di Federica Marengo martedì 28 giugno 2022
-Nella centoventicinquesima giornata di guerra in Ucraina, è salito il numero delle vittime dei bombardamenti russi al centro commerciale di Kremenchuk, nella regione di Poltava, nella parte centrale del Paese, avvenuto nel pomeriggio di ieri. Ad oggi, infatti, sono 20 i morti, 50 i feriti, di cui 6 gravi, e 36 i dispersi.
Per il Governatore di Kiev, Lunin, riecheggiato dai leader dei Paesi del G7, si è trattato di “un altro crimine di guerra” dei russi, mentre il Presidente ucraino Zelensky, ha parlato di “atto terroristico spietato”, sottolineando come le forze di Mosca abbiano deliberatamente preso di mira il centro commerciale perché “infastiditi dalla voglia di tornare alla normalità della popolazione ucraina”.
Accuse, a cui Mosca ha risposto tramite il ministro della Difesa, il quale ha spiegato che le forze russe hanno colpito un deposito di armi USA ed europee e che poi le fiamme si sono propagate al centro commerciale.
Bombardata anche la regione di Slovansk e di Kharkiv, così come il Donbass e , nella regione meridionale , Odessa.
Un avvertimento, è arrivato dalla Russia, tramite il Vicepresidente del Consiglio di Sicurezza ed ex Presidente Medvedev, che ha avvertito la UE e gli alleati che, in caso di invasione della Nato in Crimea, si aprirebbe lo scenario di una Terza guerra mondiale, così come un altro monito è stato indirizzato dall’ambasciatore russo in USA, Antonov proprio agli Stati Uniti, a non inviare più armi a Kiev in quanto “ciò non fa altro che aumentare i rischi di un’escalation”.
Infine, il portavoce del Cremlino, Peskov, ha affermato che se l’Ucraina si arrendesse e accettasse le condizioni della Russia, la guerra finirebbe anche oggi.
Intanto, terminata la tre giorni del G7 a Monaco, presso il Castello di Elmau, il Premier Draghi, che in mattinata ha avuto un bilaterale con il Premier canadese Trudeau su Ucraina- crisi energetica e cambiamento climatico, ha tenuto una conferenza stampa nella quale ha fatto il punto sul vertice durante il quale , oltre a ribadire la ferma condanna dell’invasione russa e il sostegno all’Ucraina, si è fatto un primo passo sull’introduzione a un tetto comune sul prezzo del gas, che potrebbe poi arrivare già a ottobre, insieme a quello sul petrolio sollecitato dagli USA.
Grande unità d’intenti, dunque, tra i leder delle potenze europee e mondiali , sulla guerra in Ucraina e sull’aspetto umanitario e socio-economico e il netto proposito di garantire la tenuta sociale ,sostenendo l’economia e contrastando la crisi energetica.
Il Presidente del Consiglio Draghi, ha quindi dichiarato: “Questo G7 è stato un successo. Abbiamo avuto modo di sentire il presidente Zelensky che ci ha chiesto aiuto per il conflitto e la ricostruzione futura, ci ha detto che la Russia ha lanciato 3800 missili sull’Ucraina, ci ha detto che i massacri aumentano, quindi che bisogna proteggere la popolazione, ha raccontato della situazione economica che vede 5 miliardi al mese di deficit. Noi abbiamo risposto che il G7 sosterrà l’Ucraina fino a che servirà. We will stand for Ukrine as long as it needed, come scritto nel comunicato finale. E’ importante non mollare sui negoziati: portare la Russia sul tavolo dei negoziati e come dice Biden essere sempre pronti a prendere spazi negoziali se questi si presentassero. Ma le cose non sono andate come voleva Putin”.
Poi, in merito alla sessione con i Presidenti dei Paesi che non partecipano direttamente al G7 come India, Sudafrica, Argentina e Indonesia, ha detto: “C’è stata una discussione interessante soprattutto col Sud Africa sulla questione climatica. Il Presidente del Senegal e dell’Unione Africana, Macky Sall, al G7 di Elmau, in Germania, ha detto che in Africa vive il 30% della popolazione mondiale e contribuisce solo per il 3% alle emissioni globali. Sall ha aggiunto che se l’Africa usasse tutti combustibili fossili che ci sono arriverebbe al 3,4%. Sono solo stime, ma si capisce che il peso di questi provvedimenti per salvare il clima ricade in maniera sproporzionata sull’Africa e Paesi più poveri. Il G7 resta ancora il punto di raccordo, di coordinamento più importante al mondo per la politica tout court: sicurezza, economica, internazionale. Occorre però essere consapevoli che ormai rappresentiamo una minoranza nel mondo, potente. Ad esempio ,gli Stati Uniti e l’Unione europea sono di gran lunga i più grandi donatori al mondo di vaccini. I componenti del G7 sono i Paesi più ricchi nel mondo, quindi restano Paesi fondamentali, però sono una minoranza della popolazione del mondo, anche in termini di opinione. Perciò, il G7 è consapevole che se vuole che i propri temi, quelli della difesa delle democrazie, dell’avversione alle autocrazie, si diffondano del mondo, occorre avvicinare gli altri Paesi, renderli compartecipi dei momenti fondamentali. Infatti, dalla discussione durante il G7 quel che è venuto fuori è che quei Paesi che hanno un atteggiamento abbastanza neutrale tra Russia e Ucraina non sono stati avvicinati. E nella discussione che c’è stata si è visto subito come ci fosse desiderio di essere coinvolti. Alcuni di questi Paesi sono poveri. Mi viene sempre in mente un proverbio africano che veniva citato a metà degli anni Ottanta quando ero alla Banca mondiale: quando gli elefanti lottano è l’erba che soffre. Quindi, se i Paesi si sentono erba soffrono, ed è difficile chieder loro di prendere parte“.
