di Federica Marengo martedì 18 aprile 2023
“La moda italiana, il made in Italy, il marchio, è la cosa più preziosa che abbiamo, a patto che siamo in grado di difenderloevalorizzarlo”: a dichiararlo la Presidente del Consiglio, Meloni, intervenuta questa mattina all’inaugurazione della 61° edizione del Salone del Mobile di Milano, dove, da un punto stampa, tenuto con i cronisti al suo arrivo, ha annunciato il prossimo varo di un decreto collegato alla Manovra per valorizzare il marchio , ovvero una legge quadro che punti su tre pilastri : “lotta senza quartiere a contraffazione e concorrenza sleale, strumenti finanziari per far crescere le Piccole Medie Imprese nei settori dell’eccellenza e formazione e competenza”, con l’obiettivo “di realizzare una rivoluzione culturale per mettere al centro il lavoro creativo italiano”.
Quindi, ha spiegato la Premier: “Quello del Salone del Mobile, è un appuntamento importante, a cui non potevo mancare. Sono stata qua a tante edizioni e non potevo mancare alla mia prima edizione da presidente del Consiglio. Non è solo una vetrina straordinaria della eccellenza italiana di fronte al mondo, ma una fiera che racchiude molte delle questioni strategiche su cui il governo lavora. Al Salone del mobile c’è il mondo delle imprese, vere e uniche creatrici, insieme ai loro lavoratori, di ricchezza. E lo Stato deve sostenere e favorire la creazione di quella ricchezza. Al primo posto, quindi, c’è la difesa del sistema imprenditoriale italiano e la difesa del marchio, che noi abbiamo messo al centro delle nostre principali direttive strategiche e che ha la presenza di tante aziende che contano su elevati tassi di manifattura. Siamo in un mondo nel quale non sempre all’aumento della produzione corrisponde un aumento della occupazione. Noi dobbiamo incentivare l’aumento dell’occupazione in rapporto al fatturato. Per realizzare obiettivi così alti, tuttavia, serve un ecosistema favorevole, tasse giuste, giustizia e burocrazia al servizio dei cittadini. La prima di queste riforme è già sul tavolo: una delega con cui ci poniamo l’obiettivo di abbassare la pressione fiscale per le imprese e per il mondo del lavoro. Con la delega fiscale, intendiamo tagliare l’Ires, a patto che quel risparmio venga investito o in innovazione o nuovi posti di lavoro. Cerchiamo di creare un rapporto alto fra fatturato e manodopera” .
Da ciò, l’intenzione del Governo di superare la misura del Reddito di Cittadinanza: “Mentre noi continuiamo ad accapigliarci sul Rdc, che comunque il Governo conferma di non voler continuare a dare a chi è in condizioni di poter lavorare, scopriamo che le nostre aziende dicono che in 4 casi su 10 hanno difficoltà a trovare manodopera qualificata con posti di lavoro ottimamente retribuiti. L’obiettivo del governo, il famoso ‘Più assumi e meno paghi’, è un modo per favorire il lavoro. Il lavoro è non solamente il fondamento della nostra Repubblica, è quello che consente ai cittadini di partecipare alla comunità, è l’unico vero ammortizzatore sociale”.
Infine, la Presidente del Consiglio ha sottolineato l’importanza del settore del mobile, anticipando alcuni interventi per incrementare lo sviluppo del comparto: “Con il Covid, la casa e l’arredo sono diventati un pezzo della nostra identità, molto più che semplicemente il nostro rifugio. È qualcosa che condividiamo con gli altri, definiscono il nostro carattere, la nostra personalità e il benessere e la bellezza sono la base di qualsiasi forma di salute. Ci sono tante cose importanti che vanno incentivate e ci stiamo lavorando. Stiamo lavorando con i ministeri per disegnare una cornice che renda il settore del legno indipendente, coniugando sostenibilità ambientale ed economica. Vogliamo puntare a una filiera del legno-arredo 100% made in Italy”.
Intanto, sempre questa mattina, la Commissione Affari costituzionali del Senato ha interrotto a meno di 200 emendamenti da valutare, l’esame sul Dl Cutro, riguardante i flussi di ingresso legali di lavoratori immigrati e la prevenzione e il contrasto all’immigrazione irregolare , che arriverà in Aula domani senza il mandato al relatore, e dunque nella versione licenziata dal Consiglio dei Ministri (e da votare emendamento per emendamento), in quanto la conferenza dei capigruppo , riunitasi nel primo pomeriggio, ha deciso per lo slittamento dell’inizio della discussione, dando la precedenza alla discussione sul Dl per la protezione temporanea delle persone provenienti dall’Ucraina, approvato con 143 voti favorevoli e nessun contrario.
Due, gli emendamenti presentati dal Governo al provvedimento: uno , riguardante le modifiche ai centri di prima accoglienza e, l’altro, riguardante la riscrittura della norma sulla protezione speciale, prevista ora per le persone che risultino essere perseguitate nel paese di origine per motivi etnici, di religione, di orientamento sessuale, identità di genere , lingua , cittadinanza, opinioni, condizioni personali o che rischierebbero torture e maltrattamenti.
