-Ancora nessun accordo tra gli Stati UE su Coronabond e Mes: fumata nera al termine del Consiglio Europeo di ieri, svoltosi in videoconferenza. Dieci giorni di tempo per trovare un’intesa sugli strumenti da mettere in campo per fronteggiare la crisi economico-sanitaria generata dalla pandemia. Le reazioni della Maggioranza e delle Opposizioni.
-Oggi, primo confronto tra esponenti del Governo e Opposizione presso il Ministero dei Rapporti con il Parlamento per avviare la cabina di regia in vista della stesura del nuovo Decreto (“Decreto aprile”) con altre misure economiche in sostegno di Imprese e famiglie. Gualtieri (Mef): decreto oltre i 25 miliardi. La Ministra Catalfo (Lavoro): più risorse per la Cassa Integrazione e per le partite Iva.
-Allarme OCSE: per ogni mese di blocco delle attività, persi 2 punti di Pil. Istat, fiducia dei consumatori e delle Imprese ai minimi storici dal 2013.
di Federica Marengo venerdì 27 marzo 2020
Dieci, sono i giorni di tempo dati all’Unione Europea per trovare una strategia comune per fronteggiare la crisi economica scaturita dalla pandemia. E’ questa la conclusione cui è giunto il Consiglio UE, riunitosi ieri in videoconferenza.
Nessun accordo infatti è stato trovato tra i 27 Stati membri, divisi su opposti schieramenti: da una parte i Paesi del Sud, come Italia, Spagna e Francia ,che chiedono di mettere in campo strumenti di debito comuni alla UE, quali gli Eurobond, (titoli di Stato garantiti dalla UE nel suo complesso e non dai singoli Stati), i quali potrebbero essere emessi tramite uno strumento comune come il MES-Meccanismo Europeo di Stabilità (usato dunque con una finalità diversa da quella originale e senza condizionalità) e i Paesi del Nord, Germania , Olanda e Austria, in testa , che si sono detti contrari ai “Coronabond”, preferendo il Meccanismo europeo di Stabilità con il vincolo della condizionalità (riforme strutturali e ristrutturazione del debito dei Paesi richiedenti), in quanto non si fiderebbero a condividere dei rischi con Paesi molto indebitati quali l’Italia.
Da qui, il rifiuto del Premier Conte di sottoscrivere la bozza di accordo preparata dal Presidente del Consiglio UE Michel ,seguito dall’aut aut (“Basta con gli strumenti usati in passato o faremo da soli. L’Italia non ne ha bisogno. Le conseguenze del dopo Covid-19 vanno affrontate non nei prossimi mesi ma domani mattina. L’Italia non chiede una mutualizzazione del debito. Ciascun Paese risponde per il proprio debito pubblico e continuerà a risponderne”). Poi, vicini alla rottura, i leader di Stato e di Governo, hanno raggiunto l’intesa rinviando la discussione all’Eurogruppo che si terrà fra due settimane, nel corso del quale i ministri delle Finanze della zona Euro dovranno presentare le proprie proposte.
Immediate, le reazioni di numerosi alti rappresentanti dell’Unione Europea ,come il Presidente del Parlamento UE , Sassoli e di esponenti politici del Governo italiano e dell’Opposizione .
“Ci saremmo aspettati una più forte assunzione di responsabilità dai leader. Ora abbiamo due settimane di tempo per lavorare, sperando che si sciolgano le riserve e vengano date risposte” , ha commentato il numero uno dell’Europarlamento, Sassoli, intervistato da un’emittente spagnola, aggiungendo: “Le istituzioni europee stanno combattendo per difendere i nostri cittadini, le nostre vite e la nostra democrazia, nessuno può uscire da solo da questa emergenza. Per questo la miopia e l’egoismo di alcuni Governi va contrastata. Voglio essere molto chiaro: I Governi nazionali non sono l’Europa. Abbiamo bisogno che i nostri Paesi spendano tutto quello che debbono spendere , per fare questo serve uno strumento comune per garantire il debito. Deve crescere rapidamente tra i nostri Governi la coscienza che l’Europa non uscirà da questa crisi come è entrata. C’è ancora una consapevolezza troppo bassa di questo. Le Istituzioni europee lo hanno capito. E ‘ora che lo capiscano anche i Governi” .
