-Le celebrazioni per il 75esimo anniversario della Liberazione. Il messaggio e la commemorazione “solitaria” all’altare della Patria, causa emergenza sanitaria Covid19, del Presidente della Repubblica Mattarella. Le dichiarazioni delle più alte cariche dello Stato e di esponenti di Governo e Opposizione.
-Tensione, a Milano, tra Polizia e antagonisti scesi in piazza nonostante i divieti e le norme anti Covid19 per celebrare la Liberazione, ma anche episodi di vilipendio nazifascista a lapidi e simboli partigiani.
-Il 25 aprile degli italiani : in piazze virtuali e sui balconi delle abitazioni.
di Federica Marengo sabato 25 aprile 2020
Stamane, in una piazza Venezia baciata dal sole di primavera, ma spoglia e solitaria come d’inverno, causa limitazioni agli spostamenti e misure restrittive in vigore per contenere la diffusione del contagio da virus pandemico Covid19, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dotato di mascherina, si è recato all’Altare della Patria per rendere omaggio con la tradizionale corona d’alloro alla tomba del milite ignoto, in occasione del 75esimo anniversario della Liberazione dell’Italia dall’occupazione nazifascista.
La deposizione, effettuata da due corazzieri, anch’essi con mascherina, avvenuta al di fuori di ogni cerimonia, rigorosamente bandita dal Decreto della Presidenza del Consiglio, onde evitare assembramenti, e in assenza di autorità civili e militari, è stata scandita dalle note del “Silenzio” , suonate da un trombettiere della banda dei Carabinieri.
A seguire, poi la diffusione a mezzo stampa del messaggio che il Capo dello Stato ha indirizzato agli italiani, nel quale ha rievocato quel 25 aprile di settantacinque anni fa , quando : “l’Europa vide la sconfitta del nazifascismo e dei suoi seguaci” e la sconfitta “dell’idea di potenza, di superiorità di razza, di sopraffazione di un popolo contro l’altro, all’origine della Seconda Guerra Mondiale”, che lasciò il posto “a quella di cooperazione nella libertà e nella pace”, in coerenza con la quale, “pochi anni dopo, è nata la Comunità Europea”.
“La pandemia del virus, che ha colpito i popoli del mondo, ci costringe a celebrare questa giornata nelle nostre case”, ha poi sottolineato Mattarella, esprimendo vicinanza ai familiari delle vittime del Covid19 e riconoscenza a “ tutti coloro che si trovano in prima linea per combattere il virus e a quanti permettono il funzionamento di filiere produttive e di servizi essenziali”, in quanto essi “manifestano uno spirito che onora la Repubblica e rafforza la solidarietà della nostra convivenza, nel segno della continuità dei valori che hanno reso straordinario il nostro Paese”.
“In questo giorno”, ha spiegato il Presidente della Repubblica, “richiamiamo con determinazione questi valori. Fare memoria della Resistenza, della lotta di Liberazione, di quelle pagine decisive della nostra storia, dei coraggiosi che vi ebbero parte, resistendo all’oppressione, rischiando per la libertà di tutti, significa ribadire i valori di libertà, giustizia e coesione sociale, che ne furono alla base, sentendoci uniti intorno al Tricolore”, dal quale, allora, nacque una nuova Italia, il cui popolo, a partire da una condizione di grande sofferenza, unito intorno a valori morali e civili di portata universale, ha saputo costruire il proprio futuro, superando, “con tenacia, con spirito di sacrificio e senso di appartenenza alla comunità nazionale, ostacoli che sembravano insormontabili”.
Quindi, ha ricordato lo spirito che animò il Dopoguerra e la Ricostruzione, periodo caratterizzato da energie positive, che seppero sprigionarsi e portare alla rinascita e grazie alle quali “il popolo italiano riprese in mano il proprio destino”. La Ricostruzione , infatti, “cambiò il volto del nostro Paese e lo rese moderno, più giusto, conquistando rispetto e considerazione nel contesto internazionale, dotandosi di antidoti contro il rigenerarsi di quei germi di odio e follia che avevano nutrito la scellerata avventura nazifascista”.
E’ da allora, per il Capo dello Stato Mattarella, che l’unità del popolo italiano, prerogativa della sua identità, non è mai stata scalfita “dalla dialettica e dal contrasto delle opinioni” , divenendo “riserva etica, di straordinario valore civile e istituzionale”, manifestatosi “ogni volta che eventi dolorosi hanno messo alla prova la capacità e la volontà di ripresa dei nostri territori”.
Infine, l’esortazione e l’auspicio rivolti agli italiani: “la nostra peculiarità nel saper superare le avversità ci accompagni anche oggi, nella dura prova di una malattia che ha spezzato tante vite. Per dedicarci al recupero di una piena sicurezza per la salute e a una azione di rilancio e di rinnovata capacità di progettazione economica e sociale. A questa impresa siamo chiamati tutti, istituzioni e cittadini, forze politiche, forze sociali ed economiche, professionisti, intellettuali, operatori di ogni settore. Insieme possiamo farcela e lo stiamo dimostrando. Viva l’Italia! Viva la Liberazione! Viva la Repubblica!”.
