-Il Premier Draghi alle Camere per le Comunicazioni, in vista del Consiglio Europeo del 21 e del 22 ottobre: “Campagna vaccinale più spedita in Italia che in Europa. Curva epidemiologica sotto controllo”. Tra i temi toccati, oltre la pandemia, anche la transizione digitale, ecologica, il caro bollette e la questione migratoria. Intanto, mentre in Senato sono state discusse le mozioni del centrosinistra e del centrodestra sullo scioglimento di Forza Nuova e delle altre organizzazioni eversive, il Governo ha trasmesso il Documento Programmatico di Bilancio al Parlamento e da lì a Bruxelles e lavora alla Manovra da 23 miliardi che prevede il taglio del cuneo fiscale, la revisione del Reddito di Cittadinanza e del sistema pensionistico di Quota 100 e la proroga del Superbonus 110%, ma non per le facciate: misure che dividono la Maggioranza. Divisioni, che non mancano neppure all’interno dei partiti, dopo l’ultima tornata elettorale delle Amministrative.
-Covid19, sul tavolo del Governo l’ipotesi terza dose di vaccino per tutti fra il 2021 e il 2022,mentre il Commissario all’Emergenza, Generale Figliuolo, ha incassato l’ok delle Regioni alla richiesta di prolungare l’orario di apertura delle farmacie e di concedere l’apertura nei giorni festivi per rispondere all’ingente richiesta di effettuare tamponi per ottenere il Green Pass.
di Federica Marengo mercoledì 20 ottobre 2021
Il Premier Draghi ha riferito questa mattina in Senato e , nel pomeriggio, alla Camera, in vista della sua partecipazione al Consiglio Europeo di domani e dopodomani a Bruxelles. Al centro del suo intervento, nella parte iniziale, la pandemia e la gestione della campagna vaccinale, in merito alla quale ha detto: “Dopo un avvio stentato la campagna di vaccinazione europea ha raggiunto risultati molto soddisfacenti” e in Italia la campagna procede più spedita della media UE: a oggi l’86% sopra i 12 anni ha ricevuto almeno una dose e l’81% è completamente vaccinata. La curva epidemiologica è sotto controllo grazie al senso di responsabilità dei cittadini. Questo ci permette di mantenere aperte le scuole, le attività economiche e i luoghi della nostra socialità. Al Consiglio, discuteremo inoltre dell’approccio europeo per affrontare e superare eventuali future pandemie, dobbiamo investire nella scienza e nella ricerca, che ci hanno permesso di avere vaccini efficaci e sicuri in pochi mesi, dobbiamo evitare il ripetersi dei pericolosi episodi di protezionismo sanitario a cui abbiamo assistito nei primi mesi della pandemia. Continueremo a lavorare per migliorare la risposta globale a future crisi sanitarie anche in tutte le sedi multilaterali appropriate. Inoltre, sulla necessità di vaccini ai Paesi più fragili, il Consiglio europeo riaffermerà il proprio impegno a contribuire alla solidarietà internazionale in materia di vaccini. Dobbiamo incrementare la fornitura di dosi ai Paesi più fragili, perché possano proteggere i loro cittadini e per impedire l’insorgenza e la diffusione di nuove e pericolose varianti. Solo il 2,8% di chi vive in un Paese a basso reddito ha ricevuto almeno una dose di vaccino, a fronte di quasi il 50% della popolazione mondiale. Per quel che riguarda l’impegno dell’Italia, ha recentemente triplicato le donazioni di vaccino, da 15 a 45 milioni di dosi, da distribuire principalmente attraverso il meccanismo COVAX. A oggi, abbiamo assegnato più di 11 milioni di dosi: tra questi, circa tre milioni ciascuno a Vietnam e Indonesia, 1,5 milioni all’Iran e 700 mila a Libano, Yemen e Iraq”.