In merito alla partecipazione al prossimo G20 in Indonesia del Presidente Putin, il Presidente del Consiglio, ha affermato: “Non parteciperà al summit, forse si collegherà da remoto questo lo vedremo. È stato molto importante vedersi con il Presidente indonesiano , perché siamo riusciti a concordare una linea comune, e cioè quella di “aiutare” il Presidente che organizza il prossimo G20 a renderlo un successo. Il G20 ha deciso di aiutare l’Indonesia”, suscitando , però, la reazione piccata di Mosca, che ha replicato: “Non è Draghi a decidere se Putin parteciperà al G20”.
Riguardo alla questione dello sblocco dei porti ucraini e delle esportazioni di grano e fertilizzanti, questione affrontata con il Segretario dell’Onu Guterres, ha evidenziato: “Abbiamo ascoltato Antonio Guterres che ci ha descritto lo stato dei negoziati, ora c’è in definizione un piano con la Turchia. Questa sera il Presidente Erdogan sarà a Madrid al vertice Nato proprio per discutere su questo. Draghi entra nello specifico sul grano bloccato nei porti ucraini. Molti di noi erano convinti di dover sminare i porti per prendere il grano, invece ci sono dei corridoi sicuri che accorciano i tempi. Le uscite delle navi col grano devono essere protette, unica garanzia di protezione è quella delle Nazioni Unite. La Russia ha accettato che Ucraina, Turchia e Nazioni Unite si adoperino a risolvere la situazione, che dovrebbe essere accettata dal Cremlino stiamo aspettando la risposta a breve. Siamo fiduciosi, anche se è prematuro essere troppo ottimisti. A Elmau, il presidente del Senegal ci ha detto che i fertilizzanti sono importanti quanto il grano perché questi sono prodotti da loro nel 4/5 % di produzione globale. Siamo vicini alla verità sull’accordo, come dice Guterres , ma la situazione deve essere sbloccata in tempi rapidi perché occorre immagazzinare il nuovo raccolto. Al G7, si è discusso principalmente delle misure importanti da adottare sull’ energia e cioè limitando i finanziamenti alla Russia di Putin e le causa che portano all’inflazione, e la discussione al tetto al prezzo del gas sul petrolio, la commissione europea ci ha detto che accelererà il suo lavoro su questo, accordo che potrebbe arrivare a ottobre”.
Sul vertice Nato, in corso a Madrid e sull’allargamento dell’Alleanza Atlantica a Svezia e Finlandia, ha detto: “Il senso di unità del G7 rafforzatosi con l’attacco russo alle porte dell’Europa arriverà stasera al vertice Nato a Madrid dove ci sarà anche Biden. Importante il senso di unità e di fermezza così come l’allargamento della Nato con Svezia e Finlandia, abbiamo visto come tutti i paesi vicini alla Russia cercano protezione”.
In ultimo, sul rischio di una recessione in Europa e sulla durata della guerra, Draghi, ha spiegato: “Per ora, l’economia dell’eurozona sta rallentando, ma non prevediamo una recessione e anzi la situazione italiana va anche meglio delle aspettative. Nei primi mesi della guerra abbiamo diversificato le forniture sostituendo i fornitori di gas russo: se eravamo al 40% ora siamo al 25% del fabbisogno dalla Russia. Abbiamo un patto, abbiamo connesso tre volte ciò che è stato fatto negli ultimi 4 o 5 anni. Alcuni temono che potremmo tornare indietro sul piano del clima, ma non sta succedendo, ci sono piani di emergenza ma le scorte sono al buon livello sotto il 6% pianifichiamo di andare avanti così finché non saremo completamente indipendenti dal gas russo. E’ molto difficile fare una previsione sulla guerra, all’inizio pensavamo durasse poco, ma il successo della resistenza ucraina e il sostegno del G7 e della Nato a Kiev hanno cambiato le cose. Questo summit esce con l’idea che siamo disponibili al negoziato, preparandoci ai rifornimenti di energia, alle rinnovabili nei Paesi di via si sviluppo. Stiamo riconfermando gli obiettivi e gli impegni, non stiamo riconfermando le forniture a lungo termine di gas, è una situazione di emergenza che comunque non giustifica un distanziamento dagli obiettivi climatici, necessarie sono le sostituzioni delle forniture esistenti. Torna sul dialogo proficuo avuto con i Paesi in via di sviluppo, dobbiamo collaborare per investire nelle infrastrutture da costruire in modo che trasportino anche idrogeno. Incrementare i nostri investimenti in Africa, Africa del Nord”.