“L’avversione di alcuni Paesi del Nord Europa alla prospettiva degli Eurobond, ovvero alla condivisione del debito a livello europeo , mi lascia perplesso, per usare un eufemismo. Non vorrei che qualcuno in Europa stesse pensando di lasciar fare debito all’Italia per poi punirla successivamente”, ha scritto invece su Facebook, il ministro dello Sviluppo Economico Patuanelli,riecheggiato dal ministro degli Esteri Di Maio, che , sempre via Social, ha evidenziato: “Se non interveniamo in maniera decisa, non risolleveremo la nostra economia. E questo non possiamo nemmeno immaginarlo. Abbiamo detto agli altri Stati membri che l’Italia spenderà tutti i soldi necessari, non è questo il momento di tener conto di parametri, scartoffie e burocrazia. Davanti all’emergenza economica ci aspettiamo lealtà da parte dei partner europei. Ci aspettiamo che l’Europa faccia la sua parte. Abbiamo imprese, lavoratori e famiglie che hanno bisogno di un sostegno concreto. Noi questo sostegno glielo vogliamo dare” .
Dichiarazioni alle quali si è aggiunta quella del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Fraccaro, che, in un’intervista, ha detto: “La crisi globale causata dal Coronavirus richiede risposte concrete e immediate. La priorità è immettere tutta la liquidità necessaria per consentire ai cittadini di fronteggiare quest’emergenza. E’ il momento di un cambio di passo da parte dell’UE, che di fronte a questo scenario ha il dovere di superare le logiche del passato. L’Italia non accetterà mai la proposta di meccanismi finanziari superati e di strumenti inadeguati a fronteggiare l’emergenza” .
“Sdegno”, per il comportamento di alcuni Stati UE , è stato espresso invece dall’Opposizione di Centrodestra, con il segretario della Lega, Salvini, che, in un post su Facebook, ha scritto: “I geni, mentre la gente sta morendo, prendono altri 15 giorni. L’Unione’ è un covo di serpi e sciacalli”. Prima sconfiggiamo il virus, poi ripensiamo all’UE. E se serve, salutiamo. Senza ringraziare”, seguito dalla Presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, che ha dichiarato: “L’Europa che abbiamo sognato, oggi non esiste. Non c’è l’Europa della civiltà, l’Europa della solidarietà, l’Europa madre di tutti noi. Oggi anche i più incalliti euroinomani si accorgono del fatto che qualcosa oggettivamente non ha funzionato”.
Sulla stessa linea, anche Forza Italia, con il Vicepresidente del partito, e Presidente della Commissione Affari Costituzionali del Parlamento UE, Tajani, che ha rimarcato: “Un’Europa pavida, come quella che si è vista ieri, sarà travolta dal Coronavirus. Mentre si muore, e l’economia precipita vengono rinviate le decisioni a fra due settimane. L’egoismo masochista dei rigoristi è miope e pericoloso per tutti”.
E la replica della Cancelliera Merkel, non si è fatta attendere: “La Germania è solidale. Ci sono stati grandi segnali di solidarietà europea ieri. La Germania sostiene i suoi partner Italia e Francia anche attraverso l’accoglienza dei pazienti che non possono più essere curati nelle terapie intensive dei due Paesi”.
