Prosegue al Lido , la 76.ma Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Dopo i successi di pubblico e di critica dei primi film presentati in concorso, nuove pellicole hanno fatto il pieno di consensi nelle altre giornate del Festival del Cinema. E’ il caso del film-fumetto “Joker” di Todd Phillips, di “The Laundromat” di Steven Soderbergh e della seconda pellicola italiana in gara: “Martin Eden”. Proiettati poi, fuori concorso i film : “Vivere” di Francesca Archibugi ed “Effetto domino” di Alessandro Rossetto . Presentata, inoltre, in anteprima mondiale, la serie di ambientazione vaticana, diretta da Paolo Sorrentino, “The New Pope”, seguito di “The Young Pope”. Tappeto rosso glamour ed elegante con Maryl Streep e Penelope Cruz, emozione per il Leone d’oro alla carriera assegnato all’attrice-cantante Julie Andrews.
di Federica Marengo giovedì 5 settembre 2019
Dopo gli applausi a proiezione finita riservati ai film che hanno inaugurato le prime giornate della 76.ma edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, “La Vérité” del giapponese Hirokazu Kore’eda, a “J’Accuse-L’Ufficiale e la spia” di Roman Polanski e a “Il sindaco del Rione Sanità” di Mario Martone, nuove pellicole hanno incontrato il gradimento del pubblico e dei critici, riunitisi nelle giornate di sabato 31 agosto, domenica 1 e lunedì 2 settembre, presso la Sala Grande del Palazzo del Cinema , per assistere alle proiezioni.
Non ha deluso le aspettative , infatti, uno dei film in concorso più attesi del Festival, “Joker” di Todd Phillips, con Joaquin Phoenix nei panni di un comico fallito “Arthur Fleck”, che, però non riesce a far ridere e la cui disperazione condurrà sulla strada del crimine.
Ispirata al cattivo della Marvel, antagonista dell’eroe buono Batman e del suo sodale Robin, la pellicola non è la riproposizione della saga oggetto di fumetti e cartoni animati, ma una rielaborazione originale, una sorta di antefatto per comprendere la genesi della personalità del criminale con le fattezze di un clown.
Nel film, la cui uscita nelle sale italiane è prevista per il 3 ottobre, oltre ai presenti, Phoenix e Zazie Beetz, anche Robert De Niro, rimasto però negli USA.
E mentre ancora al Lido riecheggiava la risata straziante del pagliaccio criminale, l’attrice americana Meryl Streep guadagnava la scena con “The Laundromat di Steven Soderbergh, in cui interpreta il ruolo di “Ellen”, una vedova borghese che, trovatasi di colpo sola ,( il marito è morto per via di un incidente durante una crociera in barca), decide di acquistare un appartamento a Las Vegas che le ricordi il primo incontro con l’uomo, utilizzando i soldi dell’assicurazione, che però non pagherà, in quanto oggetto di una frode dalle dinamiche misteriose. Da qui, l’inizio dell’avventura della donna per scoprire la verità sulla truffa, affiancata nel suo percorso dagli affaristi “Jurgen Mossack” (Gary Oldam) e “Ramon Fonseca” (Antonio Banderas).
La pellicola , definita dal regista Soderbergh, “una commedia nera”, in streaming, prima che nelle sale il 18 ottobre, partendo dall’inchiesta della vedova dark , ricostruisce il caso dei Panama Papers del 2016, quando alcuni giornalisti investigativi, ottenuto un fascicolo con 11 milioni di documenti da un informatore, rivelarono un sistema di paradisi fiscali in tutto il mondo.