Poi, sulla transizione digitale e su quella ecologica, ha spiegato: “Per quanto riguarda l’agenda digitale, il Consiglio intende definire la tabella di marcia per gli obiettivi del 2030, anche con l’indicazione di scadenze e di un sistema di monitoraggio. Gli obiettivi europei per il 2030 riguardano quattro aree prioritarie: infrastrutture digitali sicure, efficienti e sostenibili; trasformazione digitale delle imprese; digitalizzazione dei servizi pubblici; competenze digitali L’Italia ha fatto propri questi obiettivi (dell’agenda digitale ndr) e ne ha anticipato il raggiungimento al 2026, anche grazie alle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Siamo ancora indietro, ma intendiamo colmare rapidamente il divario che ci separa dal resto d’Europa, e in alcuni settori arrivare a guidare la transizione digitale europea. Per fare questa transizione ecologica e digitale non ci sono alternative all’intervento dello Stato, lo Stato non può che essere impegnato altrimenti queste due transizioni non avverranno e si tratta di un punto fondamentale. Per dare un’idea, i sussidi statali di Cina e Stati Uniti vanno dal 30% al 60% del costo di un impianto di semiconduttori. Per fare questa transizione ecologica, per fare questa transizione digitale, non ci sono alternative all’intervento dello Stato. Lo Stato non può che essere pienamente impegnato, altrimenti se non c’è lo Stato queste due transizioni non avverranno. Interrotto dagli applausi dell’Aula, il premier ha ripreso sottolineando che questo vale anche per i nostri rapporti con il resto di altri Paesi dell’UE per quanto riguarda le molte regole che sono state sospese in questo momento. Su questi aspetti, ci saranno sicuramente altre occasioni per parlarne qui, man mano che le discussioni di queste regole procederanno nei prossimi mesi” .
Quindi, alcune precisazioni sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, riguardo al quale ha sottolineato: “Intendo proporre che la Commissione europea aggiorni i capi di Stato e di Governo in ciascun Consiglio europeo sul grado di attuazione e di avanzamento degli impegni assunti. Solo in questo modo ,potremo rendere conto ai nostri Parlamenti e soprattutto ai nostri cittadini dei progressi compiuti a livello europeo, e di quello che ancora resta da fare. Con il Pnrr abbiamo potenziato gli investimenti in ricerca e competenze. Prevediamo di potenziare il numero dei dottorati di ricerca da 9000 a 20000, le cattedre, i centri di ricerca, la ricerca di base individuale”.
Infine, sulla questione migratoria,ha evidenziato: “Per quanto riguarda le migrazioni, l’Italia aveva promosso una discussione sul tema nel Consiglio europeo di giugno, con l’obiettivo di incoraggiare una gestione davvero europea dei flussi. Anche i Paesi preoccupati dai cosiddetti ‘movimenti secondari’ hanno preso atto dell’importanza di prevenire e contenere i flussi irregolari e di incentivare i canali di migrazione legale. Su quest’ultimo aspetto, l’Europa dovrebbe impegnarsi di più, seguendo ad esempio il modello dei cosiddetti corridoi umanitari. È essenziale che, già a questo Consiglio, la Commissione presenti piani d’azione chiari, adeguatamente finanziati, e rivolti con pari priorità a tutte le rotte del Mediterraneo, compresa quella meridionale. A questi piani andrà poi data rapida attuazione. L’Unione Europea deve inoltre prestare attenzione alla specificità delle frontiere marittime e all’effettiva stabilità politica della Libia e della Tunisia. Nella replica alle comunicazioni il premier ha poi sottolineato come l’approccio del governo rispetto ai flussi migratori debba essere equilibrato, efficace ma anche umano. Efficace anche dal punto di vista dell’accoglienza. Perché altrimenti ci creeremo dei nemici. Deve essere efficace in due sensi, nel proteggere i confini nazionali dall’immigrazione illegale e dai traffici dell’immigrazione, ma efficace anche nell’accoglienza. Per trasformare i migranti in fratelli occorre saperli accogliere, bene e con il senso dell’importanza di essere italiani. Sennò non riusciremo ad accoglierli e ne faremo dei nemici”.
A seguire poi, dopo il dibattito e la replica del Premier, il voto dell’Aula sulla risoluzione di Maggioranza, passata con 200 voti a favore, 22 contrari e 3 astenuti, mentre è stata respinta la risoluzione dell’Opposizione di Fratelli d’Italia, con 18 voti a favore, 201 contrari e 2 astenuti.
Nel pomeriggio, poi, il Presidente del Consiglio, dopo il tradizionale pranzo al Quirinale con i Ministri, nel quale si è parlato dei temi oggetto del Consiglio UE, ha riferito alla Camera, dove la stessa risoluzione di Maggioranza ha incassato il via libera dell’Aula con 348 voti a favore e 36 contrari.
In parallelo, la Presidente della Commissione UE, Von der Leyen, nel suo discorso all’Assemblea plenaria del Parlamento UE a Strasburgo, alla vigilia del vertice europeo,ha toccato i temi più importanti che saranno affrontati in Consiglio, quali: 1) la transizione ecologica e la crisi energetica, con l’aumento del prezzo del gas e, conseguentemente delle bollette elettriche, cui si ovvierà in due modi: un sostegno immediato alle famiglie più disagiate e alle imprese e il ricorso a fonti energetiche rinnovabili ,così da avere autonomia rispetto ai Paesi fornitori (ad oggi, il 90% del gas è esportato), argomento, quest’ultimo, di cui si discuterà alla Cop26 di Glasgow nel prossimo novembre ; 2)la campagna di vaccinazione, con l’esportazione da parte della UE di 1 miliardo di dosi nel mondo.
