Torna, come ogni anno, a Venezia, la manifestazione dedicata al Carnevale, scandita nei giorni che precedono il Martedì grasso, culmine della festa, da una serie di eventi e spettacoli, concertati dal direttore artistico Massimo Checchetto. L’edizione 2020, al via sabato 8 febbraio , e che si concluderà martedì 25, intitolata: “La vita è un gioco della follia in cui il cuore ha sempre ragione, è dedicata ai temi dell’Amore, del Gioco e della Follia, ed è ispirata dagli scritti dell’umanista Erasmo da Rotterdam. Confermati tutti gli spettacoli della tradizione , cui si aggiungeranno alcune novità, come l’appuntamento a sorpresa in Piazza San Marco del 14 febbraio, festa di San Valentino e degli innamorati, mentre tra gli appuntamenti più rilevanti, quelli legati alla tradizione: dalla Festa delle barche sull’acqua lungo il Rio di Cannaregio dell’8 febbraio, al volo dell’Aquila, di domenica 23, passando per il volo dell’Angelo di domenica 16. A chiudere, il gran finale del 25 febbraio con il tradizionale “Svolo del grande Gonfalone del Leone di San Marco”. A garantire la sicurezza di veneziani e turisti, le Forze dell’Ordine, ma non solo: novità di quest’anno, saranno infatti i “conta persone”, 34 box-telecamera collocati tra centro storico e terraferma in grado di rilevare in tempo reale le presenze e i punti di maggior traffico e affluenza, onde evitare calca e sovraffollamenti.
di Federica Marengo sabato 11 gennaio 2020
Quello di Venezia è il Carnevale fra i più antichi e conosciuti del mondo, basti pensare che il termine viene citato per la prima volta in un documento del 1094 riguardante i divertimenti pubblici indetti dal Doge Vitale Falier, che, come un imperatore dell’antica Roma, concedeva alla popolazione della Serenissima , soprattutto ai ceti sociali meno abbienti, un periodo dedicato al divertimento e ai festeggiamenti, durante il quale veneziani e non di ogni censo,rigorosamente protetti dall’anonimato di maschere e costumi, animavano le calli per prendere parte agli spettacoli e ai balli sfrenati, lasciandosi andare alla pubblica derisione di esponenti dell’oligarchia, tollerata dalle autorità in quanto sfogo alle tensioni e ai malumori originati dai rigidi dettami morali e di ordine pubblico imposti dalla Repubblica aristocratica.
Quindi, come nel 1296 il Senato dichiarò ,mediante editto, il Carnevale una festa pubblica e indisse una serie di celebrazioni, così, nel 2020, il sindaco della città lagunare, Luigi Brugnaro, ha presentato presso la sede del Comune, la manifestazione, dal titolo, ispirato agli scritti dell’umanista Erasmo da Rotterdam: “La vita è un gioco della follia in cui il cuore ha sempre ragione” e gli eventi in programma a partire da sabato 8 febbraio e fino a martedì 25 .
Ben 150, gli appuntamenti in calendario,di cui 50 iniziative per bambini e ragazzi e 50 rassegne culturali con la partecipazione di oltre 300 artisti, organizzate dal direttore artistico Massimo Checchetto, con il supporto e il coordinamento della municipalizzata Vela, delle società partecipate e delle istituzioni culturali cittadine, tra il centro storico e la terraferma e ruotanti intorno ai temi dell’Amore, del Gioco e della Follia.
Il primo evento in cartellone, previsto per sabato 8 febbraio, è la tradizionale Festa sull’acqua, con sfilata di barche lungo il Rio di Cannaregio , che aprirà le “folli danze amorose” , seguita dalla rappresentazione dello spettacolo di Alessandro Martello, fissata per le 19:00 e in replica alle 21:00, “Amoris Causa”, in cui passione e follia “danzeranno” insieme al suono di serenate e promesse sussurrate, sullo sfondo di giochi di fiamme realizzati da esperti in manipolazioni pirotecniche.
Confermati , tutti gli eventi della tradizione, con alcune novità come un appuntamento a sorpresa che si svolgerà in Piazza San Marco il 14 febbraio, in occasione di San Valentino, Festa degli innamorati.
Il 9 poi, sarà la volta del Corteo acqueo delle remiere, 120 barche a remi con equipaggi provenienti da tutto il Veneto, per un totale di 700 vogatori, che, partendo da Punta della Dogana , presso cui verranno allestiti spazi dedicati alle degustazioni enogastronomiche di specialità della cucina veneziana, navigheranno sul Canal Grande per scortare una grande pantegana di cartapesta, da cui, in chiusura, si leveranno decine di palloncini colorati.
Fulcro degli spettacoli, delle sfilate di maschere tradizionali (tra cui la Baùta, una maschera bianca denominata “larva”, con sotto un tricorno nero,completata da un mantello scuro, detto: tabarro ) e dei festeggiamenti: Piazza San Marco, scenario, domenica 16 febbraio, dell’attesissimo Volo dell’Angelo dal Campanile della Basilica.
Tale evento risale alla metà del Cinquecento , quando, nel giorno del Giovedì grasso, un giovane acrobata turco riuscì, con l’unico ausilio di un bilanciere, ad arrivare alla cella campanaria di San Marco, camminando su una corda che partiva da una barca ancorata sul molo della Piazzetta , per poi, in discesa, raggiungere la balconata del Palazzo Ducale e omaggiare il Doge.
Il successo dell’impresa, denominata “Svolo del turco”, determinò che essa fosse programmata come cerimonia ufficiale anche per le successive edizioni, con tecniche simili e con forme che negli anni subirono numerose varianti.
A cimentarsi, dapprima, solo funamboli di professione, poi, anche giovani e meno giovani veneziani dotati di abilità e coraggio, i quali , forniti di ali, e, appesi a una corda con degli anelli, venivano issati, fatti scendere a grande velocità lungo la fune e omaggiati dal Doge, a conclusione dell’esibizione, di doni o somme di denaro, dando vita, per l’appunto, alla consuetudine del “Volo dell’angelo”.
Poi, domenica 23, quella antecedente al Carnevale, sarà la volta del Volo o Svolo dell’Aquila, introdotto nel 2012 e che ricalca le modalità del Volo dell’Angelo, cui seguirà il Gran finale di Martedì Grasso: lo Svolo del grande gonfalone del Leone di San Marco.
Grande il dispiegamento delle Forze dell’Ordine per garantire la sicurezza dei veneziani e non che affolleranno la città nei giorni della Festa, con l’aggiunta, quest’anno, dei sistemi anti-calca , dotati di telecamere a sensore e conta-persone. Si tratta di 34 box telecamera, da metà gennaio in rete, capaci di intercettare con precisione le sagome delle persone, trasmettendo i dati ogni 5 secondi, in modo da monitorare il numero esatto di passanti in un determinato punto e di appurare se c’è un affollamento potenzialmente pericoloso.
E se il Carnevale 2020, con ogni probabilità, sarà l’ultimo ad accesso totalmente gratuito, poiché da luglio dovrebbe entrare in vigore, per non residenti in Veneto e per chi non pernotta in hotel, il nuovo ticket, non resta che sdrammatizzare ricordando un aforisma di Oscar Wilde: “L’umanità si prende troppo sul serio. E’ il peccato originale del mondo. Se l’uomo delle caverne fosse stato capace di ridere, la storia sarebbe stata diversa”.
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