-Stati Generali dell’Economia,nella 7°giornata il Premier Conte ha incontrato le partecipate statali: Cassa depositi e prestiti, Terna, Snam, Fincantieri, Leonardo, Enel, Eni, Invitalia, Poste Italiane, Ferrovie dello Stato, prospettando loro scenari incerti all’interno dei quali creare le premesse per un recupero della produttività, da attuare mediante un piano di riforme, dalle quali verrà elaborato un pacchetto più circoscritto: il Recovery Plan, da presentare a settembre in Europa e finanziato dal Recovery Fund. Tra queste riforme: il Dl Semplificazioni, che dovrebbe approdare in Consiglio dei Ministri la prossima settimana. Poi, una nuova richiesta di confronto con le Opposizioni. Nel pomeriggio, invece, incontro con “cittadini comuni” in rappresentanza di alcune categorie.
-Tensioni nel PD, dopo le dichiarazioni del sindaco di Bergamo, in quota dem, Gori, sulla necessità di cambiare il partito e il leader a favore di una personalità proveniente dall’amministrazione dei territori. La replica del capodelegazione al Governo e ministro della Cultura e del Turismo, Franceschini: “Un amministratore c’è già, è Zingaretti”. Tensioni, anche nel M5S, su assetto futuro della leadership, doppio mandato e MES, con Di Battista in pressing per il Congresso e Di Maio e governisti per il Direttorio, mentre il garante Grillo, in merito all’inchiesta del quotidiano spagnolo ABC, ipotizza un complotto internazionale per colpire il Governo.
-Divergenze anche nell’Opposizione di Centrodestra, divisa su Mes e i candidati alle Regionali,che , per il Presidente di Forza Italia, Berlusconi, sono già decisi da tempo.
di Federica Marengo sabato 20 giugno 2020
Nella settima e penultima giornata degli Stati Generali, il Premier Conte , insieme con i Ministri Gualtieri (Economia), Patuanelli (Sviluppo Economico), Costa(Ambiente) e Provenzano(Sud), ha incontrato a Villa Pamphilj le aziende partecipate dello Stato: Cassa depositi e prestiti, Terna, Snam, Fincantieri, Leonardo, Enel, Eni, Invitalia, Poste Italiane, Ferrovie dello Stato, da lui definite: “la spina dorale del Paese”.
“Da questo piano di rilancio, come detto, andremo a ricavare il Recovery Plan che sarà più circoscritto, sarà un pacchetto di investimenti e riforme che verranno finanziati con fondi europei. Per questo, anche nella logica europea, sarà importante rispettare il cronoprogramma, la road map ben precisa, e articolare progetti concreti”, ha spiegato il Presidente del Consiglio nella sua relazione introduttiva, precisando: “Il Recovery Plan, sarà presentato subito dopo l’estate, a settembre: l’ho ribadito anche ieri al Consiglio Europeo. Il fatto che l’Italia, anziché come spesso accaduto in passato, sia stato il primo Paese in UE a predisporsi a questo rilancio è un valore aggiunto”.
Poi,prospettando uno scenario macroeconomico di grande incertezza, dovuto all’andamento della pandemia, ha sottolineato: “La nostra convinzione è che per il nostro Paese dobbiamo creare ora le premesse per poter consentire un recupero in termini di produttività, di prodotto interno lordo. Siamo profondamente insoddisfatti dell’andamento di questi indici negli ultimi anni. Siamo sempre stati al di sotto della media europea. Riteniamo che il Paese abbia potenzialità di recupero superiori, di gran lunga più elevate. Non siamo ancora riusciti a esprimerle, questo evidentemente per le carenze di struttura, dei vizi funzionali, che l’intero sistema Italia si porta avanti. Come superarlo? Questo crediamo sia il modo migliore . Questa è una consultazione nazionale dedicata al piano di rilancio: un piano articolato in macro-obiettivi, linee di intervento e declinati in alcuni progetti specifici. Alcuni sono più puntuali, più circoscritti come raggio d’azione, altri si tratta di obiettivi di più ampio raggio. Con cui intendiamo contribuire a realizzare il Paese che vogliamo, e abbiamo necessità di farlo , perché siamo nel pieno di una pandemia che sta deprimendo il tessuto economico e sociale molto severamente. Voi conoscete le stime che le maggiori autorità europee e internazionali hanno diffuso”.