Tuttavia, a far discutere all’interno dell’Unione, in queste settimane, sono almeno due temi: lo scontro con la Polonia sulla primazia del diritto nazionale sui Trattati UE e sul diritto UE, sancito da una sentenza della Corte Costituzionale polacca, che potrebbe costare alla Polonia l’apertura di una procedura di infrazione e lo stop all’erogazione delle risorse del Recovery Fund, e le modifiche al Patto di Stabilità e Crescita, questione, quest’ultima, su cui si è espresso il Vicepresidente della Commissione UE, Dombrovsis, che, in un’intervista rilasciata a quotidiani europei, in Italia ripresi da Il Corriere della Sera e da La Stampa ha detto: “Il Patto di stabilità ha funzionato, i trattati non si cambiano. Il Patto di stabilità, in base alla nostra valutazione, ha funzionato bene, ha abbastanza flessibilità come la crisi ha dimostrato: siamo stati capaci di attivare la clausola di salvaguardia e di fornire uno stimolo fiscale molto considerevole all’economia ma ci sono alcuni elementi che vanno affrontati. Bisogna assicurare una riduzione del debito graduale e credibile, serve una semplificazione delle regole, si devono soddisfare i bisogni di investimento. E’ essenziale ridurre l’alto debito pubblico perché questo determina come potremo rispondere a futuri choc ma dobbiamo farlo in un modo graduale e sostenibile; servono finanze pubbliche di qualità per promuovere investimenti pubblici, inclusi quelli per la transizione verde e digitale. In questo contesto la Recovery and Resilience Facility (lo strumento dal quale dipendono i fondi dei Pnrr, ndr) è un’opportunità unica per coprire i bisogni addizionali di investimento. Un altro aspetto importante è la semplificazione: le regole sono diventate troppo complesse, le vogliamo semplificare e basarle su variabili misurabili. È poi importante costruire un consensus. Dal mio punto di vista, non c’è bisogno di cambiare i Trattati per introdurre importanti cambiamenti al quadro regolatorio fiscale europeo. Quanto alla proposta legislativa, dipende da cosa emerge dalla consultazione pubblica, potrebbe essere anche non legislativa, una comunicazione interpretativa. Un primo tentativo di riforma del Patto di stabilità e crescita risale al febbraio 2020, ma venne bloccato dalla pandemia. La regola del debito richiede una riflessione su come rendere il percorso di riduzione più realistico e più favorevole alla crescita: questo è uno dei temi della consultazione pubblica che stiamo lanciando. La Recovery and Resilience Facility non copre l’intero divario degli investimenti, perché il bilancio dell’Ue con l’Rrf vale il 2% del Pil, mentre i bilanci nazionali sono circa il 50% del Pil. L’Italia è il maggior beneficiario dela Rrf, ma certamente anche la composizione delle finanze pubbliche degli Stati membri sarà importante”.
Intanto, all’indomani dell’approvazione in Consiglio dei Ministri del Documento Programmatico di Bilancio, inviato alle Camere e da qui a Bruxelles, il Governo lavora alla Manovra che dovrebbe essere approvata nella prossima settimana.
La Legge di Bilancio 2022, la prima dell’era Draghi a Palazzo Chigi, può contare su risorse per 23 miliardi, suddivisi in diversi capitoli di spesa: 7 miliardi saranno destinati al taglio delle tasse e, in particolare del cuneo fiscale, (ma ancora da definirsi è l’entità e il tipo di taglio, se all’Irpef con aliquota al 38% ,corrispondente a un reddito tra 28-55 mila euro e di uno o due punti o all’Irap per le imprese), cui si aggiunge 1 miliardo ,già stanziato, per il taglio delle tasse, e un altro miliardo per il taglio del costo delle bollette elettriche , il rinvio di un anno della tassa su zucchero e plastica, il dimezzamento dell’Iva sugli assorbenti dal 22 al 10%, il superamento di Quota100, sistema pensionistico sperimentale introdotto dal Governo Conte1 ,in scadenza il 31 dicembre, con il sistema di transizione Quota 102, per il 2022 (in pensione a 64 anni e con 38 di contributi) e Quota 104 per il 2023 (in pensione a 66 anni e con 38 di contributi, valido per chi abbia cominciato a lavorare dopo il 31 dicembre 1995), per cui è stato stanziato 1 miliardo, il rifinanziamento del Reddito di Cittadinanza con 8,8 miliardi e dei bonus edilizi, con la proroga al 2023 del Superbonus 110% ,ma solo per condomini e case popolari e non per le facciate, il bonus edilizio al 50% per le ristrutturazioni e l’Ecobonus al 65%, la riforma degli ammortizzatori sociali (con stanziamento da 3 miliardi) e lo stanziamento di 4 miliardi per la Sanità, ripartiti tra: struttura commissariale per l’emergenza Covid19 e per il Fondo Sanitario Nazionale.