Tutto incentrato sul “coraggio”, invece, il videomessaggio della Presidente del Senato, Casellati, che ha dichiarato: “Con l’emergenza che ci chiude nelle nostre case, sento la necessità di ricordare che questa è la festa del coraggio italiano. Il coraggio di chi ha dato il cuore, l’anima e la vita per un Paese migliore, fondato sui valori della libertà, della solidarietà e della fratellanza. Il coraggio di un Paese che si è riscoperto Nazione. Questo è lo spirito dell’Italia che il 25 aprile ha ritrovato la sua anima libera. Questo è l’esempio dell’Italia che su quella libertà ha costruito la sua storia democratica. Un esempio che in questo difficile momento dà forza e speranza al nostro Paese”.
Videomessaggio, anche per la terza carica dello Stato, il Presidente della Camera Fico , che ha affermato: ““La storia non la si può leggere e ricordare a compartimenti stagni, le azioni delle persone nel passato hanno ripercussione nel futuro, è tutto collegato. Questa è anche la lezione del 25 aprile, perché è grazie al sacrificio di uomini e donne del passato, se oggi possiamo godere della democrazia, e quindi di scelte giuste anche per il futuro”.
Tutto musicale , invece il messaggio del Premier Conte, che, sui suoi profili Social, ha commemorato il 25 aprile citando il testo della canzone di Francesco De Gregori “Viva l’Italia”: “Viva l’Italia. L’Italia liberata L’Italia con gli occhi asciutti nella notte scura. Viva l’Italia, l’Italia che non ha paura. L’Italia con gli occhi aperti nella notte triste. Viva l’Italia. L’Italia che resiste”.
Di “unità” e “solidarietà” fondamentali, ieri, come oggi, per ripartire ha parlato invece nel suo messaggio, il ministro della Difesa, Guerini : “Quest’anno le limitazioni imposte dall’emergenza che ha colpito il Paese e la collettività internazionale, ci costringono a vivere il 75° anniversario della Festa della Liberazione in un’atmosfera di forzata solitudine e non ci consentono di onorare, con la consueta solennità, i luoghi della memoria simbolo della lotta per la Liberazione e il riscatto del Paese. Un momento di grande festa nazionale che ci mancherà, soprattutto ora che sentiamo fortissimo il bisogno di raccoglierci intorno a quei valori che 75 anni fa portarono alla lotta vittoriosa contro il nazifascismo e alla Liberazione dell’Italia. Ricordiamo nell’intimità dei nostri cuori coloro che hanno sofferto e combattuto anche sacrificando la propria vita, per consentire a tutti gli italiani di riconquistare libertà e porre le basi della democrazia. Ricordiamo i nostri militari che combatterono fianco a fianco con le forze alleate, coprendosi di valore, o quelli che non cedettero alle lusinghe del nemico e furono internati nei campi di prigionia nazisti; i partigiani, capaci di coraggio, di spirito di sacrificio e di imprese audaci, insieme a tutti i cittadini che sostennero un immenso sforzo collettivo. Come 75 anni fa, solo un’azione comune della collettività nazionale e internazionale e un rinnovato senso di unità e solidarietà tra cittadini, consentirà la ripresa delle attività sociali ed economiche e quindi della vita come prima dell’insorgere dell’epidemia. Posso affermare con orgoglio che le nostre Forze Amate, oggi come allora, si stanno rendendo protagoniste di un eccezionale sforzo corale del Paese, a dimostrazione del fatto che al di là della loro specificità, il loro impegno resta, per capacità,competenze, dedizione ed umanità, imprescindibile e decisivo per l’attuazione e il successo di qualunque strategia nazionale di sicurezza collettiva. Per questo motivo, al doveroso e sentito omaggio rivolto a chi durante la Guerra di Liberazione ha combattuto e sacrificato la propria vita per assicurare la rinascita dell’Italia, voglio unire un sentimento di profonda riconoscenza a tutti coloro che, in diversa misura, stanno lottando, in molti casi a rischio della propria vita, al servizio dei cittadini e del Paese. La Resistenza ci ha insegnato a credere che la nostra vita, la società che c’è intorno, il futuro possano cambiare a partire dalla nostra volontà, dalle nostre scelte, dalla nostra capacità di saper superare il fossato che passa tra il lasciare che le cose accadano e l’agire affinché esse possano mutare. E’ questo il lascito morale che abbiamo ereditato dagli eroi della Resistenza e della Guerra di Liberazione ed è questo che mi auguro per noi stessi, per i nostri figli, per il nostro futuro,insieme all’auspicio di festeggiare il prossimo 25 aprile di nuovo nelle piazze, con la stesso entusiasmo degli italiani di 75 anni fa, rinnovando il nostro impegno per affermare i beni fondamentali della libertà, della democrazia, della pace”.
Monito all’Unità per tutto il Paese, invece, da parte del ministro degli Esteri, Di Maio, che , in un’intervista al quotidiano La Stampa, ha affermato: “Oggi è festa nazionale, festa di tutto il Paese e dovremo saper raccogliere l’ impegno, lo spirito e il sacrificio che furono dei nostri nonni. Perché quella che abbiamo di fronte, anche se non è una guerra, ne ha le sembianze. E provoca gli stessi effetti”.