In base alle modifiche all’articolo 19 del Testo unico dell’immigrazione, la protezione speciale di sei mesi , chiesta da cittadini immigrati direttamente alla Questura e, rilasciata dal questore, potrà essere prolungata (ma non rinnovata) di altri sei e non potrà più valere per due anni rinnovabili su valutazione di una Commissione territoriale, né essere trasformata in permesso di lavoro, come stabilito dalle modifiche introdotte nel 2020 al Dl Sicurezza dell’allora ministro dell’Intero Salvini da parte della subentrante ministra Lamorgese, che ha esteso ,appunto , “il divieto di respingimento, espulsione o estradizione anche all’ipotesi del rischio di violazione del diritto al rispetto della vita privata e familiare e del rischio persecutorio a causa dell’orientamento sessuale e di identità di genere”.
Inoltre, verrà introdotta una stretta sui permessi per calamità e cure mediche: potrà ottenere la protezione speciale, infatti, solo chi soffre di patologie “non adeguatamente curabili nel Paese di origine e chi proviene da paesi dove si siano verificate calamità “contingenti ed eccezionali”.
Le Opposizioni (Pd, M5S, IV-Azione, AVS) , invece, hanno presentato 350 subemendamenti al Dl (che dovrà passare alla Camera ed essere convertito in legge entro il 9 maggio, pena la decadenza), volti a fare ostruzionismo, per rallentare e bloccare l’esame del provvedimento, puntando alla spaccatura in Aula della Maggioranza, alla luce delle tensioni iniziali tra Lega e i partiti di coalizione sui permessi speciali, circostanza poi non verificatasi in quanto nel centrodestra si è raggiunta l’intesa sull’emendamento del governo in materia e sul sub-emendamento unitario (firmato da Gasparri di Fi, Pirovano della Lega e Lisei di Fdi) e , come annunciato il Presidente della Commissione Affari costituzionali del Senato Balboni, il Governo non intende porre la questione di fiducia sul testo.
Tensioni che, invece, restano con i quattro Presidenti di Regione del Pd (Giani per la Toscana, Bonaccini per l’Emilia Romagna , De Luca per la Campania ed Emiliano per la Puglia) che si sono detti contrari allo stato di emergenza dichiarato dal Governo, che sarà gestito dal Commissario straordinario designato: il Prefetto Valerio Valenti, recatosi stamane, per la prima volta sull’isola di Lampedusa dalla quale ha assicurato di voler migliorare, insieme con Croce Rossa e Unhcr la gestione del centro di accoglienza e di voler accelerare i trasferimenti.
Critici, poi, sulla limitazione della protezione speciale , alcuni sindaci dem come il sindaco di Milano, Sala, di Bologna,Lepore, di Firenze ,Nardella , di Napoli, Manfredi e di Bari, Decaro, secondo cui, “la stretta aumenterà il numero degli immigrati irregolari”.
A tal proposito, nel pomeriggio di oggi, si svolta a Roma, una manifestazione di ONG e associazioni, a cui ha preso parte anche la Cgil e la segretaria del Pd, Schlein per protestare contro il Dl Cutro, definito: “disumano”, perché “arricchito di norme che vogliono smantellare un’accoglienza diffusa, l’unica in grado di garantire la vera inclusione delle persone che arrivano, con il coinvolgimento dei sindaci e delle comunità locali. Noi ci opporremo a queste norme ingiuste e faremo le nostre proposte alternative su politiche migratorie che siano lungimiranti, efficaci e rispettose dei diritti fondamentali. La smettano di calpestare la dignità delle persone, non si può continuare a trattare come emergenziale per convenienza elettorale, come fa la destra da anni in questo Paese, quando quello dell’immigrazione è un fenomeno strutturale che richiede politiche, risorse, saperi e competenze. Basta a questa guerra che fanno contro le ong basata sulle bugie, perché non dicono mai che solo sono una piccola percentuale di chi arriva è salvato dalle loro operazioni di ricerca e soccorso, mentre gran parte dalla Guardia Costiera. È solo fumo negli occhi per coprire la grave assenza di una missione istituzionale di ricerca e soccorso in mare. Servirebbe una Mare nostrum europea, ma non hanno il coraggio di chiederla in Europa, dove fanno le domande sbagliate, non sono capaci di andare dai loro alleati nazionalisti a dire che non servono i muri, ma solidarietà”.
La segretaria dem, ha poi commentato le dichiarazioni del ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Lollobrigida, (che, nel suo intervento di questa mattina al Congresso nazionale del sindacato autonomo Cisal, ha detto: “Vanno incentivate le nascite. Va costruito un welfare per consentire di lavorare a chiunque di lavorare e avere una famiglia – aveva affermato il ministro – Non possiamo arrenderci al tema della sostituzione etnica”), sottolineando: “Le parole del ministro Lollobridiga sono disgustose, sono parole inaccettabili da chi ricopre il suo ruolo ,ci riportano agli anni ’30 del secolo scorso sono parole che hanno il sapore del suprematismo bianco. Mi auguro che Giorgia Meloni e il governo prendano le distanze da queste dichiarazioni fatte per altro nel giorno in cui il presidente Mattarella si trova in visita ad Auschwitz”.