Quindi, terminata la conferenza stampa, il Premier Draghi si è recato a Madrid per il summit della Nato, inaugurato questa mattina dalla dichiarazione congiunta del Segretario Stoltenberg e del Premier spagnolo Sanchez.
Sul tavolo del vertice, preceduto da una telefonata del Presidente ucraino Zelensky nella quale ha ribadito la richiesta di un nuovo invio di armi a Kiev, oltre la guerra in Ucraina: la crisi energetica, l’introduzione di nuove sanzioni a carico della Russia e l’allargamento dell’Alleanza Atlantica a Svezia e Finlandia, su cui il Presidente turco Erdogan, che ha tenuto nel pomeriggio un vertice a 4 con lo stesso Stoltenberg e con la Premier svedese Andersson e il Presidente finlandese Niinisto, aveva posto un veto, poi rimosso alla fine del colloquio con la firma di un Memorandum, poiché i Paesi Baltici in questione sosteneva ospitassero e supportassero i terroristi curdi, anche la lotta al cambiamento climatico, con l’obiettivo della riduzione delle emissioni del 45% entro il 2030 e a zero entro il 2050.
Tutto ciò, cercando una collaborazione con la Cina, per la prima volta presente al summit , che però “ha deluso” i Paesi del Patto Atlantico “per l’ atteggiamento tenuto in relazione alla guerra in Ucraina”.
Sul fronte della politica interna italiana, i partiti di Maggioranza e Opposizione sono alle prese con riposizionamenti e dibattiti sulle coalizioni all’indomani dell’esito delle elezioni Comunali e in vista delle tornate elettorali che condurranno alle Politiche del 2023.
Il garante del M5S, Grillo, giunto a Roma , dopo la scissione del ministro degli Esteri in quota 5S, Di Maio e di alcuni deputati e senatori pentastellati, riunitisi nel nuovo gruppo di “Insieme per il futuro”, incontratosi con il Presidente del Movimento ,Conte, e con i parlamentari grillini, ha confermato il sostegno al Governo Draghi, ma ha anche precisato che , se i 5Stelle non saranno ascoltati, valuteranno se uscire dal Governo, garantendo a quest’ultimo un appoggio esterno.
Al vaglio di Grillo, anche la questione del vincolo del secondo mandato, intoccabile per il garante, in quanto principio fondante dei pentastellati, ma sul quale avrebbe aperto, previo voto degli iscritti, a una deroga per consentire ai grillini consiglieri regionali come Cancelleri di candidarsi alle Regionali in qualità di Presidenti (nel caso specifico, Cancelleri dovrebbe dapprima iscriversi alle Primarie del Pd, dal quale sarebbe sostenuto, entro il 30 giugno).
In casa Pd, invece, il segretario Letta, forte del risultato delle Amministrative e del buon esito del “campo largo”, l’alleanza trasversale con il M5S, LeU e i centristi di Azione e di Italia Viva (contrari però a un apparentamento con i pentastellati a livello nazionale), in un’intervista a La Stampa, ha lanciato la proposta di un nuovo “Ulivo”, per contrastare il populismo e il centrodestra e rilanciato temi sociali, come la lotta alla precarietà, il salario minimo e lo ius scholae.
Quanto al centrodestra, dopo le polemiche e le accuse per la sconfitta del candidato sindaco a Verona, la Presidente di Fratelli d’Italia Meloni si dice disponibile a un vertice con gli altri leader di coalizione, previa scuse avanzate da questi ultimi, così come altrettanto disponibile al confronto si è detto il segretario della Lega Salvini, che ha aperto anche a un accordo con l’ala “governista” interna al Carroccio, insoddisfatta dall’esito delle Amministrative.
A fare da moderatore e federatore tra le parti , il Presidente di Forza Italia, Berlusconi, che, nel confermare la convocazione del vertice per iniziare a definire la strategia da attuare alle prossime Regionali in Lombardia, dove già si contendono il campo il Presidente uscente Fontana e la Vicepresidente Moratti, ha ribadito come gli unici candidati che possano vincere siano quelli moderati.
Riguardo alla pandemia, secondo i dati Agenas, dopo tre settimane di stabilità, è salito di un punto percentuale nell’arco di 24h il numero dei posti letto occupati in terapia intensiva dai malati di Covid19,tornado al 3%, stesso valore registrato un anno fa , ma con una variante meno contagiosa. I dati più elevati, intorno al 21% di occupazione si registrano in Sicilia e in Umbria.
Ciò, mentre giovedì il Governo deciderà sull’uso delle mascherine per i dipendenti privati (mascherine che, invece, sono e restano raccomandate per i lavoratori pubblici), essendo in scadenza il 30 giugno l’obbligo dell’uso.
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