A dare l’annuncio della scomparsa di Raffaele Pisu, spentosi la notte scorsa, all’età di 94 anni presso l’Hospice di Castel San Pietro Terme, nel bolognese , il figlio Antonio, con un post sul suo profilo Instagram. Pisu, nato a Bologna, aveva iniziato la carriera artistica nell’immediato Dopoguerra a Radio Bologna come conduttore e interprete di varietà. Fondatore del Teatro “La Soffitta” , dopo due stagioni nella Compagnia di Memo Benassi , si trasferì a Roma, dove entrò nella Compagnia del teatro comico musicale della Rai, partecipando a numerose commedie trasmesse da Radio Roma. Reso noto da esilaranti macchiette radiofoniche negli anni Cinquanta , esordì sul piccolo schermo nel 1961 con uno spazio tutto suo , apparendo nei filmati de “L’amico del giaguaro”, sebbene avesse già recitato in commedie brillanti per il cinema e partecipato a varietà e a sceneggiati. Allontanatosi dalle scene nel 1977, tornò alla ribalta alla fine degli anni Ottanta grazie alla Radio. Nel decennio Novanta e nel Duemila, poi, i lavori come conduttore-intrattenitore e come attore in svariate serie televisive. L’ultima apparizione, nella 2018, nel film “Nobili bugie”, diretto dal figlio Antonio e prodotto dal figlio naturale Paolo, scoperto in tarda età.
di Federica Marengo mercoledì 31 luglio 2019
“Eravamo proprio belli tutti e tre insieme. Abbiamo riso, sperato, sperperato e goduto insieme. Sempre. Grazie per avermi reso quel bambino con un sacco di avventure stupende da raccontare vissute insieme al suo papà. Quella felicità però me la ricordo ancora troppo bene e muoio dalla paura di non ritrovarla mai più. Ciao papà, che il viaggio ti sia lieve”. Così, con queste parole, Antonio Pisu, figlio di Raffaele, l’attore e conduttore radiofonico e televisivo, ha salutato con un post pubblicato su Instagram, il padre, scomparso la scorsa notte all’età di 94 anni, presso l’Hospice di Castel San Pietro Terme (Bologna), dove era ricoverato da tempo.
Nato a Bologna il 24 maggio del 1925, Raffaele Pisu intraprende la carriera artistica insieme con il fratello maggiore Mario, nel Dopoguerra, reduce dall’esperienza di combattente partigiano internato in Germania per 15 mesi. Quindi, l’esordio, come conduttore e attore nelle trasmissioni di varietà trasmesse da Radio Bologna, cui segue la fondazione del Teatro e della compagnia “La Soffitta” e il biennio (1947-1949) trascorso nella compagnia di Memo Benassi.
All’inizio degli anni Cinquanta, poi, trasferitosi a Roma, viene scritturato da Radio Roma e dalla Compagnia del teatro comico musicale della Rai, prendendo parte a numerose commedie tra cui : “La serenata al vento” di Carlo Veneziani e allo spettacolo itinerante di Silvio Gigli “Il Giringiro”.
Reso noto dall’interpretazione di macchiette in varietà radiofonici , tra le quali: “Zaccaria”, fidanzato di Adalgisa (interpretata da Liliana Feldmann) in “Chicchirichì” e “Prospero”, in “Rosso e nero”, fra il 1956 e il 1958 ,recita in film brillanti (“Ridere!, Ridere!, Ridere!” di Edoardo Anton, “Padri e figli” di Mario Monicelli, “Quanto sei bella Roma” di Marino Girolami) , prende parte ai varietà televisivi di Metz e Marchesi, come : “Lui, lei e gli altri” e allo sceneggiato-musical : “Valentina”.
Conquistatosi negli anni Sessanta uno spazio come intrattenitore nelle trasmissioni Rai “L’amico del giaguaro”, che co-conduce, al fianco di Gino Bramieri e di Marisa Del Frate , “Ma che domenica amici” e “Senza rete”, nei quali è anima del pupazzo “Provolino”, ideato dal fumettista-regista, Paul Campani, nel 1965, dopo interpretazioni leggere da comprimario in commedie all’italiana( “Caccia al marito” di Marino Girolami) e musicarelli, con protagonista il cantante Gianni Morandi ,(“In ginocchio da te”, “Se non avessi più te”, e “Non son degno di te”, tutti di Ettore Maria Pizzarotti), stupisce il pubblico con la sua interpretazione intensa e drammatica nella pellicola di Giuseppe De Santis, “Italiani brava gente”.
Poi, ripreso il ruolo da caratterista, prende parte alla commedia “L’ombrellone”di Dino Risi e al film musicale “Non stuzzicate la zanzara” di Lina Wertmuller, con Rita Pavone.
Quindi, allontanatosi dalle scene nel 1977, verso la fine del decennio Ottanta, torna alla ribalta con il programma radiofonico “Varietà Varietà”, dove interpreta il personaggio del “Tele Radio Postino”, cui segue la trasmissione di musica e sport della domenica mattina “Radiouno 90”.
Volto televisivo negli anni Novanta e nel primo decennio dei Duemila, conduce accanto a Ezio Greggio, per una stagione, il programma Mediaset “Striscia la notizia” e recita in numerose serie Tv Rai, tra le quali: “Non ho l’età2”, “Una vita in regalo”, “Mai chi l’avrebbe mai detto” , “Marameo” e “Don Matteo 6”.
Negli ultimi anni , di nuovo sul grande schermo con le pellicole: “Le conseguenze dell’amore” di Paolo Sorrentino e “Nobili bugie”, in cui è diretto dal figlio Antonio Pisu e prodotto dal figlio naturale , Paolo Rossi, (scoperto solo in tarda età ) e in cui recita accanto a Claudia Cardinale e a Giancarlo Giannini, calca le scene con gli spettacoli “Delitto perfetto” di Frederick Knott per la regia di Geppy Gleijeses e “Se devi dire una bugia dilla ancora più grossa” di Gianluca Guidi.
Ritiratosi da qualche anno per l’aggravarsi delle condizioni di salute, non ha mai smesso di dedicarsi alla sua passione: la pittura.
I funerali si terranno il 2 agosto, presso la chiesa di Santo Spirito, a Imola, città nella quale ha vissuto fino alla fine, insieme con la moglie, Leda Martellini.
Ironico e arguto, a chi nel corso di un’intervista gli chiese in che modo volesse essere ricordato, aveva risposto: “Non c’ho mai pensato questa cosa, anche perché, dopo due o tre anni che non ci sei più, la gente si dimentica di te. Tutto passa”.
©Riproduzione riservata