Intanto, mentre Guerria, il segretario dell’OCSE, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo, avverte: “Per ogni mese di stop dell’attività a causa dell’emergenza Coronavirus, le principali economie mondiali rischiano di perdere 2 punti percentuali di crescita annuale. Le nostre ultime stime mostrano che il blocco interesserà direttamente settori che rappresentano fino a un terzo del Pil nelle principali economie, molte economie finiranno in recessione e il solo settore del turismo deve affrontare una riduzione della produzione tra il 50% e il 70%.. Se il lockdown continua per tre mesi, senza fattori che lo controbilancino, la crescita annuale del Pil potrebbe essere di 4-6 punti percentuali inferiori a quella che sarebbe stata altrimenti”, rilevando per l’Italia una riduzione del Pil superiore al 25% e specificando:”C’e troppa incertezza sulla durata delle misure di lockdown e sulle dimensioni delle ricadute in termini di spesa e settori, per dare stime su quello che potrebbe accadere”, la Direttrice del Fondo Monetario Internazionale, Kristalina Georgieva, al culmine di una giornata che ha visto crollare nuovamente le Borse Europee e risalire lo Spread a 179 punti base, ha fatto sapere: “E’ chiaro che siamo già entrati in una recessione come o peggiore di quella subita durante la crisi finanziaria del 2008. Resta possibile una ripresa “persino notevole” nel 2021, ma solo se vengono implementati tutti gli sforzi possibili. Bisogna impedire che problemi di liquidità diventino problemi di insolvenza. il Fondo Monetario Internazionale è pronto a utilizzare la sua capacità finanziaria da 1.000 miliardi di dollari per sostenere i suoi Paesi membri. Le politiche forti e coordinate, anche a livello multilaterale, sono fondamentali per risolvere efficacemente questa crisi globale. A tal fine, i membri del Comitato monetario e finanziario internazionale hanno accolto con favore i rapidi sforzi del FMI per sostenere un numero eccezionalmente elevato di Paesi che richiedono contemporaneamente finanziamenti d’emergenza, nonché la sua stretta collaborazione con altre istituzioni finanziarie internazionali, in particolare con il Gruppo della Banca Mondiale. A fronte di sfide “straordinarie” il FMI ha già intrapreso azioni per fornire il rimborso del debito ai suoi membri più poveri nell’ambito del Catastrophe Containment and Relief Trust ed è chiamato a rafforzare la sua risposta alla crisi migliorando l’accesso alle sue strutture di emergenza nell’ambito del Rapid Credit Facility e del Rapid Financing Instrument. Andando oltre i suoi tradizionali strumenti di prestito, il FMI esplorerà ulteriori opzioni per aiutare i membri che soffrono di carenze di valuta estera”.
A Roma, invece, prima riunione presso il Ministero dei Rapporti con il Parlamento , tra il titolare del dicastero D’Incà ,esponenti del Governo e capigruppo dell’Opposizione, per avviare la cabina di regia volta alla stesura del nuovo Decreto (“Decreto aprile”) contenente altre misure economiche a sostegno di Imprese, lavoratori e famiglie, riguardo al quale il Ministro dell’Economia, Gualtieri, ha affermato che saranno stanziati più di 25 miliardi, per gran parte in Deficit, rafforzando così anche i 600 euro dati ai lavoratori autonomi con il Decreto marzo o “Cura Italia”.
E di aumento del bonus da 600 euro come indennizzo per le Partite Iva e di maggiori risorse per la Cassa Integrazione ha parlato anche la Ministra del Lavoro, Catalfo, che ai microfoni della trasmissione Circo Massimo, su Radio Capital, ha dichiarato: “Sto emanando un ulteriore Decreto ministeriale per tutelare tutti gli autonomi iscritti alle casse di previdenza private. Ora stiamo scrivendo le nuove misure e sicuramente i 600 euro per le partite Iva saranno confermati, anzi è allo studio un aumento. Stiamo prevedendo un indennizzo per tutti, per coprire tutti i lavoratori. Per la Cassa Integrazione ci saranno tutte le risorse necessarie e già nel primo provvedimento da 25 miliardi di euro, 11 erano sul tema lavoro. Lo stanziamento per il prossimo Decreto sarà almeno della stessa cifra”.
Questo, in uno scenario di sfiducia dei consumatori e delle Imprese che, nel mese di marzo, secondo i dati resi noti dall’Istituto Nazionale di Statistica, ha toccato minimi non registrati dal 2013, passando, il primo da 110,9 a 101, mentre l’indice composito del clima di fiducia delle imprese è passato da 97,8 a 81,7.
Infine, l’istituto ha evidenziato che tutte le componenti del clima di fiducia dei consumatori sono in flessione, ma l’intensità del calo è marcata soprattutto per il clima economico e futuro, mentre il clima personale e quello corrente hanno registrato diminuzioni più contenute.
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