Quindi, riferendosi direttamente ai vertici delle partecipate, ha affermato: “Noi, oggi programmiamo questo rilancio. Abbiamo lavorato con i ministri, abbiamo condiviso il Piano con tutta la Maggioranza per dare già una base di partenza solida dal punto di vista politico; ora ci confrontiamo con tutte le forze produttive, culturali, sociali ed economiche del Paese. Quindi anche con voi che siete la spina dorsale del Paese: molti di voi hanno assetti di governance che rispondono a logiche di mercato e quindi dovete perseguire le finalità che una società tale deve avere. Avete delle sensibilità che ci consentono di confrontarci in modo concreto e di coinvolgervi nel raggiungimento di questi obiettivi. Le direttrici su cui ci muoviamo sono tendenzialmente tre: modernizzazione del Paese, transizione ecologica e inclusione sociale, territoriale e di genere. Non immaginiamo oggi, qui, di concordare nel dettaglio e nello specifico i progetti, ma riteniamo di dare a questa riunione un senso allorché voi darete contributi. Nei prossimi giorni, potrete far pervenire degli appunti scritti, anche in termini di nuovi progetti da noi non individuati; osservazioni puntuali sui progetti sui quali vi sentiti più coinvolti”.
Infine, l’annuncio sul Dl Semplificazioni, che dovrebbe arrivare sul tavolo del Consiglio dei Ministri nella prossima settimana, come pure si dovrebbe tenere il confronto con le Opposizioni per chiudere la bozza del piano di Rilancio, a cui l’Esecutivo lavorerà nelle prossime settimane : “Nella logica europea, sarà importante rispettare,dunque,come ricordato, il cronoprogramma la road map ben precisa, e articolare progetti concreti nel Recovery Plan che l’Italia metterà a punto per accedere ai fondi. Motivo per cui assegniamo grande importanza al Decreto semplificazioni, sul quale stiamo continuando a lavorare anche in questi giorni, per cui confido che saremo pronti già la settimana prossima. Ci serve un provvedimento mirato per intervenire su alcuni snodi . Per quanto sappiamo che un solo provvedimento normativo non possa risolvere il problema atavico di una ”incrostazione burocratica”. Faremo un confronto con le forze politiche di Opposizione, dopodiché avremo la bozza di piano di rilancio a cui lavorare alacremente nelle prossime settimane”.
A proposito del Dl Semplificazioni, il ministro per il Sud e la coesione territoriale, Provenzano, nel suo intervento, ha dichiarato: “E’ necessario rafforzare con il Decreto la macchina amministrativa. Fondamentale, è il tema della progettualità, ,ma i progetti devono fare una somma che ad oggi è insoddisfacente. Auspico che Ferrovie dello Stato possa presto colmare il ritardo sulla realizzazione dei programmi, e che venga superato anche quello, intollerabile, che riguarda la banda larga nelle aree interne. Per i manager pubblici l’aggettivo è importante quando il sostantivo, occorre un salto di qualità, il Sud senza industria non ha futuro”.
Ai vertici delle partecipate, si è poi rivolto anche il titolare del Tesoro, Gualtieri, dicendo: “Le Partecipate sono un patrimonio straordinario dell’Italia e sono importanti in quanto i progetti di rilancio dell’economia passano anche attraverso il contributo dei piani di queste grandi aziende”.
Nel pomeriggio, poi, Conte, presenti i Ministri: Catalfo (Lavoro), Manfredi (Università), Provenzano (Sud), Costa (Ambiente), Azzolina(Istruzione) e Bonetti (Istruzione), ha incontrato dei “cittadini comuni” in rappresentanza di alcune categorie professionali, tra cui : un direttore d’albergo di Ostuni, un ristoratore di Cesena , un musicista dei Castelli Romani, il titolare di un negozio di scarpe, un’accompagnatrice turistica e altre persone provenienti da Roma, Firenze, Pescara. Tra gli argomenti di confronto: la cassa integrazione, la Tax credit, il taglio del cuneo fiscale, gli incentivi alle assunzioni per le aziende, il bonus autonomi e gli sgravi fiscali sugli affitti.
Fuoriprogramma ,poi, l’incontro con una delegazione del Movimento di Greta Thumberg, “Fridays for Future”, ricevuto dopo un flash mob sui temi dell’ecosostenibilità ,realizzato all’esterno di Villa Pamphilj.
Tuttavia, se la Maggioranza, all’interno della quale pure non mancano divergenze su molteplici dossier, lavora compatta al piano “Progettiamo il rilancio” e al “Recovery Plan”, in attesa della decisione del Consiglio Europeo sui corposi finanziamenti del Recovery Fund, da sommare agli altri aiuti messi a disposizione dall’Unione (Sure per la cassa integrazione, Bei, la Banca Europea per gli investimenti destinati alle imprese, la sospensione del Patto di Stabilità e gli aiuti di Stato fino a 500 mila euro alle aziende e le garanzie per prestiti), all’interno di alcuni partiti di Governo sale la tensione.
