di Federica Marengo martedì 14 novembre 2023
-Nella 619° giornata di guerra in Ucraina, a Bruxelles, si è tenuto il Consiglio di Difesa. Al suo arrivo, il segretario generale della Nato, Stoltenberg, ha dichiarato: “Le guerre sono imprevedibili, nessuno può dire come e quando finirà (la guerra in Ucraina). Quello che possiamo dire è che la probabilità di un negoziato accettabile aumenta quanto maggiore è il sostegno militare che forniamo all’Ucraina, perché finora non abbiamo visto alcuna reale volontà di Putin di negoziare un’ipotesi accettabile per l’Ucraina. Quindi l’unico modo per arrivarci è convincere il Presidente Putin che non vincerà sul campo di battaglia. E l’unico modo per arrivarci è rafforzare la capacità di fornire sostegno. Quindi, se si vuole negoziare una soluzione, il modo per raggiungerla è sostenere l’Ucraina. Mi aspetto che l’incontro affronterà anche la situazione in Ucraina. Continuano gli intensi combattimenti, la situazione sul campo è difficile, e ciò rende ancora più importante sostenere e intensificare il nostro sostegno all’Ucraina, perché non possiamo permettere che Putin vinca. L’Ucraina deve prevalere come nazione sovrana e indipendente in Europa ed è nel nostro interesse sostenere Ucraina”.
L’Alto Rappresentante Ue per la politica estera, Borrell, invece, al suo arrivo al Consiglio Ue Difesa, ha spiegato ai cronisti: “Valuteremo il nostro supporto all’Ucraina e rivedremo dove siamo e come possiamo aumentarlo. I dati sono già di 27 miliardi di euro ed entro la fine del mese la mia squadra andrà in Ucraina e presenterà la nostra proposta per un impegno a lungo termine per garantire la sicurezza dell’Ucraina che deve essere approvato dal Consiglio europeo entro la fine dell’anno. Oggi studieremo un documento molto importante che è l’analisi dei piani di sviluppo delle nostre capacità militari, che sono le priorità dei nostri eserciti, ciò di cosa abbiamo bisogno, identificare esercito per esercito quali sono le lacune e dove dovremmo investire. Presenterò ai ministri della Difesa dove sono i nostri punti deboli nelle nostre capacità di difesa e come possiamo risolverli investendo di più nelle aree prioritarie. Sulla consegna di munizioni a Kiev, il cui obiettivo è di un milione entro marzo, “faremo uno scrutinio su dove sono gli Stati membri, non ho le munizioni qui a Bruxelles, bisogna mobilizzare le scorte degli eserciti europei. Il primo pilastro (del piano munizioni per l’Ucraina) è già terminato e siamo dove pensavamo di stare, con la consegna di più di 300.000 munizioni. Ora dalle scorte degli eserciti è difficile ottenere di più, ora dipende dalla produzione e la produzione dipende dai contratti. E i contratti dipendono dal raggruppamento e dalla solidità finanziaria della difesa. Quindi è un’interazione tra l’industria e gli Stati membri. Il 40% della produzione è stato esportato in altri Paesi. Quindi non c’è una mancanza di capacità produttiva perché spediscono i loro prodotti su altri mercati. Quindi forse quello che dobbiamo fare è provare a spostare questa produzione esportata su quella prioritaria, che è quella ucraina. Si tratta quindi di garantire questi dialoghi tra il ramo politico e il ramo industriale”.
Poi, finito il Consiglio di Difesa UE, nel corso della conferenza stampa , Borrell, ha annunciato: “Da Francia e Germania verranno 120mila munizioni per l’Ucraina nel 2023 e 2024 attraverso ordini specifici. Queste cifre sono odierne e che possono cambiare nel tempo. C’è la possibilità tecnica di consegnare all’Ucraina 1 milione di munizioni entro il 2024”.
Quanto alle esportazioni di grano, il Primo ministro ucraino Denys Chmygal , ha reso noto su Telegram che “L’Ucraina ha firmato un accordo con alcune compagnie assicurative del Regno Unito per avere polizze a basso costo sulle esportazioni di grano attraverso il Mar Nero” e che “Il meccanismo dovrebbe rendere il trasporto di merci più accessibile a un maggior numero di esportatori, nonostante gli effetti del conflitto con la Russia” e che “consentirà ai venditori di tutti i prodotti ucraini di beneficiare di una riduzione del costo dell’assicurazione contro i rischi di guerra”.