“Volevo lavorare con Steven Soderbergh da tempo e sapevo che solo lui, o al più Bertold Brecht , sarebbe stato capace di fare spettacolo con qualcosa di così vero, così complicato e così drammatico. Noi ne abbiamo fatto una commedia, un film divertente senza dimenticare mai però che c’era dietro un crimine, un crimine non privo di vittime. Sui Panama Papers hanno lavorato più di 300 giornalisti investigativi, qualcuno di loro è morto, come la giornalista di Malta, Daphne Caruana Galizia. C’è ancora chi muore per cercare la verità”, ha dichiarato la Streep, il cui fascino , durante la passerella sul tappeto rosso, è stato eguagliato soltanto dalla collega amica Penelope Cruz, in abito bianco con veli e piume, giunta in laguna per presentare il film, anch’esso in concorso, “Wasp Network” di Olivier Assayas, vicenda di un gruppo di spie cubane attive nel territorio americano, negli anni Novanta, girata sull’isola, di cui l’attrice ha confessato di essersi innamorata.
Largo spazio all’Italia, poi con la proiezione in anteprima mondiale della serie di Paolo Sorrentino di ambientazione vaticana “The New Pope”, seguito di “The Young Pope”, in onda su Sky a novembre, e con le pellicole: “Martin Eden” di Pietro Marcello ed “Effetto domino” di Alessandro Rossetto.
Nove, i minuti di applausi tributati a “Martin Eden”, secondo film italiano in gara alla Mostra,nelle sale dal 4 settembre, originale trasposizione dell’autobiografia dello scrittore-marinaio californiano, Jack Lodon, ambientata a Napoli e interpretata da Luca Marinelli.
La vicenda , incentrata sul giovane marinaio “Martin”, riscattatosi da una condizione di povertà e fatica grazie all’amore di una fanciulla alto-borghese, colta e raffinata (Jessica Crossy), che lo indurrà a istruirsi e a dedicarsi alla Letteratura e alla scrittura, presenta riferimenti a generi diversi tra cui il melò napoletano e i drammi amorosi Anni Quaranta, in stile Amedeo Nazzari.
“E’ una storia universale , è la storia di un ragazzo che si emancipa e si riscatta attraverso la cultura. Racconta la nostra storia , la storia di chi si è formato non nella famiglia o nella scuola, ma attraverso la cultura incontrata lungo la strada come strumento di emancipazione e ne è stato, in parte, deluso”, ha detto il regista.
Cinismo e finanza spietata ,invece, sono gli elementi di “Effetto domino” , pellicola non in gara della sezione Sconfini, di Alessadro Rossetto, racconto delle aspirazioni di un impresario edile e di un geometra che progettano di convertire alberghi abbandonati in residenze di lusso per pensionati facoltosi, sogno poi infranto da una spietata direttrice di banca interpretata da Lucia Mascino.
Evento più significativo di queste altre tre giornate, la consegna del Leone d’Oro alla carriera all’attrice, cantante Julie Andrews, alias “Mary Poppins”, seguita dalla proiezione di una delle sue commedie musicali di maggior pregio: “Victor Victoria”, storia di una donna che si finge un uomo travestito da donna, diretto dal secondo marito, il regista Blake Edwards.
La Andrews, 83 anni compiuti, 40 film e un Oscar per l’interpretazione della tata magica più famosa del Cinema, ha confessato, nel corso della conferenza stampa, in cui ha ripercorso la sua carriera, di non essere perfetta come l’iconica Poppins: “Sono anch’io sconvolta di essere arrivata a questa età. Non so fare tante cose , prima fra tutto cucinare : so preparare ottime colazioni ,ma non chiedetemi di fare i biscotti, una volta ho confuso la soda con il lievito e i miei brownie erano duri come pietre e poi tendo a dire tante parolacce”.
Madre di cinque figli e nonna di dieci nipoti, trova anche il tempo per scrivere (è in uscita l’autobiografia “Home : Work –A memoir of my Hollywood Years”) e per impegnarsi come attivista in numerose cause umanitarie.
E da Venezia , per il momento è tutto, come direbbero i bravi cronisti , ma voi, restate in attesa di nuove, perché sul Lido sembra si sia abbattuto il ciclone Chiara Ferragni-Fedez, rispettivamente l’influencer/ blogger di Moda e il rapper più patinati delle cronache gossip degli ultimi anni.
©Riproduzione riservata