Una Manovra, che divide però la Maggioranza, con la Lega, cui in queste ore hanno fatto eco anche i sindacati, contraria alla revisione di Quota 100 con i sistemi di transizione Quota 102 e 104, e Pd e M5S contrari alla riduzione del Superbonus 110% per il 2022 , mentre Forza Italia e Italia Viva hanno chiesto di aumentare lo stanziamento per il taglio delle tasse per i lavoratori e le imprese, anziché rifinanziare il Reddito di Cittadinanza, misura cavallo di battaglia grillino, difeso invece dal Presidente pentastellato Conte e dal garante del Movimento,Grillo con un post sul suo Blog.
A proposito di pensioni e di taglio del cuneo fiscale, l’OCSE, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, i cui rappresentanti hanno tenuto un’ Audizione alla Commissione Bilancio del Senato sul Rapporto economico 2021, ha evidenziato: “L’Italia ha il quinto cuneo fiscale più alto nell’Ocse e questo non incoraggia il lavoro, è importante una riforma. L’Italia spende per pensioni e servizi del debito molto di più rispetto agli altri paesi Ocse e questo penalizza i giovani e le prospettive di crescita future“.
Non solo tensione nella Maggioranza, però, ma anche all’interno dei partiti, con il centrodestra che, all’indomani della sconfitta elettorale delle Amministrative, si è riunito in un vertice , sollecitato dalla Presidente di Fratelli d’Italia Meloni, al termine del quale è stata diramata la seguente nota: “Incontro cordiale tra Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini a Villa Grande a Roma. In un clima di massima collaborazione, dopo un attento esame dei risultati elettorali e delle cause che li hanno determinati, i leader del centrodestra hanno stabilito che, d’ora in avanti, avranno incontri periodici, con frequenza settimanale, per concordare azioni parlamentari condivise. Con questo stesso spirito , il centrodestra intende muoversi compatto e per tempo per preparare i prossimi appuntamenti elettorali e politici, con particolare attenzione all’elezione del prossimo Presidente della Repubblica. Il centrodestra intende continuare a lavorare come coalizione e ha confermato conseguentemente la propria indisponibilità a sostenere un cambiamento della legge elettorale in senso proporzionale”.
In casa Pd, invece, si valuta, alla luce dell’ultimo successo elettorale, la costituzione di un campo largo con M5S, LeU, Italia Viva e Azione, che vede però una certa freddezza da parte dei leader di questi ultimi due partiti: Renzi e Calenda.
Una ritrovata unità che però, non si sposa con il malcontento in Forza Italia , che sarebbe stato espresso specialmente dalla ministra per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini ,per la designazione come capogruppo alla Camera, di Barelli, indicato dal Presidente Berlusconi e dal Coordinatore Tajani, in sostituzione del neo eletto Presidente della Regione Calabria Occhiuto, in luogo del candidato caldeggiato da Gelmini-Brunetta-Carfagna , Giacomoni.
Sul fronte parlamentare, invece, sono state discusse e approvate dal Senato sia le mozioni presentate da Pd, Italia Viva, M5S e LeU, poi riunificate in un unico ordine del giorno, poiché uguali, per chiedere lo scioglimento di Forza Nuova e di altre organizzazioni fasciste, sia la mozione unitaria presentata dalla coalizione di centrodestra per chiedere lo scioglimento di tutte le organizzazioni eversive ispirate a qualsiasi totalitarismo. La mozione, che ha ottenuto il via libera di Palazzo Madama, impegna il Governo a trovare una strada per attuare il suddetto scioglimento. Due le possibilità: lo scioglimento tramite decreto del Presidente del Consiglio o un decreto del Ministero dell’Interno, dopo una sentenza della Magistratura. Quest’ultima, potrebbe dunque essere la via scelta dal Premier, anche tenendo conto delle sue dichiarazioni di qualche settimana fa al riguardo: “La questione è all’attenzione nostra ma anche a quella dei magistrati che stanno continuando le indagini e formalizzando le loro conclusioni”.