In Italia, invece, nell’Audizione tenuta oggi presso le Commissioni riunite Esteri di Camera e Senato, il Vicepremier e ministro degli Affari Esteri Tajani, all’indomani della sua partecipazione al Consiglio Affari Esteri a Bruxelles, ha detto: “L’Italia ha ribadito ieri al Consiglio Affari esteri dell’Ue il suo “fermo sostegno a Kiev a 360 gradi, perché aiutare l’Ucraina non significa solo inviare armi, ma alleviare la sofferenza della popolazione civile che si prepara a un inverno molto difficile, significa anche sostenere la rete di infrastrutture critiche bombardate dai russi e lavorare per la futura ricostruzione del Paese, in particolare con l’organizzazione della conferenza che l’Italia ospiterà nel 2025. La prospettiva di adesione all’Ue di Kiev resta la più importante tra le garanzie che l’Ue possa offrire e che l’Italia ha accolto con favore la raccomandazione della Commissione sull’apertura dei negoziati. A livello bilaterale, stiamo lavorando con l’Ucraina a un memorandum in materia di sicurezza che speriamo di adottare entro la fine dell’anno. Per l’Ucraina vogliamo la pace, ma una pace giusta”.
La Commissione UE ha poi fatto sapere di “aver stanziato 110 milioni di euro in aiuti umanitari, di cui 100 milioni di euro andranno alle operazioni in Ucraina e 10 milioni di euro al sostegno dei rifugiati ucraini e delle comunità ospitanti in Moldavia. Il nuovo finanziamento aiuterà i partner umanitari dell’Ue a fornire servizi essenziali come assistenza in denaro, cibo, acqua, alloggio, assistenza sanitaria, sostegno psicosociale e protezione. L’ultimo stanziamento porta il totale degli aiuti umanitari dell’Ue in risposta alla guerra della Russia in Ucraina a 843 milioni di euro. Alla luce degli attacchi deliberati dello scorso anno da parte della Russia alle infrastrutture energetiche dell’Ucraina, l’Ue sta inoltre dando priorità al sostegno energetico di emergenza, utilizzando altri 84 generatori di energia dalle sue riserve strategiche RescEu. Complessivamente, più di 5 mila generatori di energia sono stati inviati in Ucraina tramite il meccanismo di protezione civile dell’Ue. Inoltre, l’Unione sta coordinando le donazioni del settore privato per fornire attrezzature energetiche cruciali all’Ucraina”.
Tuttavia, l’Ungheria, che continua a opporsi al via libera sia a nuovi fondi UE per le armi che a nuove sanzioni contro Mosca, ha stipulato con quest’ultima un accordo per i tempi del completamento dei lavori per il potenziamento dell’impianto nucleare ungherese di Paks. Il ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó, infatti, ha commentato l’intesa dopo averla firmata con il direttore di Rosatom, Alexei Likhachev, al sito di Paks, sottolineando: “Possiamo dire ora con certezza che le due nuove unità saranno connesse alla rete all’inizio del 2030. Il potenziamento della centrale non è più solo sulla carta ma vera e propria opera edilizia”.
Secondo l’accordo, già sottoscritto a Budepest nel 2014 dal Premier Viktor Orban e dal Presidente russo Vladimir Putin, Rosatom fornirà i reattori e le barre di combustibile. Mosca un prestito di dieci milioni di euro, che copriranno più dell’80 per cento dei costi.
Intanto, il Presidente ucraino, Zelensky, in un post sui social, ha scritto: “La Russia sta aumentando i suoi attacchi in prima linea, mentre Kiev chiede all’Occidente di aumentare le sue forniture di armi prima dell’inverno. L’esercito ha segnalato un aumento del numero di assalti nemici. I russi stanno attaccando intorno alle città di Donetsk, Kupyansk e Avdiivka. La Russia probabilmente aumenterà gli attacchi aerei contro le infrastrutture energetiche dell’Ucraina prima dell’inverno, come ha fatto in questo periodo l’anno scorso”, seguito da Yermak, il capo dello staff del Presidente ucraino, che, dopo aver incontrato ieri il segretario di Stato USA ,Blinken, a Washington, per insistere sulla necessità dell’Ucraina di mantenere il flusso di armi occidentali, in un post su Telegram , ha evidenziato: “Con l’avvicinarsi dell’inverno, ci aspettiamo che il terrorismo missilistico russo si intensifichi. Pertanto, abbiamo un disperato bisogno di sistemi di difesa aerea e missilistica che proteggano le città ucraine, le principali infrastrutture critiche e le rotte dei corridoi del grano”.