Nel Pd, infatti, hanno destato polemiche le dichiarazioni del sindaco di Bergamo Gori, che , nel corso di un incontro pubblico, ha messo in discussione la leadership del segretario Zingaretti, proponendo come prossima guida un amministratore locale dei dem (tra questi, in primo piano, vi sarebbe il Presidente dell’Emilia Romagna, Bonaccini, che ha già fatto sapere di non escludere l’eventualità), raccogliendo però il no dalla minoranza interna come dallo stato maggiore.
Una prima replica al primo cittadino di Bergamo, infatti, è arrivata dal portavoce di Base Riformista, Andrea Romano , che ha detto: “Oggi, la vera sfida per il Pd è quella di imprimere velocità e concretezza all’azione di Governo per la ripartenza economica e sociale, con le proprie idee e le proprie competenze e anche con il ruolo fondamentale dei nostri amministratori locali. Siamo un grande partito popolare e plurale, aperto e contendibile, che poco più di un anno fa ha scelto la propria leadership con primarie aperte e molto partecipate. Zingaretti ha ricevuto un mandato pieno, che sta interpretando nel segno del pluralismo delle idee e dell’unitarietà di tutte le sensibilità culturali presenti nel Pd. Una unitarietà per la quale Base Riformista si è sempre battuta, con le proprie idee e le proprie personalità, e per la quale è stata decisiva in tutti i passaggi. Per questo oggi dobbiamo evitare tensioni interne che non verrebbero capite da un paese che giustamente ci chiede realismo, concretezza e spirito di servizio”.
Netta la chiusura del capodelegazione al Governo e ministro della Cultura e del Turismo Franceschini, che ha dichiarato: “Se è un amministratore, quello che cerca Giorgio Gori ,per la segreteria, il Pd già ce l’ha: si chiama Nicola Zingaretti, il cui mandato da segretario scadrà tra tre anni. Quindi porti pazienza e non apra inutili tensioni in un momento come questo di unità nel partito”.
Tensioni, però, stanno emergendo negli ultimi giorni, anche all’interno del M5S, sulla questione degli assetti futuri del Movimento, con una divisione in due fronti: tra chi, come l’ex deputato Di Battista (che non ha nascosto la possibilità di candidarsi nella prossima legislatura), dopo le dimissioni di Di Mio e la reggenza di Crimi, vorrebbe la convocazione di un Congresso e la designazione del nuovo capo, e chi come il ministro degli Esteri Di Maio e alcuni tra i ministri e viceministri grillini ( vedasi Buffagni e la Castelli), sposando la linea del granate-fondatore Grillo (quest’oggi rifattosi vivo sul suo Blog per spiegare come a suo dire, alla base dell’inchiesta del quotidiano spagnolo ABC sul presunto finanziamento dato nel 2010 a Gianroberto Casaleggio da parte del Governo Chavez-Maduro vi sia un complotto internazionale per colpire l’Esecutivo Conte in questa fase già delicata di emergenza economica ) vorrebbe la costituzione di un Direttorio e una gestione collettiva, in cui un ruolo di primo piano verrebbe rivestito da Conte.
La leadership però non è il solo tema ad animare il dibattito interno ai pentastellati: tra i nodi da sciogliere, vi sarebbero infatti la modifica alla regola del doppio mandato, anche al fine di un eventuale via libera alla ricandidatura della sindaca Raggi al Campidoglio (anch’essa molto dibattuta tra i grillini) e il ricorso al Meccanismo Europeo di Stabilità o Fondo Salva Stati per le spese sanitarie dirette e indirette (circa 37 miliardi), con condizioni limitate, messo in campo dalla UE al fine di fronteggiare e prevenire l’emergenza pandemica, su cui sembrerebbe prevalere la linea ufficiale del No, pur con delle aperture.
Quanto alle Opposizioni, divergenze non sembrano mancare neppure nel Centrodestra, sia in merito alla collaborazione con il Governo Conte, (più aperturista Forza Italia, più intransigenti Lega e Fratelli d’Italia) e all’utilizzo del MES (favorevoli, i forzisti, contrari i leghisti e gli esponenti di Fratelli d’Italia, per cui si tratta di una “trappola, che indebiterà gli italiani”) sia riguardo alla questione tutta interna della designazione dei candidati alle elezioni Regionali ,dove i nomi di Fitto, indicato da FdI per la Puglia e di Caldoro, indicato da Forza Italia per la Campania, non convincerebbero la Lega.