Di “pericolosa involuzione”, in riferimento alle dichiarazioni del ministro Lollobrigida ha parlato anche il leader di Azione, Calenda, reduce dalla rottura con il leader di Italia Viva Renzi e dallo stop al progetto della federazione con quest’ultimo nel Terzo Polo , ma che potrebbe convergere sulla proposta di una “coalizione di centristi”, che superi il partito unico (chiusa però a Italia Viva), avanzata dalla Presidente del suo partito Mara Carfagna.
Alle critiche da parte delle Opposizioni ha poi risposto , tramite i suoi profili social, lo stesso ministro Lollobrigida , scrivendo: “La sinistra evidentemente è in difficoltà e priva di argomenti. Solleva il solito polverone su una mia dichiarazione fatta durante un’Assemblea sindacale nella quale tra le altre cose spiegavo che a mio avviso per contrastare la denatalità in Italia che rischia di far scomparire il popolo italiano questo è l’allarme di molti , bisogna provare ad aiutare chi intende farlo a mettere su famiglia”.
Riguardo al Dl sulla governance del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in esame alla Camera, il Governo, tramite il ministro per gli Affari con il Parlamento,Ciriani, ha posto la questione di fiducia sul testo.
Il ministro per gli Affari Europei, la Coesione e il Sud, con delega al Pnrr, Fitto, che terrà un’Informativa il 26 aprile, presente in Aula, nel suo intervento, ha dichiarato: “In Parlamento faremo un percorso di chiarezza, con schede e spiegazioni, illustrando gli interventi di cui abbiamo la certezza che non saranno realizzati entro giugno 2026, la scadenza del Pnrr. Mancano solo 3 anni e 2 mesi al completamento del Piano. È evidente che adesso dobbiamo fare una verifica delle proiezioni sull’utilizzo delle risorse, per capire quali si potranno spendere e quali non si potranno spendere. È serio e responsabile farlo ora. Non c’è la scadenza di giugno o settembre, c’è sì una scadenza ma guardiamo all’obiettivo di completare il piano perché il nostro obiettivo è di legislatura, vogliamo evitare che ci si ritrovi in Aula e verificare di non aver raggiunto gli obiettivi. Il ragionamento sarà molto chiaro e trasparente E’ stato detto che abbiamo indebolito il confronto con le parti sociali e datoriali? E’ esattamente il contrario, abbiamo rafforzato lo strumento di confronto inserendolo nella cabina di regia e prova ne è che giovedì prossimo ci sarà un confronto a palazzo Chigi con tutte le parti sociali e datoriali”.
Sul PNRR, però, il Pd, ha ribadito al Governo la sua richiesta di trasparenza: “Speriamo che finalmente si possano conoscere i nomi dei territori che vedranno i progetti programmati, modificati e speriamo non cancellati. Insomma chiediamo che venga detta la verità in Aula sui progetti che si intende modificare. Alla Camera stiamo discutendo il decreto Pnrr, ma il governo non dice ancora quali sono i progetti che verranno cancellati o modificati”.
Tuttavia, proprio durante l’esame del Dl sulla modifica della governance del PNRR, presentato dal M5S (che oggi ha visto l’uscita dal Movimento in dissenso con il Presidente Conte sul candidato scelto per le elezioni Comunali a Catania del pentastellato Cancelleri e la designazione a capogruppo al Senato di Patuanelli, dopo la nomina di Barbara Floridia a Presidente della Vigilanza Rai), con la sponda di AVS, un ordine del giorno per revocare i poteri commissariali concessi al sindaco della Capitale Roberto Gualtieri e bloccare la realizzazione del termovalorizzatore cui è contrario, spaccando il Pd, diviso al suo interno tra a favore e non (il neo esponente della segreteria dem Ruotolo, responsabile della Cultura, ha affermato che cancellerebbe il termovalorizzatore con un referendum).
Da qui, la reazione del capogruppo al Senato Boccia, che ha dichiarato al Tg1 Mattina: “Noi facciamo opposizione al governo Meloni. Mi auguro che gli altri partiti di opposizione facciano lo stesso, perché se c’è qualcuno che si illude con un odg di provare a creare problemi ad altri partiti, io penso che questa pratica non aiuti nessuno”.
Tutto ciò , mentre, sempre restando in tema di PNRR (questa volta in relazione alla riforma della Concorrenza), in attesa di giovedì ,quando la Corte di giustizia Ue emetterà una nuova sentenza ,fonti Ue avrebbero fatto sapere che la Commissione europea sarebbe pronta a inviare già mercoledì un parere motivato con la richiesta all’Italia “di conformarsi entro due mesi alla direttiva Bolkestein” , in quanto, ha sottolineato la stessa fonte, “la Premier Meloni si è impegnata a presentare all’Ue proposte molto rapidamente”.
Sul fronte dell’economia, l’Istituto Nazionale di Statistica ha rivisto a ribasso le stime di marzo dell’inflazione a +7,6% (-0,4%) su base mensile. Si tratta di un rallentamento dovuto alla decelerazione dei prezzi dei Beni energetici.
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