Sempre per Yermak, “la svolta nella guerra si avvicina e il prossimo anno sarà decisivo”, come riferito da Bloomberg, secondo cui il capo dell’ufficio presidenziale ucraino avrebbe pronunciato tale frase durante un evento all’Hudson Institute di Washington lunedì sera.
Una richiesta avanzata agli alleati, quella di un maggior sostegno alla Difesa ucraina, arrivata anche dal ministro degli Etseri, ucraino, Kuleba, che, presente ieri al Consiglio dei ministri degli Esteri dell’Ue, ha sollecitato ad “aumentare gli aiuti militari all’Ucraina, a prendere decisioni a dicembre sull’avvio dei negoziati per l’adesione dell’Ucraina all’UE e ad accelerare i lavori sul 12esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia”, sottolineando: “Dobbiamo sempre ricordare chi è l’attore principale della guerra russo-ucraina. Le cui azioni stabiliscono la direzione della storia europea. Il cui successo garantirà la vittoria dell’Ucraina e dell’intera Europa. Questo è un fante ucraino. Tutti i tipi di truppe sono importanti, ma solo quando un fante effettua un altro sbarco o entra in un villaggio, viene considerato liberato, e questo, alla fine, cambia la situazione sul fronte, poi i titoli dei media, e successivamente le decisioni politiche”.
A Mosca, nel frattempo, secondo le agenzie russe, il Presidente russo Putin , in vista delle elezioni di marzo, ha approvato le modifiche alla legge che regola le presidenziali, ponendo nuove restrizioni alla copertura mediatica del voto. Secondo i suddetti emendamenti, “solo i giornalisti assunti contrattualmente dai media registrati potranno coprire le riunioni della commissione elettorale, escludendo potenzialmente i freelance e i giornalisti indipendenti. Stabilito anche il divieto di qualsiasi copertura delle azioni della commissione su basi militari o in aree soggette alla legge marziale senza previa autorizzazione delle autorità regionali e militari”.
Il Presidente Putin, che è al governo della Russia da 24 anni, dovrebbe candidarsi per un nuovo mandato di sei anni, sebbene ancora non lo abbia annunciato, circostanza che potrebbe verificarsi solo dopo che il Parlamento avrà fissato formalmente la data delle elezioni.
Tutto ciò, mentre il servizio delle dogane, citato dall’agenzia Tass, ha reso noto che : “Le esportazioni russe verso i Paesi europei sono crollate nei primi nove mesi del 2023 a 65 miliardi di dollari, rispetto ai 217 miliardi del corrispondente periodo del 2022. L’aumento contemporaneo delle esportazioni verso l’Asia, da 205 a 227 miliardi, non ha compensato le perdite. In totale l’export russo ha subito una riduzione del 29,4% a 317 miliardi, mentre le importazioni sono cresciute del 18,3% a 213 miliardi”.
Attesa, in ultimo, per l’incontro a San Francisco di domani tra il Presidente USA Biden e il Presidente cinese Xi Jinping, nel quale sarà finalizzato l’ accordo con cui Pechino si impegna a una stretta non solo sulla produzione ma anche sull’esportazione del fentanyl, un potente oppiode sintetico, e in cui si discuterà della guerra in Ucraina e di quella in Medio Oriente.
Sul fronte dei combattimenti, sotto attacco russo, nelle ultime 24 ore, la regione di Sumy, dove sono state registrate almeno 100 esplosioni, così come la regione di Khmelnytsky.
Secondo il media indipendente russo Meduza, invece, un impianto chimico di Bryansk, che produce esplosivi e munizioni militari ,è stato danneggiato da un drone ucraino durante la notte e il ministero della Difesa russo ha fatto sapere che i sistemi di difesa aerea hanno abbattuto quattro droni ucraini sugli oblast di Bryansk, Mosca, Tambov e Oryol.
Infine, l’avvocato di un cittadino russo condannato per aver preso parte all’uccisione della giornalista Anna Politkovskaya ha fatto sapere all’agenzia Afp che il suo assistito è stato graziato e rimesso in libertà dopo essersi arruolato e avere combattuto in Ucraina.
©Riproduzione riservata