Chiaro, su questi temi, è stato il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, che, parlando a tutto campo, ai microfoni di Rai News, di Governo, Fase 3, Recovery Fund, Mes ed accordi per le Regionali, ha dichiarato: “Mi dispiace dirlo perché quando è in gioco l’interesse nazionale una Opposizione responsabile come la nostra deve stringersi intorno alle istituzioni del Paese, però non possiamo chiudere gli occhi sul fatto che l’Italia rischia di pagare cara la scarsa credibilità di questa Maggioranza e di questo Governo. Il Recovery Fund è assolutamente essenziale ; la proposta della Commissione Europea è perfetta per le esigenze dell’Italia e io personalmente sono intervenuto più volte. E’ essenziale che non venga modificata e la nostra posizione non si difende certo con una sfida muscolare con l’Europa, che non saremmo neppure in grado di reggere, ma costruendo buoni rapporti personali, alleanze e convergenza di interessi, come hanno fatto sempre i miei Governi. Il problema è che il Governo Conte, il Governo delle quattro sinistre, in Europa non ha credibilità, è considerato un governo debole e senza autorevolezza. Nei contatti internazionali, ha assicurato, la situazione dell’Italia cerco di abbellirla e di addolcire la pillola perché amo troppo il mio Paese e nei contesti internazionali lo difendo sempre. Ma trovo grande scetticismo per la politica del Governo. E io dico che l’Italia ha assoluto bisogno dell’aiuto dell’Europa ma anche l’Europa ha bisogno dell’Italia: salvare l’Italia significa salvare l’Europa. Per il rilancio dell’Italia bisogna mettere intorno a un tavolo le migliori risorse del Paese e insieme elaborare un piano per il futuro del Paese, noi siamo a disposizione. Il problema è che collaborare significa lavorare insieme: l’ascolto puramente formale, da parte del governo, delle nostre indicazioni, delle indicazioni delle opposizioni, mentre continua a fare e non fare senza tenerne conto, secondo le sue esigenze, è un comportamento del tutto inadeguato alla gravità del momento. La nostra posizione è quella del Capo dello Stato, del Governatore della Banca d’Italia, del Presidente di Confindustria: bisogna mettere intorno ad un tavolo le migliori risorse del Paese, quelle politiche, quelle dell’economia, quelle sindacali, quelle imprenditoriali, quelle della cultura, dell’università e insieme elaborare un piano per il futuro del Paese. Noi siamo a disposizione, il problema è che la parola collaborare significa, anche nella sua etimologia latina, lavorare insieme. L’ascolto puramente formale delle indicazioni dell’Opposizione, mentre il Governo continua a fare e a non fare senza tenerne conto, secondo le sue esigenze e i suoi precari equilibri interni, è un comportamento del tutto inadeguato alla gravità del momento. Quando andremo a votare e vinceremo indicheremo come Premier il leader della forza politica più voti. Oggi è certamente la Lega. Se da qui al voto le cose dovessero cambiare cambieremo anche le nostre posizioni. La concorrenze nel Centrodestra fa bene perché consente la crescita della coalizione. Sulle candidature alle Regionali nel Centrodestra l’intesa c’è stata diverso tempo fa e per cambiarla ci vogliono argomenti convincenti che, a oggi, non sono stati messi in campo da nessuno”.
Il No esplicito ad un incontro al termine degli Stati Generali a Villa Pamphilj è arrivato, invece, dal segretario della Lega, Salvini, oggetto in queste ore, insieme all’ex ministro della Salute Giulia Grillo (dissidente ,rispetto alla linea governativa del M5S), di nuove minacce Social di morte, il quale ha rinviato ogni confronto in Parlamento , tornando a ribadire la contrarietà alle modifiche ai Decreti Sicurezza, cui lavora l’Esecutivo, e al Mes , e a sostenere l’emissione da parte dello Stato di buoni del Tesoro per famiglie e imprese che diano risorse immediate.
Stessa linea, per la leader di Fratelli d’Italia Meloni, che su Twitter, ha sottolineato: Davanti alle telecamere della “Villa dei Famosi” ,Conte sfoggia ottimismo e parla di un “clima convergente” al Consiglio Europeo, ma dalla riunione di oggi dei Capi di Stato e di Governo della UE arrivano solo brutte notizie per l’Italia. Dalla proroga delle sanzioni alla Russia, che danneggia pesantemente le nostre imprese e il made in Italy ,alle profonde divisioni che rimangono sul Recovery Fund e l’annuncio della Merkel, che ha confermato che i fondi all’Italia non arriveranno prima del 2021. Intanto,lo spettro del Mes si fa sempre più minaccioso. Conte continua a prendere tempo, senza prendere una decisione definitiva. FDI continua a chiedere che sul negoziato europeo sia il Parlamento a esprimersi con linee di indirizzo chiare: Conte non può scappare all’infinito”.
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