Previsto per domani il dibattito e la votazione alla Camera.
In ultimo, in merito alla gestione della pandemia e della campagna vaccinale, sul tavolo dell’Esecutivo ,l’ipotesi sempre più plausibile di una somministrazione estesa a tutti della terza dose di vaccini, con il Commissario all’Emergenza, Generale Figliuolo che ha sollecitato le Regioni a procedere con immediatezza alle vaccinazioni per le categorie al momento previste (immunodepressi, fragili, over 80 , medici e operatori sanitari e di RSA), coinvolgendo di più medici di base e farmacie. A tal riguardo, il ministro della Salute, Speranza, rispondendo a un’interrogazione al Question Time alla Camera, ha detto: “L’evidenza scientifica e il confronto con la comunità internazionale ci porterà, passo dopo passo, a valutare” la dose ‘booster eventualmente anche per altre categorie, che oggi però sono fuori da quelle indicate. La terza è stata autorizzata nel nostro Paese in sintonia con le indicazioni dell’Ema”, l’Agenzia europea del farmaco, prima di tutto per gli immunocompromessi. In questo caso la somministrazione deve avvenire non prima di 28 giorni” dopo la seconda e tecnicamente per la comunità scientifica non si tratta di un vero e proprio richiamo o ‘booster’, ma di un completamento del ciclo di vaccinazione primaria. Le altre categorie che sono state autorizzate dalle autorità regolatorie italiane sono: gli ultra 80enni; gli ospiti delle Rsa, e questa è una valutazione figlia di una storia che conosciamo bene, di penetrazione del virus nelle Rsa; il personale sanitario a partire dai più anziani; i fragili di ogni età, oltre che gli ultra 60enni. Il richiamo per tutte queste categorie può avvenire solo dopo 6 mesi dal completamento del ciclo primario. La vaccinazione anti-Covid con la terza dose in Italia è iniziata nell’ultima decade di settembre e ad oggi risultano somministrate oltre 700mila” di queste dosi. La terza dose rappresenta un pezzo importante della nostra strategia di contrasto al virus e proprio oggi è ancora più fortemente raccomandata nelle categorie indicate. Oggi, i numeri dell’Italia sono fra i più significativi a livello europeo e globale: siamo arrivati, dati di stamattina, all’85,76% di prime dosi nella popolazione sopra i 12 anni e all’81,55% di persone che hanno completato il ciclo vaccinale sempre sopra i 12 anni. Dobbiamo continuare su questa strada. Ogni vaccino in più significa avere uno scudo più forte, soprattutto in una stagione più complicata come quella che sta arrivando, in cui le persone più facilmente vivono in ambienti chiusi e le temperature scendono. Il Green pass rappresenta un pezzo fondamentale della strategia del Governo nella gestione di questa fase dell’epidemia. E’ uno strumento che ormai gli italiani hanno imparato a conoscere ed è anche utilizzato in modo consistente, se si considera che a stamattina sono circa 103 milioni i Green pass che sono stati scaricati nelle tre fattispecie, cioè vaccinati, persone che hanno contratto il Covid e persone che hanno avuto un test negativo. Il certificato verde è uno strumento importante perché rende più sicuri i luoghi dove si utilizza”, ha osservato il ministro. Ma “ha anche sicuramente prodotto un effetto importante di natura incentivante sulla nostra campagna di vaccinazione”.
Poi, sui tamponi, che stanno mettendo sotto pressione le Farmacie per l’aumento progressivo della domanda, inducendo il Commissario Figliuolo , sentito il Ministero della Salute, a chiedere alle Regioni di autorizzare la proroga dell’orario di apertura delle farmacie e l’esecuzione dei test anche nei giorni festivi, il Ministro Speranza, ha detto: “Sui tamponi, voglio ricordare che il commissario Figliuolo ha stipulato un’intesa importante con le farmacie del nostro Paese, che voglio ringraziare per il lavoro straordinario che stanno facendo proprio in queste settimane e questa intesa ha consentito di calmierare il costo dei tamponi. Voglio anche ricordare che il vaccino è gratuito e disponibile per tutti. In questo momento con un test molecolare si ha già la possibilità di avere un Green pass per 72 ore, mentre con un test antigenico è di 48 ore. Sono valutazione figlie di un confronto con la comunità scientifica e io credo che sia particolarmente corretto, su materie così tecniche, un confronto sempre serrato con i nostri scienziati. L’auspicio del Governo è che la percentuale dei vaccinati possa ancora continuare a crescere. In conclusione, voglio ribadire che il vaccino è la vera chiave fondamentale per chiudere questa stagione e aprirne una diversa”.
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