“Coraggio” e “ripartenza”,le parole che riassumono al meglio il significato della Liberazione, per il segretario del Pd Zingaretti, che ,commentando il messaggio del Capo dello Stato, ha detto: “Serve l’energia di allora, quella energia che ha permesso la ricostruzione dell’Italia e ridato agli italiani fiducia e speranza nel futuro. Serve l’energia di allora e anche quello spirito, che non vuol dire pensarla tutti allo stesso modo, ma riscoprire una etica comune”.
Stop a polemiche e divisioni per il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, che , a mezzo Social, ha scritto: “Tutte le volte che sento polemiche sul 25aprile penso alle lettere dei condannati a morte della Resistenza. E le rileggo. E capisco perché noi non possiamo fare a meno della Festa della Liberazione. Viva la libertà, viva chi ha lottato contro il nazifascismo, viva l’Italia”.
E un “Appello all’unità profonda degli italiani” nel ricordare il 25 aprile, “la stessa dimostrata durante l’emergenza Covid19 ”,è giunto dal Presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi.
“Un “Grazie a chi, 75 anni fa, oggi e domani, ha messo, mette e metterà al centro della propria vita la battaglia per la Libertà”,invece, è stato espresso dal leader della Lega, Salvini , che , via Social, ha evidenziato: “La voglia di Libertà può essere attaccata, offesa, incarcerata, derisa, ma alla fine vince sempre. Grazie ai nostri nonni, un abbraccio ai nostri genitori, una carezza ai nostri figli. Fra qualche anno ricorderemo questi giorni incredibili di sofferenza, di paura, di rabbia, di incertezza e preoccupazione, e penseremo a quanto siamo stati bravi, forti e coraggiosi nel superarli, per tornare a sorridere”, portando poi all’attenzione , con la pubblicazione di alcuni video, la presenza di manifestanti in giro per le strade della Capitale, nonostante i divieti e le norme anti assembramento introdotti dal Decreto della Presidenza del Consiglio causa emergenza sanitaria. Situazione, denunciata poi anche da alcuni esponenti di Fratelli d’Italia, la cui Presidente, Meloni, ha scritto in una nota : “In queste settimane di emergenza abbiamo dovuto rinunciare a tutto. Non abbiamo potuto festeggiare la Pasqua, non possiamo andare a messa, molte aziende sono state costrette a chiudere, e alcune non riapriranno. Abbiamo visto gli elicotteri volteggiare su famiglie che pranzavano su un prato, italiani rincorsi dalle Forze dell’Ordine perché passeggiavano da soli sulla spiaggia. Immagini che mai avremmo immaginato di vedere. Ci hanno detto che era doloroso, ma necessario per fermare la pandemia. Lo abbiamo accettato. Guardo le immagini delle manifestazioni organizzate oggi dai tesserati dell’Anpi, dalla sinistra e dai centri sociali e comprendo l’incredulità, e lo sdegno, dei tantissimi italiani che mi stanno scrivendo. Non capisco come faccia il Governo italiano a pensare di essere credibile, domani, quando chiederà l’autocertificazione a chi deve andare a comprare un medicinale in farmacia. E non capisco come faccia chi oggi era in piazza in nome della libertà, a non comprendere che l’altro presupposto della libertà è l’uguaglianza. La libertà ha un senso soltanto se ce l’hanno tutti. Se ce l’hai solo tu, mentre gli altri sono costretti a stare chiusi in casa, qualcosa non funziona”.
Momenti di tensione, infatti, si sono registrati questa mattina a Milano, dove , antagonisti e rappresentanti dei centri sociali, malgrado i divieti e le regole anti Covid19, hanno deciso di scendere ugualmente in piazza per fare una “passeggiata partigiana” fino in piazza XXIV maggio e portare fiori a tre delle targhe che ricordano la resistenza partigiana nel quartiere Ticinese.
Fermate e identificate dalla Polizia una quindicina di persone, tra cui esponenti del Centro Sociale Carc e militanti del Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo, alcune delle quali denunciate per violazione delle norme anti Covid19.
Analogo episodio, anche a Torino, dove militanti del centro sociale Gabrio, come reso noto in un comunicato da loro stessi diramato, hanno sfilato nelle vie deserte del quartiere San Paolo per portare dei fiori sulla lapide del partigiano Dante Di Nanni.
Tuttavia, si sono verificati in varie Regioni d’Italia anche atti di vilipendio con scritte e svastiche inneggianti al fascismo impresse su lapidi e simboli partigiani: da Mele (Genova), passando per il Bolognese e il Reggiano, fino a Marsala.
La maggioranza degli italiani, invece, ha commemorato la Liberazione e i suoi martiri dandosi appuntamento in piazze virtuali o sui balconi della propria abitazione, dai quali si è cantato “Bella Ciao”, ma anche l’ “Inno di Mameli”, sventolando, tutti insieme, almeno per un giorno, il Tricolore.
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