Istituto, al fine di evitare il rischio di assembramento e il mancato rispetto del distanziamento fisico.
Soddisfatti per l’aumento delle risorse messe in campo, i presidi ,ma al tempo stesso perplessi su distanziamento e gestione degli spazi ,al punto da chiedere un confronto urgente per chiarimenti al Ministero dell’Istruzione.
Buone notizie infine, dall’Istituto Nazionale di Statistica sulla produzione industriale. L’Istituto ha reso noti infatti i dati di giugno che attestano una ripresa pari all’8,2% ,a seguito del rimbalzo di maggio (+41 ,6%) seguito alla fine del lockdown e alla ripresa graduale delle attività.
“La crescita”, scrive in una nota Istat, “ è trasversale ai vari settori: “tutti i comparti sono in crescita congiunturale, ad eccezione di quello della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici, in leggera flessione”. Tuttavia, precisa: “Sebbene in recupero, i livelli produttivi restano ancora distanti da quelli prevalenti prima dei provvedimenti legati all’emergenza sanitaria; rispetto a gennaio la produzione risulta inferiore, al netto dei fattori stagionali, di oltre 13 punti percentuali”.
Ancora inferiori ai livelli pre-pandemia anche le ore lavorate : “Il miglioramento segnato negli ultimi due mesi non ha quindi permesso di recuperare pienamente il gap segnato tra marzo e aprile. I livelli delle ore effettivamente lavorate pro-capite sono ancora inferiori rispetto a quelli di febbraio (-3,4 ore per il totale, -2,9 per i dipendenti e -5,2 per gli autonomi)” .
Negativa anche “l’asimmetria’ nell’evoluzione della pandemia, che pesa sul commercio mondiale, cruciale per un paese esportatore come l’Italia. Lo scenario internazionale nelle ultime settimane è stato caratterizzato in qualche misura da una asincronia dell’evoluzione della pandemia tra Paesi che ha penalizzato ulteriormente la ripresa degli scambi mondiali,ma gli scambi con l’estero dell’Italia evidenziano a maggio una ripresa sia delle esportazioni sia, in misura più contenuta, delle importazioni”.
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